ABSU – Se la magia si fa Musica

Pubblicato il 26/02/2013 da

Gli Absu sono quello che potremmo definire un gruppo di culto. Attivi fin dai primi anni ’90, quando dall’America riuscirono a imporre al panorama musicale europeo il loro “mythological occult metal” – una sorta di thrash metal dai forti connotati epici e di chiara ispirazione mitologica per quanto riguarda testi e immaginario – i tre americani raggiunsero l’apice con la pubblicazione di “Tara” nel 2000. Dopo il tributo al mondo celtico, gli Absu scomparvero, fagocitati forse dall’abisso. Dopo diversi anni, quando le speranze di vederli di nuovo in giro erano perse, ecco che il leader incontrastato Sir Proscriptor McGovern li tira fuori dall’abisso e con una nuova formazione riporta il gruppo in piena attività. I fasti del passato rimangono a nostro giudizio ineguagliabili, ma comunque gli Absu ritornano sul mercato con due buoni album e riprendono l’attività live che li porterà in Italia per un unico appuntamento a Bresso il 7 marzo prossimo. E allora, per preparare l’audience, abbiamo interpellato il batterista e cantante Proscriptor. Al solito – avendolo già intervistato in passato – il texano si è mostrato loquace sui temi musicali ma molto schivo su tutto ciò che possa apparire “normale”. E quindi non è arrivato commento sul fatto che gli Absu assemblano gli album via internet (i tre membri vivono in tre posti diversi negli USA) e provano via telefono, e nessuna risposta alla quasi entrata del leader come batterista negli Slayer. Niente che faccia permeare dal mondo Absu un qualcosa di umano e facilmente riconducibile all’attività di uno qualsiasi dei tanti musicisti metal. Lavoro d’immagine? Riottosità? Noia? Chissà, intanto leggete le risposte del padre-padrone del gruppo…

absu - band

VUOI INTRODURCI L’ULTIMO ARRIVATO IN ORDINE DI TEMPO, IL NUOVO CHITARRISTA VIS CROM?
“Oramai sono diversi anni che Vis Crom partecipa in modo attivo alla vita degli Absu. Ha rimpiazzato il precedente chitarrista Zawicizuz e ha contribuito ad una buona parte del processo di scrittura relative all’album ‘Abzu’”.

CHE NE È STATO DEGLI ALTRI MEMBRI, QUELLI CON CUI IL GRUPPO ERA RIPARTITO DOPO LO STOP SEGUÌTO A “TARA” E ALLA DIPARTITA DEI DUE MEMBRI STORICI?
“I membri che hanno partecipato all’album ‘Absu’ sono ora impegnati in altri progetti. Aethyris si è trasferito in Norvegia, ad Oslo, dove suona con I Pantheon I e con altri progetti locali mentre Zawicizuz è coinvolto in una band chiamata The Black Moriah. Sono ancora in stretto contatto con loro ma, relativamente alla loro dipartita, era tempo di muoversi in avanti e avventurarsi in nuove battaglie musicali”.

E INVECE SEI ANCORA IN CONTATTO CON SHAFTIEL AND EQUITANT? SAPPIAMO CHE EQUITANT SI OCCUPA DI MUSICA ELETTRONICA MENTRE NON SI HANNO NOTIZIE SU COSA FACCIA OGGI SHAFTIEL…
“La mia amicizia con Equitant è sempre stata solida fin da quando eravamo teenager, e così sarà sempre. Non sono in contatto con Shaftiel da molto tempo e quindi non posso rispondere su di lui. Quello che posso dire è che questo trio non si riunirà mai, il sogno di rivederci insieme non vedrà mai la luce. La formazione corrente con Ezezu e Vis Crom è la più forte che gli Absu abbiano mai avuto, specie dal vivo. Non potrei essere più felice che con questo team esoterico”.

absu sun of tipharethRECENTEMENTE L’ALBUM “THE SUN OF TIPHARETH” È STATO PROTAGONISTA NELLA NOSTRA RUBRICA “I BELLISSIMI”. TI CAPITA ANCORA DI ASCOLTARLO? CHE FEELING PROVI?
“L’album in questione è uno dei miei preferiti della nostra discografia. Recentemente è stato oggetto di remissaggio per un box di vinili pubblicato negli Usa dalla The Crypt. Al tempo il gruppo non era soddisfatto della produzione finale di quel lavoro, perlomeno non quanto per l’album successivo ‘The Third Storm Of Cythraul’ quindi ho ritenuto necessario remissarlo, trovando quindi finalmente quel suono che avrebbe dovuto avere nel 1995. Per me ‘The Sun Of Tiphareth’ mantiene una posizione fortissima nella storia della band perché è l’album che ci ha dato l’attenzione mondiale”.

L’ALBUM IN QUESTIONE CONTIENE ANCHE VOCI FEMMINILI E SINTETIZZATORI, SOLUZIONI POI COMPLETAMENTE ABBANDONATE IN SEGUITO. COSA CI DICI IN MERITO?
“Sono parti contenute in specifiche sezioni delle canzone per arricchire di significato il dipinto della canzone in oggetto”.

IL VOSTRO SUONO È CAMBIATO, VELOCIZZANDOSI, CON L’ALBUM “IN THE EYES OF IOLDANACH.” C’È STATA UNA MOTIVAZIONE PARTICOLARE DIETRO QUESTA SCELTA?
“Ogni album facente parte della discografia ha un significato speciale per me, quindi, in altre parole, tutto il materiale è forte se visto dai miei occhi. La chiave di giudizio oggettiva è quella di non ricreare lo stesso album, ma di modellare ogni lavoro con un fascino diverso”.

DELL’ULTIMO ALBUM PRIMA DEL BREAK, “TARA”, COSA PENSI A MOLTI ANNI DI DISTANZA?
“’Tara’ è considerato dai più l’album supremo degli Absu, nonché risulta il favorito dei fan. È un album maturo, un lavoro concettuale. Per realizzarlo abbiamo speso tanto tempo, un tempo fantastico fra l’altro, con il risultato di farlo diventare l’album perfetto, un’opera magna”.

DAL 2001, POCO DOPO LA PUBBLICAZIONE DI “TARA”, IL GRUPPO È PRATICAMENTE SPARITO. COSA SI CELA DIETRO QUESTO STOP?
“Non voglio commentare: gli Absu ora sono molto attivi quindi guardiamo avanti verso progressioni magiche e alchemiche”.

COME SI CHIAMERÀ IL NUOVO ALBUM DEL GRUPPO, IL TERZO DELLA TRILOGIA?
“Si chiamerà ‘Apsu’, traduzione sumera del nostro nome”.

absu - mdf - 2012PERCHE’ AVETE DECISO DI LAVORARE AD UNA TRILOGIA? CI SPIEGHI COSA È L’“ENOCHIAN MAGIC(K) SYSTEMS?”
“È stata la Candlelight, anche assieme al nostro team di pubblicitari a coniare questa terminologia; tecnicamente non ho mai scelto di fare una trilogia. Il mio traguardo era quello di far uscire tre album tutti auto-intitolati, ma per differenziarli si è deciso, per non lasciare perplesso l’ascoltatore, di differenziarli con traduzioni diverse dello stesso nome, ovvero ‘Absu’ (traduzione inglese) – ‘Abzu’ (traduzione mesopotamica) – ‘Apsu’ (traduzione sumera)”.

QUANTO È IMPORTANTE PER TE SCRIVERE UN BUON TESTO NEL CONTESTO DEL RISULTATO FINALE DELLE CANZONE?
“Sono un alunno, un professore, un perfezionista, uno stregone, un mago, un poeta, un visionario e una bestia maniacale, quindi ho la piena intenzione di essere colui che cura i testi del gruppo”.

“A SONG FOR EA”, ULTIMA CANZONE DELL’ULTIMO LAVORO, È DIVISA IN SEI PARTI, TUTTE CON UN SOTTO-NOME DIFFERENTE E TUTTE MOLTE DIVERSE FRA ESSE. ALLORA PERCHÉ NON DIVIDERLA IN SEI TRACCE?
“La canzone è stata arrangiata in sei fasi diverse quindi, esteticamente, il risultato doveva per forza essere presentato in questa maniera”.

HO TROVATO L’ALBUM “ABZU” MOLTO SIMILE A “ABSU”, OVVERO TANTO THRASH METAL VELOCE CON BUONI ARRANGIAMENTI. TU VEDRAI SICURAMENTE DELLE DIFFERENZE BEN MARCATE FRA I DUE LAVORI, QUALI SONO?
“La differenza più grande fra i due lavori consiste nei diversi team di musicisti dietro la loro produzione. In “Absu” c’erano undici musicisti in totale, a contribuire in una maniera o in un’altra, mentre su ‘Abzu’ ci siamo solo io, Vis Crom ed Ezezu”.

ABSU SIGNIFICA ABISSO, SENZA RITORNO. SARÀ COSÌ PER IL GRUPPO?
“Lo vedremo nel tempo”.

IN CHE MODO LA PRATICA DELLE ARTI MAGICHE PUÒ AIUTARE UN MUSICISTA COME TE?
“La connessione fra magia e musica è un sistema filosofico, mistico ed estetico basato su un’apparentemente semplice premessa: i legami fra i due sistemi sono espressioni alchemiche/scientifiche dell’io più profondo e genuino, il quale agisce in perfetta armonia con l’Universo”.

SE LA MAGIA PUÒ RAPPRESENTARE PER TE UNA SORTA DI EVASIONE, COSA È CHE PIÙ TI DISGUSTA AL MONDO?
“Se dovessi dirlo, direi questa intervista. Scherzo. C’è solo una cosa che fa della terra un contenitore globale di immondizia: è la razza umana”.

E A PROPOSITO DI RAZZA UMANA, VIVI IN UNO STATO (IL TEXAS) CHE ADOTTA LA PRATICA DELLA PENA DI MORTE. QUALI SONO LE TUE IDEE AL RIGUARDO?
“Non rispondo perché questa domanda non è pertinente alla musica e alle scienze occulte cui si dedicano gli Absu”.

E TORNIAMO ALLA MUSICA, ALLORA. SEGUI LA SCENA DEATH E THRASH?
“Ascolto principalmente la musica psichedelica degli anni ’60 e il rock/jazz/fusion degli anni ‘70”.

CHE CI DICI DELLA TUA ETICHETTA, LA TAROT PRODUCTIONS?
“Ho raggiunto l’obiettivo che mi ero prefisso con l’etichetta, ovvero quello di pubblicare dieci uscite. Di recente ho chiuso le attività della Tarot per concentrarmi pienamente sugli Absu e sull’estensiva attività di concerti su scala mondiale”.

SARETE PRESTO IN ITALIA PER UNA DATA (7 MARZO A BRESSO) NEL PROSIEGUO DEL VOSTRO TOUR. AVETE IN MENTE DI PUBBLICARE UN DVD CHE RIPRENDA I VOSTRI LIVE, VISTO CHE IN CATALOGO AVETE SOLO UNA VHS CHE VI RIPRENDE VISUALMENTE?
“Stiamo lavorando a un documentario DVD che spiegherà la storia del gruppo. Non c’è ancora una data d’uscita prevista per quest’opera”.

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