L’EP “Down This Road Together” è il debutto degli Ancillotti, formazione heavy metal formata da illustri nomi che hanno scritto pagine importanti della storia del rock duro made in Italy. Bud Ancillotti, storica voce di Strana Officina e Bud Tribe, insieme al fratello Bid e al figlio Brian, si sono uniti al fratello di sangue Luciano “Ciano” Toscani (Listeria, Strana Officina) per dar vita ad una band nata sotto il segno dell’amicizia. I primi quattro brani presenti sull’EP hanno permesso alla formazione di tenere diverse date sparse per nord e sud Italia, con ottimi responsi da parte di fan e addetti ai lavori. Insieme al chitarrista Ciano, scopriamo la storia che ha portato alla nascita degli Ancillotti…
QUANDO E COME E’ NATA L’IDEA DI FORMARE GLI ANCILLOTTI?
“La prima esperienza insieme credo risalga al 2007, quando Andrea Bernini della Eagle Booking volle riunirci sotto un’unica bandiera chiamata The Maniacs, con gli amici Dave Simeone (ex Eldritch/Death SS) e Amos Amorati (Rain), per fare da opening act a Ross The Boss dei Manowar al Tempo Rock di Reggio Emilia. Devi sapere che dopo la divertente esperienza al Tempo Rock, l’idea di portare in giro il progetto The Maniacs non ci dispiaceva, ma per vari motivi e a seguito della mia chiamata nella Strana Officina il tutto fu messo in stand by. Nel 2010 poi, Bud e Bid mi chiesero se mi andava di far parte della famiglia insieme a loro e Brian, figlio di Bud, alla batteria, ed eccoci qui oggi a parlare degli Ancillotti”.
QUAL E’ LO SPIRITO DI QUESTA NUOVA BAND?
“L’amicizia, la voglia di stare insieme divertendoci e senza egocentrismi, il rispetto reciproco come persone e come musicisti e la voglia di scrivere grandi canzoni capaci di emozionarci ed emozionare. Negli anni abbiamo registrato dischi, suonato in ogni dove, per cui oggi sappiamo bene chi siamo e dove vogliamo arrivare”.
COME SONO NATI I VOSTRI PRIMI PEZZI?
“Una delle cose che mi è sempre piaciuto fare è scrivere montagne di riff di chitarra. Come sai, la band è divisa fra la Toscana e l’Emilia, per cui il nostro metodo è scambiarci via e-mail queste idee e, a seconda dei gusti personali, elaborarle e arrangiarle successivamente nelle diverse sale prove sparse tra le nostre regioni, sino ad arrivare alla stesura finale. I primi brani scritti credo risalgano al 2010 e sono stati proprio quelli finiti sul nostro primo EP ‘Down This Road Together’. Al momento di registrare, avevamo altre grandi canzoni nel cassetto e diverse di queste le proponevamo già dal vivo, ma quando abbiamo dovuto decidere quali brani inserire non abbiamo avuto dubbi: il nostro inno ‘Legacy Of Rock’, ‘Living For’, ‘Warrior’ e ‘Sunrise’. Credo che dai feedback che stiamo ricevendo, abbiamo fatto la giusta scelta”.
CREDI CHE LA FAMA DELLE VOSTRE BAND PRINCIPALI, STRANA OFFICINA, BUD TRIBE E LISTERIA, ABBIA PIU’ GIOVATO O PENALIZZATO GLI ANCILLOTTI?
“Credo che in questo tipo di cose ci siano sempre da considerare i due lati della medaglia. Certo, far parte di band che si sono ritagliate un proprio spazio nel panorama heavy nazionale ci facilita le cose rispetto alle nuove leve che si devono far conoscere o che vogliono raggiungere certi palchi, ma di contro è indiscutibile che all’inizio certi paragoni siano praticamente inevitabili. Proporci come Ancillotti credo che in principio sia stato visto come il solito side-project ma ad oggi, anche a seguito dell’uscita del nostro primo EP, le cose hanno preso tutt’altra piega. I ragazzi che ci seguono vengono per ascoltare gli Ancillotti e questo ci riempie di orgoglio”.
AVETE SCELTO DI REGISTRARE IL VOSTRO PRIMO EP CON FAUSTO TINELLO DEI WYVERN ALLA PRODUZIONE. SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO?
“La scelta di affidarci a Fausto come produttore è stata presa, oltre per quanto fatto in passato insieme, perché quando vuoi ottenere certe sonorità devi lavorare con le persone giuste, e Tino conosce bene come deve suonare un disco heavy metal. Come ben sai, ‘Down This Road Together’ doveva essere inizialmente un promo rivolto esclusivamente agli addetti ai lavori, ma una volta finite le sessioni di registrazione e sentito il mix finale, non abbiamo potuto far altro che condividere le emozioni che provavamo con chi ci chiedeva da tempo qualcosa degli Ancillotti. A tal proposito devo aggiungere che, in tutti questi anni in cui mi sono trovato a produrre i miei lavori, avere una persona come Tino a fare il lavoro sporco, facendoci trovare le songsgià pronte all’ascolto finale, be’…devo dire che ti toglie un sacco di stress. Oltre che un elogio per come lavorano gli studio Tartini 5 di Parma, ricordo che Tino, prima di iniziare i lavori, mi disse: ’tu pensa a suonare che al resto ci penso io”. Una frase così ti assicuro che fa dormire dei bei sonni tranquilli”.
SO CHE AVETE ALTRI BRANI PRONTI. A QUANDO IL DISCO DI DEBUTTO?
“I brani sono quasi tutti pronti, alcuni come ti dicevo li eseguiamo già dal vivo e, grazie a ‘Down This Road Together’, diverse etichette si sono interessate a noi per fare uscire il primo disco della band. In questi giorni stiamo decidendo con chi accasarci, ti posso già anticipare che il disco uscirà nel 2013 e avrà una distribuzione mondiale”.
AVETE GIA’ TENUTO DIVERSE DATE DAL VIVO. COME SONO STATI I RESPONSI?
“Direi che in tutte le date che abbiamo tenuto l’accoglienza è stata ottima. Amici e fan ci seguono in giro per l’Italia incitandoci e supportandoci. Siamo quattro musicisti a cui piace pestare sui propri strumenti, il gruppo dal vivo tira dritto come un camion in corsa e chi viene ai nostri live sa di trovare quello che cerca. Naturalmente vedere il pubblico che torna a casa soddisfatto ci rende molto fieri di quello che stiamo facendo e di tutte le ore o soldi spesi per portare avanti la band. A tal proposito, invito i gestori dei locali a contattarci via e-mail all’indirizzo ancillottiband@libero.it per organizzare uno show degli Ancillotti e raggiungere così tutti quei ragazzi che non possono percorrere chilometri su chilometri per venirci a vedere”.
IN FUTURO PENSATE DI REALIZZARE ANCHE CANZONI IN ITALIANO?
“Chi lo sa, mai dire mai! Per quanto mi riguarda, non ho mai seguito le mode del momento. Vedo che oggi c’è un certo ritorno verso il cantato in italiano e, se in futuro dovessimo proporre qualcosa del genere, personalmente ne sarei felice; ma lo faremmo solo con la convinzione di essere onesti verso noi stessi e senza falsi compromessi”.
I QUATTRO PEZZI DI “DOWN THIS ROAD TOGETHER” SONO DIVERSI FRA LORO: SI VA DAL METAL ALL’HARD ROCK, CON UNA BALLAD IN CHIUSURA…
“Come ti dicevo, i brani che hai ascoltato su ‘Down This Road Together’ sono anche i primi brani scritti dalla band. Tutte le volte che ci siamo trovati in sala prove non abbiamo mai pensato di suonare un genere piuttosto che un altro, ma ci siamo semplicemente fatti trasportare dalle emozioni del momento suonando quello che ci piace. Credo che le varie sfaccettature dell’EP rendano ancora più interessante l’ascolto”.
GLI ANCILLOTTI PROPONGONO UN CLASSICO HEAVY METAL DELLA VECCHIA SCUOLA. CREDETE DI RIUSCIRE A CONQUISTARE ANCHE I FAN PIU’ GIOVANI?
“Chiaramente il nostro sound non è new metal, siamo della vecchia guardia, veniamo dal blues e siamo cresciuti con la scuola degli anni ’70 e ’80. Vedo, però, che ai nostri live sia i ragazzi più giovani, sia i più attempati non si risparmiano…per cui ‘Legacy Of Rock’!”.
CIANO, TU CURI LA PROMOZIONE DELLA BAND E TUTTO L’ASPETTO MULTIMEDIALE. QUANTO E’ IMPORTANTE PER VOI QUESTA TECNOLOGIA?
“Direi che non siamo assolutamente schiavi della tecnologia, ma indubbiamente è un mezzo di cui una band come la nostra, al giorno d’oggi, non può fare a meno. Ogni news, aggiornamento, uscita, ecc., puoi inviarla e trovarla in tempo reale rispetto a una volta, quando il tutto era gestito per sentito dire o letto sui pochi giornali specializzati. La cosa che non mi piace della tecnologia è questo immobilismo, cioè questo esserci solo virtualmente e usare le cose come usa-e-getta…e chiaramente la situazione discografica di oggi rispecchia tutto questo. Un mio personale invito è quello di scaricare musica ascoltandola e valutando quella che per voi può essere quella bella o brutta, ma alla fine quando l’album o il pezzo vi piace acquistatelo, perché solo così il genere potrà sopravvivere”.
SUONATE DA MOLTI ANNI ORMAI, COME VEDETE LO SPIRITO E LA SCENA ROCK ITALIANA?
“Direi che dal punto di vista musicale, con il passare degli anni siamo diventati competitivi anche all’estero e finalmente non abbiamo più niente da invidiare a nessuno. Purtroppo è un brutto momento per la discografia, i locali chiudono e le giovani band non riescono a emergere, per cui inevitabilmente i nomi sono e rimangono i soliti”.
SECONDO VOI ALL’ESTERO LA NOSTRA MUSICA E’ ANCORA CONSIDERATA DI SERIE B?
“Credo che la nostra musica non sia considerata di serie B all’estero, ma in Italia! Abbiamo tante grandi band nel nostro paese, ma in noi italiani c’è questo gene esterofilo che non ci fa apprezzare quanto di buono e speciale abbiamo, credendo che ciò che arriva dall’estero sia speciale. Come dicevi, sono tanti anni che siamo on the road, abbiamo avuto la possibilità di dividere il palco con tante band straniere e ti posso garantire che molte di queste su disco erano fenomenali, ma dal vivo le cose cambiavano notevolmente”.
IL TITOLO “DOWN THIS ROAD TOGETHER” VUOLE SIGNIFICARE L’ASPETTO FRATERNO DELLA BAND?
“Esattamente! Per questo EP cercavamo un titolo emblematico che rispecchiasse la nostra filosofia di vita e far musica, ma anche il rapporto con i fan ed i ragazzi che ci seguono. Chi ci conosce sa che non ci atteggiamo da rock star: il titolo dell’album o quelli di canzoni come ‘Legacy Of Rock’ sono una dimostrazione di intenti che vogliono indicare l’unione che c’è fra di noi, la nostra crew e con chi vorrà far parte della nostra famiglia. Come dice ai nostri concerti il Bud, un legame inscindibile ci unisce, a legacy of rock!”.
SOGNI FUTURI?
“Negli anni ci siamo tolti molte soddisfazioni, ma avere la possibilità ancora oggi di fare musica e suonare live…be’, questo è il nostro sogno!”.