AIRLINES OF TERROR – Linee aeree del terrore

Pubblicato il 09/11/2015 da

Tra le file dei romani Airlines Of Terror ci sono i due ex Novembre Demian Cristiani e Giuseppe Orlando, ma non chiamateli ‘side project’! Gli Airlines Of Terror sono un gruppo attivo già da diversi anni, il loro thrash death molto tecnico e intricato ci ha colpito in maniera positiva e questo gruppo è divenuto il progetto principale per tutti i membri della band. Noi di Metalitalia.com abbiamo intercettato le due loquaci menti compositive e abbiamo scambiato una piacevole chiaccherata virtuale su passato, presente e futuro del gruppo.

Airlines Of Terror - Band - 2015

CIAO RAGAZZI, BENVENUTI SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM. INIZIEREI L’INTERVISTA CON UNA BREVE PRESENTAZIONE DEL GRUPPO PER I NOSTRI LETTORI CHE ANCORA NON VI CONOSCONO. CHE NE DITE?
Demian: “Ciao! Gli AOT vengono da Roma e suonano musica estrema. Evitiamo le etichette di genere perché nel nostro caso forse non aiutano. Esistiamo da quasi 10 anni e abbiamo pubblicato da poco il nostro secondo disco “Terror From The Air”. Il gruppo al momento è formato da Demian (chitarra/voce), Giuseppe (batteria) ed Emanuele (basso). Da poco ci siamo persi per strada l’altro chitarrista Fabrizio, che ha registrato con noi l’ultimo disco, ma già abbiamo un pronto sostituto in quel di Alfonso che speriamo diventi presto un membro permanente perché è tanto bravo e tanto gli vogliamo bene”.

COME SONO NATI GLI AIRLINES OF TERROR? SE PENSO CHE MAGARI SONO NATI COME SIDE PROJECT PER POI DIVENIRE PROGETTO PRINCIPALE, MI SBAGLIO DI MOLTO?
Demian: “In parte ti sbagli, in parte c’hai azzeccato. Per me è sempre stato un progetto principale, mentre per altri lo è diventato. Ti spiego meglio. Gli AOT nacquero dalle ceneri di un mio progetto solista che si chiamava Demian K e le Linee Aeree del Terrore con cui registrai un demo omonimo nel 2004 in cui suonai quasi tutto da solo. Poi, quando nel 2006 reclutai un batterista (il mio omonimo che militava dietro le pelli dei mitici Inferno Sci-Fi Grind ‘n’ Roll) per registrare un nuovo demo, cambiammo il nome in Airlines Of Terror perché da solo-project ci trasformammo in band. Questa line-up, in cui militarono alcuni bassisti tra cui l’attuale voce degli Hideous Divinity Enrico, mi seguì fino al 2008. Rimasto da solo decisi di chiedere a Giuseppe, che ancora suonava coi Novembre, e a Paolo dei Fleshgod Apocalypse se erano interessati a registrare un full-length con me. La cosa andò in porto e demmo alla luce il nostro debutto “Blood Line Express” del 2010. Paolo, ovviamente, prese un’altra strada mentre Giuseppe nel giro di un anno da session che mi dava una mano per amicizia diventò un membro fisso della band. Emanuele arrivò nel 2011. Ora il gruppo è considerato da tutti i suoi membri un progetto principale.
Giuseppe: “Sì, infatti quando Demian mi chiese di suonare su “Blood Line” accettai molto volentieri ma doveva rimanere una collaborazione. Poi finito il disco, che ho anche prodotto, mi resi conto delle potenzialità e mi rimase la voglia di suonarlo. Quindi diedi la mia disponibilità anche in ambito live e continuando a suonare insieme si è manifestata una certa alchimia che mi ha convinto ad entrare in pianta stabile e a continuare anche sotto l’aspetto compositivo che ha portato poi alla nascita di ‘Terror From The Air'”.

QUELLO CHE PROPONETE CON GLI AIRLINES OF TERROR E’ PRATICAMENTE OPPOSTO RISPETTO A QUELLO CHE SUONAVATE CON I NOVEMBRE, SIA COME TEMATICHE CHE COME GENERE MUSICALE. AVEVATE FORSE BISOGNO DI UNA VALVOLA DI SFOGO, UNA SORTA DI PROGETTO DOVE ESSERE “IGNORANTI” AL MASSIMO E SUONARE PER DIVERTIRVI E BASTA?
Demian: “Io lasciai i Novembre nel 2002 e, lasciati loro, non solo non volevo più suonare quel genere ma addirittura non volevo più suonare metal. Infatti i primi due demo di cui parlavo nella risposta precedente non sono metal bensì un misto di influenze, dai Melt Banana ai Primus, dai Fantomas ai Gogol Bordello, con un vaga spruzzata di noise, grind e death. Abbiamo fatto il giro largo e siamo riapprodati al metal col primo disco “Blood Line Express” in cui abbiamo riarrangiato in maniera più estrema parte del vecchio materiale. Uscì fuori che il materiale dei demo, riproposto in chiave death nel primo disco, suonava molto scanzonato per l’audience metal, cosa per cui in sporadiche occasioni ci accostano tutt’ora a delle formazioni demenziali. In realtà, paradossalmente, nella sua forma originaria e all’interno del suo genere d’origine (non metal bensì sperimentale) quel materiale non veniva visto affatto come demenziale. Con “Terror From The Air”, pur mantenendo una piccola dose di sarcasmo ed ironia come tratto distintivo, ci siamo ripromessi di evitare situazioni musicali e tematiche ‘allegre'”.
Giuseppe: “La musica estrema ha sempre fatto parte di me! Ho cominciato a suonare seguendo le orme di Napalm Death, Carcass e Terrorizer quindi non ho mai visto gli AOT come una valvola di sfogo ma piuttosto come una sorta di ‘back to the roots’ con elementi nuovi che mi affascina molto. C’è anche molto prog nella stortezza di certe parti e questo secondo me rende il tutto molto affascinate. Questo per dire che non si tratta solo di dare mazzate sui denti ma anche di articolare i pezzi in modo tale da conferirgli varie sfumature. Per assurdo, anche se sono generi diversi, i Novembre e gli AOT hanno in comune la volontà di essere se stessi, di sorprendere e sorprendersi, quindi cambia la musica ma l’attitudine è la stessa!”.

POTETE PROVARE A SPIEGARE CON POCHE PAROLE AI NOSTRI LETTORI LE TEMATICHE DEI VOSTRI TESTI?
Demian: “Alcuni testi sono figli della tradizione grindcore, perciò troviamo un certo tipo di critica sociale. Per esempio “Pedophiliac Skyjacking” potrebbe essere il tipico testo che parla della manipolazione dei media sulla società ma il gioco letterario, ovvero la chiave di lettura, consiste in una serie di metafore che hanno come tema la sfera dell’aviazione (espediente che ho usato in diversi testi per creare una sorta di concept e immaginario alla AOT). Altri sono storie o visioni, come “Lysergic Parachutes” che parla di un gruppi di paracadutisti militari (ancora aviazione) che scelgono di effettuare un lancio sotto l’effetto dell’acido lisergico”.

NEL CORSO DI QUESTI ANNI SONO CAMBIATI I VOSTRI OBIETTIVI PER QUESTO GRUPPO?
Demian: “L’obiettivo principale è suonare perché ci piace farlo. Non abbiamo mai accarezzato il sogno del ‘successo’. Siamo sempre stati realisti. Forse qualche anno fa avremmo investito qualche risorsa economica in più se fosse capitata l’occasione giusta. Tutto qui”.
Giuseppe: “Ma sai, quando sei soddisfatto di ciò che hai fatto inevitabilmente vorresti che lo ascoltasse tutto il mondo e proporlo dal vivo a più gente possibile ma oggi come oggi è diventata veramente dura. Sappiamo come funziona e se fare quello che facciamo non ci piacesse davvero fidati che avremmo già chiuso i battenti. L’obiettivo è fare buona musica che in primis soddisfi noi stessi”.

UNA DOMANDA ALLA QUALE SICURAMENTE AVRETE GIA’ RISPOSTO MA CHE NON POSSO ASTENERMI DAL FARVI: COM’E’ STATO IL VOSTRO DISTACCO DAI NOVEMBRE? SIETE RIMASTI IN BUONI RAPPORTI?
Giuseppe: “Il mio distacco dai Novembre è stato frutto di grande riflessione. E’ stata una scelta molto dura visto che si parla di una ventina d’anni di vita dedicati ad un progetto. Purtroppo però è stato come se la strada che stavamo percorrendo insieme si stesse restringendo sempre più lasciando sempre meno spazio per tutti e questo avrebbe comunque rallentato la band. Così ho deciso di dare spazio perché si stava decisamente tutti scomodi. I rapporti sono rimasti buoni ma è ovvio che non ci frequentiamo più come prima”.
Demian: “Come dicevo, io ci ho suonato per poco e li lasciai nel lontano 2002. A differenza di Giuseppe, che c’era dall’inizio e che li lasciò molto dopo, io sono stato una meteora nella storia del gruppo. L’esperienza fu positiva, mi arricchì molto dal punto di vista musicale e professionale, ma è passato così tanto tempo che ricordare il motivo preciso che mi spinse a lasciarli non è facile. Probabilmente si tratta di una serie di cose: poche prospettive in rapporto alla gran mole di lavoro e molta voglia di fare dell’altro, musicalmente e non. Oggi, con chi più e con chi meno, mi sono un po’ perso di vista coi membri restanti dei Novembre, ma sono cose che possono capitare dopo tanti anni”.

QUANTA IMPORTANZA DATE ALLA VOSTRA DIMENSIONE LIVE? COSA CI POSSIAMO ASPETTARE DA UN VOSTRO CONCERTO, UN BOMBARDAMENTO DI NOTE?
Giuseppe: “Suonare dal vivo è molto importante ed impegnativo, quindi cerchiamo di riprodurre al massimo ciò che è stato inciso in studio. Personalmente apprezzo i gruppi che riescono ad essere fedeli al disco e ad aggiungere ancora più aggressività in sede live. Il bombardamento è assicurato ma cerchiamo anche di proporre brani meno tirati che facciano respirare l’orecchio dell’ascoltatore in modo da fargli mantenere l’attenzione. E’ facile annoiare se la proposta è tutta uguale”.

AVETE INTENZIONE DI INTRAPRENDERE UN TOUR PER PROMUOVERE IL VOSTRO ALBUM?
Demian: “Se riuscissimo a fare un tour in modo D.I.Y. sarebbe la cosa migliore. Vedremo… ancora non ho cominciato a bombardare il mondo di mail per farci suonare in giro. Invece, per quando riguarda tour ufficiali con gruppi più grandi la vedo dura. Solo se capita una buona occasione che non ci costi troppo. Non possiamo permetterci lussi”.
Giuseppe: “Sicuramente però ci stiamo adoperando per suonare e promuoverci, infatti ci aspettano delle date da qui a fine anno: a dicembre saremo a Pescara coi Last Minute To Jaffna, di nuovo a Roma in compagnia degli E-Force (Eric Forrest, Ex cantante dei Voivod) e infine a fine anno ospiti del Calabrian Metal Inferno”.

QUANDO SCRIVETE UNA CANZONE PENSATE MAI ALL’IMPATTO CHE QUESTA POTREBBE AVERE SUL PUBBLICO DURANTE UN CONCERTO?
Demian: “No, mai onestamente. Ci concentriamo sulla validità della proposta compositiva la quale necessita un ascolto attento, contestualmente alla lettura dei testi”.
Giuseppe: “Più che altro accade che quando finiamo di scrivere una canzone ci chiediamo che impatto possa avere su di Noi in sede live (risate ndR)”.

A QUALI PERIODI MUSICALI VI SENTITE PIU’ AFFEZIONATI COME ASCOLTATORI? PREFERITE MUSICA PIU’ “VECCHIA” O NUOVA, E DI STILE DIFFERENTE O SIMILE A QUELLO CHE SUONATE VOI?
Demian: “Per quando mi riguarda i periodi veri e propri in cui mi sono identificato in passato sono quelli del death metal dei primi anni ’90 e del thrash dei primi album dei Big Four. Oggi non ho voglia di identificarmi più in niente. Continuo a essere un assiduo frequentatore di concerti underground metal e hardcore punk e sono un ascoltatore di radio Rai 3 dove passano ottimi approfondimenti sulla musica classica e non solo. La mia dimensione oggi è questa”.
Giuseppe: “Ovviamente l’ascoltatore che è in me tende ad essere più affezionato alle sue radici ma cerco di tenermi aggiornato anche perché facendo il produttore mi trovo sempre ad avere a che fare con varie realtà. La musica riesce a sorprenderti in ogni periodo storico”.

 

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.