INTRODUZIONE
Avvolto dalle nebbie del mistero sin dall’antichità, questo mare con i paesi che vi siaffacciano ha sempre creato un certo interesse nelle popolazioni latine. Gelo, creaturefantastiche ma non solo… anche metal! Da queste terre (lande scandinave e Paesi Baltici)si ergono i pilastri di quel filone che può esser chiamato ‘viking metal’ o in modo piùesteso ‘pagan metal’. I Bathory hanno iniziato – ora Moonsorrow, Manegarm, Skyforger sonoqui per continuare. Metal epico alla ricerca della spiritualità insita in quelle terre cosìdense di storia. Un metal pregno di tradizioni, veicolo una volta in più di messaggiimportanti.
MOONSORROW: QUANDO IL METAL SERVE PER RACCONTARE ANTICHE LEGGENDE…
Anni fa gli Amorphis avevano timidamente cercato di farci assaporare le atmosfere della cultura finnica tradotte in musica. Ora ci sono i Moonsorrow a farci entrare in una dimensione distaccata, dove a parlare è l’amore per la propria terra, la Finlandia, il paese dei mille laghi, ma non solo… Il black metal con il tempo si è sbiadito, ora il metal epico domina la proposta dei Moonsorrow, forse gli eredi più accreditati al patrimonio lasciato dagli scandinavi Bathory. Il chitarrista della band, Mitja Harvilahti, ci introduce in un mondo oltre i confini dei ghiacci perenni…
CIAO MITJA, SINCERI COMPLIMENTI PER IL VOSTRO BELLISSIMO “KIVENKANTAJA”! POSSIAMO CONSIDERARLO IL VOSTRO MIGLIOR ALBUM ,ANCHE GRAZIE AD UNA PRODUZIONE ECCELSA…
“Grazie! Sì, ‘Kivenkantaja’ è senza dubbio il nostro miglior album, fino a quando non uscirà il nuovo ovviamente (ride, nda)! Sono totalmente soddisfatto della produzione, anche stavolta lavorare ai Tico-Tico Studios è stata un’esperienza bellissima e divertente”.
COM’E’ STATO TRATTATO IL VOSTRO ALBUM DALLA STAMPA? SIETE SODDISFATTI DELLE VENDITE FINO A QUESTO MOMENTO?
“L’album ha ricevuto davvero notevoli responsi. Non eravamo sicuri di come il pubblico e la stampa avrebbero potuto reagire, ma i commenti sono stati molto positivi e siamo molto soddisfatti di questo. Siamo anche abbastanza contenti di come stanno andando le vendite, è stata una sorpresa esser venuti a conoscenza del fatto che ‘Kivenkantaja’ era entrato nel sedicesimo posto della classifica qui in Finlandia! Però bisogna anche ammettere che non è facile vendere bene fuori dai nostri confini dato che cantiamo in finlandese; la nostra musica è poco esportabile da questo punto di vista”.
DATO CHE I TESTI SONO IN FINLANDESE, CE NE PUOI PARLARE? L’INGLESE NON E’ UNA LINGUA ADATTA PER DESCRIVERE LE VOSTRE SENSAZIONI?
“Ville, il nostro cantante, scrive tutti i testi e i contenuti cambiano da cd a cd. Ci sono alcune canzoni ancorate a fatti storici realmente accaduti, altri testi riguardano racconti fantasiosi e leggende antiche. I testi di questo nostro ultimo album sono molto poetici e al tempo stesso astratti (almeno lo sono per me…). La maggior parte delle canzoni sono malinconiche o riguardano la rabbia e la tristezza. Per contro ci sono alcuni casi in cui trattiamo poesia eroica. In ogni testo di questo album c’è un forte legame tra uomo e natura. Dovresti leggere i testi per farti un’idea più precisa. Tutti i testi li puoi trovare tradotti in inglese sul nostro sito internet. I Moonsorrow non cambieranno mai la propria lingua per l’inglese! Perché dovremmo farlo? Per avere più ascoltatori? No. La nostra lingua madre è troppo importante per noi, è un elemento essenziale nella nostra musica”.
POSSIAMO CONSIDERARE I MOONSORROW UNA ‘PAGAN METAL BAND’? QUAL E’ LA GIUSTA DEFINIZIONE PER IL VOSTRO GENERE?
“Senza ombra di dubbio i Moonsorrow sono una band pagan metal! Noi chiamiamo la nostra musica ‘Epic Heathen Metal’, ma anche folk metal, pagan metal, viking metal può andar bene come definizione. Non mi interessa di rientrare per forza di cose all’interno di un genere ben definito”.
LA CANZONE D’APERTURA, “RAUNIOLLA” E’ FORSE IL BRANO PIU’ COMPLETO DELL’ALBUM: CI SONO CORI, PASSAGGI ATMOSFERICI, FEELING EPICI E MOMENTI AGGRESSIVI. SEI D’ACCORDO CON QUESTA IMPRESSIONE?
“Sì, lo sono! Quella canzone è totalmente epica!”.
NON PENSATE DI SOSTITUIRE IN FUTURO LE TASTIERE CON STRUMENTI TRADIZIONALI IN MODO DA DARE UN TOCCO ANCORA PIù ‘ANTICO’ ALLA VOSTRA MUSICA? AD OGNI MODO L’USO DI TASTIERE CHE FATE E’ ECCELSO…
“Inizialmente volevamo che questo album suonasse più acustico, ma avevamo un budget ristretto e non potevamo permetterci un’orchestra. In futuro tutto è possibile, dipenderà da come saranno le nuove canzoni. Forse faremo a meno delle tastiere (anche se non lo credo!), vedremo come ci evolveremo musicalmente. Suonare strumenti ‘veri’ è sempre interessante e se ce ne sarà l’opportunità lo faremo”.
QUALI SONO I GRUPPI CHE TI PIACCIONO CHE SUONANO UNA MUSICA SIMILE ALLA VOSTRA?
“Personalmente credo che gli Enslaved siano in assoluto i numeri uno! Sono un loro fan sin dai loro primi album e il loro sound mi ha molto influenzato, ma non quello dei loro ultimi due album che non ho apprezzato troppo. Anche gli svedesi Thyrfing sono una buona band e i ragazzi sono simpaticissimi! Bathory ovviamente! Non si possono dimenticare le influenze dei Bathory nei Moonsorrow quando tu ci ascolti; sono stati sicuramente la nostra maggior influenza musicale. Mi piacciono anche i Finntroll ed i Ensiferum, ma soprattutto mi piace bere assieme a loro!”.
“MATKAN LOPUSSA” E’ UNA CANZONE MOLTO PARTICOLARE E DIVERSA DALLE ALTRE. SEMBRA IL RICHIAMO DI UNO SPIRITO SCIAMANICO. CREDI CHE IN FUTURO INCREMENTERETE IL ‘TOCCO ETNICO’ DELLA VOSTRA MUSICA?
“Non saprei… abbiamo solo qualche riff pronto per il prossimo album ed è troppo presto per dire come ci muoveremo in futuro”.
QUAL E’ IL MESSAGGIO PIU’ IMPORTANTE CHE TRASPORTA LA VOSTRA MUSICA?
“Il paganesimo, l’anticristianesimo, le tradizioni nordiche: tutti sono aspetti molto importanti per noi. Noi non vogliamo predicare, vogliamo soltanto esprimerci liberamente. Suoniamo musica principalmente per noi stessi e quando alla gente piace ne siamo felici! Diffondiamo il messaggio della musica, che racchiude un lato spirituale molto importante”.
QUAL E’ L’ASPETTO DELLA VOSTRA CULTURA FINLANDESE DI CUI ANDATE FIERI?
“Difficile a dirsi… il suono e lo spirito finlandese dei nostri testi, che sono figli del nostro paese e natura e di quelle esposioni nordiche che noi cerchiamo di far confluire nella nostra musica. Non stiamo vendendo l’iimaginario basato sulla sauna o sulla vodka finlandese come fanno altre band! Ad ogni modo sauna e vodka comandano (ride, nda)!”.
CREDI CHE LA CULTURA SAMI ABBIA INFLUENZATO INDIRETTAMENTE LA VOSTRA ATTITUDINE MISTICA NEL COMPORRE LE CANZONI? POTREI FAR L’ESEMPIO DEL BRANO “MATKAN LOPUSSA”…
“No, non lo credo. Non ci sono influenze Sami in quella canzone. Be’, forse qualcosina, ma le canzoni attuali suonano più kareliane e russe piuttosto che finlandesi”.
COME VANNO LE COSE CON L’ATTIVITA’ LIVE?
“Al momento abbiamo in programma solo un paio di concerti sicuri e si faranno in Finlandia. Spero presto di suonare nell’Europa centrale, ma non c’è niente di suicuro per ora”.
GRAZIE PER LA TUA DISPONIBILITA’, MITJA. SIAMO AI SALUTI…
“Rimanete pagani! Rimanete nel metal e bevete! Visitate il nostro sito internet www.moonsorrow.com!”.
MANEGARM: UNA MUSICA PER ACCOMPAGNARE I GUERRIERI NEL VALHALLA
Con il passar del tempo gli svedesi Manegarm sono diventati una realtà importante nel movimento viking metal. Giunto al suo terzo album, il quartetto della Displeased Records ha dimostrato ancora una volta una buona personalità stilistica; “Dosfard” è l’ennesimo album in cui l’epicità più genuina trova la propria dimensione all’interno del metal. Jonas Almquist, chitarrista della band, ci parla dei Manegarm e del loro album, tappa importante per la storia del gruppo.
JONAS, IL VOSTRO ULTIMO “DODSFARD” E’ UN VALIDISSIMO ALBUM VIKING METAL AL 100%. SEI SODDISFATTO DEL RISULTATO FINALE?
“Sì, lo sono perché stavolta abbiamo registrato tutto l’album agli Underground Studios e ti garantisco che questo è il sound che abbiamo sempre cercato per la nostra musica ma che, per varie circostanze, non siamo mai riusciti ad ottenere. Un grazie di cuore va al nostro produttore Pelle Saether degli Underground Studios che ha saputo tirar fuori il meglio di noi. Grazie Pelle!”.
CREDO CHE “DODSFARD” RAPPRESENTI UNA SINTESI DEI VOSTRI DUE LAVORI PRECEDENTI “NORDSTJARNANS TIDSALDER” E “HAVETS VARGAR” PERCHE’ CONTIENE LA VIOLENZA DEL VOSTRO DEBUT E QUEL TOCCO EPICO PRESENTE IN “HAVETS VARGAR”…
“Non lo so… cioè, non ci siamo mai chiesti queste cose, ad ogni modo è interessante per noi sentire dire queste cose dagli ascoltatori, se dicono così vuol dire che in effetti le cose stanno in questo modo”.
“GILLESVISAN” SEMBRA UNA VERA E PROPRIA BALLATA. PENSATE DI INSERIRNE ALTRE IN FUTURO?
“Non so se si possa definire questa canzone con il termine ballata, penso sia più un canto che si fa quando si beve in compagnia che una propria e vera ballata. In ogni nostro album abbiamo avuto una canzone acustica e così continuerà ad essere anche in futuro”.
TANTI GRUPPI CHE INIZIARONO A SUONARE VIKING METAL HANNO ORMAI LASCIATO QUESTA STRADA. COS’E’ CHE VI FA ANDARE AVANTI DRITTI ANCORA VERSO QUESTA DIREZIONE?
“Il viking metal non è un’immagine di quello che siamo, è ciò che siamo realmente… il giorno in cui non suoneremo più folk influenzato dal metal con tematiche vichinghe sarà solo perché non respireremo più l’aria di questo mondo”.
“DODSFARD” E’ L’ALBUM PIU’ HEAVY ED EPICO CHE ABBIATE MAI FATTO. MOLTI GRUPPI SIMILI A VOI HANNO ABBANDONATO LE RADICI BLACK METAL PER INCREMENTARE IL LATO FOLK DELLA LORO MUSICA. CREDI CHE LA STESSA COSA SIA ACCADUTA ANCHE PER VOI?
“Iniziammo come gruppo ‘black metal’ perché avevamo una missione anticristiana da compiere, dopo di che entrarono nei testi temi anticristiani che si riferivano all’invasione delle nostre terre da parte di questa religione, nella distruzione delle nostre antiche radici culturali e non al potere di oscure forze del male. C’è un altro fattore: quel senso di malinconia che anima una parte del black metal è anche avvertibile se ti immergi nel cuore di una foresta, così credo che le ‘radici black metal’, come dici tu, persistano nel metal ispirato dal folk sotto forma di un feeling malinconico indipendentemente dal fatto che lo si chiami ‘black metal’ o meno”.
QUAL E’ IL SIGNIFICATO DI “DODSFARD” PER UN UOMO VICHINGO? UN VIAGGIO VERSO L’ETERNITA’, O UN VIAGGIO GRAZIE AL QUALE SI PUO’ ENTRAR A FAR PARTE DELLE SCHIERE DI COMBATTENTI DEL DIO ODINO?
“Non credo che la maggior parte delle persone conoscano questi aspetti della religione vichinga. Ad ogni modo i vichinghi credevano in un ‘unico’ dio che era loro compagno e amico nella vita e può essere comparato al dio cristiano che giudica a punisce. Odino e gli altri dei erano delle manifestazioni di questo unico, come lo siamo noi stessi (qui sarebbe da aprire un dibattito teologico perché le parole di Jonas suonano abbastanza strane se riferite alle credenze pagane nordiche Nda). Sì, il titolo dell’album si riferisce ad un viaggio (per chi ha vissuto in modo onorevole ed è caduto combattendo) verso il Valhalla e le battaglie infinite. Sebbene dopo il ragnarok (una specie di giudizio finale simile a quello cristiano) nascerà un nuovo mondo ed un posto sarà assegnato ad ognuno di noi, anche se non sappiamo quale”.
LA VOSTRA SCRITTA CONTIENE IL LOGO DI UN LUPO. VI RIFERITE AI SIGNIFICATI CHE SI RIFERISCONO A QUESTO ANIMALE NELLA MITOLOGIA NORDICA?
“Sì, Manegarm è l’Essere Lupo, così abbiamo pensato di mettere la figura stilizzata di questo animale all’interno della nostra scritta”.
VI CONSIDERATE PAGANI? I MANEGARM SONO UNA ‘PAGAN METAL BAND’? QUALE CREDI SIA IL SIGNIFICATO DEL PAGANESIMO AL GIORNO D’OGGI?
“Il nostro bassista può essere considerato pagano, il resto della band invece è molto attratto dalla mitologia nordica e cerca di vivere la vita nel modo più onorevole possibile. Non intendere però la parola ‘onore’ nel senso che ad essa è stato dato dal cristianesimo; voglio dire, se tu hai paura di ricevere la luce ogni volta che fai qualcosa di buono allora non può davvero succedere niente di buono al di fuori di ciò. Secondo me il significato dell’essere pagani oggi è quello di recuperare le antiche tradizioni ma anche di proteggere il tuo paese e la tua gente contro i globalisti che vogliono annullare le differenze tra le varie genti in modo da sembrar tutti uguali! Abbiamo culture differenti e viviamo in modo diverso… voglio dire, se si prendono tutti i colori e li si mettono insieme ne uscirà un non-colore squallido che non esalterà le tonalità dei vari colori, anzi… pensa ad esempio se dovessimo vivere in un mondo in cui l’unica musica ascoltabile fosse l’hip-hop..brrrr, mi prende male!”.
NELLA VOSTRA MUSICA CI SONO MOLTE PARTI DI VIOLINO. PERCHE’ AVETE SCELTO PROPRIO QUESTO STRUMENTO PER DARE UN TOCCO ‘ANTICO’ ALLA VOSTRA MUSICA? VI TRASMETTE FORSE IL RIFLESSO DEGLI ANTICHI SENTIMENTI DELLA VOSTRA TRADIZIONE RELIGIOSA? E’ UNO STRUMENTO CHE BEN SI ADDICE AL VOSTRO STILE?
“Credo che entrambe le risposte siano valide. Le risposte risiedono nella tua stessa domanda”.
VI SENTITE TRATTATI BENE DELLA DISPLEASED RECORDS? COSA VI ASPETTATE PER QUESTO VOSTRO NUOVO ALBUM?
“In passato le cose con la Displeased Records non sono andate bene (per entrambi le parti), ma ora le circostanze sono migliorate. Questo album dovrebbe costituire le fondamenta per il prossimo, importante album che ci prestiamo a realizzare. Non ci dispiacerebbe diventare ricchi e famosi (ride, nda)!”.
FINO AD ORA I VOSTRI ALBUM SONO PIUTTOSTO SIMILI TRA LORO: INTRODURRETE NUOVI ELEMENTI NELLA VOSTRA MUSICA IN FUTURO? QUALI?
“Noi prendiamo spunto da diversi elementi e generi musicali. Se dipendesse da me, introdurrei un maggior approccio ‘hard rock’ alla nostra musica, ma staremo a vedere”.
IL MESSAGGIO DELLA VOSTRA MUSICA…
“Potrebbe suonare come una frase studiata e ad effetto, ma la verità è che vogliamo semplicemente suonare buona musica metal che venga apprezzata dagli ascoltatori. Se poi con la nostra musica la gente va alla ricerca del proprio passato, allora l’effetto desiderato è compiuto”.
TI PIACEREBBE CHE CI FOSSE PIU’ COMUNICAZIONE TRA I VARI GRUPPI PAGAN – VIKING METAL IN MODO DA COSTITUIRE UNA ‘SCENA’ MOLTO UNITA COME ACCADE PER ALTRE REALTA’ METAL?
“Non necessariamente. Se c’è una buona band rock ‘n’ roll non vedo perché non dovremmo suonare insieme ad essa, ma questa è un’eccezione. Se ti capita di incontrare il gruppo che mescola hip-hop le cose cambiano: non so come sia possibile vedere su MTV gruppi che suonano quella musica, dovrebbero essere penalizzati, invece godono di questi privilegi. Io mi opporrò sempre a questa situazione con tutta la forza che ho. State attenti, pazzi scientisti modificatori dei geni musicali, il vostro tempo sta per finire!”.
QUALI SONO I GRUPPI VIKING METAL CHE TI PIACCIONO?
“Mi spiace, ma ultimamente ascolto soltanto del buon vecchio hard rock. Preferisco suonare piuttosto che ascoltare altri gruppi simili al mio, ad ogni modo gli svedesi Otyg erano una delle mie band preferite. I norvegesi Storm invece sono forse il più grande gruppo mai esistito, peccato si siano sciolti”.
JONAS, GRAZIE PER LA TUA DISPONIBILITA’. SIAMO AI SALUTI FINALI…
“Suoneremo il 4 ottobre a casa nostra e dopo ci sarà una grande festa! In questo autunno-inverno, spero, saremo in tour in Germania. Dopo inizieremo a scrivere i brani per il nuovo album. Questo per ora è tutto, grazie tante per l’intervista”.
SKYFORGER: GUERRA AGLI INVASORI!
I Paesi Baltici per certi aspetti, anche musicali, sono territori non del tutto esplorati, ma che riservano delle sorprese davvero interessanti per chi vuole essere un pioniere in quelle gelide terre. I lettoni Skyforger sono una delle migliori espressioni musicali di quei paesi, fieri paladini delle tradizioni baltiche, che ripercorrono il sentiero solcato dai Bathory e dalla scena pagan metal in generale. Il cantante e chitarrista Peter ci parla del loro ultimo album “Thunderforge” e della sua terra, la Lettonia, dimostrando di essere una persona molto profonda e rispettosa degli altri.
CIAO PETER, PER PRIMA COSA LASCIATI FARE I COMPLIMENTI, SIETE DAVVERO UN GRUPPO AFFASCINANTE. LA PRODUZIONE DEL VOSTRO “THUNDERFORGE” E’ OTTIMA, CE NE VUOI PARLARE?
“Abbiamo impiegato davvero tanto, troppo tempo per realizzare quest’album, quasi un anno! Abbiamo incontrato problemi di vario tipo, ma li abbiamo superati, concludendo le registrazioni e trovando una nuova casa discografica, la tedesca Folter Records che si è interessata al nostro lavoro. ‘Thunderforge’ è stato registrato a Riga ai Phoenix Studio come i nostri album precedenti, all’interno troverai nove canzoni i cui testi sono connessi all’antica mitologia lettone. In poche parole: canzoni sulle divinità dei nostri padri e sulle tradizioni pagane”.
“THUNDERFORGE” SI PRESENTA MOLTO PIU’ EPICO RISPETTO AL PRECEDENTE “LATVIAN RIFLEMAN” E IN EFFETTI ANCHE I TESTI SONO DIVERSI…
“Sì, in effetti ‘Thunderforge’ è differente dall’album precedente sia musicalmente che per quanto riguarda i testi, le canzoni ora sono diventate più lente e c’è più materiale folk all’interno. Abbiamo fatto questa scelta perché volevamo legare ancor di più la musica ai nostri testi in modo che l’album risultasse con un’unica atmosfera. Se guardiamo al passato degli Skyforger, si può vedere come ogni album differisca dall’altro, e questo succede perché ogni volta maturiamo come musicisti e cerchiamo sempre nuove idee per esprimerci; non vogliamo ristagnare sempre nella medesima posizione, andiamo alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma credo che abbiamo sempre trovato e avuto un nostro marchio ben definito che ha reso le nostre produzioni non completamente differenti le une dalle altre. Come ho detto prima, la cosa più importante per noi è l’atmosfera, non soltanto fare una o due buone canzoni. Troviamo questo di difficile attuazione perché significa che il prossimo album dovrà essere diverso da ‘Thunderforge’, ma con la solita anima degli Skyforger”.
VI CONSIDERATE UNA PAGAN METAL BAND?
“Credo di sì. Ci muoviamo sempre all’interno di questi confini e credo che cercheremo di farlo anche in futuro. Definiamo il nostro genere precisamente folk/pagan metal”.
SIETE ORGOGLIOSI DI UN ASPETTO IN PARTICOLARE DELLA VOSTRA CULTURA LETTONE?
“Sì, e ne andiamo fieri, ma questo non significa che i Lettoni (o la loro cultura) siano migliori di qualcun altro; personalmente mi interesso della storia e delle tradizioni degli altri paesi”.
COSA VI SPINGE A RICORDARE IL PASSATO DELLA VOSTRA STORIA ORA NEL 2000?
“Difficile a dirsi, ma è cosa che fa parte della nostra individualità. Io personalmente sono particolarmente legato alla storia, è il mio hobby preferito e per questo motivo lo esprimo nei testi delle canzoni. Gli altri hanno i loro hobby e se trovano la storia noiosa per me non esiste alcun problema, ognuno è libero di avere i suoi gusti. Non sono qui per insegnare o predicare qualcosa, parlo soltanto delle cose che mi piacciono”.
IL POPOLO LETTONE HA SEMPRE LOTTATO PER L’INDIPENDENZA, HA SEMPRE SOSTENUTO SOLTANTO GUERRE DIFENSIVE; QUAL E’ DUNQUE PER VOI IL CONCETTO DI GUERRA?
“La guerra è qualcosa di orribile, devi credermi, noi non glorifichiamo la guerra e i massacri, noi solo glorifichiamo quelle persone, quegli eroi che, trovandosi in mezzo a questi orrori, dimostrarono il loro coraggio stando dalla parte della giustizia. Nella storia della Lettonia tutte le guerre la hanno coinvolta, e abbiamo sempre dovuto combattere per difendere la nostra nazione e la nostra libertà dagli aggressori. Nelle nostre canzoni glorifichiamo quegli eroi che sacrificarono la loro vita e grazie ai quali ora possiamo vivere liberi e in pace”.
CREDO CHE IL VOSTRO ALBUM SIA PIU’ EPICO E MENO VICINO AL BLACK METAL NEI CONFRONTI DEL VOSRO DEBUT. PERCHE’ TANTI GRUPPI INIZIANO CON IL BLACK METAL PER POI DISCOSTARSENE?
“Non lo so, per quanto riguarda il nostro caso posso dirti che vedevamo che troppe band suonavano black metal e scoprimmo che lo stile black metal è troppo incanalato per dar libera espressione alle nostre idee. Dopo tanto tempo migliorammo come musicisti e questo ci ha poi permesso di tentare qualcosa di nuovo da inserire nella nostra musica; oggi non siamo più i ragazzi che iniziarono a suonare tanto tempo fa…”.
PERSONALMENTE, REPUTO L’USO DEI CORI SOLENNI CHE FATE UN VERO E PROPRIO PUNTO DI FORZA DELLA VOSTRA MUSICA CHE CREA UN’ATMOSFERA ANTICA. COM’E’ NATA L’IDEA DI INSERIRLI NEI BRANI?
“Questa idea è nata perché oltre a suonare metal ci siamo cimentati nel progetto di un gruppo folk dove cantiamo e suoniamo esclusivamente canzoni lettoni. Ora abbiamo pronto un nuovo album, registrato in agosto, dal titolo ‘Zobena Dziesma’ che significa ‘La Canzone Della Spada’. Quindi credo che inserire alcuni cori all’interno delle canzoni metal sia stato il frutto di un processo spontaneo. Posso aggiungere che nessuno di noi, a parte Zirgs, ha mai studiato canto da un professore, siamo autodidatti”.
CI VUOI PARLARE PIU’ ESTESAMENTE DEGLI STRUMENTI ACUSTICI TRADIZIONALI CHE USATE?
“Sicuro, anche se devi capire che parecchi di questi strumenti non sono tipici soltanto del nostro paese, ma sono diffusi in molte regioni del nord Europa. Questi strumenti da noi usati sono: il kokle, qualcosa di simile alla cetra con 9 o 11 corde che ad esempio i Finlandesi chiamano ‘Kantele’; la giga, una sorta di progenitore del violoncello, una cassa con una, due o tre corde che viene suonata con un archetto. Poi facciamo uso di una vasta gamma di cornamuse, corni, arpe ed infine percussioni in legno”.
CREDI CHE L’ELEMENTO PECULIARE DEL ‘PAGAN METAL’ SIA PROPRIO L’USO DI QUESTI STRUMENTI PARTICOLARI?
“Perché no? Se sentiamo che questi strumenti possono aiutare la nostra musica ad avere un’atmosfera tutta particolare allora credo sia un bene usarli. Forse oggigiorno il loro uso non è più così tanto originale, ma se viene fatto nel modo giusto allora può essere sempre una cosa interessante”.
CI RACCONTI QUALCOSA SUI GRUPPI DEI PAESI BALTICI?
“Purtroppo non c’è molto da dire, la Lettonia è un paese piccolo e piccola è la scena metal, come puoi immaginare, ci sono soltanto alcuni gruppi che suonano metal, ma nessuno è veramente valido perché cercano troppo ostinatamente di imitare i gruppi famosi degli altri paesi invece di cercare di creare una musica personale. Ad ogni modo Neglected Fields, Urskumug e Sanctimony non sono poi così male!”.
CANTERETE IN INGLESE IN FUTURO, OPPURE IL VOSTRO MODO DI ESPRIMERSI RESTERA’ IN LINGUA LETTONE?
“No, continueremo a cantare nella nostra lingua natìa e in questo non vedo niente di male, e poi all’interno dei nostri cd ci sono sempre le traduzioni in inglese, oppure si possono trovare sul nostro sito internet”.
COSA VI HA SPINTO A FIRMARE PER LA TEDESCA FOLTER RECORDS?
“Dopo che abbiamo lasciato la Mascot Records abbiamo perso troppo tempo per trovare un’altra casa discografica, c’erano tante proposte ma nulla di concreto e questa situazione ci ha fatto perdere un sacco di tempo. Abbiamo incontrato Jorg della Folter Records in Germania durante il nostro Christ Crushing Tour assieme a Grief Of Emerald, Obtest e Bestial Mockery e parlando con lui abbiamo capito che era veramente interessato ad offrirci un contratto. Dopo tanto tempo devo dire che siamo soddisfatti del suo operato; ok, qualcuno può dire che la Folter Records è una piccola casa discografica, non è la Nuclear Blast o la Century Media tanto per intenderci, ma non ci interessa fare soldi, a noi interessa fare buona musica!”.
SIAMO GIUNTI AI SALUTI FINALI,GRAZIE PER LA TUA DISPONIBILITA’, PETER! VI VEDREMO MAI A SUONARE DAL VIVO DA QUESTE PARTI?
“Grazie a te per la tua pazienza e per l’intervista! Posso solo dirti che c’è la possibilità di andare in tour questo inverno in Germania assieme ai Trimonium e ai Menhir, forse anche in Austria e da qualche altra parte, ma ora come ora ne so davvero poco! Come ti ho detto prima, oltre a ‘Thunderforge’ abbiamo pronto un altro album dal titolo ‘Zobena Dziesma’ che è puramente folk e non presenta parti metal. Per chi fosse interessato può contattarci via email o può guardare il nostro sito internet per ulteriori informazioni, perché la distribuzione di questo album purtroppo non ci è ancora molto chiara e non sappiamo quanto sia facile reperirlo. L’indirizzo del nostro sito è www.skyforger.lv Questo è tutto: grazie ancora, Paolo, per l’intervista!”.