ABSENTIA LUNAE – Cupo extreme metal dall’Italia!

Pubblicato il 09/11/2004 da


Per essere alla loro prima release in assoluto, gli Absentia Lunae sono stati capaci di forgiare un metal estremo denso di influssi disparati e per nulla scontati. Black metal, death/thrash violentissimo e un tocco avantgarde sono solo alcune delle anime che dimorano nel debut della band nostrana. Diamo spazio e voce all’ennesimo valido gruppo nostrano che si affaccia con entusiasmo e le giuste convinzioni in questa nuova avventura.


CIAO ILDANACH, COMPLIMENTI PER IL VOSTRO DEBUT AUTOPRODOTTO! VUOI INTRODURRE LA TUA BAND E SPIEGARCI DA DOVE E’ NATA LA VOGLIA DI FORMARE GLI ABSENTIA LUNAE?
“Credo che le motivazioni siano molteplici, ma che sicuramente ce ne siano di comuni, come la passione per il lato più nero e mortifero del metal estremo e il tentativo di proporre un approccio e una rilettura di questi mood incentrata sulle sfumature più tetre e inquietanti. Con Absentia Lunae vogliamo dimostrare la possibilità di proporre atmosfere antiche e sedimentate nella più o meno recente tradizione black metal in una veste più d’avanguardia, senza per questo ridurci alla tentazione talvolta suicida di perderci nell’ossessione di stupire a tutti i costi. Credo sia possibile evocare sfumature e interpretazioni personali rendendo ancora attuale questo genere, che accompagna la mia vita e quella degli altri componenti da ormai lungo tempo, evidentemente proprio questa continuità temporale comporta l’esigenza di tingere queste fosche visioni con sfumature e sfaccettature originali. Desideriamo insomma tramandare questa nera arte conservandone l’antichità senza renderla obsoleta”.

INIZIAMO DAL LAYOUT: L’IMMAGINE DELLA COVER E’ SIMILE AD UN SOGNO, DOVE GLI OGGETTI SFOCATI E LE DIMENSIONI VENGONO ALTERATE DA UNA PERCEZIONE DELLA REALTA’ CIRCOSTANTE NON BEN DEFINITA…
“Hai colto una delle possibili interpretazioni di questa allucinata espressione visiva, posso parlare a titolo personale perché una forma espressiva di questo genere lascia ampio spazio interpretativo all’individuo che può perdersi in un incubo che tragicamente assume forme sempre meno terrene lasciando cadere ogni vacua speranza di ritorno alla apparente normalità dei più. Lo considero come un magma che lascia trapelare le spine di questa esistenza”.

NEI TITOLI DELLE CANZONI TROVIAMO PAROLE COME ‘ILLUSIONI’, ‘INCUBO’, MA ANCHE I CONCETTI DI ‘TRIONFO’ E ‘APOCALISSE’. SIGNIFICA FORSE CHE FENOMENI STRAORDINARI POSSONO ESSERE VISSUTI SOLO CON UNO STATO D’ANIMO TEMPRATO ALLE SENSAZIONI FORTI?
“Hai estrapolato dei termini assolutamente significativi, sono parole dal carattere forte e talvolta volutamente e apparentemente contrastante. Senza ombra di dubbio i significati scavalcano gli stretti confini delle canzoni in sé per formare una visione ben lontana da quella della sovrastruttura ideologica manichea del cristianesimo/satanismo. E’ la palese dimostrazione di come fenomeni sommariamente semplificati dalle masse possano essere interpretati da angolature differenti, talvolta sorprendentemente affilate e taglienti. Credo che un titolo come ‘Triumph and Despair’ possa rendere questa idea, visto che si tratta di un fenomeno interiore che stravolge un ipotetico individuo nella sua ossessiva ricerca della pace interiore attraverso un ritorno degli istinti più ‘innocenti’ ma nel contempo distruttivi, per prendere poi coscienza di come questo destino, incontrollabile e segno talvolta della predestinazione, porti con sé effetti inaspettati. Lo stesso concetto di onore è inscindibilmente legato alla percezione del nemico, la definizione dello stesso diventa un elemento essenziale ma dietro all’obliterazione si nasconde letale l’oblio e i confini, le differenze, scompaiono. Credo si tratti di un argomento molto attuale. Per apocalisse intendo un termine antico ma nel contempo esportabile nella modernità, non esclusivamente il concetto di fine culturale dei tempi… stiamo spaccando la terra e l’incubo rappresenta qualcosa di solo apparentemente irreale, marciamo più o meno inconsapevoli verso la rovina e tragicamente non esiste onore o diversità di sorta, solo il livello di coscienza, evidentemente ininfluente. Spero di aver risposto a ciò che mi chiedevi (sì, certo., ndr)”. 

QUANTA IMPORTANZA DATE ALLA PRODUZIONE E COME L’AVETE REALIZZATA?
“La produzione rappresenta un elemento primario ed essenziale in qualsiasi lavoro che voglia dimostrarsi tale. Posso dire di essere un fanatico delle produzioni più underground ma credo che il modello per gli Absentia Lunae sia un suono trasversale, viscerale ed oscuro, freddo, gelido ma insieme professionale e capace di esprimere i diversi elementi della musica, non insomma omologato. Un suono che a livello underground mi ha stupito in positivo è stato quello dell’ultimo album dei Watain, un esempio di oscurità meditata e consumata capace di esprimere questa atmosfera con i giusti accenti ed un suono vincente. Credo insomma sia possibile proporre un’attitudine sinistra e ambiziosa senza scadere nel plastico”.

I SUONI SONO FREDDI, MA ANCHE ‘MODERNI’, QUELLI DELLA BATTERIA IN PARTICOLARE. COME MAI QUESTA SCELTA?
“La batteria tende ad esprimere la violenta e gelida asetticità del moderno, le chitarre l’oscurità dell’antico visto con gli occhi di chi carpisce la continuità dei tempi ma anche l’alba della loro fine”.

MI SPIEGHI IL SIGNIFICATO DI ‘MODERN MIDDLE AGE’, CHE RITROVIAMO NEL VOSTRO CD? NON E’ UNA CONTRADDIZIONE?
“Solo apparente è la manifestazione di come la sbandierata modernità, facendosi beffa delle blateranti ed esilaranti asserzioni degli uomini, sia soltanto un superamento del concetto e visione dell’oscurantismo medievale. Non ci stiamo riferendo alla rispettabile integrità  pagana dell’alto medioevo ma alla frammentazione, al disordine sociale, all’oscurantismo della conoscenza che troviamo assolutamente attuali, con l’aggravante che anche la stessa impalcatura cristiana non pone più alcuna concreta alternativa per le genti. Stiamo vivendo una modernità che conserva con sé quei demoni che tanti colti e ingenui illuministi desideravano esorcizzare, la verità è tutt’ora una sottile interpretazione per l’élite, credo che la manipolazione delle idee sia la schiavitù del nuovo millennio. Scusami se intorno a me non vedo uomini liberi…”.  

QUALI SONO I GRUPPI CHE VI HANNO INFLUENZATO, E A QUALE CORRENTE SENTITE DI APPARTENERE…?
“Il gruppo è una fusione di spiriti compatibile e nel contempo differenti. Io sono da sempre stato legato al black metal di ispirazione più drammatica, non certo la matrice blasfema fine a se stessa; gli Emperor, i Nastrond ma anche gruppi quali Fleurety prima maniera e Ved Buens Ende sono stati dei geni in tal senso, non può poi mancare il mio inscindibile attaccamento al lato più oscuro del paganesimo, sicuramente vissuto in maniera più filosofica negli Absentia, meno a livello di influenza musicale, ma sicuramente il passato non lo cancellerò mai. Oggi ho aperto i miei orizzonti musicali a gruppi quali Foresta di Ferro, Der Blutarsch, Blod Axis, maestri dell’industrial-folk…non so se diverranno un bagaglio di ispirazioni per gli Absentia in futuro, ma se ciò dovesse accadere risulterà magari una originale fusione degli elementi più compatibili. Se parliamo della nostra chitarrista, colei che insieme al nuovo chitarrista sta plasmando le linee delle nuove canzoni, credo sia legata marginalmente al death metal più tecnico dei Carcass ma soprattutto al black metal, sia quello più brutale – vedi Tsjuder – sia a quello più malato alla Mutiilation. Il nostro batterista rappresenta l’anima più ritmica del gruppo e ha una formazione death metal e black/death metal, ma nel contempo rivolta ad una ricerca ritmica più evoluta… credo che il suo modello di batterista estremo sia Hellhammer. Michele ‘Sephrenel’, il nostro bassista, è molto legato alla tradizione black metal ma soprattutto pagan metal nordica, a gruppi quali Enslaved e primi Ulver, per intendersi”.

CREDI SIA GIUSTO PARLARE NEL VOSTRO CASO DI BLACK/DEATH METAL? HO TROVATO PARECCHI INFLUSSI DEATH/THRASH, SPECIE NELLA PRIMA PARTE DEL CD…
“Credo che questi influssi da te citati si riferiscano alla fase più embrionale del progetto Absentia ma siano anche ciò che ci contraddistingue da molte band, in quanto abbiamo cercato di esportare questi elementi in un’ambiente più moderno ed insicuro, oscuro, facendo comunque conservar loro la matrice originaria, e questi sono gli elementi più ritmici. Se ci fai caso, compaiono soprattutto in due canzoni, le quali sono tra le prime prodotte dalla band, mentre ritengo che la maggioranza di quelle nuove prediliga invece esplorare terreni più ‘dark’ piuttosto che old-style, e sono più compatibili con quelle che stiamo preparando oggi e che andranno a comporre il nostro futuro secondo album. Credo che i riferimenti alla tradizione metal convivano bene con gli influssi non propriamente canonici, di certo è stato il black metal ad aprire nuovi sviluppi evolutivi per la nostra proposta musicale, sono quelli i terreni su cui ricercheremo più in profondità”.

MI SONO PIACIUTI MOLTO GLI STACCHI DENSI DI CALMA APPARENTE: PROFONDI E MELODICI CON BEGLI ASSOLI DI CHITARRA. COME DOBBIAMO CONSIDERARLI: UNA COMPONENTE SPERIMENTALE, UN’ANIMA INNEGABILE DELLA BAND O COSA?
“Credo che rappresentino di certo un nostro trademark, apprezzo ed ascolto come gli altri gruppi autori di album estremi molto intensi e privi di queste parti riflessive, ma credo che talvolta, dico in alcuni casi, rappresentino delle scelte immature e poco evolute. Credo che lo stesso impatto abbia bisogno di una sua esplosione, proprio per questo è necessario che le atmosfere siano graduate. Sono stacchi gelidi, molto spesso caratterizzati da un’oscura malinconia di fondo e li considero anche abbastanza ipnotici, credo regalino insomma la giusta enfasi alle canzoni e diano anche a quelle opportunità di evolversi in maniera più particolare”.

A VOLTE SI CAPISCE SUBITO SE UNA BAND SUONERA’ SEMPRE LO STESSO TIPO DI MUSICA. IL VOSTRO CD, SEPPUR OMOGENEO, E’ ANIMATO DA DIVERSE FORZE AL SUO INTERNO… NON CREDO CHE RESTERETE SEMPRE LA STESSA BAND…
“Prevedere il futuro è un’opera che lascio volentieri ai molti sbruffoni che infestano la scena. Credo che la tua domanda sia centrata, infatti ci troviamo in una realtà sempre in movimento e talvolta imprevedibile, di certo sappiamo dove non arriveremo mai, soprattutto se si tratta di assimilare elementi plastici così cari ai più blasonati e decantati progetti easy-listening. Credo che tutti i componenti della band abbiano radicata in loro stessi una forte propensione verso la musica più estrema e all’avanguardia quindi non temo il futuro, credo anzi ci siano tutti gli elementi per influenzarsi positivamente a vicenda… non avrei fatto parte di questo obiettivo se non avessi intimamente creduto a tale possibilità”.

UNO DEI MOMENTI PIU’ CUPI L’HO TROVATO NELLA VOSTRA INTRO: IN MEZZO AI RUMORI DI BATTAGLIA INIZIA A SUONARE UN PIANOFORTE MALICONICO…HO RIPENSATO ALL’EPISODIO DELLA BATTAGLIA DI STALINGRADO… UN MOMENTO TOCCANTE E TRAGICO NELLA SUA SEMPLICITA’. NON CREDO CHE LA VOSTRA IDEA SIA NATA PER CASO…
“Credo che la tragica drammaticità di quell’intro sia poi riflessa in maniera sicuramente diversa, visto anche i mezzi utilizzati, nelle altre canzoni. Mi fa piacere che l’intro in particolare ti abbia stupito anche perché vi abbiamo lavorato molto per curare i particolari, volevamo rendere la sensazione di un mondo sull’orlo della rovina, dove l’angoscia individuale si fondesse a questo scenario realistico e nel contempo da incubo. L’immagine da te evocata mi sembra quantomeno azzeccata e non ti nascondo di aver pensato alla stessa cosa più di qualche volta, ascoltandola”.

CHE REAZIONE VI ATTENDETE E QUALE TARGET VI SIETE PREFISSATI PER IL MOMENTO?
“Il target è quello di far conoscere il gruppo e di emergere dal marasma delle uscite che oggi infestano la scena, trovare un contratto per alleggerirci il pesante lavoro di distribuzione e magari di promozione , musicalmente credo ci sia ancora molto potenziale da esprimere nonostante ‘Marching…’ sia un album già di per sé più che degno di competere con la realtà esterna, ed è per questo, in fondo, che lo abbiamo proposto come tale non nascondendoci ma rischiando il confronto con l’esterno. Non temo il futuro perché vedo che le cose continuano a svilupparsi con naturalezza e già sarebbero in via di sviluppo canzoni utili a presentare un altro cd… credo insomma che non siano le idee a mancare”.

GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’. CI VEDIAMO A QUALCHE CONCERTO!
“Ti ringrazio per l’opportunità offertaci, se amate la musica estrema che sia un ponte tra tradizione e crescita date un ascolto a ‘Marching Upon Forgotten Ashes..'”.

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