ALTARAGE – Incubi e deliri

Pubblicato il 09/04/2019 da

Tre album in quattro anni e nessuna intenzione di scendere a compromessi. Questi sono gli Altarage, giunti con “The Approaching Roar” all’ennesimo capitolo di una carriera a dir poco vulcanica e votata alle sonorità più disturbanti dello spettro death-black. Musica che parte dalle visioni terrificanti di Portal e Dragged Into Sunlight, passa per la concretezza dei Dead Congregation e annega in un oblio in cui noise e drone rendono ancora più dolorosa l’esperienza d’ascolto. Una proposta certamente non alla portata tutti, eppure in grado di irretire e distanziarsi dai tanti epigoni di Horror Illogium e The Curator in virtù di una solidità non comune all’interno di questo (sotto)genere…

SONO PASSATI TRE ANNI DALLA NOSTRA ULTIMA CHIACCHIERATA, E NEL FRATTEMPO AVETE PUBBLICATO ALTRI DUE ALBUM. VIENE SPONTANEO PENSARE CHE PER VOI IL SONGWRITING SIA QUALCOSA DI MOLTO NATURALE E ISTINTIVO. COSA FA SCATTARE SOLITAMENTE LA SCINTILLA DEL PROCESSO CREATIVO?
– Niente di speciale. Siamo dove dovremmo essere, per dirla molto semplicemente. I riff non dormono e non aspettano mai.

NON AVETE MAI PENSATO CHE UNA SIMILE PROLIFICITÀ POTESSE AVERE UN IMPATTO NEGATIVO SULLA QUALITÀ DELLA VOSTRA MUSICA?
– Non possiamo smettere di scrivere, né pubblicare qualcosa che non faccia parte dei nostri piani. Non ha importanza se rilasciamo nuovo materiale ogni anno, ogni sei mesi o ogni settimana. Esiste una regola che stabilisca quanto tempo deve passare tra un disco e l’altro? Due anni? Tre? Quattro? Di più? Qual è il punto? Se hai del buon materiale è giusto che tu lo pubblichi.

I PARAGONI CON ALTRI GRUPPI VI INFASTIDISCONO? QUANTO È IMPORTANTE PER VOI IL RAGGIUNGIMENTO DI UNA FORTE IDENTITÀ?
– Non ci interessa. Sappiamo quali sono le nostre influenze e ci concentriamo su quello che dobbiamo fare. Lasciamo che siano gli altri a preoccuparsi dei paragoni, delle etichette e di altre amenità. Non abbiamo tempo per questo.

LA MUSICA DEGLI ALTARAGE SI SEMPRE BASATA SUL CONCETTO DI RIFF. COSA NE PENSATE DI QUEI GRUPPI CHE, NEL TENTATIVO DI GENERARE UN SENSO DI CAOS, PRENDONO LE DISTANZE DA QUESTO ELEMENTO? NON CREDETE CHE UN SOUND CONFUSIONARIO SERVA SPESSO A CELARE UNA SERIE DI LIMITI COMPOSITIVI?
– Quali band? Bisognerebbe sapere i nomi dei gruppi a cui ti riferisci per esprimere una buona opinione. Non lo so. Mi piacciono i riff, quello è sicuro. A ognuno il suo.

“THE APPROACHING ROAR” CONTIENE SIA I VOSTRI BRANI PIÙ LUNGHI E DILATATI (“URN”, “CYCLOPEAN CLASH”, “CHAWOROS SEPHELLN”) CHE QUELLO PIÙ CORTO IN ASSOLUTO (“HIEROGLYPHIC CERTAINTY”)… VOLEVATE TESTARE GLI ESTREMI DELLA VOSTRA PROPOSTA?
– Per metterli alla prova è necessario scrivere brani lunghi o brevi? No. Le canzoni sono solo canzoni, non importa quale sia la loro durata.

ESISTE UNA REAZIONE PERFETTA ALLA VOSTRA MUSICA?
– Non che io sappia. Ad ogni modo, fanculo la perfezione.

I VOSTRI ARTWORK RIESCONO SEMPRE A CATTURARE LE ATMOSFERE E I CONTENUTI DEI VOSTRI DISCHI. DA DOVE SIETE PARTITI PER LA REALIZZAZIONE DELL’ULTIMO? CHE SIGNIFICATO HA PER VOI IL NERO? CAMBIERETE MAI IL COLORE DELLE VOSTRE GRAFICHE IN FUTURO?
– Gli artwork sono strettamente correlati ai testi, quindi dovresti leggerli per scoprirne i significati reconditi. Non sappiamo cos’abbia in serbo il futuro per le nostre grafiche. Sarebbe noioso esserne già a conoscenza, non credi?

SIETE PASSATI DA UN’ETICHETTA DI CULTO COME L’IRON BONEHEAD AD UN’ALTRA MOLTO PIÙ AFFERMATA COME LA SEASON OF MIST. COME AVETE VISSUTO QUESTO CAMBIAMENTO? PORTARE LA MUSICA DEGLI ALTARAGE AD UN PUBBLICO PIÙ AMPIO È SEMPRE STATO UN VOSTRO OBIETTIVO?
– Credo ogni band del pianeta sia mossa dallo stesso principio: far ascoltare la propria musica. Posso dirti che la nostra intenzione era, è e sarà sempre quella di scrivere musica in primis per noi stessi, ma ovviamente tutti sono ben accetti.

OLTRE AL DEATH E AL BLACK METAL, COS’ALTRO VI INFLUENZA? CREDO SI SENTA MOLTO L’INFLUSSO DI CERTE SONORITÀ DRONE, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA L’APPROCCIO RITMICO…
– Non vediamo il black metal come un’influenza diretta; ci sono rimandi qua e là… qualche accordo… ma niente di più. Le nostre radici sono ben piantate nel death metal, anche se a conti fatti siamo semplicemente una rock band. Un power-trio, se preferisci. Abbiamo molte più cose in comune con gli Sleep che con gli Emperor, ad esempio. Drone? Certamente!

HO SEMPRE IMMAGINATO LA MUSICA DEGLI ALTARAGE COME L’ESTENSIONE DI UN INCUBO. IN CHE MODO IL VOSTRO SUBCONSCIO SI RIFLETTE IN CIÒ CHE SUONATE?
– I nostri testi sono divagazioni sulla vita, la morte, l’esistenza… cose pericolose a cui pensare se non hai una presa salda sulla routine quotidiana.

IN BASE ALL’ESPERIENZA LIVE FINORA ACCUMULATA, PREFERITE ESIBIRVI IN DATE SELEZIONATE O DURANTE VERI E PROPRI TOUR?
– La nostra musica nasce per essere suonata dal vivo e al massimo volume. Sia i tour che le date singole possono essere fantastici. Sono le condizioni a determinare di volta in volta ciò che è meglio per la band.

SIETE ORIGINARI DI BILBAO, UNA CITTÀ NON MOLTO CONOSCIUTA PER LA SUA SCENA METAL. C’È QUALCHE BAND CHE PENSATE DOVREMMO ASCOLTARE?
– No.

DOVE PENSATE DI POTERVI SPINGERE COME MUSICISTI? QUALE SARÀ IL VOSTRO PROSSIMO PASSO?
– Non siamo musicisti, siamo terroristi del Nulla. Per noi il passo successivo è sempre il più eccitante, perché nessuno sa dove andremo a parare.

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