8.5
- Band: TRANSATLANTIC
- Durata: 06:54:28
- Disponibile dal: 25/10/2011
- Etichetta: Inside Out
- Distributore: EMI
Dopo la reunion del 2009, non si può certo dire che i Transatlantic abbiano perso tempo: in primis è arrivata la pubblicazione del terzo disco di carriera in studio, successivamente un doppio live ed ora, ad un anno di distanza, il talentuoso quartetto multietnico arricchisce la propria discografia con un imponente opera, ancora una volta dal vivo, costituita da tre CD audio e due DVD dall’emblematico titolo “More Never Is Enough”. Innanzitutto occorre subito precisare che le registrazioni sui due formati non ritraggono lo stesso show, ma sono riferite a due spettacoli differenti, tratti sempre dal medesimo “Whirld Tour” del 2010, e con scalette pressoché identiche. Per il CD i Transatlantic scelgono l’ultima data del tour in quel di Manchester, mentre la registrazione del DVD viene programmata per la tappa olandese a Tilburg. Chi ha avuto la fortuna di assistere allo spettacolo dei Transatlantic all’Alcatraz milanese il 17 maggio 2010 avrà già le idee molto chiare sul contenuto di questa celebrazione dal vivo dal momento che la scaletta presenta una sola variazione rispetto alla tappa italiana, con la serata che viene divisa sostanzialmente in due parti, la prima dedicata all’intera riproduzione dell’ultimo disco “The Whirlwind” (un’unica traccia di quasi 80 minuti) e la seconda dedicata alle canzoni dei due dischi precedenti, per un totale di 3 ore abbondanti di musica. Inutile sottolineare come la band sia in grande spolvero, con il grande metronomo Mike Portnoy (ex Dream Theater), dietro le pelli in perfetta sintonia col bassista Pete Trewavas (Marillion), la classe di Roine Stolt (ex Flower Kings, Kaipa, The Tangent) alla chitarra e voce e l’invidiabile carisma di Neil Morse (ex Spock’s Beard), protagonista di gran parte delle vocals e tastiere, ben supportato dal factotum Daniel Gildenlow (Pain Of Salvation). La riproposizione delle canzoni avviene in maniera perfetta a dispetto dell’elevato quoziente di difficoltà in questione e nel formato video possiamo anche ammirare tutto ciò con inquadrature mirate sulle mani dei musicisti. Al di là dell’aspetto tecnico, non mancano momenti di grande emotività, come l’interpretazione dell’ottima “We All Need Some Light” e la spregiudicata cover dei Genesis “Return Of The Giant Hogweed”, presente solo nello spettacolo di Tilburg. Certo, la complessità di certi passaggi e il minutaggio quanto mai dilatato delle composizioni guida i Transatlantic verso un pubblico di nicchia, devoto all’anima progressiva della musica, ma Neal Morse, Mike Portnoy, Pete Trewavas e Roine Stolt, non chiedono altro: sono da sempre i primi sostenitori della musica senza barriere e siamo certi che gli appassionati delle suddette sonorità non si faranno sfuggire questa sontuosa opera dal vivo.