WACKEN OPEN AIR 2009: intervista con Thomas Jensen

Pubblicato il 18/03/2009
A cura di Alessandro Corno
 
Ormai il Wacken Open Air è diventato una vera e propria istituzione, un evento del quale se ne parla in tutto il mondo. Il festival prettamente metal più importante del mondo arriva nel 2009 alla sua ventesima edizione con l’incredibile sold out dei settantamila biglietti registrato già a gennaio, quando ancora non era nemmeno definito l’elenco delle band partecipanti. Un risultato che arriva dopo anni e anni di lavoro, investimenti e miglioramenti che hanno fatto sì che questo festival diventasse con il tempo un vero e proprio punto di riferimento per tutta la scena heavy. Metalitalia.com, partner italiano ufficiale dell’evento, ha incontrato il grande capo nonchè fondatore del festival, Thomas Jensen, per una chiacchierata circa il presente, il passato e il futuro di questo grande raduno.

BENE THOMAS, E’ GIUSTO PRESENTARE IL WACKEN COME IL PIU’ GRANDE FESTIVAL AL MONDO DEDICATO ALLA MUSICA HEAVY METAL?
“Dipende, più che altro nel senso che a Wacken suonano solo metal band, non artisti commerciali o pop. Sì in questo senso diciamo che è vero…”

QUEST’ANNO IL FESTIVAL HA FATTO REGISTRARE IL TUTTO ESAURITO GIA’ A GENNAIO, QUANTI BIGLIETTI AVETE VENDUTO?
“Gli stessi dell’anno scorso, settantamila. Non cercheremo di ingrandire ancora di più il festival, crediamo sia sufficiente così. E’ infatti un numero di persone che possiamo gestire senza problemi di sicurezza, anche perchè non si tratta di un pubblico esagitato come ad esempio quello del Rock In Rio”.

QUAL’E’ SECONDO UNA TUA OPINIONE LA CARATTERISTICA CHE RENDE IL WACKEN OPEN AIR COSI’ AMBITO E COSI’ AMATO DAI METAL FAN?
“Direi che innanzitutto è la lunga storia di questo evento, arrivato ormai al ventesimo anno. Abbiamo iniziato a fare un festival nel periodo in cui il metal non è che andasse proprio di moda. Ora per fortuna ci sono tanti ragazzi giovani che si avvicinano a questa musica ma nei primi anni ’90 non c’era niente. Poi, nel corso degli anni, i fan hanno preso come un’abitudine incontrarsi a Wacken ed è nata una vera e propria grande community. Adesso puoi trovare gente che era presente già alla prima edizione, altri invece che vengono da dieci anni, altri da meno… E’ proprio il fatto di unire i fan di vecchissima data con le generazioni più giovani la caratteristica che rende speciale il Wacken Open Air. Qui non conta quali band suonano o chi c’è come headliner, è l’ambiente, la community a rendere il tutto speciale”.

VUOI RACCONTARCI COME E’ NATO QUESTO EVENTO?
“All’epoca della prima edizione ricordo che eravamo semplicemente dei ragazzi appassionati di metal. Io da giovane suonavo in un gruppo e componevo musica, poi arrivò il servizio militare e la band si sciolse. Successivamente iniziai a suonare in una cover band e insieme iniziammo ad organizzare qualche evento. Era la fine degli anni ottanta e il metal stava entrando in uno dei suoi periodi peggiori. Iron Maiden, Judas Priest, Saxon… tutte le grandi band stavano perdendo colpi. Iniziammo a organizzare qualche concerto nei locali finchè una domenica, durante una partita di calcio, ci dicemmo ‘Perchè non organizziamo un open air?’. Non avevamo idea di come fare. Piazzammo sia lo stage che il catering e tutto il resto dove ora ci sono gli uffici e l’area riservata agli artisti. Generalmente andò bene, non facemmo molte presenze ma non perdemmo soldi. La prima ‘vera’ edizione diciamo che fu quella del 1992, in cui suonarono Blind Guardian e Saxon. Era la prima volta che si intravedeva il Wacken Open Air che oggi tutti conoscete. Poi, a partire dal 1997 con i Motorhead, spostammo i palchi dove sono ora perchè la vecchia area poteva contenere al massimo diecimila posti”.

PARLANDO DI BILL, PARE CHE NEGLI ULTIMI ANNI IL WACKEN OPEN AIR SI STIA ALLONTANANDO DA UNA POLITICA PIU’ RIVOLTA ALL’UNDERGROUND TIPICA DEGLI ANNI PRECEDENTI, NON CREDI?
“In parte è vero ma abbiamo sempre un occhio di riguardo per l’underground. Pensa che oltre alla ben nota Metal Battle, con la quale offriamo alle giovani band senza contratto l’opportunità di suonare a Wacken, abbiamo anche lanciato la Wacken Foundation. Si tratta di una raccolta fondi per le giovani band. L’anno scorso ad esempio quelli che chiedevano di essere inseriti nella guestlist del festival dovevano pagare 20 euro, soldi che finivano nella Wacken Foundation. E’ una nostra idea che servirà a spingere i gruppi emergenti e crediamo che assieme alla Metal Battle, sia un buon modo per dar modo alle nuove generazioni un aiuto per uscire allo scoperto, soprattuto ora che il music business è in difficoltà”.

IN OGNI CASO PARE CHE ULTIMAMENTE WACKEN ABBIA UN TAGLIO PIU’ MAINSTREAM, CON PIU’ GRUPPI FAMOSI E ANCHE ALTRI INCLINI AL METAL PIU’ MODERNO E ORA DI MODA…
“Diciamo di sì, ma posso dirti che noi abbiamo sempre cercato di invitare band che coprissero tutti i sottogeneri del metal, dal death al glam e già nei primi anni abbiamo dato spazio anche a sonorità differenti come il folk. Non credo quindi sia cambiato più di tanto. Se prendi una band come i Bullet For My Valentine alcuni dicono: ‘Non è metal!’, altri: ‘E’ metal!’ ma alla fine attraggono i ragazzi e le ragazze giovani e non credo ci sia nulla di sbagliato in tutto ciò. Se non ti piacciono, a Wacken hai la libertà di fare altro. Con quattro/cinque palchi a disposizione puoi sempre andare a sentire qualche altra band, puoi berti una birra o altro ancora. Tre giorni con solo death metal, black metal o heavy metal sarebbero noiosi… quindi ogni anno proponiamo una bill che copra tutto ciò che ha a che fare con la musica dura. Anche gli Slipknot sono una band che al momento sta andando molto…

SLIPKNOT? CI SARANNO GLI SLIPKNOT AL WACKEN OPEN AIR 2009?
“(ride, ndR) no, forse no, non credo (e qui Thomas sembra avere qualche difficoltà nel rispondere, ndR), mah… forse (risate, ndR). Stiamo cercando di portare i Metallica ma non credo che verranno quest’anno. Come headliner abbiamo già confermato Heaven And Hell, Motorhead e stiamo lavorando su altre band…”.

VUOI DIRMI DI CHI SI TRATTA?
“Siamo in contatto con i Metallica e ci incontreremo a fine marzo con John Jackson per definire la cosa ma molto probabilmente verranno nel 2010. Per noi è anche meglio perchè ora stanno facendo un sacco di date. Per il 2009 stiamo discutendo con i Manowar… il mio amico Joey è veramente fuori come tipo e mi piace (risate, ndR)… anche i Saxon probabilmente suoneranno.”

NON HAI MAI PENSATO DI PORTARE ANCHE GLI AC/DC?
“No, gli AC/DC sono troppo grossi e si spostano in tour per conto loro, quello è un altro pianeta! Non credo riusciremo mai a portarli a Wacken”.

IN EFFETTI CI SONO DIVERSI NOMI GROSSI CHE NON HANNO MAI SUONATO A WACKEN…
“Sì, ci sono diversi gruppi che non hanno mai suonato come ad esempio Judas Priest, Megadeth, Metallica, gli stessi Manowar e una serie di band minori… Ovviamente noi avanziamo sempre le nostre proposte ma ogni band ha un suo calendario con molti impegni che a volte coincidono con il nostro festival. Poi piu’ una band è grossa più il suo calendario è definito in anticipo. Pensa che per portare gli Iron Maiden a Wacken, ci sono voluti quattro anni! Loro volevano suonare a Wacken e noi volevamo che suonassero ma fino all’anno scorso il loro calendario non lo aveva mai permesso. Inoltre molte band fanno tour in giugno, soprattutto quelle americane e infatti a giugno in Germania ci sono molti festival come il Rock Am Ring, il Rock Im Park, il Bang Your Head, in Austria il Nova Rock, in Italia il Gods Of Metal… il Wacken invece  è tra fine luglio e inizio agosto, quando tra l’altro in America c’è l’Ozzfest (che quest’anno non  ci sarà, ndR). Ecco perchè pur avendo un nome importante e contatti con tutte le band, non sempre riusciamo a far suonare chi vogliamo noi o tutte le band che vengono richieste dai fan attraverso il sito www.wacken.com”.    

C’E QUALCHE BAND CHE PROPRIO NON TI ANDREBBE DI INVITARE?
“Ci sono ben poche band che non mi piacciono, anche se sono molto più per la roba tradizionale ma i ogni caso questo non conta. Direi che non ci sono gruppi che non inviterei o che non inviterei di nuovo, anche se è capitato che qualcuno distruggesse qualche stanza di hotel (risate, ndR)!

TIPO?
“Peter Tatgren! (cantante/chitarrista di Hypocrisy e Pain, ndR) Sì, sì, ma a noi Peter piace comunque! (risate, ndR). Ha fatto un casino in un hotel con un estintore e noi gli abbiamo detto che avrebbe dovuto pagare i danni… poi alla fine abbiamo pagato noi! Se lui dice che l’estintore era semplicemente caduto per terra cosa puoi rispondergli?! (sempre risate) Ma sì, alla fine sono solo soldi e teniamo sempre da parte un piccolo budget per i divertimenti e gli imprevisti di questo tipo! No, direi che finora non ci sono stati gruppi per i quali ho detto ‘Questi sono proprio dei coglioni!'”

RISPETTO ALL’ANNO SCORSO CI SARA’ QUALCOSA DI NUOVO DAL PUNTO DI VISTA DELL’ORGANIZZAZIONE O PER QUANTO RIGUARDA L’AREA DEL FESTIVAL?
“L’anno scorso abbiamo investito un sacco di soldi nell’arena con interventi per rendere il terreno asciutto anche il caso di pioggia. Abbiamo drenato tutta l’area, un lavoro che ci è costato quasi mezzo milione di euro. Abbiamo creato una nuova fermata per i pullmann e per le navette e anche questo ha avuto costi elevatissimi. Quest’anno ci saranno tanti piccoli miglioramenti che non daranno molto nell’occhio ma serviranno a migliorare il soggiorno. Ci saranno ad esempio delle nuove condutture dell’acqua (sperando che cambi anche l’acqua…, ndR) e una nuova rete elettrica. Sono cose che costano molto ma abbiamo un contratto per almeno altri quindici anni, quindi guardiamo al futuro!.

SAPPIAMO CHE AVETE INIZIATO A ORGANIZZARE ANCHE I WACKEN ROCKS, FESTIVAL SATELLITI DEL WACKEN CHE SI TERRANNO IN GERMANIA PRIMA DELL’EVENTO PRINCIPALE E CHE VORRESTE ANCHE ESPORTARE IL WACKEN OPEN AIR IN BRASILE. COSA PUOI DIRCI A RIGUARDO?
“Per il Brasile purtroppo abbiamo dovuto rimandare la cosa ad un altro anno, per via della crisi economica che sta colpendo duramente da quelle parti”.

ARRIVERETE ANCHE IN ITALIA?

“Perchè no?! Se trovassimo il partner giusto…”

E CHE TIPO DI PARTNER VI SERVIREBBE?
“Avremmo bisogno di due cose: un promoter anche non necessariamente legato all’heavy metal ma con le giuste esperienze e capacità per organizzare un festival, e qualcuno che abbia le giuste conoscenze di quelli che sono i gusti della gente, perchè ogni stato è differente da questo punto di vista. Noi non vogliamo né imporre i nostri gusti ai ragazzi, né copiare il Wacken Open Air ma semmai portare lo stesso spirito, lo stesso feeling e ovviamente l’atmosfera di festa.

IL NOME DI WACKEN STA PRENDENDO SEMPRE PIU’ PIEDE E AVETE ADDIRITTURA FONDATO UN’ETICHETTA, LA WACKEN RECORDS…
“Tutto partì con una raccolta uscita per la SPV, una compilation di sampler quindi diciamo una cosa abbastanza noiosa… poi passammo alla realizzazione di DVD registrati al Wacken Open Air e l’anno scorso decidemmo di rinominare l’etichetta per la quale i nostri prodotti uscivano, la Armageddon Music, in Wacken Records. Decidemmo di fare questo proprio perchè non era nostra intenzione creare un’etichetta come tutte le altre, che tra l’altro in questo momento sono in crisi. In questa nuova idea l’artista è più coinvolto e siccome veniamo da un’ambiente live, la nostra etichetta deve essere rivolta soprattutto all’aspetto live e con questo intendo live CD e DVD. Non deve esserci nessun altro coinvolto oltre a noi e alle band, che in questo modo potranno avere budget e guadagni maggiori. E’ un nuovo concept sul quale puntiamo molto”.

BENE THOMAS, GRAZIE MILLE DELL’ INTERVISTA, CI VEDIAMO AL WACKEN 2009!
“Grazie a voi che ci sostenete! A Presto!”

 
 
 
 
 
 

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