AMEBIX – No Gods, No Masters!

Pubblicato il 04/12/2011 da

Stig e The Baron sono tornati e, con la ri-unificazione dei due fratelli e padri indiscussi del “crust”, il nome degli Amebix risuona nuovamente, dopo ben ventitré anni di silenzio totale. La storica e incredibilmente influente band inglese è tornata sulle scene dopo un silenzio assordante, ancora una volta spiazzando tutti (come aveva fatto con i suoi vecchi e ormai leggendari primi lavori ormai un quarto di secolo fa) con un nuovo album – “Sonic Mass” –  che vede i Nostri fare nuovamente ciò che hanno sempre fatto con integrità assoluta, ovvero non seguire alcuna regola se non quella dettata dal loro cuore di totali outsider e ribeli, musicali e non solo. Metalitalia.com non poteva non coprire un ritorno così inaspettato quanto atteso, e ha raggiunto The Baron in Inghilterra  per cercare di far luce nel mondo di una band che ha passato la sua esistenza nell’oscurità più totale, ma che ha generato inconsapevolmente legioni sterminate di imitatori che si perdono ormai a vista d’occhio, un quarto di secolo dopo.


CIAO ROB, POTREMMO COMINCIARE LA NOSTRA CHIACCHIERATA RICORDANO AI NOSTRI LETTORI COSA CAUSO’ LA FINE DEGLI AMEBIX OLTRE VENT’ANNI FA, E COSA IN ULTIMA ISTANZA LI HA RIPORTATI IN VITA DI RECENTE?
“Nel 1987 eravamo giunti musicalmente alla fine della corsa. Sentivamo che avevamo finito il combustibile musicale, e che a nessuno importava cosa avessimo da dire. In un certo senso credo che gli Amebix erano vent’anni avanti rispetto al mondo musicale di allora, chiaramente profetizzando la situazione della musica estrema di oggi”.

COSA HA PORTATO ROY MAYORGA NELLA BAND?
“Lo abbiamo conosciuto tramite un amico in comune. Roy ha accettato un invito che gli abbiamo fatto per aiutarci a ri-registrare del nostro vecchio materiale per la realizzazione del DVD ‘Risen'”.

MAYORGA HA PRODOTTO E REGISTRATO IL NUOVO ALBUM. MA QUANTO E’ STATO DETERMINANTE NELLA SCRITTURA DELLA NUOVA MUSICA?
“Roy ha scritto un paio delle canzoni completamente da solo, mentre io ne ho scritte delle altre. Ma, in generale, il disco è nato in maniera molto organica, con il contributo di tutti, e con ogni membro della band coinvolto in un modo o in un altro. Roy comunque negli ultimi anni è stato molto più attivo di me e Stig, ed è molto più abituato di noi a scrivere nuova musica, quindi credo che sia stato lui a rompere il silenzio e iniziare il processo di scrittura quando ha cominciato la stesura di ‘The Messenger'”.

CREDI CHE IL PROGRAMMA MOLTO FITTO DI MAYORGA E I SUOI IMPEGNI CON ALTRE BAND,MINERANNO IN QUALCHE MODO I VOSTRI PIANI FUTURI?
“Probabilmente sì, ma ora come ora non abbiamo alcun programma definito per il prossimo futuro. Dopo ventiquattro anni passati in letargo credo che ci prenderemo tutto il tempo necessario per risvegliarci dal torpore e per capire cosa vogliamo fare, senza alcuna pressione, e solo quando ce lo sentiamo”.

CREDI CHE MAYORGA ABBIA PORTATO QUALCHE NOVITA’ DI RILIEVO PER GLI AMEBIX? SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA IL SOUND E NELLA VISIONE DI INSIEME DELLA BAND?
“Certo che sì. Roy ha dotato gli Amebix di un atteggiamento molto più professionale, e ha introdotto del talento insostituibile nella band, soprattutto per quanto rigurarda le sue capacità tecniche e le sua esperienza nel campo della produzione. Tutto ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni non sarebbe potuto accadere senza di lui. E’ stato per noi come la tessera mancante di un puzzle, che è entrata perfettamente al momento giusto, permettendo al disegno di compiersi alla perfezione”.

SIETE FELICI DI COME E’ VENUTO “SONIC MASS”? SE POTESTE TORNARE INDIETRO CAMBIERESTE QUALCOSA DEL DISCO?
“No, non cambierei neanche una nota. C’è una forza di coesione e integrità in questo album che lo ha reso un qualcosa di cui andiamo incredibilmente fieri. Credo che ‘Sonic Mass’ sia uno dei nostri lavori più grandiosi”.

COME E’ STATA LA RISPOSTA AL DISCO DA PARTE DEL PUBBLICO FIN’ORA? COSA RISPONDERESTI ALLE CRITICHE DEI VOSTRI FAN DI PRIMA DATA CHE GIUDICANO IL DISCO PIU’ MELODICO E “RIPULITO” RISPETTO AI VOSTRI LAVORI PASSATI?
“La reazione al disco fin’ora è stata straordinaria, sia dal nostro punto di vista che da quello della critica. Inizialmente ero molto preoccupato, ma ora è chiarissimo che la gente alla fine ha potuto ascoltare ciò che noi avevamo in mente fin dall’inizio, e questa è una enorme soddisfazione, e una grandissima vittoria per noi. Ho notato che ora il disco sta solo acquistando ulteriore notorietà e che il suo apprezzamento sembra inarrestabile. Oggi gli Amebix sono ancora quasi del tutto sconosciuti, e credo che rimarranno così per sempre, un fenomeno di culto. Per noi questo va benissimo, perché non permetteremmo a nessuno di dettarci alcuna regola sul nostro sound o su come debba essere la nostra musica. Noi abbiamo fatto il nostro viaggio, tutto ciò che abbiamo fatto negli anni ormai è nella storia, e questo album è il risultato di questo nostro personale viaggio”.

COSA PENSI DEI VOSTRI VECCHI ALBUM, ANDANDOLI A RIASCOLTARE OGGI?
“Onestamente per me non esiste un album degli Amebix che riesco ad ascoltare dall’inizio alla fine e apprezzare nella sua interezza. Quei vecchi album avevano sempre tanti punti deboli, e del buon songwriting veniva sempre rovinato da una produzione mai all’altezza. Ci sono comunque delle eccezioni, e alcune canzoni come ‘The Power Remains’,’Arise!’,’Drink And Be Merry’,’Last Will And Testament’, e ‘I.C.B.M.’ rappresenteranno dei bei momenti secondo me. Ma ‘Sonic Mass’ supera tutti i nostri lavori precedenti in tutto, perché è il primo lavoro completo che abbiamo mai fatto. E’ il primo album compiuto e organico fino in fondo che siamo riuscti a realizzare, e che ha una storia completamente a sé”.

COME E’ NATO SONIC MASS? POTRESTI SPIEGARCI IL PROCESSO CREATIVO ALLA BASE DEL DISCO, E RACCONTARCI COME E’ STATO SCRIVERE E REGISTRARE NUOVA MUSICA DOPO TUTTI QUESTI ANNI?
“E’ stato un processo molto frammentato e intermittente. Dovevamo mettere insieme i frammenti sparsi di tempo libero che si creavano di tanto in tanto. Roy ha un programma molto fitto e impegnativo con le sue altre band, per cui abbiamo sempre cercato di approfittare del suo tempo libero quando si trovava in Europa e di incontrarci appena possibile senza sprecare un solo secondo. Il disco è stato registrato nell’arco di un paio di anni in varie location differenti, tra cui una cascina di campagna nel Derbyshire, una casa stregata in Irlanda e un piccolo studio a Northampton. Francamente il fatto che questo album alla fine sia venuto alla luce e che suoni in questo modo è un vero miracolo, in un certo senso”.

I TEMPI CAMBIANO E GLI ANNI PASSANO. TU E STIG ORA SIETE PIU’ IN AVANTI CON GLI ANNI, E SIETE STATI LONTANI DAI RIFLETTORI PER QUASI UN QUARTO DI SECOLO, ORMAI. DOPO TUTTO QUESTO TEMPO, DOVE AVETE TRATTO ISPIRAZIONE E MOTIVAZIONE PER RIPRENDERE?
“In realtà la nostra inattività ha aiutato molto il nostro ritorno in quanto io ho potuto avere molto più tempo per leggere, studiare e informarmi sulle cose che mi interessano, e questo ha molto facilitato la stesura dei testi. Anche Stig si è preso molto tempo per indagare certe cose della sua vita, quindi credo che siamo arrivati alla scrittura dei pezzi con tanto da dire e con un linguaggio più maturo e articolato”.

PENSI CHE CIO’ CHE ISPIRAVA GLI AMEBIX AGLI ESORDI VI ISPIRI ANCORA OGGI?
“Assolutamente sì. Per me nulla è cambiato. Sono più vecchio ora, ma lo spirito iniziale degli Amebix è rimasto del tutto immutato”.

LE CANZONI DI “SONIC MASS” HANNO PRESO FORMA NELL’ARCO DI UN LUNGO PERIODO DI TEMPO, OPPURE SONO IL RISULTATO DI UN UNICO PROCESSO DI SCRITTURA?
“E’ stato un po’ come scoperchiare il vaso di Pandora. Una volta tolto il tappo e scritta la prima canzone, il processo di scrittura è stato inarrestabile ed altre canzoni hanno fatto seguito. C’erano frammenti di idee preesistenti qua e là, ma nulla che fosse stato iniziato consciamente”.

SEMBRA CHE L’USO DELLA MELODIA, DELLE TASTIERE E DI RITMICHE PIU’ RALLENTATE E RILASSATE ABBIANO PIU’ SPAZIO CHE MAI NEL VOSTRO SOUND ODIERNO. SEI D’ACCORDO?
“Sì, credo che sia un’argomentazione molto onesta sulla nostra musica odierna. In generale io ora sto apprezzando molto di più un sound maggiormente strutturato e complesso che in passato, e con più ‘ear candy’ (‘zucchero per le orecchie’, ndR), come a Ray piace chiamarlo”.

COME PENSI SI SIA EVOLUTA LA SCENA MUSICALE IN TUTTI QUESTI ANNI? STAI NOTANDO L’INFLUENZA DEGLI AMEBIX INTORNO A TE? CI SONO BAND O MUSICISTI CONTEMPORANEI CHE TI COLPISCONO OGGIGIORNO?
“Mi dispiace, ma non ho alcun riferimento ormai. Non ho più ascoltato musica e non sono stato coinvolto in alcuna scena musicale per oltre vent’anni, ormai. Forse è proprio questo che alla gente sfugge: gli Amebix di oggi non sono influenzati da nulla che sia successo negli ultimi venticinque anni. E’ così e basta”.

BENE, ALLORA ORA CHE ORMAI SIETE UFFICIALMENTE TORNATI, COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAGLI AMEBIX NEL FUTURO PROSSIMO? REGISTRERETE UN SEGUITO A “SONIC MASS”?
“Personalmente a me piacerebbe molto continuare e scrivere nuova musica. Ma dobbiamo capire se le nostre nuove porte sono realmente aperte. Quando lo capiremo, non esiteremo ad attraversarle”.

GLI AMEBIX SONO QUASI SEMPRE STATI TU E TUO FRATELLO STIG. POTRESTI DIRCI COME LAVORATE INSIEME VOI DUE, E COSA VI HA TENUTI COSI’ UNITI IN TUTTI QUESTI ANNI?
“In realtà era parecchio tempo che non passavamo del tempo insieme, e negli ultimi anni siamo stati entrambi impegnati in cose del tutto separate nelle nostre vite, e abbiamo intrapreso sentieri differenti. Ma avremo sempre un terreno comune qualunque cosa facciamo, e quel terreno comune si manifesta quasi esclusivamente con questa band. E’ piuttosto semplice, insieme manifestiamo una sorta di energia e una meccanica interna del tutto particolare. In realtà, questo è il caso di tante band in cui ci sono dei fratelli. Si crea un’ottima combinazione di idee e ispirazione”.

COME MAI AVETE DECISO DI RI-REGISTARE QUELLE VECCHIE CANZONI PER REALIZZARE “REDUX”?
“E’ stato il semplice desiderio di creare finalmente un prodotto finale degno delle canzoni che avevamo scritto. Una vendetta, praticamente… una rivincita”.

COSA TI DICE LA PAROLA “CRUST?”
“Pane”.

PARLANDO D’ALTRO: E’ VERO CHE UNA VOLTA STIG E’ QUASI STATO SBRANATO DA UNA TIGRE E CHE TU ORA SEI UN FABBRO E COSTRUISCI SPADE?
“Era un puma, non una tigre, e lui aveva cinque anni. E sì, l’animale lo ha attaccato e per poco non lo ha ucciso. E sì, io costruisco spade. Lavoro su un’isola al largo della Scozia, e sono ormai ventun anni che faccio questo lavoro. Di certo sono più famoso per le mie spade che per gli Amebix! Ci sono ulteriori informazioni su questa mia attività sul mio sito web www.castlekeep.co.uk”.

GRAZIE ROB, SE C’E’ ALTRO CHE VORRESTI AGGIUNGERE, PER PIACERE SPARA PURE!
“Siamo tornati in un tempo in cui la gente vede la musica come un prodotto gratuito, e la fruisce con superficialità, saltando da una traccia all’altra senza motivo e poi saltando al prossimo prodotto senza ricordare nulla. Noi pensiamo che, senza tempo dedicato e senza pazienza, non c’è neppure esperienza. Per questo vorrei solo ricordare a tutti che per apprezzare ‘Sonic Mass’ serve tempo e pazienza. Abbiamo fatto questo album perché vada ascoltato, per essere assorbito nella sua pienezza. Detto ciò, ci auguriamo che tutti voi apprezziate l’ascolto del disco proprio quanto abbiamo apprezzato noi la sua realizzazione. No Gods No Masters!”.

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