AMORPHIS – Lo spirito della Finlandia

Pubblicato il 21/10/2003 da

Incontrati nel backstage del Summer Breeze (di cui speriamo avrete avuto modo di leggere il report!) gli Amorphis, rappresentati dallo storico chitarrista Esa Holopainen e dal bassista Niclas Etelavuori, hanno gentilmente accettato di sottoporsi au un’intervista per il vostro portale preferito! La band ha ormai da qualche mese pubblicato il nuovo, notevole “Far From The Sun”, rialzando di molto le proprie quotazioni dopo un album non entusiasmante come “Am Unviversum”, e presto (per la precisione agli inizi di novembre) calerà in Italia per un concerto al Transilvania Live di Milano che vi invitiamo a non perdere! Tra un bicchiere di birra e un piatto di chili e maiale (!!!), si è fatto luce sulla nuova fatica dei nostri e su tutto ciò che la nostra curiosità ci ha suggerito sul momento… un’intervista davvero piacevole e distesa che non ha fatto altro che aumentare la nostra stima nei confronti di questi ragazzi, umilissimi e lontani anni luce da pose da rock star. Lunga vita agli Amorphis… e buona lettura!

PARLIAMO SUBITO DELLA REALIZZAZIONE DI “FAR FROM THE SUN”, ALBUM CHE FOTOGRAFA LA BAND IN UN MOMENTO DI GRAN FORMA!
Esa Holopainen: “Grazie infinite per questi complimenti! Il processo di realizzazione dell’album è stato molto semplice: lo abbiamo composto in un lasso di tempo abbastanza breve e lo abbiamo registrato ad Helsinki, per la precisione su una piccola isola non molto distante da essa, dove si trova lo studio. Durante le session l’atmosfera era molto rilassata e credo che questo abbia contribuito alla buona riuscita del lavoro. Siamo poi molto contenti che il nostro amico Hili (produttore di H.I.M, Moonspell, etc., nda) abbia accettato di occuparsi del mixaggio finale, lui è un grande e richiestissimo professionista, grazie a lui l’intero suono del disco ha acquistato in spessore”.

PUR NON PERDENDO DI VISTA QUANTO FATTO NEGLI ULTIMI DUE LAVORI, LE SONORITA’ DI “FAR FROM THE SUN” SONO ABBASTANZA VICINE A QUELLE DI “ELEGY”…
Esa Holopainen: “Sì, anche secondo me ci sono alcune affinità tra il nuovo album ed ‘Elegy’. Credo che le tastiere e il modo in cui le abbiamo utilizzate abbiano molto in comune con ciò che puoi sentire su quell’album e inoltre questa volta sono presenti anche molte più parti folk e melodie ispirate a questa musica… tutte cose che erano anch’esse presenti su ‘Elegy’. Sì, ripeto, le affinità non sono poche ma, come dicevate, il disco ha comunque una propria identità, non abbiamo rinnegato nulla del nostro recente passato… e mai lo faremo! Era da tempo che non utilizzavamo elementi folk e quel particolare tipo di melodie, ed è stato per certi versi naturale incorporare queste cose nei nuovi pezzi, prima o poi sarebbe accaduto: tutto ciò fa sempre parte del nostro dna musicale”.

QUINDI “AM UNIVERSUM” E “TUONELA” SONO ALBUM CHE CONTINUANO AD AVERE TUTTA LA VOSTRA STIMA…
Esa Holopainen: “Certo, non potrebbe essere diversamente, li abbiamo scritti noi (ride, nda)! ‘Am Universum’ è un album molto sperimentale, il più strano della nostra discografia, ma credo che abbia al suo interno almeno due o tre dei più bei pezzi degli Amorphis. ‘Tuonela’ invece mi piace tantissimo, è uno dei miei album preferiti della nostra discografia e ancor oggi lo ascolto spesso”.

“FAR FROM THE SUN” SEGNA ANCHE IL PASSAGGIO DA UNA LABEL INDIPENDENTE AD UNA MAJOR: CHE COSA HA COMPORTATO E COMPORTA QUESTO CAMBIAMENTO PER LA BAND?
Niclas Etelavuori: “Il passaggio è stato indolore, per ora non abbiamo riscontrato nessun tipo di cambiamento significativo nel metodo di lavoro della label. Tieni anche presente che il disco lo abbiamo registrato quando eravamo ancora senza contratto quindi, se la Virgin ci ha ingaggiato, è perché la nostra proposta gli piace così com’è e vuole promuoverla tramite i canali che sino ad oggi si sono rivelati per noi adatti. Diciamo che al momento il più grosso vantaggio di lavorare con la Virgin è per noi quello di poter parlare a quattr’occhi con loro ogni volta che lo vogliamo: hanno un ufficio ad Helsinki e non è per nulla un problema andare da loro. Prima invece, con la Relapse, che ha base negli Stati Uniti, tutti gli accordi venivano presi via mail o per telefono… non ci piaceva molto questa situazione”.

PARLIAMO ORA DEI TESTI DELL’ALBUM…
Esa Holopainen: “Come sempre hanno a che fare con la Finlandia, l’atmosfera che vi si respira e tutto ciò che ruota attorno alla nostra terra. E’ sempre stata una grande influenza per noi e credo lo sarà sempre. Lo spirito della Finlandia vive nella nostra musica”.

QUALI PENSATE CHE SIANO LE CANZONI PIU’ RAPPRESENTATIVE DI “FAR FROM THE SUN”? C’E’ UN PEZZO CHE PIU’ VI STA A CUORE O SU CUI PUNTATE MAGGIORMENTE?
Niclas Etelavuori: “Credo che ‘Day Of Your Beliefs’ rappresenti bene gli Amorphis di oggi e lo stile del disco”.
Esa Holopainen: “‘Evil Inside’ è un pezzo che mi piace molto ma sono d’accordo con Niclas, il più rappresentativo del disco è ‘Day Of Your Beliefs’: è il pezzo d’apertura e, come sempre, è il pezzo migliore (ride, nda)!”.

COME DESCRIVERESTE LA VOSTRA EVOLUZIONE MUSICALE DAGLI ESORDI AD OGGI?
Esa Holopainen: “Credo che l’evoluzione degli Amorphis sia stata negli anni coerente e graduale. Ogni nostro album rappresenta pienamente la band e le sue influenze nel momento in cui è stato realizzato e credo che ci sia un filo conduttore neanche troppo sottile che leghi ognuno di essi. Se qualcuno ascolta la nostra intera discografia partendo dal primissimo album per arrivare a ‘Far From The Sun’, di sicuro noterà che ogni capitolo è differente dal precedente ma che molti elementi sono stati conservati col passare degli anni: ad esempio le melodie o, come dicevamo, i testi. Guarderemo sempre al nostro passato prima di fare qualcosa di nuovo”.

QUAL E’ IL BEST SELLER DEGLI AMORPHIS?
Esa Holopainen: “Non lo so, probabilmente ‘Tales From The Thousand Lakes’… dicono che sia un classico di tutti i tempi (ride, nda)!”.

AVETE GIA’ QUALCOSA IN MENTE PER IL PROSSIMO ALBUM?
Niclas Etelavuori: “No, è troppo presto, non abbiamo ancora iniziato a lavorare seriamente sul prossimo disco ma come sempre ci faremo guidare dall’ispirazione del momento, non programmiamo mai il modo in cui debba suonare un nostro disco”.
Esa Holopainen: “Manterremo sempre alcuni elementi distintivi ma cercheremo di scrivere qualcosa di diverso, come abbiamo fatto in tutti questi anni”.

FRA POCO AVREMO MODO DI VEDERVI ON STAGE: VI RITENETE UNA LIVE BAND?
Esa Holopainen: “Ora sì, ma ci è voluto un po’ di tempo prima che lo diventassimo. Quando eravamo più giovani non ci sentivamo molto a nostro agio sul palco ed eravamo assai impacciati. Poi, col passare degli anni e dei tour, siamo migliorati notevolmente e posso dire che oggi gli Amorphis sono in grado di offrire degli show più che buoni (ride, nda)!”.

AVETE FORSE IN PROGRAMMA DI REALIZZARE UN LIVE ALBUM?
Niclas Etelavuori: “Sì, ci stiamo pensando e forse fra non molto quest’idea potrebbe concretizzarsi. Nella nostra setlist compaiono sempre pezzi tratti da ogni nostra pubblicazione, e sarebbe bello pubblicare un cd con tutti questi brani suonati dal vivo. Ne parleremo all’etichetta”.

E QUANDO POTREMO VEDERVI IN TOUR DALLE NOSTRE PARTI?
Esa Holopainen: “Inizieremo a suonare in giro a settembre, con una manciata di date in Finlandia, tutte in grandi club. Poi credo che ci concentreremo sul nord Europa per poi venire nel sud verso la fine di ottobre o l’inizio di novembre (e infatti è così, nda). Non vediamo l’ora di tornare in Italia”.

ESA, VUOI PARLARCI DELLA TUA NUOVA BAND, I CHAOSBREED?
Esa Holopainen: “Si tratta di un progetto messo su con alcuni amici: ci sono membri di Moonsorrow e Gandalf, più il vecchio cantante dei Sentenced, Taneli. Suoniamo death metal vecchio stampo influenzato da Entombed, Dismember e Grave, registreremo un album tra qualche settimana e speriamo di trovare una piccola etichetta che lo pubblichi il prossimo anno. Ci divertiamo molto a suonare questo tipo di musica… ci sembra di tornare giovani (ride, nda)!”.

UN’ULTIMA CURIOSITA’: POTETE SPIEGARCI CHE ORIGINE HA IL NOME AMORPHIS?
Esa Holopainen: “Il nostro monicker deriva ovviamente dalla parola ‘amorphous’, che significa ‘senza colore’, ‘senza identita” o ‘privo di forma’… un termine che ci piaceva e che ben si addiceva alla nostra proposta quando abbiamo iniziato a suonare… eravamo tutti dei truci death metaller (ride, nda)!”.

OK, GRAZIE DAVVERO PER L’INTERVISTA, RAGAZZI…
“Grazie a voi, speriamo di vederci in Italia al più presto, un saluto a tutti i nostri fan!”. 

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