ALBEZ DUZ – In viaggio nel Mictlan

Pubblicato il 28/06/2015 da

La trasversalità e l’anarchia dei Type O Negative non sono facili da ricalcare, se non in pochi punti, ed è quindi arduo trovare gruppi di recente fondazione capaci di rievocare, almeno in parte, la tetraggine verdognola degli uomini di Pete Steele. Gli Albez Duz ci hanno colpito innanzitutto per questo, perché molte idee del secondo disco “The Coming Of Mictlan”, il primo con il bravissimo singer Alfonso Brito Lopez dietro il microfono, guardano chiaramente agli anni gloriosi di “October Rust” e “World Coming Down”. Come leggerete nell’intervista, il principale compositore e fondatore Impurus smentisce la nostra tesi, rivendicando ascendenze diverse e una certa indipendenza nei suoni della propria creatura. Ed in effetti, limitare il duo tedesco alla definizione di “gruppo che suona come i Type O Negative” sarebbe ingiusto: “The Coming Of Mictlan” è un album trasversale ai generi, non incapsulabile in un approccio univoco, un oggetto misterioso colmo di melodie ombrose e chitarre spesse ma caldissime. Non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di andare a conoscere meglio questi coraggiosi musicisti, il 29 agosto per la prima volta in Italia in occasione del Navajo Calling Festival.

Albez Duz - immagine band 1
IL NUOVO ALBUM SI INTITOLA “THE COMING OF MICTLAN”. PUOI SPIEGARCI IL SIGNIFICATO DEL TERMINE “MICTLAN”?
Alfonso Brito Lopez: “Mictlan è il mondo di mezzo nella cultura Mexica (quelli che la maggior parte delle persone, erroneamente, chiamano Aztechi). Nel loro folclore, si credeva che le anime, una volta lasciato il mondo dei vivi, dovessero compiere un viaggio all’interno del Mictlan, prima di approdare al regno dei morti”.

MOLTI ASPETTI DEL VOSTRO SECONDO ALBUM SONO QUANTOMENO INUSUALI: IL SUONO, L’ARTWORK, I TEMI LIRICI, LA STRUTTURA DELLE CANZONI. QUANTO TEMPO CI AVETE MESSO A CREARE TUTTO CIÒ? QUANTO È IMPORTANTE AVERE UNA STRETTA CONNESSIONE TRA MUSICA, TESTI E IMMAGINI?
Alfonso Brito Lopez: “’The Coming Of Mictlan’ ha un cantante diverso ed un’accordatura delle chitarre differenti dal primo disco, quindi il risultato finale è molto diverso da quello del nostro esordio. Abbiamo lavorato in modo molto fluido io e Impurus, con uno scambio di idee vivace. Ci abbiamo messo un po’ di tempo a scrivere le canzoni nella forma che puoi udire sull’album, alcune di esse hanno anche subito sostanziali mutamenti quando abbiamo cominciato a suonare dal vivo. In totale, abbiamo impiegato circa sette mesi per portare a termine tutto quanto. Crediamo parecchio nella connessione tra testi, musica e immagini, ma devi stare attento a non pensare troppo a certe cose, devi andare a cercare dei collegamenti fino a un certo punto, e poi lasciare semplicemente che i vari aspetti si attraggano fra di loro come se fossero sottoposti a un’irresistibile forza magnetica”.

“THE COMING OF MICTLAN” MANIFESTA UNA FORTE FASCINAZIONE PER LA MUSICA DEI TYPE O NEGATIVE. PER QUANTO MI RIGUARDA, SIETE LA BAND CHE ATTUALMENTE RICORDA MEGLIO LA BAND DI PETE STEELE. VOI SENTITE QUESTA FORTE CORRELAZIONE CON IL FAMOSO GRUPPO AMERICANO? COSA NE PENSATE DELLA LORO MUSICA?
Impurus: “A dire il vero i Type O Negative non sono una mia grossa influenza. Li ho ascoltati, certo, ma gli unici dischi che conosco sono i primi due, ‘Slow Deep And Hard’ e ‘The Origin Of Feces’. Penso che questa tua impressione derivi più che altro dalle tonalità baritonali della voce di Alfonso. Sono comunque convinto che Pete Steele sia stato uno dei personaggi più significativi della scena heavy metal, non ha mai risparmiato controversie, non ha mai lasciato che qualcuno distorcesse il significato del suo pensiero. Riposa in pace Pete. Schiaccia, uccidi, distruggi (“Crush Kill Destroy” in inglese, trattasi di una citazione dal refrain di ‘Thermonuclear Warrior’ dei Carnivore, ndR)”.

SONO RIMASTO MOLTO COLPITO DALLE LINEE VOCALI DI ALFONSO. PUR ESSENDO ALLA SUA PRIMA ESPERIENZA DIETRO IL MICROFONO, HA DIMOSTRATO IN “THE COMING OF MICTLAN” UN APPROCCIO MOLTO ORIGINALE E UNA GRANDE VARIETÀ DI SOLUZIONI. LA SUA VOCE È ADATTA A CANTARE HARD ROCK, GOTHIC METAL, DOOM E MOLTO ALTRO. COME VI SIETE CONOSCIUTI? CHE TIPO DI CANTANTE STAVI CERCANDO, IMPURUS, PER LA MUSICA DEGLI ALBEZ DUZ? ALFONSO È IL SINGER CHE TI ERI IMMAGINATO PER QUESTA BAND?
Impurus:
“E’ vero, Alfonso ha una voce molto versatile, ha studiato da cantante lirico e guardarlo cantare dal vivo è un’esperienza meravigliosa! Però non è stata, quella di ‘The Coming Of Mictlan’, la sua prima esperienza dietro il microfono in un contesto rock/metal. Ha prestato le sue doti in alcuni gruppi messicani, come i Dirty Woman. Come ci siamo trovati a lavorare assieme? Ci siamo incontrati nel momento giusto e nelle circostanze ideali, è andata così, non ci sono altre ragioni particolari da spiegare”.

OCCULTISMO E SEDUZIONE, MISTERO E MALINCONIA SEMBRANO AVER SEGNATO LA VOSTRA VISIONE MUSICALE. QUALI SENSAZIONE AVETE DURANTE LA FASE COMPOSITIVA?
Impurus:
“Tutte le informazioni a riguardo sono nei testi e nella musica. L’occultismo non è soltanto parte della nostra musica e sarà il tema principale nei nostri prossimi album. Nella nostra ottica, l’occulto comprende il più grande fenomeno e il prodigio più eclatante che esista, quello del Divino, in cui confluiscono malinconia, seduzione, sangue, amore e odio. Ma non ci piace stare troppo a filosofeggiare su questi argomenti, la nostra visione privata di queste tematiche rimarrà tale, non sarà comunicata fino in fondo, e il non svelare fino in fondo il nostro pensiero fa sì che ognuno possa dare la sua interpretazione di quanto narrato nelle lyrics”.

QUANDO AVETE DECISO DI FORMARE GLI ALBEZ DUZ? COME HANNO INFLUITO SULLO STILE DEL GRUPPO LE VOSTRE PASSATE ESPERIENZE ARTISTICHE?
Alfonso Brito Lopez: “Gli Albez Duz esistono dal 2006, e all’inizio erano pensati come studio project. Poi, quando abbiamo registrato ‘The Coming Of Mictlan’, le cose sono cambiate, e anche se non avevamo pensato di portare il progetto dal vivo, l’evoluzione della situazione ci ha portato ben presto su di un palco. L’aver suonato in altre realtà in passato ci ha aiutato nel gestire al meglio tutte le questioni riconducibili al suonare in una band. Ora sappiamo come lavorare in studio di registrazione e come muoverci su di un palco, e l’abbiamo imparato nelle formazioni con cui abbiamo lavorato in passato. Sono stati una grande scuola per noi, e il risultato di tale apprendimento lo puoi sentire e vedere in quello che sono oggi gli Albez Duz”.

AVETE SUONATO IN ALCUNI IMPORTANTI EVENTI TRA LA FINE DEL 2014 E L’INIZIO DEL 2015. CHE EFFETTO VI HA FATTO SENTIRE LA VOSTRA MUSICA SUONATA LIVE? C’È QUALCOSA CHE SUONA MEGLIO DAL VIVO RISPETTO A COME LO SENTITE NELLE VERSIONI IN STUDIO?
Alfonso Brito Lopez: “Le canzoni si caricano di un altro tipo di energia durante un concerto. Visto che in studio eravamo solo in due, Impurus a occuparsi di tutti gli strumenti, io delle linee vocali e degli assoli di chitarra, non è stato facile trovare le persone giuste con cui suonare dal vivo. Però siamo soddisfatti dei musicisti selezionati, i pezzi hanno acquisito la loro adeguata energia e interpretazione, oltre al groove, e il risultato complessivo è assolutamente entusiasmante”.

LA CANZONE CHE MI È PIACIUTA DI PIÙ È STATA “FEATHERED SNAKE”, MI RICORDA I TYPE O NEGATIVE DI “OCTOBER RUST”, IN PARTICOLAR MODO “RED WATER (CHRISTMAS MOURNING)”. COME È NATO QUESTO BRANO? COSA NE PENSATE, DOPO AVERLO ASCOLTATO INNUMEREVOLI VOLTE?
Impurus: “La somiglianza con i Type O Negative, ribadisco, credo sia molto influenzata dalla voce di Alfonso. ‘Feathered Snake’ è stata ispirata dai Tiamat, ad essere onesto neanche la conosco ‘Red Water…’. La musica l’ho scritta qualche anno fa, prima di incontrare Alfonso, è una canzone che fa un po’ storia a sé rispetto alle altre del disco. Non riesco al momento a darti un giudizio più ampio su di essa, non è ancora passato abbastanza tempo da quando le abbiamo dato una forma definitiva e non ho il necessario distacco per giudicarla meglio, ora come ora”.

L’HAMMOND GIOCA UN RUOLO IMPORTANTE IN “THE COMING OF MICTLAN”? CON QUALI INTENZIONI L’AVETE INSERITO NEL DISCO? OGNI SUA NOTA RISUONA MAGICA, ARCANA, MOLTO CUPA…
Impurus: “La tua ultima frase risponde da sola alla domanda!”.

PERCHÈ AVETE COVERIZZATO “A TWIST IN MY SOBRIETY”? È ABBASTANZA LONTANA, NELLA SUA VERSIONE ORIGINALE, SIA DALL’HARD ROCK, SIA DALL’HEAVY METAL…
Impurus: “Il non centrare nulla con l’hard rock o il metal è una delle ragioni per cui abbiamo fatto una cover di questa canzone. Era un’idea che girava nella mia testa già da qualche anno, non avevo avuto finora le necessarie condizioni per realizzare questo mio intendimento. ‘A Twist…’ ha un’aura senza tempo e significa molto per me, rappresenta la malinconia al suo massimo, costruita in pratica su tre note. Una peculiarità che puoi a sua volta rilevare nella musica degli Albez Duz”.

NELLA MUSICA DEGLI ALBEZ DUZ CI SONO HARD ROCK, GOTHIC METAL, DOOM, UN TOCCO DI FOLK: C’È UN ASPETTO PREVALENTE SUGLI ALTRI?
Alfonso Brito Lopez: “L’aspetto dominante nella nostra musica è la combinazione fra la potenza dei riff, dei tempi lenti e della melodia. Non diamo categorie alla nostra musica, cose come ‘questa song è doom con un tocco gothic e un assolo crepitante’, o definizioni simili. Noi facciamo doom e su questo siamo piuttosto chiari, ma ciò non significa che siamo totalmente focalizzati sulle distorsioni, su una batteria tonante e su un cantato aggressivo. La cosa importante, da parte nostra, è l’essere pienamente convinti e soddisfatti del risultato finale”.

Albez Duz - immagine band 2 - 2015

FUORI DAL METAL, QUALI SONO LE VOSTRE FONTI D’ISPIRAZIONE?
Alfonso Brito Lopez: “Adoro l’opera e la musica degli Anni ‘70”.
Impurus: “Abba e Death In June su tutti”.

QUALI SONO LE VOSTRE ATTIVITÀ AL DI FUORI DELLA MUSICA? DANNO QUALCHE CONTRIBUTO AL VOSTRO CAMMINO ARTISTICO?
Alfonso Brito Lopez: “Non siamo impegnati in null’altro che non sia ascoltare e creare musica, con una Hefeweizen (una tipologia di birra, ndR) gelata in mano”.

QUALI RAGIONI VI HANNO PORTATO A IMPARERE A SUONARE E COSA VI HA PORTATO ALL’HEAVY METAL?
Alfonso Brito Lopez: “Nella mia vita sono sempre stato circondato da artisti, sono nato per creare musica e ne sono stato consapevole ancora prima che avessi l’uso della ragione. Ho cominciato a studiare la teoria della musica a partire dall’età di sedici anni, ho imparato a suonare la chitarra guardando quello che facevano i membri delle band in cui ho militato. Inoltre ho studiato canto lirico per cinque anni. Amo la musica in ogni sua forma, ma è nelle sonorità più dure che riesco a esprimermi al massimo delle mie potenzialità”.

DOVESTE VOLARE CON LA FANTASIA E AVESTE LA POSSIBILITÀ DI REALIZZARE SOGNI AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE CON GLI ALBEZ DUZ, COSA VI PIACEREBBE CHE ACCADESSE ALLA BAND?
Alfonso Brito Lopez: “Le possibilità sono per loro natura infinite, quello a cui tendiamo in questo momento è suonare in quanti più posti possibili in giro per il mondo”.

QUALI SONO I PROGRAMMI NELL’IMMEDIATO FUTURO?
Impurus: “In questo momento abbiamo una grande line-up per i live, e quindi, come ha detto Alfonso, vogliamo sfruttare questa situazione e suonare ovunque ci venga data la possibilità di farlo. Le prime date sono andate bene, è stato un ottimo inizio, ora suoneremo in Portogallo al Santa Maria Summer Festival il 12 giugno (l’intervista è stata fatta ad aprile di quest’anno, ndR), il 17 luglio al Chaos Descends Festival in Germania, e poi vedremo se salterà fuori altro (nel frattempo, come detto in apertura, è stata confermata una data italiana al Navajo Calling Festival, il 29 agosto, ndR). E siamo già al lavoro per comporre il terzo album”.

 

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