5 STAR GRAVE – Medicine infernali

Pubblicato il 20/10/2012 da

Riuscire nell’intento di far coesistere nello stesso album il fascino stradaiolo e nostalgico del rock e del punk con l’energia del metal più moderno non è sicuramente cosa semplice. Farlo con gusto e dando alla luce un album brillate e piacevole come “Drugstore Hell” è un qualcsoa di cui andare fieri. I 5 Star Grave sembrerebbero essere consapevoli delle loro capacità e, forti di una determinazione di ferro, sembrano non preoccuparsi minimamente di eventuali critiche nei loro confronti in quanto l’unica cosa che parrebbe di loro interesse è continuare a divertirsi. Noi di Metalitalia.com abbiamo intercettato cantante e chitarrista per una divertente chiaccherata. A voi il resoconto del nostro scambio.

CIAO RAGAZZI, BENVENUTI SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM. PER PRIMA COSA VOGLIO FARVI I COMPLIMENTI PER IL VOSTRO ULTIMO ALBUM. ORMAI E’ TRASCORSO QUALCHE MESE DALLA SUA USCITA, SIETE ANCORA PIENAMENTE SODDISFATTI DEL VOSTRO LAVORO OPPURE, POTENDO, FARESTE ANCORA QUALCHE CAMBIAMENTO?
CLAUDIO: “Ogni album rappresenta sia il momento in cui è stato concepito che le scelte e i gusti personali di tutti i membri che al momento fanno parte della band, in quest’ottica direi che non si sarebbe proprio potuto fare di meglio. Al tempo stesso è ovvio che ognuno di noi in un contesto diverso avrebbe magari fatto delle scelte differenti legate a questo o quell’altro aspetto del disco, ma come fotografia globale di quello che i 5 Star Grave rappresentano oggi ‘Drugstore Hell’ continua ad essere pienamente soddisfacente”.

“DRUGSTORE HELL” E’ UN ALBUM RICCO DI INFLUENZE MUSICALI. CREDO SIA EVIDENTE CHE AL SUO INTERNO RIESCANO A COESISTERE VARI GENERI MUSICALI, ALCUNI DEI QUALI ANCHE PARECCHIO DIVERSI TRA DI LORO. VI ANDREBBE DI FARE UNA BREVE DESCRIZIONE DEL VOSTRO SOUND PER I NOSTRI LETTORI CHE ANCORA NON VI CONOSCONO?
THIERRY: “Assolutamente, siamo sei persone differenti con gusti e stili a volte agli opposti, il risultato è quello che si sente, è un bilanciarsi l’uno con l’altro per arrivare a quello che è il nostro sound, che a me piace descrivere come una sorta di crossover estremo molto orientato al rock. Diciamo che si sente di tutto, dal punk, al pop, al metal, al rock, spizzichi di blues negli assoli… Non abbiamo limiti di sperimentazione e siamo la classica band che ami o odi, non ci sono vie di mezzo, facciamo ciò che ci piace e qualsiasi cosa ci passi per la mente. Non ci poniamo limiti, l’unità di stile l’abbiamo trovata nella struttura dei pezzi che è la medesima, l’anima e la storia di ogni pezzo però è unica ed esplora sonorità tutte sue”.

COME STANNO ANDANDO FINO AD ORA I RESPONSI DA PARTE DELLA STAMPA SPECIALIZZATA? QUANTA IMPORTANZA DATE A CIò CHE VIENE SCRITTO SULLA VOSTRA MUSICA DA PARTE DI RIVISTE E PORTALI INTERNET?
CLAUDIO: “L’importanza è pressoché nulla, visto che chi meglio di noi può sapere se i nostri sforzi hanno portato a qualcosa di valido o meno? Onestamente questa band è una nostra creatura e non c’è bisogno che qualcuno dall’esterno ci illustri i pregi o i difetti di qualcosa che proviene da noi, li conosciamo benissimo da soli. Detto questo, i feedback in generale servono esclusivamente per renderci conto di quanto (o quanto poco) la gente riesce a capire di noi e, giudicando dalla mole di ottime recensioni che stiamo collezionando, pare che chi fino a ieri continuava a liquidarci come l’ennesimo gruppo death melodico abbia finalmente intuito che siamo una band completamente diversa dalle aspettative e che vale la pena ascoltarci. Non nascondo che ogni tanto qualche commento completamente fuori luogo da parte del presunto esperto della situazione ci capita ancora di leggerlo, ma lascia veramente il tempo che trova”.

QUAL E’ STATO IL COMPLIMENTO CHE AVETE RICEVUTO FINO AD OGGI CHE VI HA FATTO PIU’ PIACERE?
CLAUDIO: “‘5 Star Grave’? Mai sentiti, però ti farei volentieri un pompino (ride, ndR)”.

E PER CONTRO INVECE, QUAL E’ LA CRITICA CHE PROPRIO NON SIETE RIUSCITI AD ACCETTARE?
CLAUDIO: “Quando ancora ci chiamavamo Ground Zero e sia Anita Dark che Silvia Saint avevano posato con le nostre shirt, qualche fesso aveva suggerito l’idea che si trattasse di fotomontaggi… Commenti del genere sono assolutamente inaccettabili (ride, ndR)!”.

COME DICEVAMO, IL VOSTRO SOUND E’ DAVVERO RICCO DI VARIE INFLUENZE E QUINDI DI BACKGROUND MUSICALI DIFFERENTI. QUANDO COMPONETE UN BRANO, CERCATE DI BILANCIARE LE VOSTRE PREFERENZE E I VARI STILI MUSICALI IN MANIERA PREVENTIVA OPPURE IL TUTTO AVVIENE SPONTANEAMENTE? INSOMMA, COME NASCE UN BRANO DEI 5 STAR GRAVE?
THIERRY: “Essendo principalmente una band live il nostro obiettivo è quello di riuscire ad essere diretti e sintetici, cerchiamo di arrivare subito al punto senza stancare e senza abusare dei riff portanti di ogni pezzo. Prima ho accennato alla struttura dei brani che deve essere ben definita e perfettamente identificabile in ogni pezzo: questo è l’unico vincolo, per il resto è un processo molto naturale e spontaneo, proviamo e riproviamo i brani in saletta e quando arriviamo in studio ci presentiamo con le idee chiare, non ci sono particolari modifiche o arrangiamenti in fase di realizzazione del disco grazie proprio a tutto il lavoro fatto in sala prove o a casa. Solitamente propongo nuovi riff e cominciamo ad imbastire lo scheletro di un brano definendone la struttura portante, poi ognuno aggiunge o modifica le parti a seconda di quello che ritiene più opportuno e nel giro di qualche prova ci ritroviamo con un nuovo pezzo”.

CHI SI OCCUPA DEI TESTI DELLA BAND, E QUALI ARGOMENTI TRATTANO? CHE IMPORTANZA HANNO POI QUESTI NELL’ECONOMIA DEI 5 STAR GRAVE?
CLAUDIO: “Ce ne occupiamo io ed Andrea e servono a sintetizzare al meglio l’attitudine sfrontata e stradaiola che anima la band stessa. Non avrebbe senso chiamarsi 5 Star Grave e trattare argomenti inutili e noiosi come temi d’attualità senza attinenza con l’immaginario horrorifico che da sempre ci contraddistingue, quindi, senza dimenticare l’ironia tipica del filone horror anni ’80 con cui tutti siamo cresciuti e da cui spesso traiamo ispirazione. Direi che i nostri testi vertono fondamentalmente sulla sacra triade composta da sesso, morte e sangue”.

UNA CURIOSITA’: PRIMA ERAVATE CONOSCIUTI CON IL NOME GROUND ZERO. COME MAI AD UN CERTO PUNTO DELLA VOSTRA CARRIERA AVETE DECISO DI CAMBIARE NOME? E COME MAI AVETE SCELTO QUELLO ATTUALE?
CLAUDIO: “Era un nome decisamente inflazionato, tra cazzoni convinti di essere i nuovi Backstreet Boys e sfigati cronici sicuri di poter riportare in vita il sound della Bay Area grazie al loro inutile gruppo merdoso, di Ground Zero in circolazione ce n’erano veramente troppi. Senza contare che il legame con l’11 settembre era abbastanza pesante, risultando estremamente sgradito a quasi tutti i membri del gruppo. Abbiamo quindi deciso di adottare un monicker più in linea con lo spirito beffardo e l’attitudine goliardica della band e, dopo aver stilato una lunga lista di nomi possibili, abbiamo scelto appunto 5 Star Grave”.

“DRUGSTORE HELL” E’ USCITO PER UNA LABEL TEDESCA, LA MASSACRE RECORDS. SIETE SODDISFATTI DELL’OPERATO DELL’ETICHETTA FINO A QUESTO MOMENTO?
THIERRY: “Sì, molto, ci ha dato una grande visibilità, soprattutto all’estero. E’ presto per parlare di dati di vendita o possibili sviluppi futuri, ma sicuramente il supporto di una label affermata ci ha garantito un’esposizione che da soli difficilmente saremmo riusciti ad ottenere”.

QUALI ASPETTI DEL FARE MUSICA VI ESALTANO MAGGIORMENTE E QUALI INVECE VI SCORAGGIANO?
THIERRY: “…sinceramente nulla. Nessuno di noi può fare a meno della musica, fa parte della nostra vita, quindi in quest’ottica far parte di una band è quasi un atto dovuto e assolutamente spontaneo. Non importa se avremo successo o rimarremo nella stessa minuscola sala prove per i prossimi vent’anni, sicuramente dei 5 Star Grave si sentirà ancora a parlare a lungo”.

CHE PROGRAMMI CI SONO IN CANTIERE PER LA SECONDA META’ DEL 2012 E PER IL 2013?
CLAUDIO: “Al momento la nostra priorità sono i live, quindi tutti i nostri sforzi saranno focalizzati in quella direzione… far uscire un buon disco è un ottimo biglietto da visita, ma se la gente non ti vede dal vivo fa in fretta a dimenticarsi di te, quindi cercheremo di promuovere la nostra musica il più possibile suonando ovunque ce ne venga data la possibilità”.

DOVE VI PIACEREBBE VEDERE LA VOSTRA BAND TRA DIECI ANNI?
THIERRY: “Bella domanda… con qualche disco in più, tanti live sulle spalle e sempre più caotici nelle scelte musicali (ride, ndR)!”.

BENE, ABBIAMO TERMINATO CON L’INTERVISTA, GRAZIE PER IL TEMPO CHE CI AVETE DEDICATO, IL RESTO DELLO SPAZIO E’ A VOSTRA DISPOSIZIONE PER UN SALUTO AI NOSTRI LETTORI.
CLAUDIO: “Ti ringraziamo per lo spazio concessoci, invito tutti a fare un salto sul nostro sito ufficiale www.5stargrave.com e scaricare gratuitamente alcuni brani da ogni nostra release per farsi un’idea più concreta della nostra proposta musicale. Dopodiché andarsi a cercare i dischi completi dal torrent di fiducia ed investire i soldi risparmiati in birra (ride, ndR)! Grazie per l’intervista, ci si vede on the road!”.

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