Dopo il discreto debutto “Sacred/Scared”, i romani 5Rand sono tornati con l’ancora più convincente “Dark Mother”, ottimo esempio di modern melodic death tricolore che poco o nulla ha da invidiare, se non il fascino esotico del passaporto, ai colleghi stranieri. Ai nostri microfoni, per raccontarci la genesi del disco ed altre curiosità sparse, la cantante Julia, il chitarrista Pierluigi e il bassista Riccardo….
Artista: 5Rand | Fotografo: Salvatore Marando | Data: 15 aprile 2019 | Venue: Traffic Club | Città: Roma
CIAO RAGAZZI, BENVENUTI! A VOI LE PRESENTAZIONI, PARTENDO DAL CURIOSO NOME DELLA BAND…
Pierluigi: – I 5RAND sono una melodic death metal band di Roma. Per quanto riguarda il nome 5RAND, come molti dei lettori sapranno, è una moneta della Repubblica del Sudafrica. Alcuni anni fa, mentre pensavo a possibili nomi per la band, incontrai uno strano personaggio, sembrava una specie di sciamano… Beh, dopo un lungo dibattito filosofico, mi regalò proprio una moneta da 5 Rand Sudafricani come porta fortuna, e mi piacquero sia la moneta che il nome. La band nasce dopo qualche anno, ma il progetto assume una forma definitiva soltanto nel 2015 con Julia e Riccardo. Nel 2017 abbiamo pubblicato il nostro primo album “Sacred/Scared”, suonato un bel po’ in giro per l’Europa e adesso non vediamo l’ora di sapere cosa ne pensate di “Dark Mother”,uscito a Settembre.
COME RITENETE SIA CAMBIATO IL VOSTRO SOUND DAL DEBUTTO “SACRED/SCARED” AD OGGI?
Riccardo: – Una differenza importante credo sia che “Sacred/Scared”, essendo il primo album, contiene canzoni scritte in un arco temporale piuttosto lungo, e quindi raggruppa fasi di songwriting differenti tra di loro. “Dark Mother”, invece, è stato scritto in maniera sicuramente più collaborativa da parte di tutti noi, così da dargli una coerenza stilistica maggiore. Andando nello specifico, il sound è sicuramente più cupo e maturo, in grado di rispecchiare la tensione emotiva e l’angoscia che preoccupano un po’ tutti negli ultimi tempi, e che chiaramente hanno influenzato la nostra produzione.
HO TROVATO MOLTO INTERESSANTE LA COLLABORAZIONE CON FRANCESCO FERRINI DEI FLESHGOD APOCALYPSE: COME È NATA? ED È UN QUALCOSA CHE PENSATE DI SPERIMENTARE DI PIÙ IN FUTURO?
Pierluigi: – Volevamo un arrangiamento orchestrale epico e oscuro per “Silent Spring”, la traccia di chiusura dell’album, e chi meglio di Francesco poteva soddisfare le nostre aspettative? Oltre ad essere fan del gruppo, ammiriamo molto la loro dedizione e professionalità, ma soprattutto il fatto di essere sempre disponibili e gentili. In futuro ci piacerebbe senz’altro ripetere l’esperienza: è sempre un piacere ed un onore avere a che fare con musicisti di grande livello.
CHI È/COSA RAPPRESENTA LA “DARK MOTHER” DEL TITOLO?
Julia: – L’idea di fondo è quantomai attuale. L’oscura madre a cui fa riferimento il titolo è Madre Natura disprezzata e abusata dall’uomo. Stanca di tutto questo, come ultima possibilità di sopravvivenza si trasforma e passa al lato oscuro, decidendo così di eliminare la parte infetta, ossia il genere umano.
VI SIETE AFFIDATI AD UN TEAM INTERNAZIONALE PER MASTERING E ARTWORK: QUANTO SONO IMPORTANTI SECONDO VOI PER UNA BAND EMERGENTE QUESTI ASPETTI DI CONTORNO?
Pierluigi: – Sono decisamente importanti, specialmente per una band non affermata in un panorama molto affollato come è quello metal contemporaneo. La copertina è il primo elemento con cui si viene a contatto quando si osserva un album, per questo volevamo qualcosa che, oltre a rappresentare lo spirito del disco, catturasse anche l’attenzione incuriosendo ed invogliando all’ascolto. Per quanto riguarda il mastering, abbiamo deciso di rivolgerci a Jens Bogren, uno dei migliori in circolazione, il quale ha fatto, come ci aspettavamo, un lavoro impeccabile.
“DARK MOTHER” USCIRÀ ANCHE IN EDIZIONE LIMITATA IN VINILE: DA ASCOLTATORI, SIETE AFFEZIONATI A QUESTO FORMATO, OPPURE PREFERITE LA COMODITÀ DELLO STREAMING?
Riccardo: – Certamente il vinile oggi non è un prodotto pensato per il grande pubblico, quanto piuttosto per gli audiofili ma soprattutto per i fan più affezionati. Personalmente, ho cominciato da qualche anno ad acquistare i vinili dei miei gruppi preferiti, piuttosto che i CD, per mero collezionismo. Per il resto, non si può negare la comodità del digitale. Credo che, commercialmente, il supporto fisico in sé per un album sia ormai obsoleto, a meno che non si voglia aumentare la propria collezione, come nel mio caso. E allora, tanto vale scegliere il vinile che è più bello, più grande e generalmente in edizione limitata!
AVETE SUONATO DI SPALLA A BAND PIÙ ESTREME COME VADER O BEHEMOTH COSÌ COME AD ACT PIÙ MELODICI COME DARK TRANQUILLITY O EQUILIBRIUM: A CHI VI SENTITE PIÙ AFFINI, SIA MUSICALMENTE CHE PERSONALMENTE?
Julia: – Sicuramente più ai secondi per entrambi gli aspetti. Sono gruppi maggiormente aperti alle contaminazioni musicali e alla sperimentazione, come noi. A livello personale poi, siamo rimasti molto legati sia ai Dark Tranquillity che agli Equilibrium: persone veramente fantastiche, umili e grandi amici, con cui continuiamo a sentirci telefonicamente e attraverso i social.
CHE PROGRAMMI AVETE PER PROMUOVERE IN SEDE LIVE “DARK MOTHER”?
Julia: – Stiamo definendo le date del “Dark Mother” tour, che avverrà a cavallo tra fine 2019 e inizio 2020…per il momento vi invitiamo alla prima data ufficializzata che sarà il 18 ottobre al sottoscala di Latina.
POTENDO SCEGLIERE, CHI VI PIACEREBBE ACCOMPAGNARE NEL PROSSIMO TOUR?
Riccardo: – Facendo un grosso sforzo di fantasia per immaginarne la possibilità, ci piacerebbe moltissimo un tour con i Gojira. Siamo tutti fan della band e, oltre al piacere ed alla grandissima opportunità che sarebbe per noi accompagnarli in tour, pensiamo di poter imparare molto da loro.
JULIA, SO CHE SEI LAUREATA IN PSICOLOGIA: IL TUO LAVORO E/O I TUOI STUDI SI RIFLETTONO IN QUALCHE MODO NEI TUOI TESTI?
Julia: – Certamente. “Dark Mother” nasce proprio a partire dalla mia tesi di laurea magistrale, uno studio sulla biofilia, ossia la tendenza umana verso la natura. Oggi purtroppo la situazione sta deteriorando di giorno in giorno, la natura vive una situazione di estrema emergenza causata dall’errore antropocentrico dello sfrenato sviluppo economico.
JULIA, IN TEMPI DI ‘ME TOO’, COME VEDI IL RUOLO DELLA DONNA IN UN AMBIENTE PREVALENTEMENTE MASCHILE COME IL METAL?
Julia: – Vi rispondo con un aneddoto. Eravamo in tour con gli Immolation e quando si trattava di scaricare la strumentazione ero quella che lavorava più di tutti. Allora il tour manager fa una battuta che ancora oggi ho in mente: “Altro che sesso debole, le donne nel metal ci fanno il culo a tutti!”. Al di là di questo piccolo racconto, sono veramente felice nel vedere che molte ragazze hanno superato questo ‘limite’ e si lanciano senza problemi in progetti extreme metal. Sarò di parte, ma sono una vera sostenitrice delle donne nel metal.
SO CHE SIETE FAN DEGLI SLIPKNOT…COSA NE PENSATE DEL LORO ULTIMO DISCO? E, POTENDO SCEGLIERE UNO SOLO DEI NOVE DA OSPITARE ON STAGE/SU DISCO, SU CHI CADREBBE LA SCELTA?
Pierluigi: – Personalmente mi è piaciuto molto, sarò di parte ma reputo gli Slipknot una band in continua evoluzione capace di proporre sempre un sound originale. Se dovessi scegliere chi ospitare senza dubbio direi Corey Taylor, oltre ad essere un grande cantante, è una persona eclettica e con molta esperienza di vita, mi piacerebbe tanto poterlo conoscere di persona.
AVETE MAI PENSATO DI PREVEDERE QUALCHE PARTE DI CANTATO IN ITALIANO IN FUTURO?
Julia: – Sinceramente no. Però potrebbe essere un’ottima idea. Magari in futuro… chissà.