ANAAL NATHRAKH – Dungeons & Dragons

Pubblicato il 20/05/2008 da
 
Intervista con l’iperattivo Mick Kenney, unico songwriter degli inglesi Anaal Nathrakh (hanno ancora bisogno di presentazioni?), boss della Feto Records e grafico e produttore in ascesa. Il tempo a nostra disposizione è stato breve, ma il buon Mick – incontrato poco prima che calcasse il palco dell’Underworld di Londra con la sua band principale – ha fatto il possibile per rispondere in maniera concisa ed esauriente a tutte le nostre domande. Eccovi il resoconto della chiacchierata!
 

LE PAROLE “ANAAL NATHRAKH” DERIVANO DAL FILM “EXCALIBUR”: SI TRATTA DI UNA SORTA DI FORMULA MAGICA PRONUNCIATA DAL MAGO MERLINO. SEI A CONOSCENZA DEL SUO SIGNIFICATO?
“Sì, deriva dall’irlandese antico e significa ‘respiro del serpente’. Le parole sono estrapolate da una formula magica per un grande e potente drago. ‘Excalibur’ è un film che ci piace e quelle parole riflettono sia le nostre origini, sia la musica che proponiamo. Noi, almeno, la vediamo così…”.
 
IL GRUPPO è COMPOSTO DA TE E DA V.I.T.R.I.O.L.. NON AVETE MAI PENSATO DI ALLARGARE LA LINEUP E DI DIVENTARE UNA BAND VERA E PROPRIA?
“No, la cosa non ci interessa affatto. Noi due siamo più che sufficienti. Al limite potremmo scegliere di lavorare sempre con gli stessi musicisti session, ma questi ultimi non avrebbero mai la possibilità di dire la loro sul songwriting o su altre questioni. Questa non è una democrazia…”.
 
SIETE PERÒ SOLITI COLLABORARE SPESSO CON SHANE EMBURY DEI NAPALM DEATH, DA LUI IMMAGINO CHE ACCETTIATE QUALCHE CONSIGLIO…
“Non sulla musica, ma certamente su come gestire la band. È un’ottima persona, mi trovo a meraviglia con lui. Non a caso, gestiamo insieme la Feto Records, che ultimamente sta andando davvero bene”.
 
COME VI SIETE CONOSCIUTI?
“Siamo grandissimi fan dei Napalm Death e lui vive a Birmingham proprio come noi. È stato facile incontararci e iniziare a chiacchierare. Siamo diventati grandi amici e poi persino soci in affari. È sicuramente la persona in assoluto più vicina alla band, fra quelle esterne”.
 
PER QUALE MOTIVO AVETE DECISO DI PUBBLICARE “HELL IS EMPTY…” TRAMITE LA FETO RECORDS? LE COSE NON ANDAVANO BENE CON LA SEASON OF MIST?
“Le cose erano ok, ma volevamo avere maggior controllo sulla pubblicazione e su tutto quello che ruota attorno al disco. Il boss della Season Of Mist ci ha detto che sarebbe stato un grosso errore, ma devo dire che ce la siamo cavata bene: ‘Hell…’ a oggi ha già venduto più di tutti i suoi predecessori”.
 
È STATO DIFFICILE TROVARE DEI DISTRIBUTORI IN TUTTO IL MONDO?
“No, perchè gli Anaal Nathrakh erano un nome già conosciuto… quando abbiamo proposto il CD ai vari distributori, nessuno si è tirato indietro. Poi il fatto di avere Shane coinvolto nell’etichetta ha rappresentato una ulteriore garanzia per queste persone”.
 
VENDITE A PARTE, SIETE SODDISFATTI DI COME È VENUTO IL DISCO?
“Sì, moltissimo. È diverso dagli altri album e questa è sempre una buona cosa per un musicista. Anche la confezione è poi venuta proprio come volevamo. Non ci possiamo lamentare”.
 
DA “DOMINE NON ES DIGNUS” LA VOSTRA MUSICA HA INIZIATO A INGLOBARE ELEMENTI DEATH-GRIND. COME SPIEGHI QUESTO LIEVE DISTACCO DAL BLACK METAL DEGLI ESORDI?
“A dire il vero, non ho mai considerato gli Anaal Nathrakh una band black metal, nemmeno all’epoca. Non so come spiegare le differenze tra un album e l’altro, ascolto tanta musica diversa e di volta in volta un’influenza prende il sopravvento sull’altra. Non mi metto a tavolino a pensare come debba suonare un disco, sono una persona molto impulsiva”.
 
PARLIAMO ALLORA DELLE TUE INFLUENZE… CHE COSA ASCOLTI?
“Molta gente trova la musica degli Anaal Nathrakh molto sofisticata, quindi pensa che io ascolti chissà cosa. In verità, ascolto solo una manciata di gruppi per ogni genere, non sono affatto un cultore. Ad esempio, se mi parli di death metal, vado di rado oltre Napalm Death, Bolt Thrower o At The Gates. Idem per il black, con Emperor e Mayhem, o anche per il puro rock… non conosco molto oltre Bon Jovi! La musica degli Anaal Nathrakh nasce per lo più da questi ascolti… davvero nulla di speciale”.
 
COME SEI SOLITO COMPORRE UN BRANO?
“Ultimamente ho bisogno di avere molta tranquillità attorno. Ecco perchè ho deciso di scrivere il prossimo album in estate, quando mi trasferirò a casa della mia ragazza! Là non avrò altre preoccupazioni o impegni e potrò passare tutto il mio tempo a smanettare al computer e a suonare la chitarra”.
 
LA VOSTRA IMMAGINE È MOLTO SOBRIA, NON SEMBRATE QUASI UN GRUPPO DEDITO A DEL METAL ESTREMO…
“Non ci interessa truccarci o vestirci in maniera strana… non abbiamo mai pensato di adottare un determinato look. Siamo solo due musicisti che amano suonare questo tipo di musica, tutto ciò che ruota attorno alla scena black o death metal non ci interessa affatto. Non vediamo proprio perchè debba essere rilevante… la musica è la cosa più importante”.
 
NON SEI SOLO UN MUSICISTA, MA ANCHE UN PRODUTTORE E UN GRAFICO… SU CHE COSA STAI LAVORANDO AL MOMENTO?
“A livello di artwork e grafica, ho tante cose in cantiere, ma per ora nulla che meriti davvero di essere menzionato. Per quanto riguarda il mio studio, ora sto lavorando con alcuni gruppi della Feto Records e con i Benediction, che stanno registrando il loro nuovo album…”.
 
SEI UNO DI QUEI PRODUTTORI CHE FORNISCONO INPUT ALLE BAND O TI LIMITI A REGISTRARE E MIXARE I LORO LAVORI?
“Mi piace dare dei suggerimenti, ma con una band come i Benediction, ad esempio, non è proprio possibile. Ho provato ad aggiungere dei sample a qualche loro pezzo, ma sono troppo old school per apprezzare certe cose… ho dovuto lasciare solo i riff di chitarra!”.
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