La recensione di "Lemures" dei BALLETTO DI BRONZO: "Un'opera di una purezza disarmante, talmente sincera da risultare naïf".
La recensione di "Eye" di THE MON: " Un crepuscolare disco cantautorale, sospeso tra neofolk, elettronica, richiami ambient e drone ma, innanzitutto, un intenso racconto delle proprie più profonde e imperscrutabili emozioni".
La recensione di "The Event - Live In Lugano" della PFM: "Una band che dopo cinquant'anni ancora si diverte a creare sul palco, rendendo ogni concerto diverso dall'altro".
La recensione di "Mirror To The Sky" degli YES: "Apprezziamo la volontà degli Yes di continuare a percorrere la propria strada, rispettando ed omaggiando il proprio passato, ma con uno sguardo ancora rivolto con caparbietà al futuro".
La recensione di "Hard Cold Fire" dei THERAPY?: "Disco della maturità è una definizione opinabile, ma se apprezzate parimenti l’atmosfera alienata dei primi album, l’immediatezza della fase centrale e il taglio più graffiante e radiofonico dei Therapy?, qui trovate il loro ennesimo, riuscitissimo disco".
La recensione di "Pagan Blues" di ELLI DE MON: "Un'opera eterogenea, in cui la sensualità risulta essere il contraltare di un fiero spirito battagliero".
La recensione di "Blight Witch Regalia" di CICADA THE BURROWER: "Un’esplosione di colori e forme astratte in continuo movimento, guidate dalla ritmica ipnotica dei sintetizzatori".
La recensione di "Neranotte" dei JUGLANS REGIA: "Un disco che sarebbe perfetto per il catalogo della genovese Black Widow, con il suo intrico di note sottili, eleganti, ammantate di mistero e teatralità".
La recensione di "Vapauden Tasavalta" dei TEKSTI-TV 666: "Una scanzonata, spiritosa navigazione nei colorati mari della psichedelia finlandese".
La recensione di "Poseidon" dei POSEIDON: "Bisogna entrarci in armonia per comprenderlo appieno, ma l'impressione è che non deluderà le aspettative di chi lo saprà affrontare con la giusta attenzione.".
La recensione di "IX" degli HOST: "'IX' convince perché tutto al suo interno appare spontaneo e al contempo raffinato, pieno del talento e della versatilità di un Mackintosh e di un Holmes esteti e musicisti, attenti a usare nella loro palette vari colori e tutte le loro sfumature, con qualche luce, ma anche e soprattutto tante ombre".
La recensione di "Gem" dei BOSCO SACRO: "Una sorta di linguaggio sonoro seminale che, come un fiore, sboccia timidamente nel silenzio di una foresta emettendo mormorii onirici, attraversati da atmosfere romantiche."
La recensione di "Neon Noir" di VILLE VALO: "Un disco che ha un valore apprezzabile come ritorno in pista a cuore aperto e sincero di un personaggio di cui ci dispiaceva la sparizione totale dalle scene".
La recensione di "Every Loser" di IGGY POP: "Musica poeticamente aggrappata alla realtà quotidiana, consapevole della propria forza di disintegrare le differenze sociali e diffondere quella sana spensieratezza di cui abbiamo tanto bisogno".
La recensione di "Double Album" dei NOFX: "Non il disco più divertente dei NOFX, ma comunque un finale meno anti-climatico di quanto sarebbe stato il suo predecessore".
La recensione di "Wane Into It" dei DROWSE: "Un album ideale per chi tende a vivere le feste e il periodo natalizio avvolto da una certa malinconia".
La recensione di "The Art Of Survival" dei BUSH: "Il quinto album post-reunion rappresenta l'apice di Gavin Rossdale nel ventunesimo secolo".
La recensione di "Hjartastjaki" degli ISAFJØRD: "Per chi ama la musica nordica a tutto tondo, i Sólstafir e l’operato di Zolberg su più fronti, un ascolto imprescindibile".
La recensione di "Finis Gloriae Mundi" dei NEPTUNIAN MAXIMALISM: "Uno stralunato viaggio tra drone, psichedelia, strambi rituali".
La recensione di "Hegemonikon" dei ROME: "Un disco che chiude un ciclo tornando alle origini, e alle radici musicali stesse dei Rome, senza perdere di vista il futuro e la classe che ha sempre contraddistinto questo progetto".