AETERNITAS – Racconti in musica

Pubblicato il 29/10/2018 da

Gli Aeternitas hanno sempre cercato nei loro dischi di creare una sorta di connubio tra musica e letteratura e così è avvenuto con il loro ultimo album “Tales Of The Grotesque”, un disco interamente ispirato ad opere dello scrittore americano E.A.Poe, del quale la band ha messo in musica sia la trama di alcuni racconti, sia alcuni celebri componimenti poetici. Abbiamo sentito il chitarrista e compositore Alex Hunziger, il quale ci ha raccontato appunto com’è nata questa passione per le opere di Poe e con il quale abbiamo approfondito alcuni aspetti legati alla realizzazione e alla produzione del disco. In chiusura d’intervista non abbiamo potuto trattenerci dal fare ad Alex una domanda un po’ più scomoda ma, come si potrà vedere, questi ci ha risposto con  assoluta franchezza e onestà.  

L’ANNO SCORSO AVETE AVUTO ALCUNI CAMBI IN LINE-UP: CI PARLI DEI NUOVI MEMBRI?
– Sì, a causa di ragioni personali la nostra cantante ed il bassista hanno dovuto lasciare la band. Fortunatamente abbiamo trovato Julia Marou che si è unita alla band e alla fine Rick Corbett come nostro nuovo bassista. Siamo più che felici di avere Julia e Rick nella band, perché condividono la stessa attitudine professionale e la nostra stessa passione per la musica.

PER IL VOSTRO NUOVO ALBUM, “TALES OF THE GROTESQUE”, VI SIETE NUOVAMENTE ISPIRATI A EDGAR ALLAN POE: COM’E’ NATA QUESTA PASSIONE VERSO QUEST’AUTORE?
– Credo che l’interesse in questo genere sia cominciata dopo la scuola, quando ho iniziato a leggere vari autori di genere gotico, ad esempio autori americani come Poe o Hawthorne, inglesi come Anne Radcliff e tedeschi come E.T.A. Hoffmann. Di volta in volta scavo nel mondo di queste storie oscure e alcune volte trovo ispirazione per la mia musica.

A TAL PROPOSITO, I RACCONTI DI E.A. POE PRESENTANO SPESSO UNA SORTA DI ATMOSFERA GOTICA O OSCURA, MA PENSO CHE LA VOSTRA MUSICA APPAIA MENO ANGOSCIANTE E PIU’ SOLARE: COME VEDI LE OPERE DI POE E COME LE VEDI LEGATE ALLA TUA MUSICA?
– L’intera opera di Poe ricopre un ampio spettro di generi, dalle storie oscure, gotiche, horror a quelle satiriche, benché i racconti gotici di paura siano quelli più popolari, sui quali anche noi ci siamo concentrati. Ho provato a filtrare racconti e poemi interessanti, che avrebbero potuto funzionare meglio per un adattamento musicale. Così ho stilato una lista di circa venti storie o componimenti poetici che pensavo potessero essere un argomento appropriato per una delle nostre canzoni. Ogni volta che grossomodo finivo una canzone, sceglievo una storia da quella lista, quella che secondo me si adattasse meglio.

I VOSTRI TESTI SONO IN INGLESE MA IN PASSATO AVETE UTILIZZATO IL LATINO O IL TEDESCO: QUESTO DIPENDE DAL TESTO A CUI VI ISPIRATE? POTRESTE TORNARE IN FUTURO AD USARE LINGUE DIVERSE DALL’INGLESE?
– Per i nostri primi due album, “Requiem” e “La Danse Macabre”, abbiamo usato testi originali medievali, che erano stati scritti in latino o in tedesco. Il fatto di aver adattato la famosa storia di Poe “The Fall Of The House Of Usher” nel nostro ultimo album è stata una delle ragioni per cui siamo passati all’inglese per i testi, usando la lingua originale della storia. Ma cantare in inglese è anche più facile e un fatto più consolidato, che si adatta meglio al nostro attuale stile musicale. Non credo perciò che passeremo di nuovo ad un’altra lingua in futuro.

MI PIACE MOLTO IL VOSTRO GUSTO PER LE MELODIE: SONO FORSE SPESSO IL PUNTO DI PARTENZA QUANDO COMINCIATE A SCRIVERE UNA CANZONE? E SCEGLIETE ALCUNI TESTI POETICI SOPRATTUTTO PER LA LORO MUSICALITA’?
– Sì, hai ragione. Le melodie sono o l’inizio della creazione di una nuova canzone o sono sviluppate in una fase iniziale della composizione. Voglio essere sicuro che le melodie principali possano supportare la canzone prima che approfondisca i dettagli degli arrangiamenti della canzone. Ho scelto i racconti e i poemi di Poe dopo aver scritto la musica, cercando un argomento appropriato che si adattasse alla canzone, mentre la musicalità non è stata la ragione principale.

COME SI E’ SVOLTA LA REALIZZAZIONE DELL’ALBUM? AVETE LAVORATO INSIEME DALL’INIZIO O AVETE PROCEDUTO DIVERSAMENTE?
– In questa produzione ho scritto e prodotto tutte le canzoni da solo. Preparo molto materiale pratico per gli altri, così possiamo andare direttamente a curare il lavoro di dettaglio quando giungiamo alle prime prove. Durante le prove e le registrazioni dell’album comunque abbiamo ancora modo di lavorare su alcuni miglioramenti per le canzoni.

HO MOLTO APPREZZATO GLI ARRANGIAMENTI VOCALI: SO CHE AVETE LAVORATO CON HENNING BASSE, COME MAI AVETE AVVERTITO IL BISOGNO DI CURARE UNA SPECIFICA PRODUZIONE PER LE PARTI VOCALI?
– Prima delle registrazioni delle voci abbiamo dedicato molto tempo negli arrangiamenti vocali e messo in pratica molte di queste linee vocali. Quando però giunge il momento di registrare è bene avere un produttore esperto al tuo fianco, che può controllare tutte le linee vocali e la performance con imparzialità e dare anche nuove idee riguardo la produzione.

IN ALCUNE CANZONI AVETE INSERITO ANCHE ALCUNI ELEMENTI ELETTRONICI, SPECIALMENTE IN “A CASE OF REVENGE”: SI TRATTA DI ESPERIMENTI OCCASIONALI O IN FUTURO POTRESTE INGLOBARE QUESTI ELEMENTI NEL VOSTRO STILE?
– Abbiamo usato sempre più o meno elementi elettronici o parti con sintetizzatori speciali come un extra in alcune canzoni, sin dal nostro primo album fino all’ultimo lavoro. Se si adatta alla canzone e suona bene, mi piacciono gli elementi elettronici ma non vorrei farne abuso, perché mi piace tenerli piuttosto come un effetto sorpresa.

QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI PER IL FUTURO? REALIZZERETE QUALCHE VIDEOCLIP O AVETE PROGRAMMATO QUALCOSA DURANTE E DOPO L’ESTATE (L’intervista è della seconda metà di luglio, ndR)?
– Recentemente abbiamo pubblicato due video per le canzoni “The Experiment” e “The Raven”. Non è previsto un terzo video. Nelle ultime settimane ci siamo preparati per un le performance dal vivo delle nuove canzoni. Abbiamo avuto richieste per alcuni festival e concerti a cui parteciperemo quest’anno ma sono in preparazione ulteriori date dal vivo per il prossimo anno.

QUALI ALTRI AUTORI TI PIACCIONO? QUAL E’ L’ULTIMO LIBRO CHE HAI LETTO?
– Oltre agli autori di romanzi gotici americani, inglesi o tedeschi che ho citato prima, recentemente ho letto il capolavoro epico di George R.R. Martin “The Song Of Ice And Fire”, prima in tedesco, poi di nuovo in inglese. Ma prima che me lo chieda: no, non useremo temi di questo lavoro epico per i nostri prossimi album.

PENSANDO AL PASSATO, QUALI SONO STATI A TUO AVVISO, ALMENO FINORA, I MOMENTI MIGLIORI O PIU’ IMPORTANTI NELLA CARRIERA DELLA BAND?
– Senza dubbio è stato il nostro supporto esclusivo allo show degli Scorpions nel più grande palco open air in Europa ed è stato assolutamente fantastico. La folla ci ha accolti con grande calore, sebbene noi fossimo quasi un act a sorpresa quel giorno. E per noi è stato più che un onore aprire uno show per delle tali leggende del rock. Non dimenticheremo mai quel giorno fantastico. Fortunatamente, avevamo con noi quel giorno un cameraman, altrimenti non avrei potuto credere che era tutto reale e che non era solo un sogno.

HAI MAI VISTO IL FILM DELLA DISNEY “FROZEN”? IMMAGINO CHE MOLTA GENTE TI ABBIA FATTO NOTARE CHE IL RITORNELLO DI “THE EXPERIMENT” RICORDA UNA CANZONE DELLA COLONNA SONORA DI QUEL FILM (la celebre “Let It Go”, ndR): ORA, RICONOSCI IN EFFETTI QUALCHE SOMIGLIANZA?
– Qualcuno me l’ha detto, ma conoscevo il film già prima. In realtà, dopo aver scritto la canzone, che non era affatto ispirata alla canzone di questo film, e scrivendo le liriche basate sulla storia “The Facts In The Case Of M.Valdemar”, sono giunto alla conclusione che le parole “Let Him Go” si adattassero bene alle linee vocali e al contenuto, così ho deciso di usarle senza preoccuparmi del fatto che la gente avrebbe detto qualcosa riguardo qualsivoglia somiglianza.

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