7.5
- Band: LEPROUS
- Durata: 238:00
- Disponibile dal: 25/11/2016
- Etichetta: Inside Out
- Distributore: Audioglobe
‘Tie me down / If I reach for sunlight / Lift me up // as I scrape the ground’. Inizia con “The Flood” il concerto del 4 Giugno 2016 che i Leprous hanno voluto immortalare nella sua riproposizione in DVD ufficiale. Una esigenza, forse, che la band sentiva come necessaria per immortalare il momento di lustro e di crescita che i ragazzi di Einar Solberg stanno passando con l’uscita di “The Congregation”. Non tanto per dettami commerciali, nascendo come fondamentale iniziale di crowdfunding, e forse anche perché ad oggi l’uscita di un DVD video sul mercato di una band del genere non è sicuramente una mossa funzionale a scopi puramente di lucro né di effettiva diffusione ad ampio raggio. Ad ogni modo, una volta che si ha tra le mani un prodotto di questo genere si può subito commentare affermando con sicurezza quello che sarà un sicuro apprezzamento da parte dei fan dei Leprous, che gioiranno nel vedere la loro band preferita in grande spolvero in un prodotto ben rappresentativo dello status dei quattro di Notodden, e anche affermando che “Live At Rockefeller” può essere un ottimo modo, per chi non conoscesse la band, di entrare a far parte del suo circolo di aficionados. Altrettanto vero, se la performance della band è tenuta in grande e principale considerazione, soprattutto impostata cercando di mantenere quanto più possibile l’atmosfera della situazione live, che l’apparato di riprese non brilla certamente per chissà quale particolare spunto visuale. “Foe” appare come uno dei momenti in cui si possa affermare il grande compiacimento che risulta da una band in forma smagliante e che apprezza il proprio essere sul palco in ogni sua manifestazione, soprattutto quando alle pelli troviamo l’accoppiata batteristica Kolstad/Andersen la quale, in brani come questo, riesce a donare l’ampio spettro di colore ritmico alle composizioni dei norvegesi, con entrambi i batteristi della carriera. A ritornare in scena anche l’ospite -e ‘padrino’ della band – Ihsahn nell’ultima forsennata “Contaminate Me”. Di notevole impatto risultano i brani in cui il frontman Solberg sembra in stato di grazia, come “Third Law” e “Rewind”, quest’ultima uno dei migliori momenti per assaporare i pattern ritmici intessuti da basso e batteria e in grado di far seguire il successo di “The Congregation” anche nella sua qualità in sede live. Un acquisto consigliato dunque, sia per i fan sia per i neofiti al verbo progressive di questa promettente band progressive norvegese. Non forse come compendio ultimo alla loro discografia, mancando in effetti molto (se non tutto) dei primi due lavori, ma amplificando un momento di carriera che possiamo – per il momento – tranquillamente definire il più alto.