WELCOME (BACK) TO HELL!
A cura di Luca Pessina
Sull’onda del buon successo riscosso qualche mese fa, siamo qui a presentarvi una nuova "puntata" di Sectioning Death, la rubrica "100% death metal" di Metalitalia.com! Ancora una volta, solo spazio a band underground/emergenti, visto che l’obiettivo di Sectioning Death è in primis quello di porre alla vostra attenzione quelle promesse o quelle piccole realtà che, per vari motivi, non sempre è possibile trattare nelle normale sezione delle interviste. I protagonisti di questa seconda ondata sono gli svedesi As You Drown, gruppo uscito da poco – purtroppo abbastanza in sordina – su Metal Blade Records e autore di un death metal tagliente e moderno, i Tribulation, anch’essi svedesi ma, al contrario, devoti a un sound a dir poco primitivo, e, infine, i teutonici Lay Down Rotten, che con il loro ultimo lavoro hanno deciso di fare le cose in grande, invitando alcune icone della nostra musica preferita a prendere parte alle registrazioni. È tutto per ora… come sempre, buona lettura e a risentirci tra qualche mese! Support the underground!
N.B. Tutte le interviste saranno sempre disponibili anche nel nostro archivio interviste.
AS YOU DROWN – GUIDATI DALL’ODIO
Nonostante la Svezia sia la patria di alcune delle migliori death metal band di sempre (sia in campo old school che in quello cosiddetto "melodic"), pare che le giovani generazioni di quelle parti stiano maturando un certo interesse nei riguardi di altre scuole di pensiero, in particolare quella americana – moderna e non – e quella polacca. Gli As You Drown, una delle ultime scoperte della Metal Blade Records, si configurano come perfetto esempio di quanto appena affermato: pesanti come molti loro connazionali, ma, al tempo stesso, anche orecchiabili e "chirurgici" come certe realtà statunitensi o dell’est Europa… Decapitated su tutti. Per presentarci il debut album "Reflection", è intervenuto ai nostri microfoni il chitarrista Simon Exner…
CIAO RAGAZZI, PER PRIMA COSA CHE NE DIRESTE DI PRESENTARVI AI LETTORI DI METALITALIA.COM?
"Ciao Metalitalia.com! Noi siamo gli As You Drown, una death metal band svedese. Proponiamo musica aggressiva, veloce e groovy, e amiamo la birra… tanto! Abbiamo iniziato a suonare nel 2003 con il nome di Ethereal, poi, quando ci ha raggiunto il nostro attuale vocalist Henrik, abbiamo cambiato nome e abbiamo registrato il nostro debut album, ‘Reflection’".
PERCHÈ AVETE DECISO DI SUONARE DEATH METAL? E QUALI SONO I VOSTRI PUNTI DI RIFERIMENTO A LIVELLO MUSICALE?
"Il death metal è il genere musicale che più amiamo. È musica così intensa e aggresiva che è emozionalmente appagante sia da suonare che da ascoltare. Le nostre principali influenze rientrano nel panorama americano e in quello polacco del genere, ma le mischiamo con qualche ingrediente proveniente da altri generi che ci piacciono. I gruppi che più ammiriamo sono Cannibal Corpse, Morbid Angel, Decapitated, Behemoth, Hate Eternal e Meshuggah".
LA VOSTRA MUSICA È EFFETTIVAMENTE UN INCROCIO DI VECCHIA E NUOVA SCUOLA DEATH METAL. È SEMPRE STATA COSÌ?
"No, devo dire che agli inizi la nostra proposta era un po’ più tradizionale e meno groovy. Ci sono voluti un paio d’anni per trovare quella combinazione di aggressione, atmosfera e orecchiabilità che stavamo cercando. Ora il nostro obiettivo è quello di mescolare vecchia e nuova scuola death metal in maniera sempre più accattivante".
QUALI SONO I BRANI DI "REFLECTION" DEI QUALI SIETE PIÙ FIERI?
"In un modo o nell’altro, sono tutti speciali per noi. Alcuni, come ‘What Is Worst’ e ‘Driven by Hatred’, sono stati scritti qualche anno fa, mentre altri, come ‘Horns’ o ‘Swallow’, sono decisamente freschi. Comunque, il brano che più di ogni altro riassume il contenuto del disco, per me è l’opener ‘Ruins And Dead Ends’. Si tratta del primo pezzo che abbiamo scritto dopo l’arrivo di Henrik e possiede tutti gli elementi che vogliamo inserire nella nostra musica. È veloce, groovy, tecnico senza essere pretenzioso e, soprattutto, è violento".
DI COSA TRATTANO I TESTI DEGLI AS YOU DROWN?
"I testi parlano di esperienze personali in relazione a sentimenti come l’odio o l’auto-distruzione. Non vi è nulla di gore, preferiamo concentrarci su argomenti più vicini a noi e alla realtà".
CI SONO GIÀ DEI PIANI PER UN TOUR EUROPEO?
"Qualche piano c’è, ma nulla è ancora confermato. Ma potete stare certi che non ci lasceremo sfuggire la possibilità di suonare ovunque ci sarà richiesta. Vogliamo suonare il più possibile".
CON CHI VI PIACEREBBE CONDIVIDERE IL PALCO?
"Ovviamente con tutte le band che ho citato poco fa, ma soprattutto con i Decapitated, che sono la nostra band preferita. Riassumono perfettamente il nostro concetto di death metal: aggressivo, tecnico ed estremamente catchy!".
CHE COSA PENSI CHE GLI AS YOU DROWN ABBIANO DA OFFRIRE ALL’ATTUALE SCENA DEATH METAL? QUEST’ULTIMA È NOTORIAMENTE SATURA, ESCONO NUOVI GRUPPI OGNI MESE, COME PENSATE DI SPICCARE FRA LA MASSA?
"Non saremo mai la band più veloce o quella più estrema della terra e non abbiamo un’immagine ‘cool’. La nostra attitudine è simile a quella dei Cannibal Corpse, ovvero cerchiamo di confezionare canzoni che siano catchy e memorabili piuttosto che incollare due riff heavy a caso e vedere che cosa succede. C’è solo da sperare che la gente se ne accorga…".
QUALI ALTRE GIOVANI DEATH METAL BAND SVEDESI TI SENTI DI CONSIGLIARE AI NOSTRI LETTORI?
"C’è una nuova ondata di death metal band che stanno facendo ottime cose proveniente dalla Svezia. Consiglio a tutti di ascoltare i nostri grandi amici Inevitable End, per me meritano un grande successo!".
COME RIUSCITE A COMBINARE I VOSTRI IMPEGNI PERSONALI CON LE ATTIVITÀ DELLA BAND? DUBITO CHE SIATE MUSICISTI FULL-TIME…
"Sì, in effetti tutti noi abbiamo un lavoro. Si tratta soltanto di programmare tutto con un certo anticipo. Ci piacerebbe poter suonare a tempo pieno, ma, in fin dei conti, siamo qui soprattutto perchè amiamo il death metal, non per fare soldi".
TRIBULATION – OLTRE L’ORRORE
Non dite ai Tribulation che sono "old school"… il chitarrista Adam Zaars potrebbe seriamente arrabbiarsi! Siamo infatti al cospetto di una di quelle band per cui il tempo si è fermato alla fine degli anni ’80/primi ’90: non esistono vecchia e nuova scuola e c’è solo un modo per suonare death metal, ovvero quello dei primi Morbid Angel, Merciless, Death e Possessed. Retro fino alla morte, ma, almeno nel caso di questi quattro svedesi, la cosa non è affatto un male, visto che il loro debut album "The Horror" è un lavoro che si lascia ascoltare veramente con piacere! Andiamo a conoscerli!
CHI SONO I TRIBULATION? A TE LE PRESENTAZIONI…
"I Tribulation si sono formati nel 2004. Nei primi due anni di attività abbiamo pubblicato un demo e un EP, per poi concentrarci sulla stesura del nostro primo full-length ‘The Horror’. Suoniamo death metal per soddisfare un nostro puro bisogno artistico… non ci sono abbastanza espressioni oscure là fuori".
"THE HORROR" VIENE PUBBLICATO DALLA PULVERISED RECORDS, CHE HA BASE A SINGAPORE. COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON QUESTA ETICHETTA?
"Non abbiamo dovuto fare nulla… ci hanno contattato loro nel 2005 o nel 2006 e ci hanno detto che gli sarebbe piaciuto pubblicare qualcosa di nostro. Posso solo dire che abbiamo fatto bene ad accettare la proposta, per ora stanno facendo un ottimo lavoro con noi".
"THE HORROR", NEL SUO GENERE, È UN LAVORO MOLTO VALIDO. COME È STATO ACCOLTO SINO A OGGI? CHE COSA VI ASPETTAVATE?
"Per ora ho sentito solo belle parole riguardo all’album e, a costo di sembrare arrogante, era quello che ci aspettavamo. Abbiamo messo la nostra anima in questo disco e abbiamo fatto il possibile afffinchè venisse come volevamo. Ci abbiamo messo del tempo, ma ne è valsa la pena!".
VENITE DESCRITTI DALLA VOSTRA ETICHETTA COME UNA DEATH-THRASH METAL BAND. TI RICONOSCI IN QUESTA DEFINIZIONE? CHI VI HA INFLUENZATO AGLI INIZI? PERSONALMENTE SENTO PARECCHIO L’INFLUENZA DEI MERCILESS…
"Per me suoniamo soltanto vero death metal… un sacco di gente non lo capisce o rifiuta di accettarlo. Certo, se ascolti con attenzione e scavi a fondo, potrai sentire anche accenni ad altri generi, ma le basi della nostra musica sono death metal… almeno per come io intendo questo genere. I Merciless sono sicuramente un’influenza, ma non tanto quanto i Morbid Angel. In generale, traiamo ispirazione dalla notte e dall’oscurità… quella stessa oscurità che puoi trovare, ad esempio, nell’arte di Goya o in un film come ‘Nosferatu’".
PENSI CHE CI SIA ANCORA SPAZIO NELLA SCENA MUSICALE ODIERNA PER BAND OLD SCHOOL COME I TRIBULATION?
"Sì, certamente. Anche perchè non ci vediamo affatto come una old school band. Ripeto, per me suoniamo semplicemente death metal come dovrebbe essere. Tanti gruppi oggi sembrano dimenticare da dove provengono e persino band come Necrovore o Grotesque a molti risultano ‘antiche’… cosa che spesso diventa sinonimo di ‘simpatico’ o ‘infantile’. E se vai oltre e pensi alle heavy metal band la situazione è anche peggiore… che ha la gente?".
QUINDI PER QUALE MOTIVO GLI ASCOLTATORI DOVREBBERO PUNTARE SU DI VOI?
"Penso che l’album possa attrarre un ampio spettro di audience… più ampio rispetto a quello di tanti altri gruppi di vero death metal. Le canzoni sono tutte catchy e basate su strutture di derivazione hard rock e in ognuna di esse ci sono degli spunti che potrebbero suscitare l’interesse di chi ascolta heavy metal, black metal, thrash metal, doom metal e persino punk. Tutto ha un grande spessore, anche a livello grafico… non è un album come tanti".
QUAL È IL MIGLIOR COMPLIMENTO CHE VI È STATO FATTO SINO A OGGI?
"Qualcuno ha detto che siamo meglio dei Repugnant… ci ha fatto piuttosto piacere".
CHE COSA PENSI DELLA SCENA SVEDESE, DA SEMPRE CULLA DI OTTIME E CELEBRATE BAND? CHE COSA HA LA SVEZIA DI SPECIALE PER RIUSCIRE A PARTORIRE COSÌ TANTE REALTÀ, SECONDO TE?
"Non ne ho idea, anche perchè non apprezzo la maggior parte delle band per cui la Svezia è famosa. Però è vero che abbiamo avuto delle formazioni incredibili, come Bathory, Morbid e Grotesque".
QUALI SONO I VOSTRI PIANI PER IL FUTURO?
"Abbiamo suonato un bel po’ dal vivo, ma speriamo di poterci esibire ancora. Abbiamo fondato la band proprio per poter esibirci live, d’altra parte…".
CHE COSA STATE ASCOLTANDO ULTIMAMENTE? QUALI SONO GLI ALBUM CHE HAI NELLO STEREO AL MOMENTO?
"Mi sta piacendo molto ‘Nostradamus’ dei Judas Priest, poi gli ultimi lavori di Necrovation, Portrait, Graveyard e Dead Congregation".
LE ULTIME PAROLE?
"We take your weak resistance, throw it in your face. We need no introduction for mass-annihilation".
LAY DOWN ROTTEN – ISTINTI OMICIDI
Con l’ultimo "Gospel Of The Wretched", i tedeschi Lay Down Rotten si sono confermati una solida realtà della scena death metal europea. Mescolando swedish death metal con qualche spunto più groovy e pesante tipico delle scuole americane, olandesi e inglesi, il quintetto ha confezionato l’ennesimo platter compatto e onesto, che di certo riuscirà a metterli in luce fra coloro che sono in cerca di un sound tradizionale ma variegato al punto giusto. Ne parliamo con il chitarrista solista Nils Förster…
OGNI VOLTA CHE UNA BAND RILASCIA UN NUOVO ALBUM, QUESTA È SOLITA SOSTENERE CHE SI TRATTI DEL SUO LAVORO MIGLIORE. È COSÌ ANCHE PER I LAY DOWN ROTTEN CON "GOSPEL OF THE WRETCHED"?
"Non saprei dire se questo è il nostro miglior album, ma so per certo che è quello sul quale abbiamo speso più tempo. Ogni aspetto del disco è stato curato nei minimi dettagli: dalla produzione, il cui mixaggio è stato effettuato dalla leggenda Dan Swanö, agli arrangiamenti, dall’artwork ai testi, sino ad arrivare a novità come la presenza di special guest come Martin van Drunen e Marc Grewe. Siamo molto soddisfatti di ‘Gospel Of The Wretched’ e siamo contenti che per il momento stia riscuotendo un buon successo".
RISPETTO A "RECONQUERING THE PIT" LE ATMOSFERE DEI VOSTRI BRANI SI SONO FATTE PIÙ CUPE E ANCHE CERTI RIFF SONO MAGGIORMENTE PESANTI…
"Sì, ma devo dire che nulla è stato studiato a tavolino. Scriviamo canzoni come vengono, in maniera molto spontanea, e per ‘Gospel…’ la nostra ispirazione ci ha portato su questi lidi maggiormente cupi ed heavy. Sicuramente è un disco più emozionale di ‘Reconquering The Pit’… siamo riusciti a incanalare più sentimento nelle trame senza perdere niente in impatto".
SAI GIÀ IN CHE DIREZIONE VI MUOVERETE PROSSIMAMENTE?
"Non esattamente, perchè quando pubblichiamo un album siamo soliti pensare solo ai concerti nei mesi successivi al suo arrivo nei negozi. Abbiamo qualche idea, ma per ora ci concentreremo sulle date live… vogliamo mettere a punto un buon set ed esibirci il più possibile. Comunque, sono convinto che sul prossimo album cercheremo di variare le carte in tavola ancora un po’. È quasi impossibile creare qualcosa di completamente nuovo nel death metal, ma cercheremo almeno di non ripeterci".
PRIMA ACCENNAVI AI CANTANTI OSPITI SUL NUOVO ALBUM. COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LORO?
"L’idea di invitare degli special guest a prendere parte alle registrazioni del disco è saltata fuori all’inizio del processo di scrittura per ‘Gospel…’. Quando abbiamo iniziato ad ascoltare metal estremo ci siamo subito appassionati al death metal degli anni ’90 e alcuni di quei musicisti sono presto divenuti dei nostri idoli. Sto appunto parlando di Martin van Drunen, Dan Swanö e Marc Grewe. Tramite la nostra casa discografica, siamo riusciti a metterci in contatto con loro via email e in breve tempo abbiamo concretizzato la collaborazione. Si tratta di persone che hanno notevolmente influenzato il nostro modo di fare musica e per noi è un vero onore averle sul disco. Magari in futuro inviteremo qualcun’altro…".
DI COSA PARLANO I TESTI QUESTA VOLTA?
"I testi sono simili a quelli dei vecchi album, quindi parlano di argomenti sociali, politici e religiosi. Ci teniamo a scrivere cose che abbiano un minimo di senso".
LA COPERTINA È PIUTTOSTO PARTICOLARE, CHE COSA RAPPRESENTA?
"L’idea principale alla base del nuovo disco è che la gente dovrebbe combattere per i propri diritti e la propra individualità e non lasciarsi sopraffare da qualsiasi tipo di sistema. La nave, che è ricoperta di teschi, rappresenta il cosiddetto sistema, e le persone in agonia che la stanno trainando sembrano compiere un gesto che non ha alcun senso. L’atmosfera è molto tragica, ma, del resto, stiamo parlando di death metal…".
A QUANDO IL PROSSIMO TOUR? COME DESCRIVERESTI UN TIPICO SHOW DEI LAY DOWN ROTTEN?
"Stiamo lavorando a un tour per la fine dell’anno e l’inizio del prossimo. Non sempre ci è possibile suonare con regolarità, in quanto ognuno di noi lavora a tempo pieno, ma cerchiamo di fare del nostro meglio. In fin dei conti, il bello di far parte di una band è quello di esibirsi dal vivo e di condividere con i fan la nostra musica. Un nostro concerto tipico è un’esperienza piuttosto intensa, ma anche divertente. Non siamo soliti assumere pose truci sul palco: siamo lì per divertirci e lo facciamo chiaramente capire a chi ci sta seguendo".
DA QUALCHE ANNO SIETE SOTTO CONTRATTO CON LA METAL BLADE RECORDS. COME VI SENTITE A FAR PARTE DELLA LORO SCUDERIA E QUALI SONO GLI ALBUM PUBBLICATI ULTIMAMENTE DALLA LABEL CHE PIÙ AVETE APPREZZATO?
"La collaborazione sta andando davvero bene perchè sono ragazzi con i piedi per terra e che fanno il possibile per supportare band come la nostra. Il rapporto umano è molto importante e in certi casi potrei persino arrivare a definirlo amicizia. Siamo felicissimi di far parte della loro scuderia anche per questo aspetto. Gli ultimi album della Metal Blade che ho gradito sono senza dubbio quelli di Neaera, Job For A Cowboy e Whitechapel… continuo ad ascoltarli spesso".
NON CREDO CHE IN ITALIA I VOSTRI ALBUM PRE-METAL BLADE RECORDS SIANO MOLTO CONOSCIUTI. CHE NE DIRESTI DI INTRODURLI AI NOSTRI LETTORI?
Paralyzed By Fear: "È uscito nel 2003 e ci ha subito permesso di farci conoscere in buona parte della Germania, visto che ci procurò alcuni show di spalla a nomi più celebri. Musicalmente, ha gettato la base per il sound dei Lay Down Rotten, ovvero death metal svedese mescolato a elementi della scuola americana e inglese. Queste canzoni sono molto old school e dirette. Il pezzo migliore forse è ‘Beautiful Brutality’, che in qualche modo riassume il concept della band".
Cold Constructed: "Su questo disco il songwriting è diventato più tecnico e ambizioso. Le reazioni da parte della stampa locale furono assai gratificanti e ci motivarono a osare ancora di più. I brani che preferisco sono ‘Murder Instinct’, ‘Gutted Angel’ e il nostro piccolo classico ‘Headshot Poetry’".
Breeding Insanity: "Questo è il disco che ci ha procurato il contratto con la Metal Blade. Siamo ancora ultra soddisfatti di questo album, è tecnico e molto versatile, ci ha aperto un sacco di porte e fatto venire tante nuove idee. Sono affezionato a brani come ‘Pulling The Trigger’, ‘Within The Veil’ e ‘Through Purple Woods’".
QUALI SONO LE AMBIZIONI DEI LAY DOWN A QUESTO PUNTO DELLA VOSTRA CARRIERA?
"Siamo piuttosto noti in Germania, ma non molto all’estero. Quindi ciò che più desideriamo al momento è suonare con una certa costanza nel resto d’Europa e magari anche negli Stati Uniti. Poi ovviamente stiamo costantemente cercando di diventare musicisti migliori e di scrivere canzoni sempre più interessanti… come qualsiasi altra band, credo!".