7.5
- Band: MOONSPELL
- Durata: 01:00:28
- Disponibile dal: 30/09/2022
- Etichetta: Napalm Records
- Distributore:
Si possono affermare tanti concetti sui Moonspell, di certo non li si può accusare di essere routinari. Né su disco, né dal vivo. E se l’ultimo “Hermitage”, coi toni soft e una solarità mai così forte e depurata di estremismi, si è candidato a diventare uno degli album più controversi della carriera di Fernando Ribeiro e compagni – e non manca la concorrenza in tal senso, nella loro discografia – per presentarlo in grande stile la band si è inventata qualcosa di speciale. Un live nella Grutas de Mira d’Aire, famoso sito naturalistico del Portogallo, complesso di grotte posto a circa 110 km a nord di Lisbona. Come dice il titolo, la performance si è tenuta sottoterra, in uno spazio che, come potete immaginare, non nasce propriamente per accogliere un concerto, di una metal band per giunta. Ed ecco allora che in una cornice che definire scenografica è poco, di fronte a una platea ristretta di propri fan – in modalità silent, ovvero dotati di cuffie bluetooth per non intaccare l’ecosistema con le potenti onde sonore sprigionate dai musicisti – su di un palco ristretto, i Moonspell suonano per intero l’ultima fatica in studio.
Per chi avesse dei dubbi sulla resa live dei brani di “Hermitage”, “From Down Below…” li fuga in scioltezza; canzoni come “Common Prayers” o la title-track acquistano in forza, ruvidezza e calore, finendo per avvicinarsi più di quanto si potrebbe pensare ad altri episodi recenti dei lusitani. La dettagliata ricchezza dei brani, spesso sottotraccia in un’opera che non cerca di stupire, quanto di avvolgere gradatamente e con garbo tra le sue spire, viene messa in rilievo dalla situazione live; il raccoglimento estatico suggerito dal luogo del concerto aiuta a entrare in simbiosi con brani dal piglio quasi cantautorale (pensiamo alle conturbanti mosse di “All Or Nothing”), come a farsi scuotere nel profondo dai toni terremotanti e dal riemergere dei Moonspell più ferini.
Per quanto di dimensioni ridotte, il pubblico si fa sentire: l’aver radunato dei fan accaniti della formazione aiuta a ricreare un clima caldo e autentico, non da semplice rappresentazione cinematografica, diciamo. Pur tenendo in considerazione l’ambientazione, la necessità di non intaccare in nessun modo la delicata perfezione dell’ecosistema naturale e le restrizioni ancora vigenti all’epoca della registrazione – pubblico seduto e con mascherina indosso.
Stiamo parlando pur sempre di una performance molto raccolta e con poche concessioni alla spettacolarizzazione, che non sia quella offerta dalle pareti di roccia dalle quali musicisti e pubblico sono circondati. Non ci si possono quindi attendere grossi effetti scenici, né grandi peripezie o invenzioni nelle riprese e nel montaggio per dare qualche tocco aggiuntivo al lato prettamente musicale. Quello, invece, per l’alchimia della band, l’ottima registrazione e la valorizzazione di ogni singolo brano, rafforza il lavoro compiuto dai Moonspell con l’ultimo disco, passato forse un poco in sordina nel corso del 2021. “From Down Below – Live 80 Meters Deep” è una bella rappresentazione dei Moonspell attuali e un modo originale di voler esporre la loro musica. Prodotto indirizzato prettamente ai fan del gruppo, ma di sicuro valore.