8.0
- Band: ALTER BRIDGE
- Durata: 03:01:30
- Disponibile dal: 07/09/2018
- Etichetta: Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
Ad un anno esatto di distanza dal “Live at O2 Arena” – intervallato dai lavori solisti di Myles Kennedy e Tremonti, in attesa del nuovo disco di Slash & co. – tornano con il loro quarto album dal vivo gli Alter Bridge (ormai in scia in questa speciale classifica a Rammstein e Iron Maiden), registrato per la terza volta nella capitale inglese. Dopo Wembley e la già citata O2 Arena, tocca stavolta alla prestigiosa Royal Albert Hall ospitare la band di Orlando, per l’occasione supportata da un’orchestra di ben 52 elementi secondo un copione ormai non più innovativo (dai Deep Purple ai Metallica fino ai più recenti Bring Me The Horizon, peraltro esibitisi nella stessa location, sono parecchie le collaborazioni di questo tipo), ma sempre dall’indiscutibile fascino. Per l’occasione la Napalm ha fatto le cose in grande e così, oltre al colpo d’occhio non indifferente offerto dal teatro e dal pubblico, ci troviamo di fronte ad una scaletta di 21 canzoni per oltre due ore di spettacolo, che diventano tre in video grazie a brevi dietro le quinte in cui possiamo vedere le prove (di fatto svolte una sola volta per canzone, due giorni prima dello show!) e interviste a tutti i protagonisti. Detto dell’allestimento mastodontico e della cura certosina di ogni dettaglio, musicalmente parlando il ruolo dell’orchestra appare meno importante di quanto si potrebbe immaginare, limitandosi nella maggior parte dei casi ad un ruolo di accompagnamento, ma con un peso specifico diverso a seconda del tipo di canzone. Come prevedibile, i brani più atmosferici, da “Ghost Of Days Gone By” a “Broken Wings”, sono quelli che meglio si prestano ad un accompagnamento classico, arrivando all’apice emozionale con la doppietta acustica “Wonderful Life” e “Watch Over You”, in cui la sinfonia orchestrale avvolge Myles al centro del palco come una coperta, scaldando l’anima del pubblico intento a cantare come una sola voce. Il connubio funziona alla grande anche sui, fortunatamente numerosi, pezzi più epici in scaletta – parliamo di brani di per sé già leggendari come “Cry Of Achilles”, “Fortress”, “Ties That Bind”, “The Last Hero” e “Blackbird” – ma la lunga scaletta regala anche qualche chicca come “Words Darker Than Their Wings” e “Lover”, facendoci rivalutare anche brani più recenti come “This Side Of Fate”. Insomma, se all’annuncio di un nuovo DVD dal vivo c’era qualche perplessità sull’effettiva utilità, dopo la visione di “Live At The Royal Albert Hall” possiamo dire che, a prescindere dal contributo non sempre incisivo dell’orchestra, ad oggi si tratta della migliore testimonianza live per gli Alter Bridge.