Autori di un bel primo album, l’ibrido aggressivo “Burning Souls”, i pugliesi Adimiron, forti di un’ottima esperienza live e di una volontà ferrea, si presentano al nostro portale nelle parole di Alessandro Castelli e Davide Carotenuto, rispettivamente chitarrista e batterista della band, nonché membri fondatori. Non resta che lasciare spazio alla loro “voce”: “Burning Souls”, infatti, viene raccontato e sezionato con accuratezza e precisione direttamente dai suoi papà…
CIAO RAGAZZI! PER INIZIARE L’INTERVISTA, CHE NE DITE DI PRESENTARE LA BAND A CHI ANCORA NON VI CONOSCE, RIASSUMENDO MAGARI I PASSI PIU’ IMPORTANTI DELLA VOSTRA CARRIERA?
“Siamo nati nel 1998 sotto un altro monicker (mutato poi nel 2000 in Adimiron) dall’idea di due compagni di banco al liceo (Alessandro e Davide), i quali avevano la medesima passione e la stessa voglia di suonare. Dopo tre anni passati in un garage, assestata finalmente la line up ideale, nel 2001 decidemmo, all’età di diciassette anni, di registrare il primo demo, ‘Everlasting Fight’. A distanza di un anno abbiamo replicato con ‘Eclipse’, EP autoprodotto di cinque tracce, che andava a completare ciò che avevamo creato con la precedente release: melodic death-black metal con venature sinfoniche e neoclassiche. Dopo un tour di oltre sessanta date, alcune delle quali di spalla a band del calibro di Destruction, Dark Funeral, Dismember, The Crown, Vader, Behemoth e molti altri, nel 2003 abbiamo deciso di registrare l’album ufficiale. Ci siamo così recati ai mitici New Sin Studios per dar vita al nostro primo full-length, grazie al quale abbiamo ottenuto un contratto con la Karmageddon Media e licenze di distribuzione che coprono quasi tutto il pianeta. Differente dai lavori precedenti, ‘Burning Souls’ si presenta molto più veloce e tecnico, pur conservando sempre la componente melodica della band. A detta della label si tratta di ‘innovative death-thrash’. Provare per credere!”.
DA DOVE DERIVA IL NOME ADIMIRON? COSA VI HA SPINTO A SCEGLIERLO QUALE MONICKER?
“Il termine é norvegese: significa ‘sanguinolento’. Volevamo un nome che suonasse bene e che evocasse un non so che di tragico, sanguinolento appunto, e così…Adimiron”.
COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LA KARMAGEDDON MEDIA, UNA DELLE ETICHETTE PIU’ ATTIVE E DISCUSSE, ATTUALMENTE, SUL MERCATO?
”Una volta terminate le incisioni di ‘Burning Souls’, abbiamo cominciato a masterizzare un po’ di copie promozionali e le abbiamo spedite alle label più famose, sperando che qualcuna di esse si facesse viva. Ricordo con precisione di aver spedito quindici pacchetti con dentro una semplice biografia e il CD con una copertina fotocopiata. Una settimana dopo la spedizione, Guido Heijnens, boss della Karmageddon, ci ha mandato via e-mail una bozza di contratto, alla quale è seguito, dopo alcune trattative, il contratto vero proprio”.
E VENIAMO, DUNQUE, A “BURNING SOULS”: VI VA DI DESCRIVERLO MUSICALMENTE?
”’Burning Souls’ è il disco che volevamo registrare da anni! E’ il frutto di duri mesi di lavoro di composizione e di ricerca del sound…sicuramente è diverso dai lavori precedenti: se prima prediligevamo atmosfere più epiche e soffuse, ora il sound si è fatto più d’impatto, più serrato e più compatto, e dentro ci puoi trovare tutta l’aggressività del death melodico svedese che ci ha sempre caratterizzato…ma stavolta siamo molto più incazzati!”.
QUAL E’ LA SINGOLA CARATTERISTICA, L’ASPETTO FONDAMENTALE CHE NON DEVE MAI MANCARE IN UNA COMPOSIZIONE DEGLI ADIMIRON?
“Non è facile risponderti! Sono tante le cose che non potranno mai mancare in un lavoro degli Adimiron. Credo che una delle più importanti sia, appunto, la componente melodica che da sempre ci caratterizza. La passione per la scena death svedese ci ha portato alla ricerca quasi ossessiva di essa, non intesa come fine a sé stessa, bensì miscelata in un sound che vuole picchiare duro, ma allo stesso tempo creare atmosfere uniche”.
DA QUALE SOTTOGENERE ESTREMO VI SENTITE PIU’ INFLUENZATI? THRASH, DEATH, BLACK O COS’ALTRO?
”Be’, ti potrei rispondere da tutti e tre! Sono proprio questi i generi che ci interessano maggiormente, ma non in misura uguale per ogni componente del gruppo, e forse è proprio questo che ci spinge alla ricerca di suoni sempre nuovi, sempre più personali e coinvolgenti, sia per noi, sia per i nostri fan! Diciamo che, nelle nostre composizioni, vengono a convergere e interagire tra loro quattro background compatibili, ma allo stesso tempo differenti tra loro. Ecco perché, magari in una sola song, si possono notare passaggi thrash, accostati a ritornelli ultra-melodici, subito dopo seguiti da sfuriate black…chissà, magari tra qualche album ci trovi pure AliG che improvvisa…(ride, nda)”.
COME NASCE, SOLITAMENTE, UN BRANO DEGLI ADIMIRON? LAVORO DI GRUPPO O SINGOLA ISPIRAZIONE?
”Tutto parte dalle chitarre e finisce alla voce. Esempio: dopo aver raccolto una buona quantità di nuovi spunti e idee, faccio sentire tutto agli altri ragazzi e ci lavoriamo insieme. Di solito, ci muoviamo prima io e Davide, cercando di unire le parti e dare un senso compiuto alla composizione. Una volta ottenuta una struttura più o meno buona, la facciamo sentire agli altri ragazzi che, a loro volta, si adoperano per aggiungere/togliere/ritoccare ciò che convince di meno. La cosa che noto è che nel processo compositivo si esclude davvero una quantità esorbitante di riff, seppur buoni. Se qualcosa non convince al 100% tutti quanti, è automaticamente esclusa…e se qualcosa sa di già sentito o evoca una sonorità a noi già familiare viene automaticamente messa da parte. E ciò è importante per chi, come noi, vuole proporre qualcosa di davvero originale”.
AVETE MAI PENSATO DI FAR EVOLVERE IL VOSTRO SOUND VERSO ORIZZONTI PROG? CITO AD ESEMPIO BAND QUALI CYNIC E WATCHTOWER…POTREBBE ESSERE INTERESSANTE PER VOI?
“Siamo una band molto aperta, ma ti assicuro che non finiremo mai per suonare prog o simili. Amiamo il thrash, il death, il black, il metal estremo e cerchiamo, come ti dicevo prima, di reinterpretarli a modo nostro, secondo i nostri gusti e stati d’animo. Ciò non esclude assolutamente che ci possano essere nella nostra musica venature prog. Anzi, stiamo appunto lavorando per caricare di maggiore tecnica i nuovi pezzi, ma senza mettere mai in discussione i generi che prediligiamo”.
LA VOSTRA ESPERIENZA LIVE MI SEMBRA GIA’ IMPORTANTE, PUR ESSENDO ANCORA GIOVANI: AVETE SUPPORTATO MOLTI ACT ESTREMI DI VALORE NEL CORSO DEGLI ANNI. C’E’ QUALCHE PARTICOLARE ANEDDOTO CHE VI FA PIACERE RICORDARE?
”Subito dopo l’uscita di ‘Eclipse’, la nostra release precedente, abbiamo cominciato a suonare molto dal vivo, per cercare di spingere al massimo la promozione. E’ stato un anno molto intenso, forse proprio perché eravamo coscienti che ‘Eclipse’ non aveva un distributore nazionale, ma era solo reperibile ai concerti o tramite il nostro sito internet. Per questo motivo, abbiamo cominciato a metterci in contatto con il maggior numero di promoter possibile. Sono arrivate di lì a pochi mesi le prime date, alle quali ne sono subito seguite altre. Per fartela breve, nell’arco di 3-4 mesi abbiamo condiviso il palco in tour con The Crown, Enthroned, Belphegor, Dismember e altri ancora. Sono seguiti a ruota diversi festival e altri due tour all’estero da gruppo principale. Tutte date memorabili per noi, grazie alle quali abbiamo ricevuto importanti stimoli, input che si sono rivelati utilissimi poi in fase di composizione del nuovo materiale. Qualche aneddoto da raccontare? Be’, ce n’è uno fresco fresco di quest’estate. Insomma…dovevamo suonare al Kaltenbach Fest nei pressi di Vienna: il lunghissimo viaggio in bus era andato bene ed eravamo perfettamente puntuali rispetto all’orario d’incontro stabilito. Quel giorno era davvero tutto perfetto, ricordo… C’era una sola cosa che non andava: avevamo sbagliato giorno…ebbene sì, suonavamo il giorno dopo (be’, ragazzi, meglio in anticipo che in ritardo, mettiamola così…,nda)!”.
IMMAGINO QUINDI ABBIATE TOUR E CONCERTI IN PROGRAMMA PER LA PROMOZIONE DEL NUOVO LAVORO…
”Certo! Se stiamo fermi stiamo male! Siamo stati sempre un gruppo attivissimo a livello live e non smetteremo di esserlo certamente ora, anzi! Non vediamo l’ora di promuovere il disco in giro per l’Europa! Abbiamo in programma date in Francia, Belgio, Olanda, Regno Unito, oltre alle nostre fedelissime Slovenia e Croazia!”.
DOMANDA SCOMODINA: COSA NE PENSATE DELLA DISCUSSA SCELTA DELLA VOSTRA ETICHETTA DI PUBBLICARE I DUE DISCHI DI CHUCK SCHULDINER? L’OPINIONE MEDIATICA E’ STATA GENEROSA DI CRITICHE NEGATIVE, NELLA SUA MAGGIORANZA…
”Preferisco non commentare la cosa…”.
PERFETTO, PASSIAMO AD ALTRO: COME VI PONETE NEI CONFRONTI DELLA DIFFUSIONE DELLA MUSICA ON LINE?
“Lo ammettiamo: siamo dei grandi consumatori di musica on-line. Ma è anche vero che ognuno di noi ha una grande bacheca di CD originali nella propria camera. Con ciò voglio dire che la ‘musica scaricata’ non credo sarebbe una piaga, se si incominciasse a farne un uso giusto. Scaricare sì, per conoscere un gruppo che incuriosisce particolarmente e sul quale non si investirebbe a scatola chiusa, ma acquistare il CD originale se si crede in quel gruppo e lo si rispetta, come un qualcosa che ci regalerà per sempre emozioni…”.
OK, ECCOCI GIUNTI ALLA FINE DELL’INTERVISTA. GRAZIE MILLE PER LA DISPONIBILITA’! A VOI IL COMPITO DI CONCLUDERE…
”Be’, un ringraziamento particolare a tutta la redazione di Metalitalia.com per lo spazio concessoci e un saluto a tutti i nostri fan che ci sostengono e ci danno la forza e il coraggio di andare avanti. Senza di voi non saremmo certamente qui…Ah, spezzo una lancia in favore di ‘Burning Souls’: se siete stanchi dei dischi death che suonano solo death o dei dischi thrash che sanno troppo di già sentito o se vi siete stufati dell’ormai solito ritornello svedese con la vocina pulita…se volete immergervi in tre quarti d’ora di musica estrema ma ricercata, senza schemi predefiniti e senza cliché da rispettare a tutti i costi…insomma, se volete solo sentire un po’ di buona musica non catalogabile con una sola parola, forse ‘Burning Souls’ potrebbe fare al caso vostro. Fateci un pensierino, no? E soprattutto….fatevi vedere sotto il palco, vi aspettiamo! Ci vediamo on the road!”.