Tornati sulle scene dopo quattro anni dal precedente album, i romagnoli Abaton si confermano una voce molto interessante del panorama italiano, sia dal punto di vista musicale che tematico. Abbiamo cercato di conoscerli meglio attraverso questa intervista collettiva a distanza…
BEN TROVATI, RAGAZZI, E GRAZIE PER IL VOSTRO TEMPO. PARTIAMO DA “WE ARE CERTAINLY NOT MADE OF FLESH”, IL VOSTRO NUOVO ALBUM. PROVATE A DESCRIVERE AI NOSTRI LETTORI COSA POSSONO TROVARE ASCOLTANDOLO.
“Grazie a voi per l’occasione, ‘We Are Certainly Not Made Of Flesh’ a un primo ascolto può sembrare un album abbastanza complicato: crediamo sia necessario un ascolto che vada più in profondità per percepire l’animo del concept e, immergendosi nelle melodie, riuscire a captare l’emozione che scaturisce da ogni singolo brano”.
PERSONALMENTE ABBIAMO TROVATO MOLTE COMPONENTI MUSICALI DIVERSE, CON UN’OTTIMA SINTESI: ATMOSFERE BLACK, SUONI DOOM E UN CANTATO QUASI SLUDGE: È CORRETTO?
“Esattamente, non ci prefissiamo mai troppo una direzione precisa di genere, per questo specialmente questa volta il risultato è un mix davvero complesso a livello musicale, ma crediamo che il prodotto sia assolutamente fluido”.
QUESTA VARIETÀ CORRISPONDE A CONTRIBUTI DIVERSI DA PARTE DEI SINGOLI COMPONENTI DEL GRUPPO O AVETE GUSTI AFFINI? CHI CITERESTE COME VOSTRE FONTI D’ISPIRAZIONE PRIMARIE?
“Ognuno di noi ha ascolti ed influenze molto diverse che vanno dal doom al punk, dall’ hardcore al trip-hop e dallo sludge all’ambient. Come nomi principali possiamo menzionare Neurosis e Converge”.
AVETE, SE NON SBAGLIO, UNA LINE-UP COSTANTE FIN DAGLI ESORDI: SIETE AMICI DA PRIMA DELLA BAND O VI UNISCE UN’OTTIMA SINTONIA? VE LO CHIEDIAMO PERCHÉ, APPUNTO, EMERGONO GRANDE RICERCA E SINERGIA MUSICALE.
“L’unica variazione di line-up è avvenuta nel 2012, quando Matteo ha lasciato il progetto e Riccardo è passato dalla voce al basso. Siamo amici da moltissimi anni e sicuramente questo è un punto di forza per noi”.
C’È IN GENERALE PARECCHIA ATMOSFERA, OSCURITÀ, MALINCONIA. FIGLI IMPROBABILI DI UNA ROMAGNA CHE IMMAGINIAMO TERRA SEMPRE SOLARE? SENTITE UN LEGAME COL VOSTRO TERRITORIO O, SEMPLICEMENTE, AVETE AVUTO LA FORTUNA DI INCONTRARVI?
“Il sound è sicuramente molto scuro, tuttavia quello che cerchiamo di trasmettere non è malinconia ma bensì risveglio. Be’, sicuramente la fortuna di esserci incontrati non possiamo considerarla una casualità”.
ANCHE LE LIRICHE HANNO UN AFFASCINANTE MINIMALISMO OSSIANICO. VI VA DI RACCONTARE QUALCOSA NEL DETTAGLIO?
“Il concept è incentrato sul percorso che compie l’essere umano, viaggiando dal piano materiale sino al piano spirituale.
I testi sono metafora dell’esperienza che compie e vive l’uomo stesso”.
ABBIAMO NOTATO CHE AVETE COME OSPITE IN UN PAIO DI BRANI SEAN WORRELL DEI NERO DI MARTE: COME NASCE QUESTA COLLABORAZIONE?
“Siamo amici da molti anni e gli abbiamo proposto di collaborare con noi come guest vocal, in particolare nel brano ‘[IV]’, e lui ha accettato entusiasta. La sua presenza per noi è stata fondamentale”.
PERALTRO CANTA ANCHE IN “[N]”, CHE ABBIAMO TROVATO UNO DEI PEZZI PIÙ VIOLENTI E UNA SPECIE DI ASSE CARDINALE DELL’ALBUM DAL PUNTO DI VISTA STRETTAMENTE MUSICALE. ABBIAMO AVUTO L’IMPRESSIONE CHE I BRANI PARI RAPPRESENTINO L’ANIMA PIÙ EMOTIVA DI “WE ARE CERTAINLY NOT MADE OF FLESH”, MENTRE NEGLI ALTRI EMERGA LA COMPONENTE PIÙ PROPRIAMENTE BLACK, COME UNA SPECIE DI CONCEPT NELLA TRACKLIST; CORREGGETECI SE SBAGLIAMO.
“Esattamente, l’album è suddiviso per livelli, ogni brano rappresenta e descrive uno stato di coscienza, le riflessioni su ciò che vede e vive l’entità stessa, sia come carne che come spirito.
È una spirale onnidirezionale dove al ‘centro’ si trova il simbolo ‘[N]’ rappresentante sorgente e al tempo stesso frutto del percorso.
Ogni interludio, ovvero ‘Ananta’, ‘Nadi’, ‘Flesh’ e ‘E c o’ è il limbo che fonde i due stadi e ne è il collante meditativo ed esplicativo, il luogo in cui la mente non pensa ma vede”.
ABBIAMO PARTICOLARMENTE APPREZZATO, COME SEGNALATO ANCHE IN SEDE DI RECENSIONE, LA SUGGESTIVA “ANANTA” E “[IV]”: UNA SUITE MAESTOSA, INTENSA, AL CONFINE CON SONORITÀ PSYCH. AVETE BRANI PREFERITI DA CITARE?
“Ognuno ha la sua anima diversa, sicuramente il brano che ci soddisfa maggiormente è “[IV]” per il livello di composizione che siamo riusciti a raggiungere”.
DOPO QUATTRO ANNI DI SILENZIO, NEL 2015 AVETE PARTORITO SIA QUESTO NOTEVOLE ALBUM CHE LA COLLABORAZIONE CON I VISCERA. QUALI SONO I PROSSIMI PROGETTI IN CANTIERE?
“Un prossimo album, ancora molto incompleto ma già in fase di lavorazione”.
ALTRE COLLABORAZIONI PROGRAMMATE O SOGNI NEL CASSETTO PER EVENTUALI OSPITI NEI FUTURI LAVORI?
“C’è qualche probabilità di split con altre band italiane, tutto da definire ma per ora solo proposte allettanti”.
E PER QUANTO RIGUARDA L’ATTIVITÀ LIVE?
“Tutt’ora per quanto riguarda i live siamo in sospeso, ci stiamo concentrando sulla produzione di materiale in sala prove ma speriamo di tornare in sede live il più presto possibile!”.
GRAZIE DEL VOSTRO TEMPO E A PRESTO!
“Grazie a voi!”.