A PREGNANT LIGHT – Oscura seduzione

Pubblicato il 30/06/2015 da

In molti si staranno chiedendo cosa passi per la testa a Damian McMaster, enigmatico musicista del Michigan che si cela dietro al moniker di A Pregnant Light e che crea la musica metal più contagiosa e infettante che ci sia capitato di sentire negli ultimi anni. Ci si domanda dove mai McMaster possa aver preso questa sua idea di trasformare il black metal in una formula di rock and roll furioso e passionale completamente volto a servire il suo incontenibile sentimentalismo. Come può il black metal “servire” le emozioni umane o essere un veicolo per il sentimentalismo? O forse il black metal non centra nulla nel gran disegno di Damian McMaster e la formula vorticosa di punk rock, glam e pseudo-metal ideata da rocker arriva ad assomigliare al black metal, senza esserlo affatto, solo per la frenesia viscerale e allarmante e dalla passionalità incontenibile dalla quale è costantemente trascinata. Fatto sta che, qualunque siano le intenzioni del musicista americano, e qualunque siano i suoi intenti stilistici, la musica degli A Pregnant Light risulta completamente non categorizzabile e come qualcosa che confonde, illude e soprattutto seduce. Qualcosa che fa scempio di qualsiasi nozione di purezza, polverizzando il punk e il metal in un vortice di emozioni e sensazioni musicali che sono puro istinto e zero raziocinio…

a pregnant light - my game doesn't have a game - 2014

CIAO DAMIAN, COME INTRODURRESTI GLI A PREGNANT LIGHT A CHI NON VI CONOSCE?
“Mah, non saprei. Consiglierei semplicemente di ascoltare la nostra musica. Tutte le risposte sono lì dentro. Nulla è nascosto, tutto è onesto e visibile. Semplicemente ascoltate la musica o leggete queste righe! Come tutti quanti, anche io ho iniziato con la musica quando ho visto i Nirvana su MTV”.

CI DESCRIVI LA GENESI DEL PROGETTO?
“Ho suonato in un sacco di band, ma hanno fatto tutte una brutta fine, o si sono sciolte o erano a malapena attive. Per cui ho deciso che ne avevo abbastanza di lavorare secondo gli impegni altrui e di assecondare l’inaffidabilità di altri. Suono ancora in altre band, ma oggi le persone con cui suono tendono solo a volermi baciare il culo perché gli APL si sono fatti un nome e hanno generato un piccolo buzz nell’underground”.

COSA STAI CERCANDO DI OTTENERE TRAMITE GLI A PREGNANT LIGHT?
“Voglio semplicemente fare musica che mi piace ascoltare. Voglio che gli APL parlino alla gente in un modo chiaro e gradevole con parole e suoni che hanno la loro propria intrinseca bellezza”.

DELLA TUA LABEL, LA LABEL COLLOQUIAL SOUND RECORDINGS, INVECE CHE CI DICI?
“Sono cresciuto idolatrando label come Dischord, Touch & Go, e K Records, per cui sto solamente emulando il loro operato. Se ci penso vorrei solamente aver scelto un altro nome per la label col senno di poi, ma pazienza…”.

FIRMERESTI MAI PER UNA GRANDE LABEL, SE TI VENISSE A CERCARE?
“Certo, ma la lista di label con cui sarei disposto a lavorare è davvero ristretta”.

HAI DECISAMENTE PORTATO IL BLACK METAL IN UN TERRITORIO AD ESSO COMPLETAMENTE ESTRANEO. SPIEGACI MEGLIO QUESTA TUA “VISIONE” DEL BLACK METAL.
“Non è mai stata mia intenzione alterare alcunché. Non c’è alcuna premeditazione. Quando suono la chitarra, questo è semplicemente ciò che ne esce. In questo senso, credo che la mia musica sia molto pura. Non è mai stata mia intenzione cambiare il vocabolario di qualcosa che amo tantissimo esattamente come già è. Però penso anche che esprimersi liberamente in campo musicale oggi sia un concetto praticamente inesistente. Solitamente oggi le band o copiano spudoratamente lo stile di altri, oppure mischiano insieme generi per creare solo una gran confusione o fusioni imbarazzanti di generi”.

IN POCHI AVREBBERO SCOMMESSO SUL BLACK METAL COME MATERIA PRIMA PER VEICOLARE SENTORI DI ROMANTICISIMO, SENSUALITA’ E SENTIMENTALISMO, MA TU HAI DIMOSTRATO L’ESATTO CONTRARIO….
“Forse perché non penso affatto a cosa la gente pensa, e me ne frego e faccio come mi pare. Io voglio solo scrivere come mi sento e catturare quelle mie sensazioni nel modo più puro e onesto possibile. In realtà io filtro molte cose tramite la lente del romanticismo, è semplicemente il mio modo di essere e vivere, e ho una strana visione del sentimentalismo. E’ una cosa che apprezzo di me stesso anche se a volte diventa pesante. Forse ragiono su un unico binario, ma io ho la costante propensione a pensare a tutto in chiave sensuale. Non sono bravo a reprimere gli istinti primordiali che scorrono sempre dentro di me in gran libertà. Ogni giorno mi sento come un animale selvatico in preda a tutta una serie di istinti. Credo sia una cosa molto estrema. Altre band metal di cosa parlano? Draghi? Satana? L’inferno? Ecco, quella è la mia idea di inferno. Spero di non finire mai in quel modo”.

NELLO SPECIFICO DI COSA PARLA LA MUSICA DEGLI A PREGNANT LIGHT?
“Parla di me. Tutto ciò che scrivo parla di come mi sento io, e di come elaboro i miei sentimenti. Io voglio semplicemente scrivere la canzone o il riff più perfetti che posso. A volte capita di centrare il bersaglio e tirare fuori qualcosa di magico, per questo ci sto sempre provando. La perfezione può essere catturata in una registrazione e da lì in avanti vivere per sempre. Non garantisce fama, soldi o successo ma è dura affermare che una canzone come ‘Fertility Cult’ non sia perfetta… Credo che se avessi un ideale di cosa sto cercando di ottenere, questo sarebbe una sorta di ‘paradiso oscuro’… “.

DEL TUO OVVIO AMORE PER ELVIS PRESLEY INVECE COSA DICI?
“Elvis è il ‘King’, lo sanno tutti. E’ il re del rock and roll. E’ stata la persona più ‘cool’ del pianeta per un sacco di anni. Adoro Elvis, adoro il culto che si è costruito, la mitologia che ha ruotato attorno alla sua vita. Adoro il suo stile, il suo aspetto, le sue mosse, tutto insomma. E’ divenuto persino qualcosa più grande di lui medesimo. Che Dio benedica Elvis”.

DICCI QUALCOSA SU COME SCRIVI E REGISTRI LA TUA MUSICA…
“A volte un’intera canzone mi arriva in testa tutta in una volta, o altre volte ci vuole un po’ e nasce da varie idee che avevo sparse in giro in precedenza, e poi metto il tutto insieme come un puzzle. Vorrei poter esprimere idee migliori in meno tempo… Registrare è noioso e non credo di farlo molto diversamente da come lo fanno tutti”.

CI SONO PIANI PER QUALCHE ATTIVITÀ LIVE?
“Appena qualcuno mi chiederà di suonare dal vivo o andare in tour, cercherò il modo di farlo accadere. Fino ad allora però continuerò a scrivere e registrare”.

VEDI UN’EVOLUZIONE NEL PROGETTO? DOVE CREDI SIA DIRETTO E CREDI CHE CAMBIERÀ CON GLI ANNI?
“La cosa bella degli APL è che sono io e solo io ad esistere nel progetto e sarà sempre così. Il progetto è destinato a migliorare finché io o il progetto non moriamo. Io e APL siamo come gemelli siamesi, se muore uno, muore anche l’altro. Non è possibile sapere dove è diretto o cosa gli accadrà…”.

QUALI SONO LE TUE INFLUENZE PRIMARIE?
“A questo punto credo che le mie influenze primarie siano talmente tanto radicate in me, e siano talmente tanto una parte di me che neanche le riconosco più. Ormai sono più ispirato da stati d’animo e emozioni che da altri musicisti. Comunque mi piacciono band come Einstürzende Neubauten, Lungfish, The Smiths e Strongarm. Di recente ho apprezzato anche musica elettronica ed hip hop”.

CHE PIANI HAI PER IL RESTO DELL’ANNO?
“Non svelo mai i miei piani, le cose succedono senza preavviso!”.

DEL DAMIAN MCMASTER “QUOTIDIANO” INVECE CHE CI DICI? LAVORI, HAI FAMIGLIA?
“Citando gli Smiths appunto, ‘Heaven knows I’m miserable now’”.

a pregnant light - band - 2014

4 commenti
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