Introduzione di Luca Pessina
Torna la nostra rubrica Road Dog! Dopo aver ospitato tour diary con protagonisti Cattle Decapitation, Parkway Drive, Exilia, Suffocation e Septycal Gorge, tra gli altri, questa volta è il turno degli inossidabili Natron, una delle formazioni più longeve e importanti del panorama death metal nazionale. Max Marzocca, batterista e leader del gruppo, svolge da tempo anche il ruolo di tour manager e tecnico per diversi tour che hanno luogo nel Vecchio Continente (proprio in questi giorni è in giro con i black metaller svedesi Marduk); conoscendo la sua esperienza on the road e sapendo che si sarebbe imbarcato nell’ennesimo tour con la sua band, assieme ai veterani spagnoli Avulsed e agli argentini Prion, ci è sembrato opportuno chiedergli di stilare un diario per noi. Ancora una volta, leggendo le parole dei protagonisti avrete quindi modo di scoprire cosa davvero accade dietro le quinte e nei numerosi “tempi morti” che precedono e seguono un concerto…
17/9 – Travel day – Bari – Bologna
Quando la mattina inoltrata del 17 settembre 2015 ci imbarchiamo per il “Ritual Zombi over Europe” la temperatura in Italia si aggira ancora sui 35 gradi C, ed è come se qualcuno avesse acceso un enorme asciugacapelli e stesse sparando aria bollente in direzione del nostro 9 posti Mercedes Vito di colore nero. L’asfalto dell’autostrada è rovente e ogni volta che un tir ci supera lascia nell’aria una scia penetrante di gomma bruciata. La strada è intasata da tir e camion, li vedi fermi in panne nelle piazzole di sosta o che arrancano nelle salite sotto il sole cocente. Solo pochi metri più avanti un autoarticolato che viaggia davanti a noi perde improvvisamente un pneumatico che si stacca rotolando nella nostra direzione. Fortunatamente riusciamo ad evitarlo. Lo scenario è apocalittico, sembra ci siano più copertoni bruciati sulla A14 che nella zona industriale di Bari e noi viaggiamo partendo dal profondo sud nella speranza di maggior refrigerio una volta giunti a Bologna – luogo del primo ed unico pit stop del tour – dove sosteremo per una breve pausa notturna da Michele, nostro caro amico e fan devoto dei Natron. Siamo da oltre un anno tornati alla formazione classica a quattro, con Nico degli amici Vinterblot in veste di nuovo frontman. Come da prassi da qualche anno a questa parte la line up è completata da Dario al basso e chiaramente da Domenico, da sempre alle chitarre. Ah, questo è il mio primo tour in assoluto con la testa rapata! Non che questo sia un fattore determinante nella buona riuscita del tour, ma mi permetterà di essere più veloce di tutti gli altri capelloni al mattino quando si tratterà di essere pronti per partire. Inoltre, ovviamente, anche in questo giro rivesto il compito di tour manager. La nostra crew è costituita di un solo elemento, Lorenzo (già bassista della band per 7 anni) in veste di fonico/roadie/driver. L’obiettivo è raggiungere nella mattinata del giorno seguente Oleggio, cittadina in provincia di Novara e poco distante dall’aeroporto di Malpensa, dove i Prion, il trio death metal argentino, attendono di essere raccolti per poi rimettersi in viaggio per incontrarci con i vecchi amici degli Avulsed in quel di Lione, la prima data di questo tour settembrino. La sveglia è all’alba per cui ce ne andiamo subito a letto, storditi dal caldo e dalle zanzare. Chiudo gli occhi ma mi sembra di vedere ancora decine di tir con i pneumatici squagliati e sentire ancora la puzza di bruciato.
18/09 – Warmaudio – Lione
Il traffico di Milano ci porta a fare una deviazione attraverso la zona dei navigli che ci farà arrivare all’appuntamento con i Prion con 2 ore di ritardo. Quando finalmente arriviamo nella ridente cittadina di Oleggio salutiamo i ragazzi e carichiamo tutto nel furgone che ora sembra esplodere, visto che siamo in 8 e carichi zeppi di strumentazione e merchandise. Quindi ci rimettiamo in viaggio verso Lione, Francia. Durante il viaggio riusciamo a recuperare terreno ed arriviamo in perfetto orario al Warmaudio dove ad attenderci ci sono Orianne e Clementine di Sound like Hell, organizzazione di eventi metal al femminile di Lione. Scambio due chiacchiere con le ragazze, che conosco da quache anno, e poi cominciamo a scaricare la nostra roba nel backstage. Gli Avulsed sono leggermente in ritardo e quando arrivano dobbiamo montare velocemente il backline del tour sul palco (un drumkit e due casse 4 x 12″ per chitarra, cassa e ampli per basso invece lo trasportiamo noi) ma non c’è tempo per far fare soundcheck per cui di lì a poco la serata comincia con la band locale di apertura. Il concerto fila più o meno in maniera liscia: alcune regolazioni del rack della batteria vanno riviste, il sound non è perfetto ma va bene così per il momento, è la prima data e non c’è neanche molto tempo per starne a discutere (a parte Prion nessuna delle altre due band farà soundcheck per tutto il tour). Finito il concerto si impacchetta tutto e ci si sposta in hotel. Ci attende un altro viaggio di oltre 8 ore fino a Wermelskirchen in Germania, location del mitico NRW Death Fest.
19/9 – NRW Death Fest – Wermelskirchen
La temperatura in Germania cambia radicalmente rispetto a Francia e Italia. Fa freddino e pioviggina, il cielo è coperto quando arriviamo all’AJZ Bandham, una sorta di squat gestito alla perfezione da un collettivo di appassionati del death metal, grindcore e punk che dal 2003 organizza il summenzionato festival. Il posto è già pieno di gente, la birra scorre a fiumi, le prime band sono già sul palco e noi ci fiondiamo all’interno per goderci la giornata di festa. Oggi l’ordine di esecuzione è un po’ strano: Prion suonano a pomeriggio inoltrato, mentre noi in scaletta siamo penultimi, dopo Avulsed, che sono gli headliner della serata assieme ai tedeschi Blood. La cosa non ci entusiasma particolarmente perchè temiamo che il pubblico dopo Avulsed sia oramai sfatto di birra e tutt’altro che concentrato sullo show. Ma non è così: l’impianto del locale è decisamente migliore rispetto al giorno prima e godiamo di un sound potente e definito, per cui il concerto fila alla grande con una notevole risposta del pubblico. Scendiamo dal palco soddisfatti mentre salgono i Deteriorot, storica band americana scioltasi quasi 20 anni fa. È il periodo delle reunion, qualsiasi band che abbia inciso anche un solo demo negli anni ’90 è tornata e presenzia tutti questi death festival underground. NRW si conferma uno degli appuntamenti più fighi in Germania ed uno dei migliori indoor festival della stagione. Durante la giornata seguo un po’ di band e alla fine mi piacciono in particolare Ritualization dalla Francia e Atomic Aggressor dal Cile. Usciamo dallo squat rigonfi di birra e ci dirigiamo in hotel. Arrivati sul posto mi attende per il check in Muhammed Ulrich, il receptionist col nome più improbabile della terra. Non riesco a credere ai miei occhi quando lo vedo scritto nella sua targhetta ma sono troppo sfatto per ragionarci su e vado a letto. Domani ci attende l’Olanda.
20/9 – De Flux – Zaandam
Fortunatamente la distanza da coprire è di circa 300-400 km e quindi possiamo dormire fino a mattinata inoltrata. Ci si alza solo per colazione facendo rifornimento di bacon, salsicce, uova strapazzate, caffè e si ritorna a letto per una seconda pennichella. Dobbiamo recuperare le ore di sonno mancanti dei giorni precedenti. Quando la ciurma è finalmente pronta, ripartiamo per il viaggio fino a Zaandam, piccolo centro nella zona nord di Amsterdam. Leggo il worksheet informativo della serata e noto la raccomandazione da parte del promoter olandese che ci suggerisce di non essere al club prima delle cinque del pomeriggio, e presto scopriremo il perchè. La maratona ha bloccato tutte le strade per cui l’accesso al locale ubicato nel centro cittadino diventa un delirio. Il navigatore e le mappe con la strada alternativa per raggiungere il club sono inservibili. A quel punto chiedo informazioni agli ausiliari del traffico e dopo circa un’oretta di stradine, dedali e aiuole riusciamo ad arrivare al De Flux. Purtroppo la maratona, altri due concerti nelle vicinanze e la poca promozione fatta finiscono per rendere la serata un appuntamento superfluo. E’ uno show “domenicale” e sonnolento, la gente è poca ma finisce comunque per acquistare il merch delle band. Mi fermo a parlare con delle vecchie conoscenze e mi spiegano che molta gente non era minimamente a conoscenza del fatto che Avulsed e Natron fossero in zona. Io faccio spallucce e penso all’ultimo concerto fatto con Natron 2 anni prima all’Eindhoven Metal Meeting: ovvio che non ci sia paragone, ma l’Olanda è l’Olanda… rifornimento dal coffee shop più vicino e via in hotel.
21/9 – Le Klub – Parigi
Gli olandesi hanno a cuore il problema del traffico mattutino e quindi ci inculcano la paura di non arrivare in tempo a Parigi. Partiamo infine alle 7 e 30 per un’altra bella tratta di circa 9 ore caratterizzata dall’ennesima deviazione per via del traffico attraverso i canali della bellissima campagna attorno ad Amsterdam. Quando finalmente arriviamo a Parigi, il furgone degli Avulsed è già parcheggiato abusivamente sul largo marciapiede di fronte al club. Non essendoci altra opzione per parcheggiare imitiamo gli spagnoli e attendiamo che arrivi la promoter Jessica tenendo d’occhio eventuali movimenti di vigili urbani e “gendarmerie”. Abbiamo già suonato qui con Deranged nel tour del 2013, Le Klub è una sorta di “locale-cripta” nel seminterrato di un palazzo del centro della Lumiere, ma è anche un’ottima piazza per il death metal parigino. Dal momento che non dobbiamo fare soundcheck approfittiamo per farci un giretto dato che a soli 800 metri si trova la Cattedrale di Notre Dame, ma comincia a piovere e siamo quindi costretti a ritornare al club dopo un’ora. Parigi alla fine si rivela una delle migliori date del tour. Siamo finalmente a palla dopo i primi 3 concerti di riscaldamento, il pubblico lo nota e quindi si scatena. Si notano inoltre ancora gli effetti benefici dell’ottimo lavoro di promozione fatto all’epoca dalla nostra storica etichetta francese Holy Records: il nome è rimasto negli anni e quindi per noi in Francia è come essere di casa. Il pubblico dimostra di apprezzare il death metal old school brutale e genuino e anche Prion e sopratutto Avulsed ottengono ottimi responsi dal pubblico. Impressionante sarà il livello di vendite di merchandise degli Avulsed durante tutto il tour ma per questo vi rimando al paragrafo successivo. Andiamo a cenare al vicino rock ‘n roll club Black Dog, torniamo giusto in tempo per ricaricare i furgoni, salutare amici e fan e ci dirigiamo in hotel in una zona tutt’altro che raccomandabile dall’altro capo della città.
22/9 – Elpee – Deinze
La pioggia ci accompagna per tutto il tragitto di 4 ore attraverso il nord est della Francia e il Belgio. Arriviamo in largo anticipo a Deinze – cittadina delle Fiandre poco distante dalla città universitaria di Gent – parcheggiamo il furgone nel parcheggio accanto al minuscolo Elpee Caffe e andiamo a rifocillarci. Alle cinque del pomeriggio arrivano i proprietari del club, entriamo e lo spazio a disposizione per muoversi sia sul palco che all’interno del pub è ridotto all’osso. Eravamo stati informati precedentemente circa la situazione poco agevole del club, ma troviamo comunque il modo per sistemarci alla meglio sul palco in modo che i Prion possano cominciare a fare il loro soundcheck. Qualche mese prima qui ci hanno suonato Incantation e Vital Remains e a detta di Katleen questo è l’ultimo baluardo degli spettacoli metal di un certo tipo rimasto in zona, dopo che lo storico Frontline di Gent ha chiuso i battenti. Mi fido di quello che dice la proprietaria e promoter della serata, e dei fan che cominciano ad arrivare alla spicciolata già da qualche minuto. Quando giunge l’ora di salire sul palco il posto è strapieno! Ovviamente ci vogliono appena 50 persone per riempirlo, ma il concerto è da paura. Il Belgio è sempre stato così: poca gente ai concerti ma supporto totale. Infiliamo velocemente la nostra scaletta più un paio di bis e dopodidichè lasciamo il palco agli Avulsed, che stasera mi sembrano particolarmente in forma. Dave è un frontman carismatico ed esperto e il resto della band non è da meno. Al banchetto del merch – stretto tra la porta d’ingresso e il bancone del bar – si registreranno a fine serata dati di vendita da lasciare tutte le band incredule, sopratutto gli Avulsed (i conti sembrerebbero dire che ogni singolo partecipante al concerto abbia speso circa una ventina di euro in merch!). Bisogna festeggiare: “chupitos para todos” (shot in questo caso di vodka, forse, ma non mi ricordo bene…) e via, altri 25 km in notturna per raggiungere Gent, dove ci hanno prenotato l’hotel. Sveglia alle cinque e mezza del mattino, 9 ore di viaggio, prossima tappa: Berlino.
23/9 – K17 – Berlino
Ancora una volta il traffico sulla D1 a metà strada tra Hannover e la capitale ci costringe ad un’altra deviazione, cosicchè, dirottati ancora una volta sulle provinciali, dopo circa mezzora il navigatore ci suggerisce di prendere il traghetto subito dopo la prossima svolta. La strada infatti finisce con una curva a gomito sulla riva di un fiume la cui altra sponda può essere raggiunta tecnicamente anche a nuoto. Il “traghetto” in questione sembra più che altro un peschereccio con a disposizione lo spazio per il trasporto di solo cinque auto alla volta. La situazione è surreale, ma non c’è tempo di stare a riflettere sul perchè siamo costretti a prendere un peschereccio per raggiungere Berlino e sopratutto non c’è tempo di decidere un ulteriore tragitto alternativo. Pago il nostro anziano traghettatore la modica cifra di otto euro e trenta centesimi per guadare la distanza di forse neanche cento metri e riprendiamo il viaggio fino a destinazione. Anche il furgone degli Avulsed è invischiato nel traffico settimanale dell’ex Germania democratica, ma entrambi riusciremo ad arrivare in tempo per il soundcheck al celeberrimo club K17. Berlino in settimana presenta sempre un pubblico esiguo ai concerti death metal, ma rispetto all’ultima volta con Natron e poi in seguito come driver degli stessi Avulsed il numero delle presenze stavolta risulta comunque superiore. La risposta del pubblico è piuttosto buona e noi registriamo il nostro miglior incasso del tour al merch-booth, ma in prospettiva siamo già proiettati verso il concerto dell’indomani a Praga, una delle migliori piazze per i Natron. La giornata comunque non è ancora finita: lasciamo i furgoni nell’ampio cortile del club e noi e i ragazzi dei Prion ci avviamo sulla Frankfurt Allee per raggiungere a piedi l’ostello. Berlino è “bella di notte” e nonostante la stanchezza una passeggiata di un’oretta a Friedrichstein ci sta alla grande, compresa sosta in preda a fame chimica presso Burger King, attratti più che altro dalla promozione sui chili cheese burger a 1,56€. Arrivati in ostello impieghiamo circa mezzora per trovare la nostra stanza: ogni piano sembra un labirinto e della stanza 224 non c’è manco l’ombra. Finiamo per imbatterci in una scolaresca femminile olandese in gita, le ragazze sembrano piuttosto divertite dalla nostra presenza e si mostrano subito volenterose nell’aiutarci a trovare la nostra stanza finchè per il baccano non interviene l’adetto alla reception che ci guida come dei bambini fino al nostro giaciglio, guardandoci in cagnesco. Visto che siamo in tema di donne, a questo proposito colgo l’occasione per rinforzare l’oramai universalmente condiviso concetto che nel death metal la gnocca è sempre stata poca, ma oggi praticamente non esiste! I concerti vengono definiti, a ragione, “sausage party” per la presenza prevalentemente maschile e se per caso notate due signorine in mezzo al pubblico, una di loro è sicuramente carina ma èfidanzata col bassista del gruppo di apertura. L’altra ovviamente è da lasciar perdere perchè pesa quanto una motozappa ed ha le sembianze di uno scaldabagno. Quindi se suonate death metal dovete essere senz’altro dei seri appassionati senza altri fini se non quello della musica stessa, il che vi fa comunque molto onore! E noi, consapevoli di tutto questo, ci addormentiamo dopo una giornata interminabile. Guten Nacht, Berlin!
24/9 – Modra Vopice – Praga
L’autoradio del “Vito Mercedes tutto nero” ha deciso sin dal primo giorno di funzionare a modo suo. Di una pennina usb con otto giga di musica riesce a leggerne solo un decimo, il che significa che nella più rosea delle ipotesi la playlist del tour comprende i primi cinque artisti in ordine alfabetico, tra i quali gli Entombed, Baptists, Clutch, Cactus e Corrosion of Conformity. E nient’altro. O quasi. Per nostra fortuna questo dannato aggeggio ha deciso di leggere anche tutta la discografia di Frank Zappa, che consta di qualcosa come una trentina di album, per cui questo tour diventa anche un’ottima occasione per farsi una certa cultura sul bizzarro artista italo americano. Il risultato è che di sicuro nessuno di noi ascolterà Zappa per i prossimi 10 anni. Cosicchè, tra un “Left Hand Path” e dieci album del geniale baffone arriviamo infine anche a Praga. Il Modra Vopice è un posto a metà strada tra un club, un saloon ed uno squat. Ci hanno suonato persino Sepultura, Crowbar e un numero indefinito di band death metal e grindcore. Pensate un nome nel death metal e quello ha suonato qui. Per noi invece è la prima volta. Il posto è stipato di gente quando saliamo sul palco e la risposta è eccezionale. Nico, il nostro nuovo vocalist, è oramai a suo agio con la band sul palco e noi dietro di lui viaggiamo dritti a testa bassa fino a che il mio doppio pedale mi abbandona a metà set. Approfitto di una pausa per il cambio di accordatura e mi faccio prestare un DW 5000 dai Prion e in questo modo finiamo il concerto. Alla fine le recensioni parleranno dello show di Praga come della nostra migliore prestazione dell’intero tour, ma lo show va benissimo anche per le altre due band. La serata continua tra sbevazzate e chiacchiere ma si è fatta una certa e dobbiamo raggiungere l’alloggio privato dove passeremo la notte. Trattasi di una sorta di affittacamere con palestra inclusa il cui accesso è consentito tramite un tragitto fatto di cancelli, chiavi, lucchetti, cortili la cui successione mette a dura prova la mia memoria di tour manager già affievolita dalla stanchezza. E non è finita qui: bisogna spostare i furgoni in un parcheggio custodito. Alla fine siamo costretti a prendere il taxi per tornare indietro. Stessa storia dovrà necessariamente ripetersi in mattinata. Ma non fa niente, Bratislava è vicina, sono appena quattro ore di macchina…
25/09 – U Ocka – Bratislava
La pioggerellina che simpaticamente ci ha accompagnato per qualche giorno nella zona più a nord della Francia e del Benelux si è ora trasformata nel diluvio universale che ci segue durante tutto il tragitto da Praga a Bratislava. Impieghiamo il doppio del tempo necessario per raggiungere la Slovacchia e quando finalmente arriviamo sul posto la situazione è piuttosto in alto mare, e non solo per una questione metereologica. Gli Avulsed sono arrivati prima di noi e li troviamo sfaccendati che aspettano da circa un’oretta che qualcuno che gli dia delle indicazioni. Nessuno nel club invece sa niente di niente: non si sa a che ora è la cena, non c’è catering e non ci sono drinks; non si hanno informazioni sull’hotel, non è stato riservato uno spazio per il merch, non c’è nessuno all’ingresso per lo sbigliettamento… non c’è neanche il promoter! Dice che la macchina l’ha lasciato a terra nel tragitto da casa sua al club ma arriverà a breve. La cosa comincia un po’ a darmi da pensare. Conosco il locale e so con chi andare a parlare per chiedere informazioni, quindi mi organizzo per la cena e i drinks, mando i Prion sul palco per il soundcheck e per far cominciare la serata. Nel frattempo mi arriva il messaggio del promoter che mi dice che arriverà qualcuno che si occuperà dello sbigliettamento. Il concerto comincia in perfetto orario di fronte ad un pubblico partecipe. Ottima prestazione anche in questo caso, ma sceso dal palco non ho neanche il tempo di fermarmi a parlare con il pubblico e la nostra amica e fan Monika perchè il promoter è finalmente arrivato e devo discutere con lui di un po’ di cose che non mi sono piaciute. Ed ecco che arriviamo all’aspetto piu’ sconfortante del music business, sopratutto quello che riguarda l’underground. Classica come una rondine a primavera, come il cacio sui maccheroni, come un peto durante una pisciata, mi arriva alle orecchie la fatidica frase: “Ehm… non ho tutti i soldi con me!”. Per nulla sorpreso, per l’occasione tiro fuori la più antipatica delle mie facce e faccio presente al promoter che siamo di fronte ad un caso di seria mancanza di professionalità che non mi permette di avere assolutamente fiducia nei suoi confronti, per cui deve darmi delle indicazioni precise sulla cifra a disposizione e su come intende muoversi per il saldo, ricordandogli di quanto sia fortunato per il fatto che nessuno gli abbia ancora messo le mani addosso. Dopo essermi consultato telefonicamente con Jacopo, il nostro booker, alla fine riusciamo ad accordarci per un pagamento per la maggior parte in contanti e un saldo a breve via bonifico. Per ragioni di privacy non farò nome del promoter (con cui tra l’altro ho avuto già a che fare in passato), ma posso dirvi che dopo questo episodio il suo nome è andato di diritto a finire nel libretto nero. Le condizioni del tempo non accennano a migliorare e la distanza da coprire fino all’ultima data in quel di Brescia è davvero lunga. Nel frattempo si è fatto davvero tardi e non c’è tempo di andare in albergo. Trattandosi di un festival, i Prion devono essere sul palco alle sei e trenta del pomeriggio successivo per cui decidiamo di rimetterci subito in viaggio e fare una sosta notturna in Austria. Salutiamo gli Avulsed e ci diamo appuntamento il giorno dopo al Brixia Death Metal Fest per l’atto finale del tour.
26/09 – Brixia Death Fest II – Brescia
Era da un paio di giorni che Lorenzo, il nostro fonico/driver, aveva notato un po’ di “indecisione” nell’accensione da parte del Vito Mercedes, sta di fatto però che il viaggio da Bratislava a Brescia, seppur interminabile, era filato liscio come l’olio. Arriviamo al Colony in perfetto orario per mollare la nostra roba e i ragazzi dei Prion e optiamo per andarcene in albergo a farci finalmente un paio d’ore di siesta prima del nostro set previsto per le ventuno e quindici. Dopo un paio di false partenze riusciamo a fare la salita del club, svoltiamo a destra ed il furgone ci pianta definitivamente a terra. In tutto abbiamo fatto 20 metri e la batteria sembra andata. Tentiamo in mille modi di far ripartire il mezzo con un collegamento tramite cavi col furgone degli Avulsed, che nel frattempo sono arrivati a destinazione. Dopo mezzora di tentativi chiamo l’assistenza per far arrivare un carro attrezzi e per organizzare lo spostamento delle due band e della crew in albergo con un taxi a fine concerto. Riusciamo a perderci tutte le band del festival e quando finalmente abbiamo risolto il problema di come l’indomani rientrare a casa e permettere ai Prion di raggiungere l’aeroporto di Malpensa è giunto il momento di salire sul palco. Convinti, ci facciamo i nostri onesti 40 minuti: il pubblico bresciano apprezza e a fine concerto anche i ragazzi dei Dead Congregation vengono a complimentarsi. I Dead Congregation sono una grande band e sono molto curioso di vederli dal vivo ma non ho neanche questa soddisfazione: all’una arriva il taxi prenotato dall’assistenza che ci deve accompagnare in albergo e quindi addio Dead Congregation, dobbiamo salutare tutti in fretta e furia. Quando il mattino seguente ci svegliamo ed un altro taxi è venuto a prenderci, salutiamo i nostri compagni d’arme Prion e Avulsed e ci dirigiamo verso l’aeroporto di Bergamo, e da lì prendiamo un Ford Galaxy per tornare giù a casa.
Epilogo
E’stato davvero un bel tour. Stringato e senza day off, ma sicuramente uno dei migliori degli ultimi anni sotto l’aspetto organizzativo, promozionale ed economico, il che di questi tempi (magri) è un miracolo. Ringrazio i miei pards nei Natron: Domenico, Dario e Nico per l’impegno e la professionalità profusi; Lorenzo, amico ed unico elemento della nostra crew; Jacopo, lo stratega dietro la macchina perfettamente oliata del tour; gli amici Avulsed e Prion per essere stati dei compagni perfetti di viaggio, oltre che delle killer death metal band. ‘Til the next time on the road, support only true death metal!