AEON – In Satan We Trust

Pubblicato il 18/08/2010 da


Senza dubbio, la satanic death metal band per eccellenza sono i Deicide, tuttavia in Europa i colossi floridiani stanno trovando dei validi eredi. Stiamo parlando degli svedesi Aeon, che con un approccio lirico molto simile a quello di Glen Benton e compagni e con un death metal che, col passare degli anni, si fa sempre più furioso anzichè accessibile, stanno ottenendo sempre più consensi tra i fan più oltranzisti e legati alla vecchia scuola. Il nuovo album della band, “Path Of Fire”, è di recente arrivato nei negozi tramite Metal Blade Records e il chitarrista Daniel Dlimi è stato tanto gentile dal presentarcelo nella chiacchierata che segue…

LA PRIMA E, PER ORA, ULTIMA VOLTA CHE HO VISTO GLI AEON IN CONCERTO È STATA LO SCORSO ANNO CON GLI HATE ETERNAL A LONDRA. CHE COSA RICORDI DI QUEL TOUR?
“Sicuramente i problemi con il tour bus! Continuavano ad avere problemi tecnici e alla fine siamo arrivati a cambiarne ben quattro in 23 date di tour! A parte questo, si è trattato di un tour molto soddisfacente, assieme a band di alto livello. Siamo andati d’accordo con tutti e ci siamo divertiti parecchio”.

AVETE DA POCO PUBBLICATO UN NUOVO ALBUM, “PATH OF FIRE”. A LEGGERE I TITOLI DEI BRANI, PARE CHE NON ABBIATE AFFATTO MUTATO IL VOSTRO APPROCCIO LIRICO RISPETTO AL PASSATO.
“No, infatti. Continuiamo per lo più a seguire il nostro concept anti-cristiano e satanico. In molti ci criticano per questo, dicono che siamo infantili e cose del genere, ma in realtà tutto viene trattato in maniera molto sarcastica. Non cerchiamo di apparire ‘true’ o ‘evil’, come molti immaginano. Odiamo la religione e ci facciamo delle grandi risate in faccia ai credenti”.

MOLTE BAND SI AMMORBIDISCONO CON IL PASSARE DEGLI ANNI, OPPURE PROVANO SOLUZIONI DIVERSE. GLI AEON SEMBRANO INVECE ANDARE AVANTI PER LA LORO STRADA FATTA DI BRUTALITÀ DEATH METAL. CHE COSA VI SPINGE CONTINUAMENTE IN QUESTA DIREZIONE?

“Suoniamo semplicemente la musica che amiamo ascoltare. Non sentiamo il bisogno di cambiare perchè siamo perfettamente felici nel fare questo. E non penso nemmeno che i nostri fan desiderino vederci cambiare. Il nostro obiettivo è soltanto quello di realizzare album che siano più brutali e più curati dei precedenti, in modo da dare al nostro seguito una dose di death metal che possa essere ricordata”.

QUESTA VOLTA ANCHE IL SUONO È PIÙ RUVIDO DEL SOLITO…
“Sì, la produzione è senz’altro più cruda. Erik Rutan ha un modo di mixare piuttosto diverso da quello di Dan Swanö, il quale si occupò del mixaggio di ‘Rise to Dominate’. Personalmente trovo entrambi i lavori ottimi, anche se molto diversi fra loro”.

ALCUNI DEI NUOVI BRANI SUONANO MOLTO DIRETTI… LI AVETE COMPOSTI PENSANDO NELLO SPECIFICO ALLA DIMENSIONE LIVE?
“A volte ci rendiamo conto che un pezzo potrà suonare bene in concerto, ma non componiamo materiale pensando costantemente a quello. Anzi, io sono sempre dell’idea che se un brano suona bene su disco, lo farà anche live, quindi non mi preoccupo minimamente. Comunque, per ora un pezzo come ‘Forgiveness Denied’ sta già diventando un nostro cavallo di battaglia negli show. Si tratta dell’unica canzone del nuovo album che abbiamo avuto modo di proporre in concerto prima che il disco venisse pubblicato”.

DALLA PUBBLICAZIONE DEL VOSTRO EP D’ESORDIO, AVETE SEMPRE RILASCIATO QUALCOSA DI NUOVO OGNI TRE ANNI CIRCA. LO FATE APPOSTA O SI TRATTA SOLTANTO DI UNA COINCIDENZA?
“A dire il vero, trascorsero addirittura quattro anni tra il debut EP e il primo full-length. Ci trovavamo in una situazione pessima quando abbiamo registrato ‘Bleeding The False’. Utilizzammo uno studio nel quale lavorava il nostro bassista dell’epoca, ma siccome non avevamo soldi da spendere, fummo costretti a registrare di notte o nei momenti in cui non vi era nessun’altro nello studio. Inoltre, incappammo in una serie di inconvenienti tecnici e, alla fine, trascorse quasi due anni tra le registrazioni e il mastering. A parte questo, abbiamo sempre cercato di confezionare un nuovo album ogni due anni, ma non sempre i nostri tempi coincidono con quelli delle case discografiche, quindi, anche se abbiamo tutto pronto, a volte ci tocca aspettare un po’ per vedere del nuovo materiale pubblicato”.

SE DOVESSI PARAGONARE GLI AEON DEL 2010 A QUELLI DEL 1999, QUALI DIFFERENZE RINTRACCERESTI?
“Oggi abbiamo la stessa attitudine e le stesse ambizioni di allora. Vogliamo comporre il miglior death metal possibile, avere l’opportunità di pubblicare album e di andare in tour. Ovviamente oggi siamo musicisti più esperti, ma è una cosa normale, dopo tutti questi anni di suonare insieme”.

HO NOTATO CHE AVETE CAMBIATO BASSISTA PIÙ VOLTE NEL CORSO DEGLI ANNI. COME MAI? È COSÌ DIFFICILE TROVARE UN BASSISTA DEATH METAL IN SVEZIA?
“Il nostro primo bassista voleva sempre muoversi in una direzione totalmente diversa da quella di noi quattro. Era davvero difficile lavorare con lui, pensava sempre di avere ragione. Alla fine abbiamo dovuto allontanarlo, altrimenti ci sarebbe toccato sciogliere la band. Poi abbiamo avuto Max, che è un grande bassista e un bravissimo ragazzo. Purtroppo però la vita in tour non faceva per lui. Ha partecipato al nostro tour con Hate Eternal e Misery Index, e on stage dava il meglio, tuttavia era insofferente a tutto il contorno… non gli piaceva stare on the road. Dopo di lui abbiamo reclutato Victor, ma ben presto quest’ultimo si è reso conto di essere troppo impegnato su altri fronti, e così abbiamo deciso di separarci. Ora stiamo collaborando con Marcus e per ora le cose stanno andando bene, ha già tenuto dei concerti con noi ed è diventato membro della band a tutti gli effetti”.

CHE COSA STAI ASCOLTANDO ULTIMAMENTE? QUALI SONO I TUOI ALBUM PREFERITI DEL MOMENTO?
“Questa è la mia playlist attuale: Jorn Lande – ‘Lonely And The Brave’, Cannibal Corpse – ‘Evisceration Plague’, Katatonia – ‘The Longest Year’, Godhate – ‘Equal In The Eyes of Death’, Soreption – ‘Deterioration of Mind'”.

BENE, È TUTTO! ANCORA GRAZIE PER L’INTERVISTA!

“Grazie a voi! Ricordatevi, se vi piace un album, fate sempre in modo di acquistarlo. Ci vediamo on the road!”.

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