OZZY, ALICE COOPER, ROBERT PLANT e oltre 600 artisti chiedono al Congresso degli Stati Uniti di salvare i locali

Pubblicato il 19/06/2020

Ozzy Osbourne, Alice Cooper, Robert Plant, Dave Grohl, Trent Reznor e altri 600 artisti hanno firmato una lettera indirizzata al Congresso degli Stati Uniti per chiedere misure a sostegno degli oltre 1.000 locali e promoter indipendenti colpiti dalla crisi e a forte rischio di chiusura. Ecco il testo:

“Noi, sottoscritti artisti, inviamo questa lettera a sostegno della richiesta effettuata dalla NIVA [National Independent Venue Association] di assistenza federale per locali musicali e promoter indipendenti degli Stati Uniti.

Sapremo che l’America è ‘tornata’ quando i nostri locali musicali saranno pieni di fan che si godono i concerti in sicurezza. L’esperienza di musica dal vivo è indissolubilmente legata al tessuto culturale ed economico della nostra nazione. In effetti, il 53% degli americani – ossia 172 milioni di persone – hanno partecipato a un concerto l’anno scorso.

Vi invitiamo a ricordare che siamo la nazione che ha dato al mondo jazz, country, rock & roll, bluegrass, hip hop, metal, blues e R&B. L’intrattenimento è la più grande esportazione economica d’America, con canzoni scritte e prodotte da artisti americani cantate in ogni parte del mondo. Tutti questi generi musicali e gli artisti che ne fanno parte, hanno avuto successo perché avevano locali indipendenti nei dintorni, dove suonare e affinare le proprie capacità, costruire un proprio pubblico e diventare musicisti in grado di portare gioia a milioni di persone.

I locali indipendenti sono i luoghi dove gli artisti muovono i primi passi ed è lì che si trova il primo palcoscenico su cui la maggior parte di noi ha suonato. Questi luoghi sono stati i primi a chiudere e saranno gli ultimi a riaprire. Con zero entrate e l’enorme sovraccarico di affitti, mutui, costi, tasse e assicurazioni, il 90% dei locali indipendenti riferisce che se la chiusura dovesse durare sei mesi e non ci fosse alcuna assistenza federale, non riaprirebbero mai più.

Vi chiediamo di supportare la richiesta di assistenza della NIVA in modo che questi amati luoghi possano riaprire quando sarà possibile farlo in sicurezza per noi per i nostri fan. Il crollo di questo elemento cruciale dell’ecosistema dell’industria musicale sarebbe devastante.

I locali indipendenti chiedono un investimento per garantire il loro futuro, non un semplice sussidio. Un report di Chicago ha rilevato che ogni dollaro che i piccoli locali generano dalla vendita dei biglietti, genera a sua volta 12 dollari di attività economica. Se questi locali indipendenti chiudessero per sempre, le città e i paesi in tutta l’America non solo perderebbero il loro centri culturali e di intrattenimento, ma perderebbero un motore di rinnovamento economico per tutto il loro indotto

Con rispetto e solidarietà, noi stessi, come artisti e come membri della comunità, vi invitiamo a approvare la legge federale che aiuterà #SaveOurStages”.

A questo indirizzo la lettera originale e i principali artisti firmatari.

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