Un gruppo come gli Altarage o si ama o si odia, senza mezze misure. D’altronde, la proposta della misteriosa formazione iberica parla da sola: un mattone black/death/drone dai toni surreali e alienanti, nero come la pece, in grado di competere tranquillamente con le spregevoli emanazioni di Impetuous Ritual e Portal e di spingere oltre soglie impensabili il concetto di estremo in musica. L’uscita di “NIHL” – esordio sulla lunga distanza del quartetto, da includersi tra le rivelazioni di questo 2016 – ha rappresentato l’occasione perfetta per uno scambio di battute via mail, nichilista e ‘no compromise’ come da tradizione dei nostri interlocutori…
NON SI SA PRATICAMENTE NULLA SU DI VOI, SE NON CHE PROVENITE DALLA SPAGNA. PERCHE’ TUTTO QUESTO MISTERO? NOTO CHE SEMPRE PIU’ GRUPPI AL GIORNO D’OGGI RICORRONO A QUESTA PRATICA, MASCHERANDOSI E DIVULGANDO POCHISSIME INFORMAZIONI SUL LORO CONTO, VOI PERCHE’ LO FATE?
“Il nostro approccio a questo tormento sonico è così potente che i nostri nomi, le nostre identità, non hanno la benchè minima importanza. Il vero punto focale di questo gruppo è la musica”.
LA VOSTRA PRIMA PUBBLICAZIONE, IL DEMO “MMXV”, HA SOLLEVATO UN DISCRETO POLVERONE NEL CIRCUITO UNDERGROUND. VI ASPETTAVATE UN SIMILE RISCONTRO DA PARTE DEL PUBBLICO E DELLA CRITICA?
“Ad essere onesti, non ci aspettavamo una simile risposta. Quello che volevamo fare con le due tracce del demo era semplicemente sondare il terreno in studio e cercare una buona partnership per la pubblicazione del debut album. Non avevamo altri propositi”.
VENIAMO ORA A “NIHL”, USCITO DA POCHI GIORNI SU DOOMENTIA, IRON BONEHEAD, SENTIENT RUIN E SOL Y NIEVE (L’INTERVISTA RISALE ALLO SCORSO MESE DI FEBBRAIO, ndR). LA COSA CHE PIU’ HO APPREZZATO DEL DISCO E’ LA SUA MUSICALITA’, LA SUA ADERENZA AI VECCHI CANONI DI DEATH METAL. NEL VOSTRO GENERE, MOLTE FORMAZIONI SI FOCALIZZANO SU UN SENSO DI CAOS COSTANTE, PERDENDO DI VISTA IL CONCETTO DI RIFF E DI FORMA CANZONE. TUTTO QUESTO CON VOI NON ACCADE…
“Hai ragione, e non a caso ci consideriamo discepoli del riff. Molti gruppi abbracciano questo trend dell’essere oscuri e contorti per il semplice gusto di farlo. Riverbero al massimo e nulla di realmente interessante da offrire. Noi abbiamo delle priorità molto chiare in termini di songwriting”.
COME NASCE SOLITAMENTE UN VOSTRO BRANO?
“Non è un processo standardizzato. Può avvenire in qualsiasi momento, quando meno ce lo si potrebbe aspettare. Non siamo alla ricerca di una formula compositiva da seguire alla lettera. Le canzoni degli Altarage scaturiscono direttamente nelle nostre viscere”.
LE VOSTRE ATMOSFERE SONO VERAMENTE ALIENANTI. E’ COME SE DURANTE L’ASCOLTO SI VENISSE RISUCCHIATI DA UN BUCO NERO, SENZA ALCUNA POSSIBILITA’ DI SALVEZZA. QUAL E’ LA LORO ORIGINE?
“Ci basta attingere dal nostro maesltrom interiore, liberandolo all’esterno e mettendo da parte il nostro ego”.
QUALI SONO LE VOSTRE INFLUENZE PRIMARIE? E COSA VI AFFASCINA DI PIU’ DI QUESTO STILE?
“Abbiamo così tante influenze, sia vecchie che nuove, che è molto difficile scegliere. Ad ogni modo, stiamo vivendo tempi eccitanti per quanto concerne la musica; molti gruppi si stanno esprimendo attraverso nuove formule, nuovi linguaggi”.
I TITOLI DEI BRANI INSTILLANO UNA CERTA CURIOSITA’: CHE ARGOMENTI AFFRONTATE NEI VOSTRI TESTI?
“I nostri testi parlano di vita e morte, del qui e del dopo, di cambiamenti e metamorfosi, di perdite… argomenti perfetti per degli inni al fallimento umano”.
L’ARTWORK DEL DISCO E’ SEMPLICEMENTE IMPRESSIONANTE. COM’E’ NATO? AVETE DATO DELLE INDICAZIONI A NICK KELLER (GIA’ VISTO ALL’OPERA CON DISENTOMB, THE BLACK DAHLIA MURDER E VOMITOUS, ndR) O GLI AVETE LASCIATO CARTA BIANCA?
“Nick è stato lasciato libero di fare ciò che voleva. Gli abbiamo spedito testi e musiche e ciò che potete vedere è il frutto della sua interpretazione”.
SE DOVESTE FARE UN RAFFRONTO CON UN’ALTRA OPERA D’ARTE (UN FILM, UN QUADRO, ECC.), A COSA PARAGONERESTE “NIHL” O PIU’ IN GENERALE LA VOSTRA MUSICA?
“’NIHL’ va inteso come un’opera d’arte a sè stante, non può essere paragonato ad altro”.
SECONDO VOI E’ POSSIBILE COMPORRE MUSICA SENZA RIPETERE GLI ULTIMI VENTICINQUE ANNI DI DEATH METAL? PENSATE CHE IL GENERE ABBIA ANCORA QUALCOSA DI VERAMENTE NUOVO DA DIRE?
“Ovviamente. Non nego che esistano molte ripetizioni al giorno d’oggi, ma ci sono anche altri modi di intendere e suonare il metal estremo. Basta darsi un’occhiata in giro e non fermarsi alla superficie”.
GLI ALTARAGE SUONERANNO MAI DAL VIVO O RESTERANNO UNO STUDIO PROJECT?
“Proprio in questo momento stiamo forgiando delle nuove alleanze per portare la nostra musica sul palco (di recente la band è stata annunciata all’Amplifest 2016 in compagnia di Downfall of Gaia, Kayo Dot, Neurosis e altri, ndR)”.
CHE COSA FARETE NEI PROSSIMI TEMPI?
“Lasceremo che la peste degli Altarage si diffonda il più possibile, dopodiché ci metteremo al lavoro sul successore di “NIHL””.