ABORYM – L’Industria dell’Estremo

Pubblicato il 10/04/2003 da

Gli Aborym sono una band che non può lasciare indifferente il pubblico; odiato e venerato allo stesso tempo, il gruppo capitolino, dopo il terzo capitolo intitolato “With No Human Intervention”, si pone come una realtà imprescindibile nel nuovo percorso intrapreso dalla musica estrema. Una band che dimostra di avere le idee ben chiare, come testimoniano le dichiarazioni di Malfeitor Fabban e Set Teitan 131.

“FIRE WALK WITH US”, IL VOSTRO PRECEDENTE LAVORO E’ TARGATO 2001; E’ PASSATO APPENA UN ANNO E RIECCOVI QUI CON UNA NUOVA RELEASE: AVEVATE MATERIALE PRONTO IN CANTIERE O IN SEDE DI REGISTRAZIONE AVETE IMPROVVISATO/SPERIMENTATO BUONA PARTE DELLE CANZONI?
MF: “Di solito, dopo la pubblicazione di un nostro disco ci dedichiamo alla promozione e, quindi, ad un successivo periodo (breve) di pausa per ricaricare le batterie e fare il punto della situazione. Stessa cosa è accaduta dopo la pubblicazione di ‘Fire Walk With Us’: in questo caso ci serviva più tempo anche perché all’epoca eravamo finalmente liberi dalla Scarlet e ci siamo presi tutto il tempo necessario per decidere quale sarebbe stata la nostra nuova etichetta. Quando la nostra situazione contrattuale venne definita, ci siamo dedicati al nuovo materiale di quello che poi sarebbe stato ‘With No Human Intervention’. Il disco è stato partorito in cinque mesi circa, e altri quattro ce ne sono voluti per registrarlo a più riprese, in modo da poter essere sempre lucidi e meno stressati. Ogni tre settimane staccavamo la spina, quindi, per poi rientrare in studio con l’energia giusta. Sì, durante le registrazioni è venuta fuori tutta una serie di idee che non avevamo fissato in precedenza, ma gran parte della musica è stata preparata precedentemente. Di solito entriamo in studio quando siamo completamente pronti e abbiamo tutto sotto controllo, imprevisti compresi”.

QUALI SONO A VOSTRO AVVISO LE REALI POTENZIALITA’ DI “WITH NO HUMAN INTERVENTION”? AMBITE AD INSTALLARVI SUL TRONO DELLA SCENA ESTREMA INTERNAZIONALE?
MF: “Ma quale trono?! Quale scena!!? Noi suoniamo musica estrema, non ci interessa diventare niente se non ciò che siamo, ovvero Aborym. Non viviamo con i ricavati dei nostri dischi, pertanto non ci interessa neanche il profilo strettamente economico della cosa. Noi suoniamo Aborym-style, qualcosa che abbiamo plasmato con il tempo e con duro lavoro e dedizione totale, qualcosa che con il tempo, a detta di molti, è diventato un nuovo stile proiettato in avanti. Personalmente non mi frega un cazzo della scena, del trono, della leadership e di cazzate simili. Io suono in nome della sofferenza, attribuendo alla musica di Aborym un forte valore profetico e l’immortalità, qualcosa che da sempre caratterizza l’arte in generale, i geni, i grandi uomini, gli eroi”.
Set Teitan 131: “Enormi potenzialità. Che il veleno si sparga in tutti i modi possibili e tramite tutti i mezzi a disposizione. Tutto va come deve andare”.

COM’E’ NATA L’IDEA DI CHIAMARE DIVERSI MUSICISTI A COLLABORARE CON VOI NELLA REALIZZAZIONE DEL NUOVO ALBUM?
MF: “Non abbiamo chiamato nessuno a suonare con noi. La cosa è andata diversamente, trattandosi di amicizie molto forti che negli anni si sono calcificate in nome del rispetto, della stima reciproca e di una missione comune. Si è trattato di collaborazioni non casuali, fortemente volute da ambo le parti. Nessuno dei guest presenti su questo disco ha chiesto un solo fottutissimo centesimo in cambio. Questo dovrebbe rispondere in maniera ‘definitiva’ alla tua domanda”.
Set Teitan 131: “Si tratta di musicisti/amici e supporter di Aborym di lunga data (specialmente nel caso di Bard, Nattefrost, Sasrof e Irrumator). Gente che ha veramente capito chi siamo, cosa facciamo e perché; per questo hanno voluto esprimersi tramite Aborym. Tutto qui”.

QUAL E’ IL CONCEPT CHE RUOTA ATTORNO DIETRO A “WITH NO HUMAN INTERVENTION”?
Set Teitan 131: “Molto semplice: basta leggere i testi nel booklet. Tramite la mia musica canalizzo la corrente caotica e anti cosmica che guida il mio cammino”.
MF: “Apocalisse, kaos, una oggettiva visione ‘non-positiva’ di ciò che sta per avvenire. Abbiamo creato noi tutti questo. Il vento sta per soffiare nella direzione opposta. Il vento porterà con sé i detriti provenienti dall’altro versante… e chiodi, lame, pezzi d’acciaio… L’impatto sarà violentissimo”.

LE PARTI ELETTRONICHE STANNO PRENDENDO IL SOPRAVVENTO SEMPRE PIU’ NEL VOSTRO SONGWRITING. CREDETE CHE UN GIORNO RIMPIAZZERANNO DEL TUTTO O QUASI GLI STRUMENTI TRADIZIONALI?
Set Teitan 131: “Non credo proprio. Le ‘parti elettroniche’ come le chiami tu, sono ‘semplicemente’ inserite alla perfezione nella musica. Ragionare e elucubrare inutilmente  sul ‘Black Metal’, sulle ‘parti elettroniche’ e bla bla bla, lo lascio volentieri ai critici musicali improvvisati. WNHI parla da solo, chi pensa il contrario o ha bisogno di discutere come se la musica fosse un argomento da bar può andarsene affanculo per quanto mi riguarda. Tra l’altro io, Nysrok e Fabban suoniamo da oltre dieci anni i nostri rispettivi strumenti e non rinunceremo mai ad esprimerci tramite essi. Ognuno ha le proprie attività parallele per sfogare numerose dipendenze e perversioni sonore”.
MF: “Non vogliamo che ciò accada. Gli strumenti classici come le chitarre o il basso sono fondamentali per il nostro sound. Abbiamo semplicemente dimostrato, con gli anni, che le due cose possono coesistere. Possiamo creare le ‘combinazioni’ e dare vita a traiettorie che nessuno immaginava potessero esistere. Detestiamo seguire le regole di qualcuno che è venuto prima di noi. Vogliamo creare noi le nuove regole per chi ci seguirà. E più andiamo avanti più realizziamo che ci stiamo riuscendo, esattamente come speravamo”.

SIETE SODDISFATTI AL CENTO PER CENTO DELLA PRODUZIONE E PROMOZIONE DEL NUOVO ALBUM?
MF: “Cerchiamo di migliorare sempre più, disco dopo disco. Il prossimo disco sarà senza dubbio migliore di questo, e così via, fino a quando rasenteremo la perfezione, il gotha. La promozione è senza dubbio ottima, niente a che vedere con le tre-quattro interviste merdose che ci fecero nell’epoca Scarlet. Questa volta stiamo promuovendo il disco in maniera assolutamente ‘totale’, a trecentosessanta gradi, in ogni fottuto paese di questo pianeta. Il disco è ovunque. Noi siamo ovunque. Sia io che Set, infine, non scriviamo più per nessuna testata ‘metal’ italiana, pertanto non potranno neanche accusarci, come accadde in passato, di essere ‘raccomandati’. I fatti parlano chiaro… album del mese su Terrorizer (non Topolino!!), decine di top-album in tutto il mondo, decine e decine di interviste su grossi mags (Unrestrained, Metal Maniacs, Metal Hammer, Kerrang, Brave Words, Lords of Metal,Legacy etc etc etc etc), addirittura articoli su riviste americane che trattano di tecnologia e software. Anche i feedback dall’Italia sono stati ‘stranamente’ ultra-positivi, fatte le dovute eccezioni per piccole ‘fun-zines'”.

TRE PAROLE PER DESCRIVERE COSA SONO GLI ABORYM OGGI.
MF: “Aborym. Aborym. Aborym”.

IN COSA UNA PARTE ELETTRONICA è “PIU’ ESTREMA” DI UN PEZZO BLACK METAL?
Set Teitan 131: “Credo dipenda da quale pezzo di musica elettronica (termine che include a sua volta una moltitudine di generi diversi e magari agli antipodi fra loro) e da che pezzo Black Metal. E anche da cosa intendi per Black Metal. Generalizzare è stupido. Tra l’altro vedo gente che parla di ‘musica elettronica’ come se fosse qualcosa di nuovo,  quando invece la musica elettronica esiste da prima che i Venom incidessero ‘Black Metal’. Ti dicono niente nomi come Kraftwerk o Klaus Schulze? E gente come Boyd Rice/NON in giro da fine anni Sessanta? Due modi diversi di intendere la musica elettronica in modo estremo. Io posso rispettare le persone serie e coinvolte che si esprimono mediante generi differenti. Tra l’altro, sapevi che in  ‘From The Dark Past’, Euronymous mise un ‘noise’ da un sintetizzatore mini-moog per chiudere il pezzo? Per tornare alla tua domanda trovo che, pur su coordinate sonore molto diverse, ad esempio, ‘See you in Hell’ dei Suicide Commando sia un pezzo estremo come ‘In The Shadow Of The Horns’ dei Darkthrone. Non trovo estremo né interessante utilizzare l’elettronica come fanno ad esempio gruppi come i The Kovenant. L’elettronica in Aborym è un mezzo, non un fine. Siamo i padroni del Black Industrial”.
MF: “Ottima domanda! Davvero! Oggi come oggi moltissimi ‘metal-heads’ sono ancora convinti che sia estremo tutto ciò che è fatto di tempi cardiopatici, voci sotto tortura e face-painting ultra-satanico. E di conseguenza reputano sterile ed incolore tutto ciò che non fa parte del loro ‘mondo fatato’ fatto di diavoletti, gnomi cattivi, spade di plastica e martelli di Thor. Premettendo che sono giunto alle mie personalissime conclusioni dopo più di dieci anni di full-immersion assolutamente ‘open-minded’ nella musica, posso dire che l’elettronica, la tecnologia, la musica ottenuta attraverso le macchine sia molto più estrema, violenta e ‘concretamente’ sinistra rispetto a centinaia e centinaia di dischi black metal che continuano ad uscire; questo accade per un semplice fattore, quello legato cioè all’innovazione, ovvero al progredire, al guardare avanti e non indietro. Tutto si evolve, qualsiasi cosa, e qualsiasi cosa che si evolve cresce, si ingrandisce, si migliora. Esistono alcuni dischi hard-techno provenienti dall’Inghilterra che mi mettono i brividi, ad esempio. Esistono sonorità completamente digitali capaci di farmi venire sensi di vertigine e di vomito. Esistono generi musicali aperti e poco esplorati capaci di ‘turbare’ nel vero senso della parola. Tutte cose che sinceramente non trovo più nel metal estremo da qualche anno a questa parte. Sento tanta merda uguale a tant’altra merda… riff  sempre uguali, voci uguali a mille altre, sì… qualche synth qua e là… ma niente di sorprendente. Una noia mortale! I seguaci del ‘metal’ dovrebbero aprire la propria mente, prima di giudicare. Io ho fatto così e mai mi pentirò di questo. Aprire la mente mi ha fatto crescere, mi ha fatto imparare a gustare tantissime parentesi della musica che neanche immaginavo esistessero! E potrei farti un elenco infinito di nomi… da La Monte Young, fino agli SPK, da Brain Eno, Aphex Twin, Amon Tobin fino ai Panacea, passando per roba Warp-style fino all’elettronica da Dance-floor o quella da ‘ascolto’, oppure artisti di nicchia come Werido, Hallucinogen, Dynamic Intervention, Yogy Biomekanika… Non esiste musica ‘giusta’ o ‘sbagliata’. Esiste la musica, qualcosa che esiste sin dall’era primitiva, qualcosa che esisterà per sempre. Ti sei mai chiesto perché?”.

COME INTENDETE IL RAPPORTO UOMO-MACCHINA? CHI E’ SOTTOMESSO DA CHI? COME PREVEDETE SI EVOLVERA’ TALE RAPPORTO IN FUTURO?
MF: “Credo fermamente che quando le macchine vivranno di intelligenza propria sarà la fine di tutto. Futuro? Quale futuro?”.

VI SENTITE REALIZZATI COME ARTISTI O SIETE ALLA CONTINUA RICERCA DI QUALCOSA?
MF: “Stiamo lavorando su qualcosa che ci farà morire con un’espressione altezzosa e sorridente stampata sul volto”.

QUAL E’ LA COSA CHE LEGA MAGGIORMENTE I MEMBRI DELLA BAND?
MF: “Amicizia, interessi comuni, una missione in comune che ci ha legato a vita. Siamo una famiglia”.

SEGUITE L’EVOLVERSI DELLA SCENA METAL ESTREMA INTERNAZIONALE? COME LA REPUTATE? VORRESTE CHE SEGUISSE UN DETERMINATO STILE, MAGARI SIMILE AL VOSTRO, PER DIVENTARE DEI VERI TRASCINATORI E PUNTI INDISPENSABILI DI RIFERIMENTO?
MF: “Ripeto, non vogliamo diventare trascinatori di nulla… né punti di riferimento. Noi suoniamo, facciamo dischi, scriviamo pezzi, registriamo le nostre idee e basta. Credo che quelli che sono considerati dei grandi artisti siano gli stessi che hanno fatto qualcosa di nuovo e di grande per la prima volta nella storia della musica, a prescindere dal gusto personale di ognuno. Non seguo molto l’evolversi della scena metal… anche perché non vedo nessuna grossa evoluzione nella scena metal. C’è gente che registra dischi identici a come li registrava cinque anni fa. Quale evoluzione? Proprio ieri ho ascoltato l’ultimo disco dei The Kovenant… se questa è considerata evoluzione, allora io sono Brad Pitt”.
Set Teitan 131: “Apprezzo quei pochi individui che, invece di giocare, praticano ciò che predicano. Siamo già un punto di riferimento per molti, specialmente dopo quest’ultimo disco. Credo che ognuno dovrebbe percorrere seriamente la propria strada. Ci sono modi e modi di ‘seguire un determinato stile’, nella maggior parte dei casi nel modo sbagliato. Rispetto gruppi diversi come ad esempio Carpathian Forest, Diabolicum, Shining, Arkhon Infaustus, Arckanum, Craft, Contamino, Mutilation, Kriss Hades e Sadistik Execution, Terror Organ; musicalmente e attitudinalmente. Anche perché si tratta di gente che conosco, quindi so che percorre la propria strada seriamente anche a livello ideologico/attitudinale oltre che puramente musicale. Credo che in futuro il ritorno dei Dissection riporterà disciplina e terrore all’interno di questa triste situazione in cui versa la musica estrema, a parte le dovute eccezioni. E spero davvero che anche i Mysticum risorgano dall’industria dell’Inferno”.

A COSA GLI ABORYM, NELLA LORO MUSICA, NON RINUNCERANNO MAI?
MF: “All’istinto e al non avere nessun tipo di regola. Niente è vero. Tutto è permesso”.

C’E’ UNA BAND ALLA QUALE DOVETE QUALCOSA COME MUSICISTI NEL PERIODO DELLA VOSTRA FORMAZIONE?
MF: “Personalmente devo moltissimo il mio avvicinamento al ‘metal’ e alla relativa creazione di Aborym a gruppi come Possessed, Celtic frost, Messiah, Coroner, Sarcofago, i vecchi DRI, Dark Throne, Profanatica, primissimi Sepultura, Morbid Angel, Schizo, Soothsayer, Necrofago, Mortmain, Macrodex ecc ecc. Quando formai gli Aborym ascoltavo questa roba dalla mattina alla sera, ovunque”.

TROVATE DIFFICOLTA’ A RIPROPORRE LA MUSICA DAL VIVO? LE CANZONI VENGONO RIVISITATE IN VESTE LIVE?
MF: “Nessuna difficoltà. I pezzi dal vivo sono esattamente identici alle versioni su disco”.

COME GIUDICATE L’ORGANIZZAZIONE DEI CONCERTI QUI IN ITALIA? VI PIACE SUONARE NEL NOSTRO PAESE O TROVATE PIU’ STIMOLANTE ANDARE ALL’ESTERO?
Set Teitan 131: “I due concerti che abbiamo fatto, uno in Italia ed uno in Francia (siamo stati headliner di un festival a Marsiglia, con i nostri fratelli degli Arkhon Infaustus) sono andati entrambi ottimamente, inclusi rispettivi organizzatori, che hanno mantenuto ciò che avevano promesso. Vedo purtroppo in Italia gente che pensa di essere in grado di organizzare  concerti qua e là, ma poi vieni a sapere di concerti annullati per una presunta ‘insanità mentale’ di un membro del gruppo Black Metal. Cose del genere si commentano da sole…”.
MF: “Credo che suonare all’estero sia più stimolante. Gran parte del pubblico italiano è quanto di più ridicolo esista al mondo. Certe persone e certi atteggiamenti sono solo ed unicamente ‘italiani’. E’ diventata una cosa folkloristica ormai… Va’ a fare un giro all’estero e parla dell’Italia… vedrai… per questo all’estero ridono tutti a squarciagola, tutti. Basta entrare in un qualsiasi forum in internet per capire di cosa parlo…”.

A VOI LE ULTIME PAROLE…
Set Teitan 131: “Ave Khaos! Xeper Io Set!”.

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