ABYSMAL GRIEF – Il culto dell’underground

Pubblicato il 22/11/2021 da

Per chi si fosse perso gli ultimi quindici anni (abbondanti) di horror metal, parliamo di una formazione con una personalità forte e immediatamente riconoscibile, crasi perfettamente bilanciata di heavy/doom metal, ambientazioni cimiteriali, energia pulsante dark/punk, spiritismo e blasfemo interesse verso la ritualità cattolica. I musicisti liguri hanno, oltre agli evidenti meriti musicali, una storia fatta di grande coerenza attitudinale: l’interesse a mantenersi saldamente all’interno di una dimensione underground non è un proclama da post su Facebook, tant’è vero che gli Abysmal Grief non hanno nemmeno un profilo social, ma sono contattabili esclusivamente attraverso il loro sito (dischi e merchandise sono ordinabili tramite email). Intendiamoci, non stiamo incensando aprioristicamente un atteggiamento di distacco tanto intransigente nei confronti dei cosiddetti ‘nuovi mezzi’ di connessione (e business), ma riconosciamo che la formazione genovese resta fedele allo spirito del metal degli anni ’90, come pochi altri ancora. Regen Graves, la mente dietro gli Abysmal Grief, ci parla tra le altre cose del nuovissimo “Funeral Cult Of Personality” – che a noi è piaciuto moltissimo – con l’ironia tagliente che ormai conosciamo, ma anche con estrema semplicità e chiarezza (ad eccezione di un paio di segreti, che non ci ha voluto rivelare). A noi verrebbe da dire che gli Abysmal Grief meriterebbero un seguito e un riconoscimento tanto maggiore, ma forse – a ben vedere – è giusto così: il culto va nutrito con tempo, pazienza e rispetto, e non è cosa di tutti.

 

LA NOSTRA ULTIMA INTERVISTA RISALE ALL’USCITA DI “BLASPHEMA SECTA”, OVVERO AL 2018. DA ALLORA SONO CAMBIATE TANTISSIME COSE NELLA VITA DI CIASCUNO; ABYSMAL GRIEF NON E’ MAI STATA UNA BAND LEGATA ALL’ATTUALITA’, SIETE RIUSCITI A TENERE LA CREATIVITA’ E LE ATTIVITA’ DEL GRUPPO ‘AL RIPARO’ RISPETTO ALLA REALTA’ DA ROMANZO URANIA CHE STIAMO SPERIMENTANDO?
– Si assolutamente, ma non solo da quella. Hai ragione nel dire che non siamo mai stati legati all’attualità, e infatti non abbiamo mai seguito quello che il ‘buon senso’ di altri avrebbe consigliato (spender soldi per promuoverci o per suonare, creare profili sui social, farci degli ‘amici’, comprare like, leccare culi, fare cover dei Ghost…). Dopo tutto questo tempo mi rendo conto che l’unica caratteristica veramente originale degli Abysmal Grief non è certo la musica, ma il fatto di essere stati assolutamente impermeabili a tutto e a tutti.

GLI ABYSMAL GRIEF NASCONO NEL 1996: QUANTO E’ CAMBIATO DA ALLORA IL VOSTRO APPROCCIO ALL’OCCULTISMO? E’ ANCORA AROPRIATO PARLAE DI ‘MUSICA ESOTERICA’?
– Sì, il nostro approccio è notevolmente cambiato. All’inizio c’erano solo lo spiritismo e i rapporti coi morti, ma non avrebbe avuto senso fossilizzarsi solo su quello. Ci siamo evoluti come persone, di pari passo con le nostre letture (o, per tirarcela da dotti, ‘studi’) e quello che siamo oggi artisticamente è il prodotto di quel processo iniziato venti e passa anni fa. Mi chiedi se la nostra si può considerare musica ‘esoterica’: se ignoriamo il significato prettamente etimologico del termine, sì, la nostra è sempre musica basata su tematiche esoteriche e creata con l’intento di arrivare ‘solo a qualcuno’. Intento, come tutti sappiamo, altamente disatteso dalle regole del music business, anche a livelli ostinatamente underground come il nostro.

DA SERIO STUDIOSO DELL’OCCULTO COSA PENSI DEL CRESCENTE SUCCESSO CHE LA FESTA DI HALLOWEEN, CON TUTTO IL SUO APPARATO ORRORIFICO-COMMERCIALE DI DERIVAZIONE AMERICANA, STA RISCUOTENDO IN ITALIA? POTREBBE ESSERE UN’OCCASIONE PER QUALCUNO DI INTERESSARSI E MAGARI APROFONDIRE CERTE TEMATICHE?
– No, Halloween è una sterile carnevalata e basta. Semmai è un’occasione per diventare ancora un po’ di più filo-americani, come se non lo fossimo già abbastanza da decenni.

NELLA PRIMA CHIACCHIERATA CON METALITALIA.COM CI HAI RACCONTATO CHE OGNI CANZONE NASCE IN PRIMA BATTUTA DA UN TUO RIFF DI CHITARRA, SUL QUALE SI COSTRUISCE L’INTERA STRUTTURA DEL BRANO. E’ ANCORA COSI’ O E’ IN PARTE CAMBIATO IL VOSTRO MODO DI COMPORRE?
– No, è sempre così. In primis vengono comunque le chitarre. Siamo pur sempre una band metal…

SIETE DI GENOVA, UNA DELLE CITTA’ TRA LE PIU’ ‘MISTERIOSE’ IN ITALIA E CON UN RAPPORTO ARTICOLARE CON LA MUSICA. VI SENTITE LEGATI ALLA VOSTRA CITTA’ E ALLE SUE ATMOSFERE?
– Si, molto. Genova è sempre stata una città operaia, cupa e con pochissime attrattive per i giovani, almeno fino alla metà degli anni Novanta. Io mi sono sempre trovato benissimo in quell’atmosfera (ne parlo al passato perché ormai non è più così, purtroppo), ed essa ha influito pesantemente sulla nostra personalità, così come su quella di tanti altri musicisti di altre band genovesi che tu conosci.

“FUNERAL CULT OF PERSONALITY” E’ UN TITOLO CHE INCURIOSISCE: VUOI SPIEGARCENE IL SIGNIFICATO?
– Con questo titolo ho voluto semplicemente conferire un tono sfacciatamente autocelebrativo a questo disco e a noi stessi. Il culto della personalità mi ha sempre affascinato a livello di dittature e regimi, e ho deciso di prendere in prestito questa forma di idolatria per spiegare come ci approcciamo alla scena musicale/esoterica odierna, tutto qui.

PROSEGUE LA COLLABORAZIONE CON SUN&MOON RECORDS, CHE HA NEL ROSTER PREVALENTEMENTE GRUPPI BLACK METAL. COME VI TROVATE CON L’ETICHETTA ROMENA?
– Per ora benissimo, sono persone molto professionali e riescono a equilibrare bene l’elemento business con quello underground (a cui tengo di più), e finora non hanno mai fatto errori, quindi il mio giudizio è totalmente positivo.

RIMANENDO IN TEMA BLACK METAL: ABBIAMO GIA’ PARLATO DEL VOSTRO RAPPORTO CON QUESTO GENERE, CHE A NOSTRO PARERE E’ DIVENTATO ANCORA PIU’ STRETTO CON IL NUOVO DISCO, SUL QUALE AGGRESSIVITA’ E VELOCITA’ SEMBRANO IMPLEMENTATE. SEI D’ACCORDO?
– No. E’ la seconda intervista in cui qualcuno mi parla di ‘velocità’… Io non ne vedo un granché, evidentemente mi sfugge qualcosa della mia stessa musica (ride, NdR). Ma ok, accetto il commento e ci rifletterò su. Comunque l’unico elemento che abbiamo noi in comune col black metal è l’odio e il disprezzo verso il genere umano, quindi solo ad un livello concettuale e di attitudine, ma non certo di sonorità.

ALLO STESSO TEMPO AVETE LA CAPACITA’ DI DARE ALLE COMPOSIZIONI UN GROOVE INCREDIBILE, CARATTERISTICA CHE RENDE DEL TUTTO UNICO IL VOSTRO SOUND; PENSI SIA MERITO DEL DIVERSO BACKGROUND MUSICALE DEI COMPONENTI DELLA BAND?
– Dato che i pezzi li compongo praticamente da solo, no. Credo invece sia dovuto più al fatto che io per primo ho un background musicale piuttosto variegato e strano, quindi non ho timore di spaziare da pezzi più lenti ad altri decisamente più ‘ballabili’, fino a roba ambient. Che poi riescano ‘magicamente’ a stare bene tra loro e ad avere un senso, è un fattore che esula dalla nostra volontà, ma che fin’ora ha sempre funzionato.

DOVE AVETE REGISTRATO E A CHI VI SIETE AFFIDATI PER LA PRODUZIONE?
– Siamo ritornati all’El Fish Studio di Genova, dove avevamo già lavorato per “Blasphema Secta” e anni prima per il singolo “Celebrate What They Fear”. Ho curato io personalmente la produzione e gli arrangiamenti, come d’abitudine, e credo che questa volta il risultato sia ancora più convincente che sul precedente lavoro.

GLI INSERIMENTI DI STRALCI DI LITURGIA IN LATINO SONO PARTE DEL VOSTRO TRADEMARK. DA DOVE SONO TRATTE LE PARTI CHE ASCOLTIAMO IN “THE GRIM ARBITER”, A CHI APPARTIENE LA VOCE DI DONNA CHE APPARE IN “FUNERAL CULT” E DI CHI SONO LE VOCI CHE DIALOGANO IN “REIGN OF SILENCE”?
– Su “The Grim Arbiter” compare la registrazione ‘segreta’ di una vera messa in latino in una chiesa, mentre le altre parti sono tratte da due film che non vi svelo e che vi invito a riconoscere. Alla fine dell’album si sente poi in sottofondo un nostro tributo ad una immensa attrice horror scomparsa qualche tempo fa. E’ facile intuire chi sia (probabilmente Barbara Shelley, icona delle pellicole Hammer, venuta a mancare a inizio 2021, NdR) ma lascio a voi il piacere di indagare…

“DEDICATION TO THE OCCULT AND THE WEIRD” E’ UNA RACCOLTA DI MATERIALE INEDITO E RARO DEL PERIODO 2004-2019, USCITA IN TIRATURA LIMITATISSIMA E GIA’ SOLD-OUT. COME MAI AVETE OPTATO ESCLUSIVAMENTE PER IL FORMATO CASSETTA?
– Mi piace molto il formato tape, e per una volta mi trovo d’accordissimo e ‘in linea’ col trend del momento! (ride, NdR). Scherzi a parte, ci sarebbe sembrato particolarmente esoso far uscire una release su triplo LP, e il cd è un formato che non ci è mai piaciuto, quindi la cassetta si prestava alla perfezione. Vi posso preannunciare che ci saranno altre release ‘speciali’ solo su cassetta in un prossimo futuro.

C’E’ POSSIBILITA’ DI VEDERE RISTAMPATO IL VOSTRO MATERIALE USCITO PRIMA DEL 2003?
– E’ già stato ristampato tutto con la raccolta “Reveal Nothing…” mi pare. Non credo manchi altro. (Allude alla compilation in edizione limitata uscita per Terror From Hell Records nel 2016, che raccoglie i singoli usciti tra il 2000 e il 2012, lasciando però fuori buona parte del materiale presente nelle due demo “Funereal” e “Mors Te Audit”, rispettivamente del 1998 e 1999, NdR)

I VOSTRI CONCERTI SONO ESPERIENZE A TRECENTOSESSANTA GRADI: MUSICA, ATMOSFERA. SCENOGRAFIA, INCENSO E MAGARI VERMI TRA I CAPELLI. AVETE MAI PENSATO DI IMMORTALARE IL TUTTO IN UN DVD?
– Sì, ma all’epoca l’intero progetto si era rivelato troppo costoso e fu abbandonato. Onestamente non ci abbiamo più pensato, anche perché preferiamo sempre e comunque il formato audio. Chi vuole vedere un concerto degli Abysmal Grief non deve fare altro che spegnere pc o tv e uscire di casa, molto più semplice e appagante. E magari, dato che ha pagato un biglietto, godersi pure lo spettacolo senza stare impalato a fare filmini del cazzo col cellulare da postare su Youtube.

CONCLUDIAMO CON UNO SGUARDO AL FUTURO: AVETE GIA’ IN PROGRAMMA UN TOUR EUROPEO PER APRILE 2022, OBIETTIVO CORAGGIOSO DI QUESTI TEMPI. DISPONETE GIA’ DI QUALCHE DETTAGLIO, IN PARTICOLARE RISPETTO ALLE DATE ITALIANE  (CHE SPERIAMO ESSERE NUMEROSE)?
– Innanzitutto mi auguro che da qui ad aprile 2022 non ci saranno altre ricadute… Riguardo poi le date italiane so che qualcuno ci sta lavorando, ma non so dirti ancora se saranno incluse nel tour, o se si farà qualche altro mini-tour solo in Italia in un secondo momento. E’ ancora tutto in cantiere.

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