Ce l’abbiamo fatta, anche se alla fine è stata solo una mezza vittoria. Siamo riusciti prima a contattare e poi a tirar fuori due striminzite parole da una delle band più riservate, timide e misteriose che siano mai apparse sulla scena estrema negli ultimi anni. Parliamo degli avant-death metaller inglesi Abyssal, band di cui non si sa nulla, se non la musica atroce che suonano. Oltre a questo, di loro si sa solo ciò che vedete sulla fotografia che accompagna queste righe, e quel poco che viene detto da uno di loro nelle suddette righe appunto, proprio qui sotto. Per il resto il mistero che circonda questa band è, appunto, “abissale”. Non solo di loro non si sa nulla, sono loro stessi a non dirvi mai nulla e assicurarsi con fare certosino, e anche un po’ paraculo, che si continui a non sapere nulla. Nulla che non sia inerente alla loro musica perlomeno, e nient’altro. Una cosa la sapevamo però, ovvero che eravamo certi in partenza della possibile natura fallata e contingente di un’intervista fatta con dei personaggi simili. In fondo, se certe cose avessero voluto farle sapere al pubblico, le avrebbero rese note da soli, senza bisogno che andassimo noi a importunarli, rischiando fra l’altro di fare una figura non del tutto dignitosa. Ma a conti fatti ne è valsa senz’altro la pena. Non sappiamo con chi abbiamo parlato dei (forse) tre individui che compongono questa band, ma abbiamo scoperto che sono (forse) un side-project di membri di altre death metal band inglesi (forse) più note e longeve. Sappiamo inoltre che sono qui per restare, ovvero che continueranno a registrare con prolificità come fatto sin’ora e forse anche a fare qualche data live, aspetti logistici permettendo, e che – udite udite – sono anche loro umani (forse), anche se la musica assurda e raccapricciante che creano di umano ha veramente poco. Insomma in un mare di “forse” non possiamo negare però che questi ragazzi la carta del mistero e dell’ambiguità se la stiano giocando più che bene, visto che la loro enigmatica natura fa come da cassa di risonanza alla loro musica, rendendola un affare ancor più alieno, sinistro e inconoscibile, e se noi, nel nostro piccolo e nostro malgrado, abbiamo preservato il mistero che avvolge questi fantastici musicisti, non possiamo che in ultima istanza esserne più che felici, nonostante la poca “ciccia” uscita dalla nostra chiacchierata. Insomma, se siete alla ricerca di una band in cui parla solo la musica e nient’altro, bene, eccovi serviti: gli Abyssal sono puro suono e null’altro, ovvero qualità a trecentosessanta gradi. Per la cronaca, la presente intervista è stata fatta prima che la Profound Lore Records annunciasse di aver messo sotto contratto la band.
CHI SONO GLI ABYSSAL? PUOI SPIEGARCI LE ORIGINI DELLA BAND, LA SUA STORIA E ACCENNARCI QUALCOSA SULL’IDENTITA’ DEI MEMBRI CHE LA COMPONGONO?
“Gli Abyssal sono nati nel 2010. Ancora una volta, come accade spesso nelle interviste, c’è questa irrefrenabile curiosità da parte dell’intervistatore di sapere chi sono i membri della band. E’ del tutto irrilevante e inutile divulgare tali informazioni. Se ti dico le nostre generalità la qualità della nostra musica, o la percezione di essa, cambia in qualche modo? Appunto…”.
COME MAI TUTTA QUESTA SEGRETEZZA?
“Non è mai stato intenzione della band rendere la sfera umana di essa una componente di rilievo in alcun modo. Non abbiamo messo alcuna informazione sulle nostre identità a partire dal nostro primo disco, e trovo davvero interessante come questa cosa abbia creato così tanto scompiglio. Ma, in fondo, non c’è nulla di cui sorprendersi in ultima analisi, l’essere umano è un essere molto curioso per natura in fin dei conti, e non possiamo farci niente. Comunque, il motivo è molto semplice: ci sono delle cose, come le nostre identità per esempio, che non sono utili in nessun modo all’esistenza della nostra musica, per cui abbiamo eliminato ogni elemento superfluo per concentrare i nostri sforzi solamente su di essa. Ciò che non serviva alla creazione della musica è stato omesso, e le nostre identità rientravano in questa categoria. Tutto qua”.
COSA STATE CERCANDO DI COMUNICARE CON LA VOSTRA MUSICA?
“La musica degli Abyssal è ispirata dalla decadenza, dalla negatività, dalla follia, dal caos… e dalla verità. Il detto di Ernst Fischer che abbiamo sul nostro profilo Bandcamp riassume alquanto bene la nostra musica: ‘In una società decadente, l’arte, se è davvero onesta, è a sua volta decadente’”.
QUALI SONO LE VOSTRE MAGGIORI INFLUENZE E FONTI DI ISPIRAZIONE?
“Potrei stare qui ad elencare la lista sterminata di band e artisti che ci hanno influenzati, ma non avrebbe alcun senso. Io credo che la nostra musica abbia radici e sembianze alquanto ovvie, difficile sbagliarsi. Suoniamo un qualcosa perso a metà strada tra black metal, death metal, doom metal con qualche altro elemento più sperimentale buttato lì in mezzo a creare ulteriore scompiglio. Chi ci ascolta in maniera ponderata non farà fatica a scorgere nella nostra musica l’influenza dei Gorguts, Immolation, Blut Aus Nord, eccetera. In questo non credo che siamo davvero nulla di troppo ‘complicato’”.
LA VOSTRA MUSICA SEGUE, O CERCA DI SVILUPPARE, DELLE TEMATICHE IN PARTICOLARE?
“Noi siamo solamente interessati al lato oscuro della realtà. Molto metal estremo è affascinato da tematiche fantasy, occulte, religiose o da altre forme concettuali che derivano dal mondo della fiction, della religione e dell’arte, e usano tali elementi per veicolare umori estremi come paura, ribrezzo eccetera. A noi non interessa nulla di tutto ciò, la nostra musica è un’analisi sulla realtà, e sui lati più bui e oscuri del mondo reale”.
FIN’ORA AVETE FATTO TUTTO DA SOLI, PUBBLICANDO LA VOSTRA MUSICA IN MANIERA DEL TUTTO INDIPENDENTE E SENZA ALCUN AIUTO ESTERNO. CONTINUERETE COSI’ O SIETE IN CONTATTO CON QUALCHE LABEL?
“Non è professionale discutere di queste cose in una sede simile”.
PUOI DIRCI ALLORA QUAL E’ IL VOSTRO “MODELLO DI BUSINESS” COME BAND?
“Non è molto gradevole parlare di ‘business’ nel contesto alla nostra musica. Tutto ciò che vogliamo è che la nostra musica sia facilmente reperibile e fruibile nella maniera più semplice ed onesta possibile e, a tale scopo, crediamo che usare Bandcamp e fare CD-R fatti a mano da noi su richiesta, sia, almeno per ora, il modo migliore con cui procedere. Se poi si fa avanti una label che con la quale abbiamo una certa sintonia e una visione comune di come andrebbero fatte certe cose, a quel punto saremo più che felici di considerare altre opzioni”.
SUONATE MAI DAL VIVO?
“Abbiamo fatto una manciata di date in passato, sì. Ma ora come ora non c’è alcun concerto programmato per il futuro. Quando questa band svilupperà un suo equilibrio interno in termini di stabilità della lineup e di disponibilità logistiche dei membri che la compongono, a quel punto certamente avverranno delle date dal vivo”.
LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: GLI ABYSSAL SONO UN SIDE-PROJECT DI MEMBRI DI ALTRE BAND?
“Gli Abyssal sono formati da membri di varie band death metal inglesi più o meno note”.
SECONDO TE “NOVIT ENIM DOMINUS QUI SUN EIUS” E’ UN SALTO IN AVANTI IMPORTANTE RISPETTO A “DENOUEMENT”? COME VEDI L’EVOLUZIONE DELLA VOSTRA MUSICA?
“‘Novit Enim Dominus Qui Sunt Eius’ è un album molto più oscuro e caotico di ‘Denouement’, che è un’opera molto più catartica. E’ anche meno ‘scritto’ di ‘Denouement’, nel senso che le canzoni di ‘Novit Enim Dominus Qui Sunt Eius’ hanno molta meno struttura e sono molto più entropiche e dettate dall’insensatezza. Non credo che ci evolveremo mai. Questo è ciò che facciamo e che sappiamo fare. Il sound cambierà certamente, invece, e il cambiamento è già in atto”.
COME NASCE UN ALBUM DEGLI ABYSSAL? PUOI DIRCI COME FUNZIONA IL SONGWRITING NEL VOSTRO MONDO?
“Impieghiamo tanto tempo a scrivere, e mi fermo qua. Registrare, invece, avviene in un attimo”.
IL VOSTRO SOUND RIMANE COMUNQUE ALQUANTO ASSURDO E ASTRATTO. PER CASO USATE STRUMENTI O METODI DI REGISTRAZIONE NON CONVENZIONALI?
“No, usiamo solo gli strumenti standard che tutti quanti usano per questo genere di cose”.
PER QUANTO RIGUARDA LA SFERA PIU’ CONTEMPORANEA DEL METAL ESTREMO, CI SONO ALTRE BAND CONTEMPORANEE A VOI CHE APPREZZATE PARTICOLARMENTE?
“Acatalepsy, Sarpanitum, Black Magician, Burial. Tutte ottime band inglesi che vale la pena scoprire”.
COSA AVETE IN CANTIERE PER LA SECONDA META’ DELL’ANNO E IN GENERALE QUALI SONO I VOSTRI PIANI DI LUNGO TERMINE COME BAND?
“La polvere del casino immondo che è stato ‘Novit Enim Dominus Qui Sunt Eius’ ancora non si è del tutto posata. Per prima cosa, cercheremo di capire bene dove quel disco ci ha lasciati per poter meglio comprendere dove andare a partire da lì. Ci serve una pausa di riflessione per capire dove siamo esattamente. Gli obiettivi di lungo termine invece rimangono invariati: continuare a scrivere e a pubblicare musica, che come sempre sarà una cosa che accadrà ad intervalli molto consistenti e regolari”.