La recensione di "All Tree" degli HEXVESSEL: "Il sound della sua creatura Hexvessel è tornato a quelle radici folk anglosassone da cui era inizialmente partita".
La recensione di "They Are The Shield" di TOBY DRIVER: "Un lavoro quieto e rasserenante, musica classica moderna affrontata con spirito cantautorale".
La recensione di "Proxy" dei THE TANGENT: "Un disco di buona fattura, con buoni spunti e con qualche tentativo coraggioso di sganciarsi da una formula rodata".
La recensione di "Capitalism Is Cannibalism" dei THE LUST SYNDICATE: "Esordio intenso per il nuovo progetto di Simone Salvatori, che tocca tutto lo spettro del variegato mondo post-industrial/neofolk".
La recensione di "The Cut Of The Warrior" di JARBOE: "Un percorso per tornare a riconoscere nella poesia trascendente di Jarboe alcune delle sensazioni più intriganti che la musica spirituale possa dedicare al cuore e all'orecchio dell'ascoltatore".
La recensione di "Infinite Games" dei THE BLACK QUEEN: "Dark synthpop sperimentale, freddo e romantico, che esplora nel profondo le fragilità dell'animo umano".
La recensione di "Joy As An Act Of Resistance" degli IDLES: "Il punk ai tempi della Brexit? Eccolo servito."
La recensione di "Overlaps" degli OVERLAPS: "Una band in grado di graffiare come i Guano Apes ma, almeno sul disco, con i guanti di peluche".
La recensione di "Music To Make War To" di KING DUDE: "Fare un disco brutto è qualcosa di cui il cantautore americano (creatura mitologica metà parroco, metà Bukowski) sembra non essere proprio capace".
La recensione di "Ian Gillan & The Javelins" di IAN GILLAN & THE JAVELINS: "Cosa ci sarebbe di male, in fondo, a voler essere un po’ nostalgici a settantatré anni?".
La recensione di "Slow Motion Death Sequence" dei MANES: "Un viaggio attraverso terre sempre più indefinibili, a modo loro ancora oscure ed estreme, sebbene prive della malignità delle origini".
La recensione di "Coming In Hot" di DIAMANTE: "Una sottile linea rosa che parte dalle pioniere Debbie Harry e Joan Jett , abbraccia le rock princess del terzo millennio e arriva fino alle icone pop dei giorni nostri".
La recensione di "We Are Sentinels" dei WE ARE SENTINELS: "Un disco potente, maestoso, atmosferico e malinconico, ad opera del duo Matt Barlow-Jonah Weingarten".
La recensione di "Never Gonna Die" dei PENNYWISE: "Il miglior lavoro dai tempi di "Land Of The Free", con il giusto mix tra pezzi old-school, anthem da cantare e qualche parentesi più melodicamente intensa".
La recensione di "Arca Progjet" degli ARCA PROGJET: "Tutto l’album, infatti, ha un sound figlio degli anni Ottanta, capace di unire progressive, pop-rock, AOR e hard rock".
La recensione di "Dead Magic" di ANNA VON HAUSSWOLFF: "Non fatevi ingannare. Non fatevi fregare dalla luminosità ariosa con cui inizia “The Truth, The Glow, The Fall”. Perché, come il titolo stesso suggerisce, le cose andranno a finire male".
La recensione di "Leather Teeth" di CARPENTER BRUT: "La musica contenuta in questo lavoro ha molto di più in comune con l’heavy metal di quanto si potrebbe pensare".
La recensione di "Year Of The Tiger" di MYLES KENNEDY: "Un disco sofferto in cui l'ex Mayfield Four si mette a nudo, scoprendo la sua passione per il classic rock e il blues".
La recensione di "Resistance Is Futile" dei MANIC STREET PREACHERS: "Un ritorno in grandissima forma, affrancato da fantasmi e debolezze, nel quale i Manics compongono un perfetto compendio tra gusto melodico e attitudine più rock".
La recensione di "Auri" degli AURI: "Messi temporaneamente in standby i Nightwish, Holopainen si dedica a questo nuovo progetto al di fuori del metal".