Con una discografia giunta con l’ultimo “AB III” al terzo capolavoro, un tour europeo che si preannuncia già sold-out ed un nuovo contratto con la Roadrunner, il nome degli Alter Bridge è destinato ad essere uno dei più chiaccherati di questo 2010, grazie all’incredibile binomio tra lo straordinario talento vocale del singer Myles Kennedy e il riffing sempre più elaborato di un Mark Tremonti definitivamente esploso dopo la fine dai Creed. E proprio con il chitarrista italo-americano, tanto scatenato on stage quanto pacato dietro la cornetta, abbiamo fatto due chiacchere alla vigilia della calata italica del quartetto…
DOPO LA REUNION DEI CREED IN MOLTI HANNO TEMUTO CHE QUESTO POTESSE SEGNARE LA FINE DEGLI ALTER BRIDGE: EVIDENTEMENTE NON E’ STATO COSI’, VISTO CHE SIAMO QUI A PARLARE DEL VOSTRO TERZO ALBUM, MA C’E’ MAI STATO UN MOMENTO IN CUI IL FUTURO DEGLI ALTER BRIDGE E’ STATO IN DISCUSSIONE? E, GUARDANDO AL FUTURO, CI DOBBIAMO ASPETTARE UN’ALTERNANZA TRA LE DUE BAND?
“Non c’è mai stato alcun dubbio sul fatto che gli Alter Bridge avrebbero inciso un terzo album, amiamo tropo questa band, abbiamo messo davvero tutti noi stessi in questo progetto e l’affetto dei fan è lì a dimostrarcelo ogni giorno, quindi non c’è nessun motivo di dubitare sul futuro degli Alter Bridge. Sui Creed invece vedremo, dopo aver inciso il nuovo album siamo stati in tour e per il resto viviamo alla giornata: per ora siamo focalizzati sugli Alter Bridge e andremo avanti così almeno per tutto il prossimo anno, poi si vedrà”.
IL NUOVO ALBUM SI INTITOLA SEMPLICEMENTE “AB III”: UN MODO DI SEGNARE LA RINASCITA DEGLI ALTER BRIDGE ANNUNCIANDO IL VOSTRO TERZO CAPITOLO O SEMPLICEMENTE NON RIUSCIVATE A METTERVI D’ACCORDO SUL TIITOLO?
“In realtà è stata una scelta dettata dai fan, dato che, mentre lo stavamo registrando ed eravamo ancora senza un titolo, sulla rete se ne parlava con questa sigla, quindi ci è piaciuta ed abbiamo pensato di chiamare davvero l’album così, è un titolo molto semplice ma anche efficace”.
QUESTO E’ PROBABILMENTE IL VOSTRO ALBUM PIU’ DARK, SIA A LIVELLO MUSICALE CHE DI LYRICS…E’ STATA UNA SCELTA CONSAPEVOLE O SEMPLICEMENTE UN RIFLESSO DEL VOSTRO STATO D’ANIMO ATTUALE?
“E’ stato un processo molto naturale, d’altronde ogni volta che iniziamo a registrare un album non sapremo mai in che direzione andrà a parare finchè non arriviamo alla fine. Stavolta sia io che Myles ci siamo trovati a comporre musica e testi molto dark, in particolare Myles si è isolato dal mondo in fase di scrittura riversando nelle canzoni una serie di questioni con cui si è trovato a combattere negli ultimi anni, quindi alla fine ne è uscito un album oscuro e pesante”.
CON L’APPRODO ALLA ROADRUNNER SIETE ARRIVATI ALLA TERZA ETICHETTA NEL GIRO DI TRE ALBUM: DOPO I DISSAPORI CON LA WIND-UP, COSA E’ ANDATO STORTO CON LA UNIVERSAL? E COME VI STATE TROVANDO CON LA ROADRUNNER?
“La Wind-Up non era decisamente l’etichetta giusta per gli Alter Bridge, ma anche con la Universal le cose non sono andate per il verso giusto, subito dopo l’uscita di ‘Blackbird’ hanno smesso di lavorare per noi, mentre noi abbiamo bisogno di un’etichetta che ci segua anche per quanto riguarda il tour e la promozione del disco, come sta facendo la Roadrunner. Sicuramente è un’etichetta più adatta a noi di quanto non fosse la Universal, quindi speriamo di aver chiuso con i vabagagondaggi discografici”.
ORA CHE AVETE FINALMENTE TROVATO UN’ETICHETTA SU MISURA PER VOI, AVETE IN PROGRAMMA DI GIRARE QUALCHE VIDEO E, NEL CASO, PER QUALE CANZONE?
“No, per ora non abbiamo in programma nessun video, settimana prossima filmeremo solo alcune interviste e poi ci prepareremo per l’avvio del tour, quindi non credo che gireremo nessun clip anche perchè non ne avremmo il tempo; personalmente poi non amo particolarmente stare dietro una telecamera, è molto più divertente suonare dal vivo”.
A PROPOSITO DI LIVE, COSA CI DOBBIAMO ASPETTARE PER IL TOUR IN ARRIVO ANCHE DA NOI ALL’INIZIO DI DICEMBRE?
“Stiamo mettendo insieme proprio ora la scaletta pescando dai nostri tre album, di sicuro ci sarà spazio per l’ultimo arrivato con almeno otto canzoni ma non mancheranno anche i migliori estratti da ‘Blackbird’ e ‘One Day Remains’, per un totale di circa diciotto canzoni”.
NESSUN ESTRATTO QUINDI DAL VOSTRO VECCHIO REPERTORIO CON I CREED O I MAYFIELD FOUR…
“No, gli Alter Bridge sono solo gli Alter Bridge, non ci sarà spazio per nient altro”.
I CREED GODEVANO DI UNA POPOLARITA’ ENORME IN U.S.A. MA ERANO PRESSOCHE’ IGNORATI IN EUROPA, MENTRE GLI ALTER BRIDGE SONO MOLTO POPOLARI ANCHE NEL VECCHIO CONTINENTE…COME MAI SECONDO TE?
“Credo dipenda tutto dal fatto che, quando suonavamo con i Creed, non abbiamo mai avuto successo in Europa, al punto che i nostri tour europei sono stati spesso cancellati per scarsa affluenza di pubblico. Con il senno di poi, è stato un bene, perchè ci ha permesso di ripartire nel vecchio continente come una band nuova, mentre negli Stati Uniti il continuo paragone con i Creed, che invece qui erano molto popolari, ci ha in qualche modo penalizzato”.
IN QUESTI ANNI TU E MYLES VI SIETE TROVATI A COLLABORARE CON I SEVENDUST, I FOZZY, SLASH, MICHAEL ANGELO BATIO… TUTTE QUESTE COLLABORAZIONI POSSONO AVER IN QUALCHE MODO INFLUENZATO IL VOSTRO STILE? E DOBBIAMO ASPETTARCI QUALCHE OSPITATA SUI VOSTRI ALBUM IN FUTURO?
“La maggior parte degli artisti con cui abbiamo lavorato sono nostri amici, con i Sevendust ad esempio abbiamo condiviso un sacco di tour, sono un’ottima band e quindi quando ci hanno invitato a registare un paio di canzoni con loro lo abbiamo fatto volentieri, così come è stato davvero divertente lavorare con Michale dato che è uno shredder fenomenale”.
DOBBIAMO QUINDI ASPETTARCI ALTRE COLLABORAZIONI DA PARTE VOSTRA IN FUTURO OPPURE SARETE VOI AD OSPITARE QUALCUNO DI QUESTI ARTISTI SU UN VOSTRO ALBUM?
“In realtà il prossimo progetto su cui sto lavorando è un album solista in cui canto e suono la chitarra, quindi spero di poter invitare un po’ di amici a collaborare su questo disco; ancora non c’è nulla di pianificato ma, dopo il tour con gli Alter Bridge, mentre Myles sarà in tour con Slash mi dedicherò a raccogliere un po’ di idee messe da parte in questi anni per il mio primo solo album”.
IN OCCASIONE DEI VOSTRI PRIMI DUE ALBUM AVETE PRESTATO MOLTE VOSTRE CANZONI ALLA WWE (“METALINGUS” COME ENTRY THEME DI EDGE, MA ANCHE “OPEN YOUR EYES”, “FIND THE REAL” E “RISE TODAY”): CI DOBBIAMO ASPETTARE QUALCHE COLLABORAZIONE DI QUESTO GENERE ANCHE PER IL NUOVO ALBUM?
“Sarebbe grandioso! I ragazzi della WWE sono davvero in gamba, ci è capitato di suonare un paio di volte di suonare ‘Metalingus’ prima di un match ed è stata un’esperienza veramente fantastica, speriamo di poterlo rifare in futuro magari con ‘Isolation’, sicuramente la canzone de nuovo album che si presta meglio a questo scopo.”
E, DOVENDO SCEGLIERE, PER CHI VORRESTE COMPORRE UN NUOVO THEME?
“Beh, visto che il suo nome è già legato a quello degli Alter Bridge sicuramente direi The Edge!”.
DOPO AVER INIZIATO CON UN CORSO DI CHITARRA, SEI CRESCIUTO COME AUTO-DIDATTA…CHE CONSIGLI TI SENTI DARE AI GIOVANI ASPIRANTI CHITARRISTI CHE VOGLIONO SEGUIRE LE TUE ORME?
“Beh, innanzitutto non devono mai venire meno la passione e l’impegno, i due ingredienti fondamentali per poter fare strada con questo strumento; dal punto di vista della tecnica poi è importante padroneggiare bene il bending e il vibrato, indispensabili per chi con la musica vuole trasmettere emozione e non solo rumore”.
BENE MARK, E’ TUTTO PER ORA: GRAZIE PER ESSERE STATO CON NOI E…A PRESTO!
“Grazie a voi, vi aspettiamo a Dicembre in concerto!”.