8.0
- Band: AMON AMARTH
- Durata: DVD1: 1:42:05; DVD2: 1:19:41; DVD3: 1:28:07
- Disponibile dal: 16/11/2018
- Etichetta: Columbia
- Distributore: Sony
Gli Amon Amarth pubblicano “The Pursuit Of Vikings – 25 Years In The Eye Of The Storm”, un’opera composta da tre DVD, uno relativo ad un documentario e gli altri due nei quali sono stati inseriti due concerti. Nel primo, in oltre un’ora e quaranta di durata, la band svedese ripercorre tutta la sua storia, grazie anche a numerose e dettagliate interviste ai suoi protagonisti, che raccontano i loro primi ascolti musicali (com ampia predilezione, a quanto pare, da parte della maggior parte di loro, per i Kiss, oltre ovviamente a tanti altri act classici), gli inizi come musicisti e poi come band, i primi lavori, l’amore per le saghe vichinghe, fino alla grande ascesa, che li ha poi portati alla scelta di diventare musicisti professionisti, al punto da scalare addirittura le principali classifiche europee in termini di vendita (viene ricordato, con una punta di orgoglio, ad esempio, il primo posto nella classifica tedesca). Gli altri due DVD, invece, riguardano due diversi concerti, tenutisi però entrambi al Summer Breeze Festival, in Germania, rispettivamente il 16 ed il 17 agosto 2017.
Benchè si tratti dello stesso festival, le due setlist sono completamente diverse e nonostante ciò entrambi gli show sfiorano un’ora e mezza di durata (il primo, per essere precisi, un’ora e venti): ci si può dunque facilmente rendere conto di come i brani proposti siano veramente tanti, offrendo un’ampia retrospettiva della discografia del gruppo. In particolare, nel primo concerto, gli Amon Amarth si sono concentrati sul loro repertorio un po’ più datato, con qualche canzone tratta dai primissimi lavori, come “Victorious March” (dal debutto “Once Sent From The Golden Hall”) e “The Last With Pagan Blood” (dal successivo “The Avenger”), con maggior rilievo invece per brani tratti da “Versus The World”, “With Oden On Our Side” e “Twilight Of The Thunder God”. Il secondo show, pur andando un po’ a ritroso con qualche traccia, ha offerto invece maggior risalto ai lavori più recenti, in modo particolare “Deceiver Of The Gods” e “Jomsviking”: magari chi non considera questi ultimi album alla stregua dei loro dischi migliori, potrebbe essere poco convinto sotto questo profilo. Tuttavia, va tenuto conto che la band, comunque, va a pescare grosso modo il meglio di quanto incluso in questi dischi. Per dovere di cronaca, ricordiamo che si presenta sul palco Doro Pesch in persona per duettare con Johan Hegg in occasione di “A Dream That Cannot Be”, probabilmente una delle tracce più controverse di “Jomsviking”, ma si tratta tutto sommato di una piacevole comparsa.
Nell’insieme, dunque, i concerti sono abbastanza interessanti e il gruppo svedese dà l’impressione di dare il meglio di sè di fronte ad una folla praticamente oceanica: inoltre, lo spettacolo offerto con le luci e l’ottimo lavoro di regia su un numero non indifferente di telecamere, in grado di offrire suggestive immagini da diverse angolature, oltre alla consueta, splendida scenografia, con tanto di nave vichinga sul palco, offrono un ottimo supporto a delle performance davvero esaltanti. Insomma, c’è davvero tanta carne al fuoco in quest’opera, in grado di soddisfare sia i fan degli Amon Amarth, sia chi volesse approfondire o accostarsi alla loro musica, offrendo uno spaccato non da poco per conoscerli meglio e ascoltarli dal vivo cimentarsi in una trentina di canzoni del loro ormai sterminato repertorio.