7.5
- Band: RAMMSTEIN
- Durata: 02:08:10
- Disponibile dal: 19/05/2017
- Etichetta: Universal Music Enterprises
- Distributore: Universal
Poche band hanno saputo portare ‘over the top’ la dimensione live come i Rammstein, per cui non stupisce che, a fronte di soli sei album in studio, siano ben quattro le testimonianze audio/video dal vivo (dal primordiale “Live Aus Berlin” al penultimo “Rammstein in Amerika”, passando nel mezzo per “Volkerball”), permettendoci di apprezzare comodamente seduti sui nostri divani le pirotecniche performance di Lindemannn e soci. Date queste premesse, era inevitabile presentarsi sul mercato con qualcosa di diverso dal solito live DVD, ed ecco così spiegata la genesi di “Paris”, ambizioso progetto realizzato per il cinema, sulla scia di quanto fatto in passato da colossi come Iron Maiden e Metallica, concedendo carta bianca al regista Jonas Åkerlund (già dietro alla cinepresa per il video di “Pussy” e “Mein Land”, nonché ex batterista dei Bathory all’inizio degli anni ’80). Come lasciato presagire dai numerosi estratti, questa libertà d’azione si è tradotta in una regia in stile videoclip con cambi d’inquadratura al limite dell’epilessia, effetti speciali posticci in post-produzione e montaggio di parti live alternati ad altre durante le prove: tutti elementi che, complice una scaletta in larga parte incentrata sui ‘soliti’ classici, ci hanno fatto avvicinare a “Paris” con una certa diffidenza. L’avvio un po’ lento dello show, a partire dalla lunga processione che accompagna i sei sul palco fendendo le ali della folla come gli antichi cavalieri, non fa che confermare i nostri dubbi, anche perchè la prima mezz’ora è sì spettacolare, ma scorre senza particolari sorprese per chi ha già familiarità con i Ramm-show, fatto salvo il già citato montaggio schizofrenico ed effetti speciali in stile Snapchat (dalla lingua biforcuta di Till alla pioggia acida, decisamente kitsch, che accompagna “Mutter”). Nondimeno, fatta un po’ l’abitudine allo stile strobo delle inquadrature, dobbiamo ammettere che il livello di coinvolgimento aumenta a dismisura pezzo dopo pezzo, colpendo le orecchie con l’onda d’urto ritmica e gli occhi grazie agli immancabili siparietti teatrali (dal pentolone di “Mein Teil” al crowd-surfing di Lorenz in canotto) alternati agli inimitabili effetti pirotecnici (come direbbero i Manowar ‘Other bands play, Rammstein burn’), resi ancora più spettacolari grazie all’utilizzo di lanciafiamme potenziati e lanciarazzi con fuochi d’artificio boomerang. Detto del climax ascendente nella prima parte dello show, l’apice arriva con la parte centrale, in cui i cinque componenti in versione bondage zampettano sul ponte sopra il pubblico agli ordini del batterista-mistress, prima di lanciarsi in una spassosissima versione di “Buck Dick” (una delle poche sorprese in scaletta) con tanto di onanismo sfrenato sulla folla dal fallo-idrante di Till. Sempre sul mini-palco in mezzo ai fan trovano posto una coinvolgente “Mann Gegen Mann” (unico estratto da “Rosenrot”) e “Ohne Dich”, prima che i sei uomini in nero rientrino sul palco principale per un finale danzereccio sotto i botti delle varie “Amerika”, “Ich Will”, “Engel” e “Pussy”, anch’essa innaffiata da un cannone spara schiuma la cui metafora è fin troppo chiara; a chiudere uno show di oltre due ore, quando ormai scorrono i titoli di coda, non può che essere la sognante “Frühling In Paris”, degno finale di uno spettacolo difficile da dimenticare anche per i più scettici e profondi conoscitori dei Rammstein. Razionalizzando pro e contro, possiamo certamente dire che “Paris” non è un lavoro esente da difetti – oltre alla regia ipertrofica, citiamo anche la totale assenza di contenuti extra e una scaletta incentrata per quasi metà sugli ormai datati “Mutter” e “Sehnsucht” – ma comunque in grado di conquistare un posto d’onore nella pur ricca videogallery dei Rammstein proprio in virtù della sua particolarità. Per i collezionisti più accaniti, segnaliamo anche l’edizione con quadruplo vinile, doppio CD e Blu Ray, perfetta per apprezzare in tutti i formati il mastodontico impatto dei Rammstein dal vivo.