Nel 2019 Vicky Cornell, moglie del defunto cantante dei SOUNDGARDEN, Chris Cornell, aveva fatto causa alla band con l’accusa di trattenere centinaia di migliaia di dollari in diritti d’autore che apparterrebbero a lei e ai figli.
Al centro della disputa ci sarebbero sette brani inediti che Vicky sostiene essere stati composti e cantati unicamente da Cornell prima della sua morte e lasciati in eredità a lei e ai figli. Vicky avrebbe deciso di concedere la pubblicazione di questi pezzi da parte dei SOUNDGARDEN, in modo che potessero vedere la luce, rispettando il volere del marito. Il gruppo si sarebbe però rifiutato. I membri dei SOUNDGARDEN sostengono infatti di aver partecipato alla composizione di almeno cinque dei sette brani e che, pertanto, i diritti d’autore non apparterrebbero unicamente alla famiglia di Chris Cornell.
Vicky Cornell aveva anche denunciato il manager della band, Rit Venerus, con l’accusa di non aver tutelato gli interessi della famiglia Cornell.
Secondo quanto riportato da Billboard, il giudice federale Michelle Peterson ha evidenziato che non ci sono sufficienti prove che dimostrino che la band stia trattenendo quote dei diritti d’autore o che abbia utilizzato denaro spettante alla famiglia Cornell per pagare le spese legali. Inoltre, secondo il giudice, il manager Rit Venerus non è un consigliere privato della famiglia Cornell e pertanto non può essere accusato di non averne adeguatamente tutelato gli interessi.
Il giudice federale ha pertanto chiesto alla corte di respingere queste due denunce sporte dalla vedova Cornell. Sul caso ora si pronuncerà il giudice Robert S. Lasnik.
Ricordiamo che Vicky Cornell ha in essere anche altre quattro denunce verso i membri dei SOUNDGARDEN, tra cui quella relativa alle quote sui diritti d’autore del catalogo della band.