Se si dovesse trattare di scegliere la band death metal più sboccata ed ignorante sulla scena, uno dei primi nomi che verrebbero alla luce sarebbe quello dei californiani Acephalix. Partiti anni orsono come realtà crust-core, i Nostri si sono piano piano evoluti (!) in un combo estremo dove le peculiarità tecniche dei musicisti coinvolti sono ridotte ai minimi storici. Eppure, nonostante questo, la musica degli Acephalix funziona piuttosto bene, anche grazie ad un songwriting rispettabilissimo che permette ai ragazzi di creare canzoni che non annoiano e che comunque risultano anche abbastanza personali – anche perché il crust degli esordi é stato tutt’altro che accantonato. Abbiamo avuto modo di parlare con il bassista Luca, che qualche anno addietro é partito dall’Italia per andare a cercare fortuna nella Bay Area con appresso solo il proprio strumento. Luca alterna risposte telegrafiche ad altre più strutturate, ma in ogni caso riesce a trasmettere quel senso di semplicità e di ignoranza che permea tutta la ancora breve discografia del quartetto di Frisco…
QUANDO SI E’ FORMATA LA BAND? AVEVATE SIN DA SUBITO UN’IDEA DI QUELLO CHE VOLEVATE SUONARE?
“Il gruppo l’hanno iniziato Dan (voce) e Kyle (chitarra) nel 2007. Un monte di gente ha suonato negli Acephalix, hanno girato, mi sa, due o tre bassisti, due o tre batteristi, c’era pure una cantante – Sara – all’inizio. Quando sembrava che tutto andasse ai maiali perché nessuno rimaneva nel gruppo più di pochi mesi, hanno preso Gabriel alla seconda chitarra (poi ha mollato pure lui dopo il primo disco ‘Aporia’) e Dave alla batteria. Tutto questo verso la fine del 2008. Nel dicembre 2008 mi sono aggregato alla band quando ho mollato tutto e mi sono trasferito a Oakland. L’idea di suonare crust/death metal ha funzionato per un po’ (‘Patricide’, ‘Aporia’), io però volevo un suono più metal e il batterista nuovo (Dave) pure. ‘Aporia’ é stato bello da scrivere e registrare. Un periodo spettacolare, si era tutti presi benissimo e si provava tre o quattro volte la settimana per ore. Si faceva paura, c’era molto entusiasmo. Comunque sia c’é sempre stata un’influenza death metal fin dall’inizio negli Acephalix e quando io e Dave ci siamo uniti alla band é stato inevitabile andare in quella direzione. Dan poi é da sempre stato super-interessato all’underground death e Kyle é mitico, scrive canzoni alla velocità della luce, ti può scrivere un album in una settimana. Infatti quasi tutti i pezzi li ha scritti lui; io ne ho scritti due e qualche riff. Se c’era un progetto? Forse. Fatto sta che, come tutte le cose, si può evolvere o regredire, che poi é la stessa cosa”.
INIZIALMENTE, PER ENTRARE NELLA BAND, BISOGNAVA CREDERE IN UNA QUALCHE PARTICOLARE IDEOLOGIA O AVERE DELLE PARTICOLARI CONVINZIONI?
“Perdere te stesso, la distruzione dei limiti della mente umana. Acephalix, senza testa”.
CHE DIFFERENZE CI SONO TRA “APORIA” E “DEATHLESS MASTER”?
“’Aporia’ risale ad un periodo dove ci siamo ritrovati con una formazione stabile ma con molti pezzi che già esistevano. Spazia dal punk al death metal e molte altre influenze. L’abbiamo registrato dopo pochi mesi che ci siamo ritrovati a suonare insieme. ‘Deathless Master’ é LA band, siamo noi che suoniamo esattamente ciò che vogliamo. Abbiamo trovato un identità come band, ne siamo più consapevoli, e soprattutto abbiamo trovato la confidenza con ciò che vogliamo fare e come farlo”.
DA COSA PARTITE SOLITAMENTE QUANDO COMPONETE UN BRANO?
“Dal riffing”.
DA COSA SIETE ISPIRATI QUANDO SCRIVETE MUSICHE E TESTI?
“E’ Dan che si occupa della cosa, lo dovresti chiedere a lui. Lui legge parecchio, soprattutto roba filosofica ed é un appassionato di Georges Bataille”.
QUANDO E’ STATA L’ULTIMA VOLTA CHE VI SIETE SEDUTI A SCRIVERE UN BRANO?
“Io? Due giorni fa per il mio gruppo Necrot. Con gli Acephalix? Quando si é finito di scrivere ‘Deathless Master’ e sinceramente non me lo ricordo. Un anno fa forse”.
DURANTE LA FASE DI SCRITTURA SENTITE LA NECESSITA’ DI BILANCIARE IL VOSTRO SOUND IN MODO DA EVITARE AD ESEMPIO CHE UNA TRACCIA SUONI TROPPO CRUST ED UN’ALTRA TROPPO DEATH? OPPURE E’ UN PROCESSO PIU’ LINEARE E SPONTANEO?
“Dipende. Anche se vuoi, non puoi pianificare più di tanto. Il processo creativo é altamente influenzato da ciò che accade intorno a te, la realtà in cui vivi, lo stato mentale in cui ti ritrovi quando scrivi un pezzo. Kyle ha scritto quasi tutti i riff dell’ultimo disco, non so di preciso cosa gli passava per il capo”.
ORA CHE AVETE AVUTO TEMPO E MODO DI ASCOLTARE PER BENE L’ALBUM, C’E’ QUALCOSA CHE CAMBIERESTE O MIGLIORERESTE?
“No, ogni album é bello per ciò che é”.
CON IL PASSARE DEL TEMPO, LA SCRITTURA VI VIENE PIU’ FACILE E SPONTANEA OPPURE TROVATE DIFFICOLTOSO IL CERCARE DI NON RIPETERE MAI COSE FATTE IN PRECEDENZA?
“Non stiamo cercando di fare niente di nuovo od originale. Per me si può scrivere un album con dieci canzoni completamente uguali e cambiare solo il testo (ride, ndR)”.
CI PARE CHE I VOSTRI ALBUM SIANO SCRITTI PER ESSERE COMPLETAMENTE E FEDELMENTE RIPRODOTTI IN SEDE LIVE, VISTO CHE LE STRUTTURE BASE SONO PIUTTOSTO SEMPLICI. SEI D’ACCORDO?
“Suonare live con gli Acephalix é sempre un piacere. Tonnellate di energia! Abbiamo sempre reso meglio dal vivo che su album. Vieni, bello! Che spettacolo!”.
ASCOLTATE ANCHE BAND CONTEMPORANEE O PREFERITE LA VECCHIA SCUOLA DEL DEATH?
“Tutte e due. Adoro roba più vecchia come i demo dei Convulse, Death, Autopsy, Carcass, eccetera. Ci sono comunque gruppi nuovi validissimi e sarebbe stupido non ascoltarli. La Dark Descent é un’ottima label per scoprire gruppi nuovi validi. Il Kill Town Death Fest in Danimarca é un esempio che mostra come ancora oggi ci sono gruppi death metal nuovi che sanno quello che fanno. L’underground é molto attivo al giorno d’oggi. Io stesso ho fondato una piccola etichetta per supportare la scena underground. Si chiama Blood Divine e faccio uscire cassette di gruppi death metal, soprattutto di qua (Oakland, Bay Area), ma sono pure in contatto con gruppi italiani ottimi come i Noia di Firenze. C’é un ottima scena sulla West Coast. Questi sono alcuni gruppi abbastanza nuovi della West Coast per i fan dell’old school death metal/doom: Vastum, Necrot, Lawless, Scolex, Ritual Necromancy, Knelt Rote, Anhedonist, Bruxers, Mortuos, Bone Sickness, Aldebaran”.
COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LA SOUTHERN LORD?
“Ci ha contattato Greg Anderson. Dopo ‘Aporia’ abbiamo fatto uscire due demo in cassetta perché alla Prank Records non piacevano le sonorità più metal dei nostri pezzi nuovi. Abbiamo fatto 150 copie di ognuna e una é arrivata fra le sue mani. Abbiamo scoperto dopo che uno dei ragazzi del gruppo Nails gliel’ha passata. Greg già ci conosceva da ‘Aporia’, ma quando siamo passati a fare roba più metal ed eravamo senza etichetta, ecco che ci ha mandato una mail”.
GRAZIE PER L’INTERVISTA. VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?
“Sì. Vivere é una merda (ride, ndR)”.