Il tempo per gli Amorphis sembra essersi fermato. “The Beginning Of Times” è il decimo album in studio della band finlandese e ancora una volta i nostri hanno sfornato un lavoro degno del loro nome: fresco, ispirato e coinvolgente. Abbiamo chiesto al chitarrista Tomi Koivusaari qual è il segreto del loro successo, che sembrerebbe essere la semplicità e l’amore per la musica. Di seguito il resoconto di una piacevole chiacchierata in cui si è parlato sia di musica che della terra madre degli Amorphis, la Finlandia.
“THE BEGINNING OF TIMES” E’ IL VOSTRO DECIMO ALBUM ED E’ UN OTTIMO LAVORO! COSA DEVE FARE UN GRUPPO PER CONTINUARE A SUONARE BUONA MUSICA DOPO COSI’ TANTI ANNI? QUAL E’ IL VOSTRO SEGRETO?
“Nel nostro caso è che non ci importa poi troppo quello che dovremmo fare, semplicemente facciamo quello che ci sembra giusto in quel momento. In questo modo ci siamo sempre sentiti ispirati. Non facciamo dischi solo per arrivare a fare il tour, amiamo ancora produrre nuova musica. Non so se questo possa essere considerato un segreto, ma nel nostro caso ha funzionato”.
PARLANDO DEI TESTI DI “THE BEGINNING OF TIMES”, QUESTA VOLTA AVETE PRESO ISPIRAZIONE DALLE GESTA DI VAINAMOINEN, UNO DEI PERSONAGGI PRINCIPALI DELLA KALEVALA. VOLETE “PRESENTARE” AI NOSTRI LETTORI CHE NON LO CONOSCESSERO QUESTO PERSONAGGIO E LE SUE GESTA?
“Vainamoinen è probabilmente il più grande personaggio nella mitologia finlandese. Ha molte forme, di saggio, di vecchio uomo, è quasi un semi-dio. Ma molto umano. E’ lui che ha inventato Kantele. E’ molto difficile darti una risposta breve a questa domanda, diciamo che se volete conoscerlo meglio la cosa migliore da fare, naturalmente, è comprare il disco e leggerne I testi. Sono un bravo venditore?”.
C’E’ QUALCHE CONNESSIONE TRA LA STORIA DI VAINAMOINEN E L’ARTWORK DI “THE BEGINNING OF TIMES”?
“Secondo la mitologia finlandese il mondo è stato creato da un uovo dorato, mentre in alcune versioni è Vainamoinen ad essere nato da quest’uovo e ad aver poi creato il mondo. Questi racconti venivano narrati dalla gente comune prima che arrivasse il cristianesimo, per questo Vainamoinen è considerato una sorta di dio pagano”.
IN PASSATO AVETE SPERIMENTATO MOLTO, ADESSO CHE AVETE TROVATO QUESTA NUOVA DIMENSIONE PENSATE CHE VI RIMARRETE FEDELI O POSSIAMO ASPETTARCI ANCORA NUOVI CAMBIAMENTI?
“Non abbiamo mai pianificato quello che avremmo fatto, ovviamente siamo piuttosto soddisfatti di questo nuovo ‘stile’.. dev’essere anche perché abbiamo avuto la stessa line up per gli ultimi quattro dischi, quindi naturalmente questo influenza molto. Vedremo, se cominceremo a sentirci diversi…”.
SECONDO VOI QUALI SONO LE CANZONI MIGLIORI DELL’ULTIMO DISCO? E QUALI SONO LE VOSTRE CANZONI PREFERITE IN ASSOLUTO?
“L’ultimo disco è ancora troppo vicino, solo il tempo ci dirà quali sono le nostre personali preferite, specialmente quando cominciamo a suonare dal vivo, questo gioca sempre un grosso ruolo. Ma se dovessi scegliere adesso direi ‘Crack in a Stone’, ‘Mermaid’ e forse ‘Battle for Light’. Prendendo invece in considerazione tutta la nostra produzione direi ‘Vulgar Necrolatry’, ‘Castaway’, ‘My Kantele’, ‘Tuonela’, ‘Orphan’, ‘Alone’, ‘Leaves Scar’, ‘Smoke’, ‘Weaving the Incantation’, ‘Sampo’, ‘Sky is Mine’. Adesso, magari domani sarà una lista diversa!”.
ABBIAMO APPRESO DA POCO CHE SUONERETE A MILANO A NOVEMBRE, SPERIAMO NON A UN ORARIO TERRIBILE TIPO LE 20:00 DELL’ULTIMA VOLTA (QUANDO CI SIAMO PERSI BUONA PARTE DEL CONCERTO!). CHE RAPPORTO AVETE CON IL PUBBLICO ITALIANO, E IN CHE COSA E’ DIVERSO DA QUELLO SCANDINAVO?
“E’ esatto, suoneremo in Italia durante il nostro tour europeo, ci siamo sempre divertiti molto in Italia. E’ difficile dire in cosa sia diverso il pubblico da quello finlandese, per esempio, perché in Finlandia nel pubblico si trova gente di ogni età. Forse gli italiani mostrano di più le loro emozioni, i finlandesi sono un po’ più timidi”.
AL GIORNO D’OGGI E’ MOLTO DIFFICILE, PER CHIUNQUE VOGLIA ESSERE UN MUSICISTA, VIVERE DELLA SUA MUSICA. VOI AVETE ANCORA BISOGNO DI UN “SECONDO LAVORO”, DOPO VENT’ANNI DI CARRIERA?
“Noi viviamo tutti di quello che facciamo. Sarebbe impossibile pensare di avere un secondo lavoro e di fare dischi, o di andare in tour. Bisognerebbe avere un capo davvero molto gentile! Quindi sono contento che riusciamo ancora a fare quello che amiamo, e ad essere pagati da questo. Non siamo mai diventati ricchi, ma ci possiamo vivere”.
IN CHE MODO LA TERRA DALLA QUALE VENITE INFLUENZA LA VOSTRA MUSICA?
“La natura ci ha sempre ispirato, e alla gente finlandese piace la musica un po’ malinconica, sicuramente nella nostra musica questo si sente. Una musica che sentivamo spesso da piccoli erano gli ‘schlagers’, roba che spesso in Finlandia viene tradotta da canzoni italiane! Bellissime melodie”.
LA FINLANDIA NON E’ UNA META MOLTO COMUNE PER UN ITALIANO, QUANDO E’ IL MOMENTO DI SCEGLIERE DOVE ANDARE IN VACANZA. SE TU FOSSI UN AGENTE DI VIAGGIO, DOVE CONSIGLIERESTI DI ANDARE ASSOLUTAMENTE?
“In estate direi sicuramente nel centro della Finlandia, ci sono migliaia di laghi e la natura incontaminata. Dovreste provare una sauna! E poi in Lapponia, e poi a Helsinki. In estate è una città molto bella. In inverno invece si può sciare in Lapponia.. ed è più o meno tutto”.
MA BABBO NATALE VIVE DAVVERO NEL VILLAGGIO DI BABBO NATALE O E’ SOLO UN CICCIONE CON LA BARBA BIANCA?
“Ovviamente è vero, cosa vuoi dire? Santeri si è anche seduto sulle sue ginocchia! Vive a Rovaniemi ed ha qualche centinaio di anni (ride, ndR)”.
COSA MI DICI DELLA SCENA MUSICALE, C’E’ QUALCHE POSTO PARTICOLARE, CLUB O NEGOZIO E MAGARI QUALCHE BAND CHE VORRESTI CONSIGLIARE?
“A Helsinki c’è un rock club leggendario, si chiama Tavastia. E’ il posto dove andare per vedere musica dal vivo. E poi ci sono un po’ di bar carini, come il Bar Loose, il Bar Bakkari.. è una piccola nazione, e una piccola città, quindi se vuoi vedere dei buoni musicisti finlandesi molto probabilmente li troverai in uno di questi posti”.
DOVE VEDI GLI AMORPHIS TRA DIECI ANNI?
“Quando abbiamo iniziato non potevo neanche immaginare che saremmo ancora stati in giro dopo vent’anni, quindi non si può mai dire. Se il nostro lavoro continua a darci l’ispirazione e il divertimento che ci da adesso, allora perché no? Magari dovremo portare dei pannoloni durante gli show, ma pazienza (ride, ndR)!”