SECTIONING DEATH – Pt. 7

Pubblicato il 18/02/2011

RESURRECTION MACABRE

A cura di Luca Pessina

Ci è toccato attendere un pochino più del previsto prima di rilasciare questo nuovo appuntamento con Sectioning Death, ma, considerato il risultato finale, tutto sommato ne è valsa la pena! Una "puntata" piuttosto variegata quella in oggetto, che ci vede presentarvi delle band provenienti da tre differenti nazioni e dagli stili assai differenti fra loro. Stiamo parlando dei turchi Decimation – realtà che i fan di Suffocation e Decrepit Birth dovrebbero certamente tenere d’occhio – dei tedeschi Retaliation, fra le ultime scoperte della Unique Leader e alfieri di un sound tecnico e melodico, e, infine, dei russi Cephalic Impurity, che con il loro ultimo lavoro sono riusciti a combinare in maniera interessante groove e orecchiabilità. Andiamo a conoscerli meglio nelle tre interviste che seguono…

N.B. Tutte le interviste saranno sempre disponibili anche nel nostro archivio interviste.

DECIMATION – ORDA ORIENTALE

A cura di Luca Pessina
 
Il death metal ha dei più che validi portabandiera anche in Turchia, nazione certo non famosa per la sua scena metal! I Decimation di Ankara, infatti, si sono fatti segnalare qualche mese fa con la pubblicazione del loro notevole "Anthems Of An Empyreal Dominion", secondo full-length di una carriera iniziata addirittura sul finire degli anni ’90. I ragazzi hanno impiegato qualche tempo per emergere, ma ora sembrano definitivamente sulla buona strada: la qualità del materiale contenuto nel disco è assolutamente notevole, la Comatose Music sta facendo un buon lavoro promozionale e le offerte per suonare live stanno iniziando a pervenire, tanto che il gruppo farà parte del bill dell’italianissimo Tattoo Deathfest, che si terrà a Milano il prossimo maggio. Insomma, i Decimation sono un cosiddetto nome da tenere d’occhio nell’immediato futuro. Andiamo a conoscerli meglio assieme al chitarrista Erkin Öztürk!

 

CHI SONO I DECIMATION? PRESENTATEVI AI NOSTRI LETTORI…
"I Decimation sono una death metal band che ha base nella capitale della Turchia, Ankara. Ci siamo formati nel 1999, ma una lineup vera e propria ha preso forma soltanto nel 2003. Dopo circa un anno abbiamo realizzato il nostro primo demo ‘Helpless Souls’ e ricevuto un feedback positivo nell’underground. Quindi nel 2006 è stato il turno del debut album ‘Entering The Celestial Ruins’, che è stato rilasciato in collaborazione con la label turca Hammer Müzik a inizio 2007. Nel 2008 abbiamo inciso un brano intitolato ‘Nocturnal Chaos’ e lo abbiamo pubblicato come singolo promozionale sotto il titolo ‘Promo 2008’. Dopo di esso ci siamo quindi concentrati sul secondo full-length, ‘Anthems Of An Empyreal Dominion’: il disco è stato completato diverso tempo fa e i suoi sample pubblicati su MySpace hanno destato l’interesse della Comatose Music, che ci ha messo sotto contratto e ha pubblicato il CD in breve tempo. Per ora abbiamo ricevuto soltanto commenti positivi in merito e siamo molto contenti".

QUALI SONO LE PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI DELLA BAND? ASCOLTANDO "ANTHEMS…" VENGONO ALLA MENTE SUFFOCATION, DECREPIT BIRTH E ANCHE I VOSTRI CONNAZIONALI CARNOPHAGE…
"Sì, i grandi del death metal americano sono le nostre influenze principali: dai Suffocation ai Decrepit Birth di ‘…And Time Begins’, passando per molte altre formazioni che ora non sto a citare per non sprecare ore! Non credo che la nostra musica sia catchy quanto quella dei Carnophage, però è vero che qua e là inseriamo delle melodie che forse possono avvicinarci a loro".

COME E QUANTO CREDI CHE VI SIATE EVOLUTI RISPETTO AL DEBUT ALBUM?
"Sicuramente la produzione del nuovo album è su un altro livello. Quando abbiamo registrato ‘Entering…’ eravamo davvero inesperti e le registrazioni sono andate piuttosto male: le chitarre sono troppo deboli e il suono di batteria mi fa venire gli incubi! Il nostro produttore Erkan Tatoglu – dei grandissimi Suicide, pionieri del death metal ad Ankara – ha fatto il possibile per ottenere un risultato decente, ma alla fine la produzione è venuta appena tollerabile. Il nuovo lavoro invece è stato concepito in tutt’altra maniera: siamo più esperti oggi e abbiamo trascorso tantissimo tempo su ogni singolo aspetto. Inoltre il materiale è stato masterizzato presso gli americani Imperial Mastering da Colin Davis (Vile) e questa volta non potremmo essere più soddisfatti del risultato finale. Abbiamo anche ri-registrato la vecchia ‘Entering The Celestial Ruins’, in modo che tutti possa rendersi conto di quanti passi in avanti abbiamo fatto dal debut! Per quanto riguarda lo stile dei brani, invece, credo che non vi siano differenze sostanziali… direi che le strutture sono più scorrevoli e i testi più interessanti".

IN EFFETTI LA SCORREVOLEZZA DEI BRANI È UNO DEI PUNTI DI FORZA DEL DISCO. CERTAMENTE SIETE PREPARATI TECNICAMENTE, MA NON MI PARE CHE ABBIATE VOLUTO ECCEDERE IN TECNICISMI E PARTI TROPPO CERVELLOTICHE…
"No, infatti per noi non è estremamente importante mettere in mostra il livello tecnico. Siamo dell’idea che il death metal prima di tutto debba avere un’anima: cerchiamo di scrivere canzoni che trasmettano emozioni, non ci interessa fare a gara a chi è più veloce o più tecnico".

QUAL È LA TUA OPINIONE SULLO STATO ATTUALE DELLA SCENA DEATH METAL?
"Ricollegandomi alla domanda precedente, oggi per me ci sono troppe band che puntano esageratamente sulla cosiddetta tecnica, estremizzando lo stile di un gruppo come gli Origin e venendosene fuori con materiale che non trasmette granchè a livello emotivo. Per ogni Origin vi sono una tonnellata di cloni che non sono in grado di comporre canzoni di senso compiuto… ed è un peccato! Poi la scena è anche piena di questi gruppi death-core che impressionano a livello di cura della produzione, ma che non hanno idee per il songwriting. Insomma, la scena non mi sembra molto in forma… almeno il 75% di quello che mi capita di ascoltare non è nulla di speciale".

E DOVE COLLOCHI I DECIMATION ALL’INTERNO DI ESSA?
"Per noi l’avventura vera e propria inizia ora, perchè siamo stati un nome a dir poco underground per diverso tempo, ma ora ‘Anthems…’ è uscito e stiamo ricevendo moltissimi commenti positivi e tanta nuova attenzione. Cercheremo di migliorare ancora e di continuare a suonare la musica che ci piace ascoltare, poi la parola passerà ai fan".

TORNANDO AD "ANTHEMS…", HO AVUTO L’IMPRESSIONE CHE L’ALBUM SIA UNA SORTA DI CONCEPT…
"Non è un concept vero e proprio, ma è una raccolta di storie basate sull’antica mitologia Sumera. Questo argomento è la nostra principale fonte di ispirazione in tema di testi".

LA TURCHIA NON È PARTICOLARMENTE CELEBRE PER LA SUA SCENA (DEATH) METAL. COSA PUOI DIRCI RIGUARDO AD ESSA?
"Ultimamente la scena death metal turca sta crescendo a vista d’occhio. Gruppi come Cenotaph, Carnophage, Decaying Purity, Sakatat, Burial Invocation, Episode 13, Since Yesterday ed Heretic Soul stanno riuscendo a farsi notare anche all’estero e confezionando lavori dalla qualità sempre più elevata. Alcuni di essi sono anche riusciti a suonare fuori dai nostri confini e ciò è molto gratificante. Purtroppo non vi sono molti fan di questo genere di musica in Turchia, quindi è quasi come se suonassimo per noi stessi, però l’entusiasmo non ci manca e con i Decimation stiamo facendo tutto il possibile per migliorare ulteriormente la situazione".

QUANTO È DIFFICILE PER UNA DEATH METAL BAND TURCA SUONARE DAL VIVO?
"A volte sembra quasi impossibile! Purtroppo solo il fatto di risiedere in Turchia, che non fa parte dell’Unione Europea, è un grosso ostacolo. Anche se riceviamo offerte dall’estero, ci tocca sempre affrontare mille questioni burocratiche per poter effettivamente organizzare il viaggio. Inoltre, anche i voli sono parecchio costosi da qui, cosa che scoraggia sia noi che i promoter. In ogni caso, stiamo facendo del nostro meglio per essere più presenti sul fronte live: di recente abbiamo preso parte a un festival locale con Cenotaph, Carnophage, Decaying Purity, Obliterate e Bleeding Surface… si è trattato del primo vero festival death metal che abbia avuto luogo in Turchia! Poi siamo stati confermati per il vostro Tattoo DeathFest VI, che si terrà a Milano a maggio! Non vediamo l’ora di venire a suonare per voi!".

COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAI DECIMATION NEL PROSSIMO FUTURO?
"Come già accennato, cercheremo di farci notare il più possibile, perchè ‘Anthems…’ è già il nostro secondo album e non vogliamo più passare per dei novellini. Speriamo di poter suonare live più spesso da qui all’estate e inoltre di riuscire a comporre il materiale per il prossimo album".

GRAZIE MILLE! UN ULTIMO COMMENTO?
"Grazie a voi per questa intervista e per l’interesse dimostrato! Spero che i lettori trovino il tempo di ascoltarci e che magari riescano a presenziare al Tattoo DeathFest! Se volete, potete contattarci tramite questi indirizzi:

decimationtur@gmail.com

www.myspace.com/decimationtur

www.facebook.com/decimationtur

www.comatosemusic.com

Stay brutal!".

RETALIATION – NON SOLO TECHNICAL!

A cura di Emilio Cortese

Un debutto davvero interessante è quello dei Retaliation, band tedesca che con il loro technical death in salsa Necrophagist, si è guadagnata un contratto con la sempre attenta Unique Leader. Abbiamo contattato via mail Dennis Schneider, disponibile chitarrista della band, con il quale abbiamo cercato di scoprire qualche curiosità in più su questa nuova realtà.

CIAO RAGAZZI!BENVENUTI SU METALITALIA.COM. DATO CHE QUESTA E’ LA VOSTRA PRIMA INTERVISTA PER IL NOSTRO PORTALE, VI ANDREBBE DI FARE UNA BREVE INTRODUZIONE ALLA BAND PER I NOSTRI LETTORI?
"Ciao, qui è Dennis (chitarrista, ndR). Prima di tutto grazie per l’intervista! Allora, i Retaliation si sono formati nel 2005 come una band a cinque elementi dedita ad un melodic death metal. Nel 2008 la line-up è cambiata in quella attuale, aggiungendo un secondo cantante e facendo passare il batterista come chitarrista solista. In seguito a questo cambiamento la musica è diventata più tecnica e progressive, senza dimenticarci delle nostre radici melodiche. I Retaliation ora suonano una sorta di modern progressive death metal, con ogni membro che aggiunge qualcosa di propriamente suo al sound della band".

QUANTO TEMPO AVETE IMPIEGATO A SCRIVERE "SEVEN"?
"La prima canzone è stata composta verso la fine del 2007, ma la maggior parte del materiale è stato scritto nel 2008 dal compositore principale Julian (chitarrista) e me. La fase di scrittura è terminata verso la primavera del 2009, direi che tutto il processo è durato all’incirca un anno".

LA MIA CANZONE PREFERITA DI "SEVEN" E’ "THE TRANSIENCE OF EXISTENCE". SECONDO TE QUALI SONO LE MIGLIORI CANZONI DEL VOSTRO DISCO?

"E’ una domanda molto difficile. Secondo me ogni singola canzone ha la sua distinta personalità, quindi è davvero molto complicato per me citarne una preferita. Credo che ognuno abbia una sua preferita diversa, ma personalmente penso che ‘Transience’ sia un pochino sopra le altre… E penso anche che nella traccia di apertura ‘Hope Of Zion’ ci siano un bel po’ di particolari che è difficile notare ad un primo ascolto".

IL VOSTRO SOUND E’ MOLTO TECNICO. SIETE AUTODIDATTI O AVETE STUDIATO MUSICA?
"Per lo più siamo autoditatti. Alcuni di noi hanno preso alcune lezioni ai primi tempi, ma la maggior parte di noi ha avuto svariate esperienze in altre band locali prima di entrare a far parte dei Retaliation, e questo ci ha permesso di fare molta esperienza, che forse è servita più di molte lezioni teoriche. Per quanto riguarda la tecnica, credo che sia qualcosa che arriva mentre progredisci come songwriter. Non cerchiamo in maniera conscia di scrivere musica tecnica, ma ci focalizziamo su stacchi e melodie che catturino l’attenzione dell’ascoltatore. La tecnica e la velocità sono realmente soltanto un risultato naturale della musica che proviamo a scrivere".

COMPONETE LE VOSTRE CANZONI TUTTI INSIEME, OPPURE E’ SOLTANTO UNO DI VOI A SCRIVERLE? CI PUOI DIRE QUALCOSA RIGUARDO AL VOSTRO PROCESSO DI SONGWRITING?
"Il principale compositore della band è il nostro chitarrista Julian. Lui butta giù le sue idee usando un programma chiamato Guitar Pro, e gradualmente le costruisce prima che si inizi a lavorarci tutti insieme. Successivamente mi incontro con lui e ripercorriamo altre idee in lungo e in largo, scriviamo le varie melodie fino a quando non siamo pienamente soddisfatti. Finito questo processo mandiamo il prodotto che ne è uscito agli altri membri, i quali effettuano altri cambiamenti per adattare le canzoni al loro stile e se le imparano. Finiamo di scrivere il tutto nella nostra sala prove e proviamo a sentire a come renderanno le canzoni in una situazione live cambiando, se necessario, gli ultimi dettagli – anche se il più delle volte non è nulla di realmente drastico".

CHI SI OCCUPA DEI TESTI DELLA BAND? TI ANDREBBE DI PARLARCENE UN PO’?
"Il nostro bassista Heiko scrive la maggior parte dei testi, alle volte assistito dal cantante Johannes (come ad esempio in ‘Omnious Greed’)".
Heiko: "Prima di tutto: siamo consci del fatto che i nostri testi non hanno nulla in comune con i testi del death metal in generale. Piuttosto cerco di scrivere testi che abbiano un senso o per lo meno aderiscano a una storia. La maggior parte delle liriche sono basate su testi di letteratura come Goethe, Hauptmann o Huxley. Inoltre ci sono testi inventati che riguardano la rivincita o la scoperta di se stessi. La maggior parte di queste (a parte ‘Transcience of Existence’ e ‘Oninious Greed’) sono scritte da me. I testi di queste infatti sono scritte dal nostro cantante Johannes Schwarzkopf e sono anche tra i miei preferiti poiché Johannes preferisce scrivere testi riguardanti soggetti ambientalistici, e credo che lui abbia un modo di scrivere a riguardo di queste cose, che ti stimola a rifletterci. Per tornare al punto principale della domanda, mi sento di poter dire che i nostri sono testi intelligenti che tutto sommato vale la pena di leggere".

RETALIATION: COME MAI AVETE SCELTO QUESTO NOME PER LA VOSTRA BAND?

"Be’, non c’è nessuna storia realmente speciale dietro a questo nome. E’ stato scelto qualche anno fa, nel 2005, e quando la cosa è iniziata a divenire un po’ più seria avevamo già un fanbase nella nostra area che ci conosceva con il nome di Retaliation, quindi non abbiamo avuto nessuna ragione particolare per cambiarlo".

QUALI SONO LE BAND CHE VI INFLUENZANO MAGGIORMENTE?
"E’ difficile dirlo, perché ognuno di noi ha preferenze musicali differenti. Personalmente amo ascoltare una parte estesa di generi metal, a partire dal technical death di band come Beneath The Massacre o Obscura, fino ad altre come Katatonia, Hatesphere, o shred degli anni ’80. Penso che la vastità di influenze differenti sia quello che ci aiuta maggiormente ad avere un suono tutto nostro, che non ci limiti in alcun modo. Anche se ascoltandoci sicuramente potrai sentire influenze di gruppi come Death o Necrophagist".

COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LA UNIQUE LEADER?
"Abbiamo semplicemente inviato un nostro promo contenente alcune tracce di ‘Seven’ con un pezzo di carta dove si richiedeva un accordo per registrarci… Non c’è molto altro dietro".

NON ABBIAMO ANCORA AVUTO LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI ALL’OPERA IN SEDE LIVE. COSA CI POSSIAMO ASPETTARE DA UN VOSTRO CONCERTO?
"Energia! Sebbene la nostra musica alle volte sia molto tecnica, e quindi impegnativa, ci divertiamo molto on stage, e proviamo a trasmetterlo al pubblico che ci ascolta. Penso che suonare musica dal vivo non significhi necessariamente riproporre in maniera fedele al cento per cento ogni singola nota (anche se questo dovrebbe essere l’obiettivo), ma piuttosto cercare di far vedere al pubblico uno show divertente e coinvolgente. Se volessi ascoltare la perfezione totale allora mi ascolterei un disco, ma quando assisto a un concerto preferisco vedere una band energica che davvero riesce ad attirare la mia attenzione".

E ORA, QUALI SONO I VOSTRI PIANI PER IL FUTURO?
"Suonare quanti più concerti possibile, tra tour e festival, e contemporaneamente iniziare a scrivere materiale per il secondo disco. Abbiamo già un mucchio di materiale scritto e presto presto ve lo faremo sentire. Stay tuned!".

CEPHALIC IMPURITY – DALLA RUSSIA CON ORRORE…

A cura di Claudio Luciani

I Cephalic Impurity sono una band che viene dalla Russia e suona death metal: abbiamo voluto intervistarli per via della pubblicazione, nel 2010, del loro secondo album “Unique Brutal Revival”. Risponde alle nostre domande Ivan, il cantante, (anche negli Infected Guts) chiamato a confermare le impressioni suggerite dal disco in questione: puntando sull’impatto generale i Cephalic Impurity cercano di costruirsi un suono che li distingua, ed in effetti ci hanno lasciati piacevolmente sorpresi grazie alla fluidità delle loro canzoni, in grado di scansare l’impaccio della noia . Seguite la nostra intervista per capire di che gruppo si tratta, magari completando questa esperienza con l’ascolto di “Unique Brute Revival”.

RACCONTATECI DELLA BAND: QUANDO E’ NATA? COME VI SIETE INCONTRATI?

"I Cephalic Impurity, ex-Infected Guts (da Izhevsk, Russia) sono stati formati nel 2007 da me (Ivan –voce) e Nikita (chitarra). Sei mesi dopo, si sono uniti Benzo (basso) e Andrey (batteria). In questi anni è stato fatto un solo cambio di formazione: adesso Benzo è stato rimpiazzato da Leonid al basso. Al momento di fondare la band ci conoscevamo già bene, avendo suonato insieme in diverse band locali per diversi anni. Grazie a questo, non abbiamo incontrato particolari difficoltà, e abbiamo potuto scrivere velocemente il materiale per il nostro primo album’Perverted Surgical Concept’, pubblicato nel novembre 2008 dall’etichetta Soulflesh Collector Records".


PRESENTATE IL VOSTRO ALBUM "UNIQUE BRUTE REVIVAL" AI NOSTRI LETTORI E FATE VENIR LORO VOGLIA DI ASCOLTARLO!
"Nell’agosto 2010 la Soulflesh Collector Records ha pubblicato il nostro secondo album intitolato ‘Unique Brute Revival’. Prodotto da Arkadiy Navaho, noto studio master (Scrambled Defuncts, Katalepsy, Fleshbomb), l’album vi consegna una solida produzione di dura, incessante brutalità, che vi strapperà le orecchie. Ogni canzone è piena di riff spaccateste e vocals inumane. E’ l’estremo bilanciamento tra groove, tecnica, slam e originalità che garantisce ai fan death metal senza compromessi. Penso che questa risposta sia abbastanza per far ascoltare il nostro album ai lettori. Speriamo apprezziate!".

LA VOSTRA NAZIONE NON E’ PARTICOLARMENTE FAMOSA PER LA SUA SCENA METAL. POTRESTE DESCRIVERCI LA SCENA RUSSA, IN PARTICOLARE QUELLA DEATH METAL? CI SUGGERIRESTE ANCHE QUALCHE GRUPPO DEGNO DI NOTA?
"La scena metal russa ha in questi anni mostrato una notevole crescita sia nel numero di band che pubblicano dischi, sia nel numero di fan che li ascoltano (cosa che non deve stupire, vista la grandezza dello stato), ma – secondo me – il problema principale rimane la mancanza di un adeguato numero di studio di registrazione professionali, con la conseguenza che le band dispongono di una qualità di registrazione piuttosto povera, cosa che impedisce loro di ottenere buoni contratti quando si rivolgono alle varie etichette. Ritengo che questo sia vero per tutti i settori del metal russo. Nonostante ciò, vi suggeriamo alcuni gruppi death metal russi che vale la pena citare: Katalepsy, Ease of Disgust, Fetal Decay, Perverse Dependence".

PERCHE’ AVETE SCELTO "CEPHALIC IMPURITY" COME MONICKER?
"All’inizio avevamo in mente due nomi: Neurectomy e Cephalic Impurity. Abbiamo optato per il secondo. In seguito abbiamo anche pensato di cambiare nuovamente il nome, ma abbiamo rinunciato poiché le persone che ci conoscevano come Cephalic Impurity erano già molte".

LE CANZONI DEL VOSTRO ULTIMO ALBUM SEMBRANO SEGUIRE LA VIA DEL DEATH AMERICANO, MA AL CONTEMPO LA LORO STRUTTURA E’ UN POCO MENO COMPLESSA IN MODO DA FAVORIRE L’IMPATTO GENERALE: SECONDO NOI QUESTO ASPETTO DONA AL VOSTRO DISCO UNA BUONA FLUIDITA’, TALE DA RENDERE PIACEVOLI ANCHE ASCOLTI RIPETUTI. SIETE D’ACCORDO CON LA NOSTRA AFFERMAZIONE?
"Grazie per il valido e profondo commento. Concordo con questa descrizione della nostra musica e posso anche dire che è esattamente ciò che noi volevamo ottenere quando abbiamo iniziato. Volevamo che la nostra musica fosse tecnica e devastante , con il giusto bilancio tra aggressione e ‘orecchiabilità’. Non vedo motivo di fare musica unicamente ‘per musicisti’: secondo me dovrebbe essere chiara, comprensibile e priva di inutile fronzoli".

QUALI SONO, SECONDO VOI, I PIU’ EVIDENTI SEGNI DI EVOLUZIONE DAL PRIMO ALBUM A QUEST’ULTIMO?
"Penso che ci siamo evoluti in maniera definita dal disco precedente, per quanto riguarda la struttura dei brani, il materiale in sé e la qualità delle canzoni. Questo può essere attribuito ad un passo in avanti piuttosto consistente: durante questi due anni, dalla pubblicazione del primo album, abbiamo fatto un sacco d’esperienza in termini tecnici e compositivi, che certamente hanno aiutato".

ABBIAMO ANCHE NOTATO CHE LA PRODUZIONE DELL’ALBUM E’ MOLTO BUONA, APPROPRIATA AL DEATH METAL: CI SONO PARTICOLARI STUDI DI REGISTRAZIONE, NELLA VOSTRA NAZIONE, CUI RIFERIRSI? OPPURE SI TRATTA SOLO DI UNA CIRCOSTANZA FORTUNATA?
"Grazie ancora per le tue considerazioni! Di sicuro non è stato un caso o cose del genere. Come dicevo sopra, nella nostra nazione è piuttosto difficile trovare uno studio e delle persone con un’idea chiara di come il death metal dovrebbe suonare. Аrkady Navaho è tra i pochi che sanno farlo. Io non credo nei miracoli e penso che sperare che tutto funzioni per una circostanza fortunata sia uno spregevole lusso".

POSSIAMO IMMAGINARE CHE SIATE FAN DELL’HEAVY METAL MOLTO APPASSIONATI: QUALI GRUPPI PREFERITE? E QUALI GRUPPI STATE ASCOLTANDO MAGGIORMENTE IN QUESTO PERIODO?
"E’ piuttosto difficile enumerare i gruppi che mi piacciono di più perché ce ne sono tantissimi, ma in generale posso dirti Origin, Dying Fetus, Misery Index, Disgorge, Skinless e molti altri. Di recente ho ascoltato Septycal Gorge (italiani, ndR), Inherit Desease, Defeated Sanity, Decimation più altri".

IL DEATH METAL E’ UN GENERE MUSICALE OSTILE E GARANTISCE ASSAI POCHE GRATIFICAZIONI ECONOMICHE: PUOI DIRCI SE RIUSCITE A VIVERE DELLA VOSTRA MUSICA OPPURE SE AVETE UN LAVORO? E, NEL CASO, QUALI?
"Sfortunatamente non riusciamo a vivere della nostra musica, così dobbiamo ovviamente lavorare, ognuno in un’area differente. Io sono impiegato attualmente come ingegnere telecomunicazioni STA, Andrew vernicia automobili, Nikita è un elettricista e Leo un designer".

CHE TIPO DI RAPPORTO AVETE CON I VOSTRI FAN? VI PIACE TENERVI IN CONTATTO CON LORO TRAMITE INTERNET, ecc?
"E’ sempre un piacere chiacchierare con i fan, sia ad un concerto che sulla rete. Diamo sempre attenzione a questo aspetto perché una grande parte di ciò che abbiamo adesso, la abbiamo grazie al supporto dei fan. Inoltre, non posso sopportare quando un gruppo si comporta in modo arrogante nei confronti dei fan che ha: manderei chi fa così all’inferno, tra le sofferenze (letteralmente: to hell, with pathos!, ndR)".

FARETE UN TOUR PER PROMUOVERE IL VOSTRO ULTIMO DISCO? VERRETE IN ITALIA?
"Sì, in aprile faremo un tour con gli Abysmal Torment, ma si terrà solo in Russia. Sicuramente ci piacerebbe molto viaggiare per l’Europa a suonare, faremo di tutto perché accada!".

SPERIAMO DAVVERO DI VEDERVI PRESTO LIVE, PERCHE’ CI PIACEREBBE VEDERE COME LE VOSTRE CANZONI RENDANO DAL VIVO. PRIMA DI FINIRE L’INTERVISTA, VOLETE LASCIARE UN SALUTO AI NOSTRI LETTORI? GRAZIE!
"Grazie mille per l’intervista! Speriamo di venire da voi in un prossimo futuro, e grazie a chiunque abbia speso minuti della sua vita a leggere questa intervista. Speriamo che vi piaccia il nostro album e seguite le date del nostro tour. Stay brutal and sick!".

5 commenti
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