8.5
- Band: RUSH
- Durata: 01:47:00
- Disponibile dal: 28/06/2010
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Riassumere quasi quarant’anni di carriera in soli cento minuti: impresa persa in partenza? Fortunatamente no, grazie alla Bangers Film: un nome, una garanzia. Dopo l’ottima doppietta “Metal: A Headbanger’s Journey” e “Global Metal” e due ottimi documentari come “Anvil: The Story Of Anvil” e “Flight 666”, ecco che la premiata ditta McFadyen/Dunn si lancia in un’impresa titanica cercando di riassumere i passi cruciali della carriera del trio di Toronto. Un viaggio nel tempo intrapreso a ritroso che inizia con l’infanzia del trio, ripreso in filmati d’epoca e da interviste ai genitori di Geddy e Alex: fa un certo effetto vedere i nostri eroi ritratti e filmati insieme alle loro famiglie e durante il loro primo contatto con gli strumenti che li accompagneranno per il resto della loro vita. L’età della pubertà, la voglia di trovare la propria identità, le primi liti in famiglia per l’inaspettata (ma non troppo) decisione di abbandonare il college per intraprendere la carriera musicale: tutto viene riproposto in maniera egregia dalla Bangers, tra filmati d’epoca e foto-collage montati in maniera decisamente professionale e che rendono il lavoro lontano dalle classiche produzioni spicce e montate alla alla bell’e meglio. Potevano mancare interviste a molti dei nostri beniamini della scena hard-n-heavy? Ovviamente no, e la carrellata degli ospiti intervenuti al documentario sono più che autorevoli: Sebastian Bach, Mike Portnoy, Vinnie Paul, Gene Simmons, Zakk Wylde, Trent Reznor, solo per nominarne alcuni, condividono pensieri ed opinioni sulla carriera e svolte stilistiche che hanno segnato il successo dei Rush lodandone non solo le incredibili capacità strumentali, ma anche le abilità compositive e la grande umiltà che sempre li hanno contraddistinti. Nel carrozzone dei ricordi vengono ovviamente inclusi anche coloro che per primi hanno voluto scommettere sui tre sconosciuti giovincelli: il microfono passa nelle mani dei produttori Terry Brown e Peter Collins, senza dimenticare Donna Halper, colei che ha aiutato a diffondere la musica dei Rush attraverso l’etere della radio WMMS. I toni seriosi che da sempre hanno contraddistinto la band vengono in parte stemperati dagli interventi di un Jack Black decisamente su di giri e da Matt Stone, co-creatore di South Park, che con i suoi carismatici personaggi ha firmato l’entrata in scena della band nell’ultimo tour di “Snakes And Arrows”. Epica e toccante la dodicesima parte del lavoro (“Ghost Rider”, titolo anche dell’omonimo scritto edito da Peart) che documenta l’incredibile viaggio in moto intrapreso da Neil dopo la morte della figlia Selena della compagna Jacqueline: 88.000 km percorsi percorsi a bordo della propria BMW tra il nord ed il centro America prima di decidere di riunirsi alla band. La carne al fuoco è molta ma la visione dei contenuti scorre fluida e senza intoppi: ottima la qualità video con un video panoramico in formato 1.77:1, valorizzato dalla qualità in HD del Blu-Ray (ULTRAconsigliato): ovviamente la qualità dei video d’epoca e poco più che sufficiente ma viene brillantemente bilanciata dalla qualità video delle interviste e degli spezzoni delle più recenti performance dalla band. Ottima anche la qualità di extra contenuti nel secondo disco: oltre tre ore di video che includono novanta minuti di spezzoni dal vivo inediti e le classiche parti tagliate che non hanno trovato posto nel lungometraggio. Difficile trattenere il proprio entusiasmo di fronte ad un’opera monumentale come “Beyond The Lighted Stage”: onore e lode alla Bangers Film per aver accettato la sfida ed averla vinta per l’ennesima volta. Mettete mano al portafoglio, non ve ne pentirete.