Supermen returns. Con l’ennesimo capolavoro, “Fortress”, appena dato alle stampe, e l’ennesimo tour sold-out in diritura d’arrivo sulle coordinate di Greenwich, il nome degli Alter Bridge è di nuovo pronto a spopolare nella piazza virtuale metallica. Abbiamo dunque colto al volo l’occasione per fare telefonicamente il punto della situazione con Mark Tremonti, interrogato sulla sua band principale e sui numerosi progetti paralleli: a voi il resoconto della chiaccherata con il chitarrista italo-americano, sintetico ma cortese nel rispondere al nostro fuoco di domande…
L’ANNO SCORSO SIETE STATI TUTTI IMPEGNATI CON I VOSTRI RISPETTIVI PROGETTI (TU CON IL TUO PROGETTO SOLISTA, MYLES CON SLASH, SCOTTO CON I PROJECTED…), QUANDO AVETE TROVATO IL TEMPO DI REGISTRARE “FORTRESS”?
“Ci siamo trovati ad inizio gennaio io e Myles per mettere insieme un po’ di idee che avevamo raccolto nell’anno precedente, e nel giro di poche settimane eravamo già pronti per iniziare la pre-produzione, così insieme agli altri ragazzi della band abbiamo iniziato le registrazioni, che sono durate poco più di due mesi. Insomma, nel complesso tutto il processo si è completato in poco più di tre mesi”.
TUTTE QUESTE ESPERIENZE PARALLELE HANNO IN QUALCHE MODO INFLUENZATO IL VOSTRO MODO DI COMPORRE?
“Sicuramente fare altri tipi di esperienze è un qualcosa che ti arrichisce come musicista, ma credo ormai gli Alter Bridge abbiano un loro stile definito, per cui quello che facciamo al di fuori della band non influenza, se non in minima parte, il nostro modo di comporre”.
IL TUO STILE CHITARRISTICO E’ ORMAI UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO E RICONOSCIBILE, MA L’IMPRESSIONE E’ CHE STAVOLTA TU ABBIA VOLUTO OSARE QUALCOSA DI PIU’…
“Non c’è stato un cambiamento in particolare, semplicemente ho voluto sperimentare più di quanto non avessi già fatto in passato e mettermi alla prova, cercando di uscire dalla mia zona di confort; negli assoli, ad esempio ho usato meno il wah-wah e i legati, provando ad introdurre qualche nuovo trucco”.
STAVOLTA TI SEI CIMENTATO ANCHE DIETRO AL MICROFONO: E’ STATA PIU’ L’EMOZIONE NEL CIMENTARSI IN QUESTA VESTE ANCHE CON GLI ALTER BRIDGE, O LA ‘PAURA’ A CONFRONTARSI CON UN MOSTRO DI BRAVURA COME MYLES?
“Nessuna paura, ormai con Myles ci conosciamo da anni e siamo come fratelli, quindi non c’è nessun timore reverenziale. Diciamo piuttosto che, dopo aver rotto il ghiaccio con il mio progetto solista, ero curioso di cimentarmi in questa veste anche con la mia band principale, anche se un po’ più nervoso, dato che in genere con gli Alter Bridge sono abituato a stare a sinistra, lasciando il microfono a qualcun altro se non per qualche coro dal vivo”.
VISTO CHE MYLES SUONA ALCUNI SOLI SULL’ALBUM, VI STATE IN QUALCHE MODO MISCHIANDO I RUOLI…
“Sì, la cosa più importante è che ci divertiamo a suonare insieme, e sicuramente questo confronto è un qualcosa che ci stimola entrambi a fare di meglio. Myles, oltre che un cantante eccezzionale, è infatti anche un buon chitarrista, con uno stile diverso dal mio ma complentare: lo puoi sentire ad esempio nella title-track, dove ci siamo incrociati nei solo, come già in passato ci era capitato di fare con ‘Blackbird'”.
“AB III” ERA UN DISCO MOLTO HEAVY, MA C’ERANO COMUNQUE QUELLE ROCK-BALLAD CHE INVECE, ECCEZZION FATTA PER “ALL ENDS WELL”, SONO PRATICAMENTE ASSENTI SUL NUOVO ALBUM…COME MAI QUESTA SCELTA?
“Volevamo sicuramente fare un disco energico, da poter suonare dal vivo e che fosse in grado di scatenare la reazione del pubblico: credo sia questo il motivo per cui è uscito un disco così aggressivo e veloce. E’ vero che in passato abbiamo composto parecchi mid-tempo, ma personalmente io, fin da quando ero un ragazzino, sono appassionato di musica metal, quindi mi fa piacere che i ragazzi mi stiano seguendo in questa direzione”.
UNA PASSIONE CHE ABBIAMO AVUTO MODO DI NOTARE ANCHE NEL RECENTE DISCO SOLISTA…
“Esatto, quel sound rispecchia fedelmente quelle che sono le mie origini e i miei gusti musicali”.
A PROPOSITO DI METAL, HO LETTO IN RETE DI UN’IPOTETICA COLLABORAZIONE, ANCORA AI TEMPI DELLO SPLIT DEI CREED, CON JAMEY JASTA E JOY JORDISON, CHE PERO’ NON E’ MAI ANDATA IN PORTO…E’ VERO?
“Ne ho sentito parlare anch’io, ma non so da davvero da dove arrivi questa voce. Tra l’altro, mentre con Jamey ci conosciamo da tanto tempo, non credo di aver mai parlato in vista mia con Joy, quindi sarebbe difficile pensare di cominciare qualcosa senza nemmeno conoscersi (risate, ndA)”.
TORNANDO AGLI ALTER BRIDGE, COSA CI PUOI DIRE DI “CALM THE FIRE”? LA SUA INTRO RICORDA DA VICINO IL SOUND DEI MUSE…
“L’intro ci è venuta fuori durante la fase di pre-produzione: volevamo qualcosa di atmosferico, così Myles ed Elvis se ne sono usciti con questo pezzo; tra l’altro, è uno dei miei preferiti dell’album, anche se sicuramente è abbastanza diverso rispetto al contesto generale del disco”.
COSA CI PUOI DIRE INVECE DELL’ARTWORK DI “FORTRESS” E DELLA SCELTA DEL TITOLO?
“Abbiamo scelto il titolo dopo aver registrato tutte le canzoni, e la scelta era tra ‘Fortress’ e ‘Farther Than The Sun’. Alla fine, dopo un sondaggio tra amici e parenti, abbiamo optato per la prima, che ci sembrava la più forte. Per quanto riguarda l’artwork, ha a che vedere con il testo della canzone: il concetto di fondo è che nulla dura per sempre, per questo abbiamo scelto l’immagine di un castello diroccato”.
SE NON SBAGLIO E’ TUO FRATELLO AD OCCUPARSI DEI VOSTRI ARTWORK, CORRETTO?
“Esatto, Dan ha disegnato tutti i nostri cover artwork e si occupa anche del mio progetto solista, mentre mio fratello Michael segue il canale Social degli Alter Bridge”.
COSA CI PUOI DIRE INVECE DELLA TUA CARRIERA SOLISTA, CI SONO GIA’ PROGRAMMI PER IL FUTURO?
“Ancora non c’è nulla di definito, credo comunque ci troveremo verso la fine dell’anno con gli altri ragazzi della band per iniziare a buttare giù un po’ di idee, anche se è ancora presto per parlare di un nuovo album”.
IL NOME ALTER BRIDGE, ALMENO IN EUROPA, DIVENTA SEMPRE PIU’ IMPORTANTE: AVETE IN PROGRAMMA QUALCOSA DI SPECIALE PER QUESTO TOUR, COME AD ESEMPIO UN NUOVO LIVE ALBUM? E CHE PROGRAMMI AVETE INVECE, SEMPRE SUL FRONTE LIVE, PER IL 2014?
“Per quanto riguarda il tour europeo è ancora presto per dirlo: per ora abbiamo in cantiere la trasmissione di uno show in streaming e di filmare del materiale per un box set, ma è ancora da decidere. L’anno prossimo invece faremo sicuramente un tour in America e una data ad un festival in Australia, dopodiché cominceremo il giro dei festival tra America ed Europa in primavera / estate, e non escludo che non si possa tornare in Europa in autunno”.
AVETE GIA’ SCELTO LA SCALETTA PER IL TOUR?
“No, non ancora, dobbiamo ancora completare le prove e scegliere di conseguenza le canzoni più adatte ad essere suonate dal vivo, quelle che scatenano l’entusiasmo del pubblico. Credo le prime date in UK saranno un buon banco di prova, comunque sento già di poter dire che, grazie anche alla presenza di Shinedown ed Halestorm, ci sono le premesse per il miglior tour di sempre”.
COME PROCEDONO INVECE LE COSE CON I CREED, STATE LAVORANDO AL SUCCESSORE DI “FULL CIRCLE”?
“Per ora abbiamo circa tre canzoni composte dopo l’ultimo tour, quindi direi che è ancora presto per poter parlare di un nuovo album, anche perchè ora la nostra priorità sono gli Alter Bridge”.
TROVI MAI ISPIRAZIONE NEI POSTI DOVE VIVI, O DOVE HAI VISSUTO?
“Mmmh, diciamo che più che altro trovo ispirazione nel mio studio, che mi sono fatto costruire in casa. Amo molto stare lì dentro, ed è lì che nascono la maggior parte delle mie idee”.
SO CHE SEI UN GRANDE FAN DEI LIBRI DI GEORGE MARTIN, “IL TRONO DI SPADE”, QUINDI VOLEVO INNANZITUTTO CHIEDERTI SE TI E’ PIACIUTA ANCHE LA SERIE TV…
“La adoro, credo abbiano fatto davvero un ottimo lavoro, soprattutto nella ricostruzione dei castelli e delle ambientazioni esterne, veramente notevoli. Anche gli attori sono molto bravi, ricalcano alla perfezione i personaggi”.
…E, SE TI CHIEDESSERO UN PEZZO PER LA COLONNA SONORA, QUALE SCEGLIERESTI E PER RAPPRESENTARE QUALE FAMIGLIA?
“Credo che la più adatta sia ‘Words Darker Than Their Wings’, tratta dal nostro penultimo album, dato che è stata ispirata proprio dal primo libro della saga. Per quanto riguarda la casata, personalmente ho un debole per Tyrion: anche se i Lannister non sono certo la mia famiglia preferita, visto che sono i cattivi, la dedicherei comunque a lui”.
BENE MARK, E’ TUTTO PER OGGI, A TE IL MICROFONO PER I SALUTI DI RITO…
“Grazie a tutti i nostri fan italiani, sono orgoglioso di avere del sangue italiano per la passione che ci dimostrate in ogni occasione, ci vediamo presto!”.