"Volevamo un nome che in qualche modo rievocasse la natura soffocante della nostra musica, e abbiamo pensato all’oppressione fisica, all’asfissia che si può provare all’interno di una solfatara."
"Se ci ripenso, ne abbiamo passate tante, insieme come band e come singoli musicisti, quindi questa è una celebrazione della nostra perseveranza in realtà".
"L’arte, in ogni sua forma, è abbastanza potente da concederti una pausa e offrire un sentiero per trasportare la tua mente in qualche altro luogo, quindi perché non danzare sull’orlo dell’abisso?".
"Arriva un momento in cui le persone devono rendersi conto di dove siamo come società e se vogliono o meno accettarlo per quello che è: io non lo faccio e non lo farò mai".
"Il death metal è duro e abrasivo. È uno sbocco eccellente per le emozioni oscure. Finché ci sarà sete di estremo, il genere prospererà".
"Questa band è molto incentrata sulle voci, al punto che penso che se si silenziassero tutte le tracce strumentali, reggerebbe ancora molto bene, forse anche di più".
"'FINE' è per me la partenza di quel percorso misterioso, la ricerca della propria pace e quel tentativo di dare una direzione e un ritmo plausibile al malinconico e ribelle bisogno viscerale di un senso per la propria esistenza".
"Una cosa che ho sempre reputato importante è avere un impatto effettivo sulle persone. Positivo, si spera. Avere un impatto con le idee: non con l'ideologia, ma con le idee che esprimo attraverso la musica".
"Ogni generazione ha il suo momento di nostalgia che si riflette in tutto ciò che si fa, in questo caso, nella musica"
"Non hai idea di quante cose non accadono solo per queste questioni contrattuali, ed è un peccato perché c’è tanto materiale che le persone potrebbero godersi e invece resta chiuso in un cassetto".
“Siamo sempre stati molto accessibili e vicini ai nostri fan e questa penso possa essere una cosa che ci contraddistingua”.
"Prima di tutto, bisogna realmente guardarsi dentro e chiedersi se è il caso di ri-registrare un disco del passato e se si è convinti di farlo, si deve ignorare tutta la negatività che ci circonda!".
"Questa volta siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda e infatti abbiamo subito sentito un’energia diversa nelle canzoni che stavamo scrivendo".
"Ho riflettuto sul tempo dedicato ad attività che non mi hanno portato a niente di buono e a quello che invece mi ha dato felicità e benessere".
"Vivere in accordo con la propria natura e abbracciare il proprio scopo rappresentano l'unica chiave per raggiungere lo stato di libertà nella sua accezione più profonda".
"I nostri testi devono essere sempre oscuri, satanici e orribili. Testi con temi sociali e problematiche personali mi annoiano"
"Non sto ascoltando musica per via della guerra. Cerco di vivere una vita normale, ma ascoltare musica non porta più né gioia né sollievo".
"Con i Mr. Bungle ci siamo chiesti tante volte - scrivendo la nostra musica - come fosse possibile prendere elementi e stili dal jazz e dalla musica classica e in qualche modo rileggerli in un’ottica differente".
"Direi che ho paura, per me il mondo ha ormai intrapreso una certa direzione, con o senza la mia paura, ma alla fine quest'ansia è presente".
"Nessuna sperimentazione? Tornare indietro nel tempo? Siamo una band, non un movimento o un'epoca. Facciamo solo la musica che ci piacerebbe ascoltare e il decennio da cui essa proviene non ha molta importanza!".