…AND OCEANS – Multiverso sinfonico

Pubblicato il 19/03/2023 da

Davvero singolare la carriera dei finlandesi …And Oceans. Nati come uno dei tanti gruppi spuntati come funghi durante gli anni d’oro del black metal – ed in particolar modo del filone sinfonico – ben presto si sono contraddistinti nel loro dedicarsi coraggiosamente a sperimentare, spingendo la musica sinfonica oltre i soliti canoni dell’epoca.
Con il senno di poi la scelta non pagò, perchè la band arrivo ad alterare la propria identità fino a smarrire se stessa. Un oblio durato una ventina d’anni, un ricordo tenuto in vita solo dai fan superstiti ; poi, dal nulla, un ritorno trionfale con una doppietta micidiale in un periodo ravvicinato: prima il fulmine a ciel sereno denominato “Cosmic World Mother” a sancire il ritorno ed ora il nuovo “As In Gardens, So In Tombs”. Due album talmente di alto livello che hanno proiettato il combo finnico nel gotha dei gruppi sinfonici. Al giorno d’oggi gli …And Oceans sono indiscutibilmente tra i migliori e più importanti gruppi di black metal sinfonico del pianeta.
Una band che è anche riuscita a sfatare il mito per cui gli album sformati nell’epoca d’oro degli anni ‘90 restano insuperabili per quelle stesse band: Timo Kontio (chitarrista) e soci sono invece riusciti ai giorni d’oggi a superare se stessi e rilasciare due lavori superiori ai loro pur validissimi esordi, ricoridamo soprattutto il debutto su lunga distanza “The Dynamic Gallery Of Thoughts” ed il successivo “The Symmetry Of I, The Circle Of O”. Andiamo dunque a scoprire di più su questo combo che sembra viaggiare tra dimensioni diverse di spazio e tempo regalandoci sempre grandi emozioni. 

BENTORNATI! SONO TRASCORSI POCO MENO DI TRE ANNI DAL VOSTRO RITORNO SULLE SCENE. QUALI SONO I VOSTRI SENTIMENTI PER L’USCITA DI “AS IN GARDENS…”? QUALI SONO SECONDO VOI LE DIFFERENZE PRINCIPALI TRA IL NUOVO ALBUM ED IL SUO PREDECESSORE?
Timo: – Grazie! Beh, ovviamente siamo molto soddisfatti del nostro nuovo lavoro. Siamo veramente felici del suono che siamo riusciti ad ottenere e delle canzoni in generale. Giusto ieri abbiamo ricevuto le copie dell’album. Non dovrebbero esserci eccessive differenze tra gli ultimi due album, forse sul nuovo lavoro il sound complessivo è bilanciato meglio e forse i singoli strumenti si riescono ad ascoltare individualmente meglio che in passato. I brani sono invece leggermente più vari e la release suona un po’ più lenta (ride, ndr).

L’ARTORK DELL’ALBUM MOSTRA UN’IMMAGINE CHE POTREBBE ESSERE QUELLA DI UNA CARTA DEI TAROCCHI. COSA RAPPRESENTA ESATTAMENTE?
Mathias: – L’artwork dell’album è pieno di piccoli suggerimenti per aprire le strade a diversi concept. Al centro c’è una grande figura astratta che mostra un qualche tipo di divinità, che può rappresentare cose diverse a seconda di chi la guarda. Altre figure divine possono apparire nel loro significato biblico, oppure per altri possono rappresentare il proprio dio. Tutto ciò è strettamente collegato con il titolo del nuovo album “As In Gardens, So In Tombs”. Così nei cieli e così all’inferno. Così è sopra e così è sotto…

VOLETE PRESENTARCI IL NUOVO ENTRATO NELLA VOSTRA LINE-UP, PYRY HANSKI? QUALE APPORTO HA DATO ALLA BAND?
Timo: – Di sicuro ha portato un po’ di energia giovanile (ride, ndr). Lui è anche un grande bassista ed ottimo musicista. É capace di scrivere ottimo materiale per le linee di basso da inserire nelle nostre canzoni e ha anche ottime idee per quanto riguarda gli arrangiamenti in generale per i nostri brani.

SEGUO LA VOSTRA BAND SIN DAL DEMO “MARE LIBERUM”, CHE ACQUISTAI ALL’EPOCA. LA VOSTRA CARRIERA É STATA UNA CAVALCATA IMPENSABILE A QUELL’EPOCA. VORRESTE CONDIVIDERE CON NOI GLI ALTI E BASSI CHE AVETE AVUTO IN QUESTO LUNGO VIAGGIO?
Timo: – Certamente, uno dei momenti indimenticabili fu quello in cui firmammo il contratto con la Season Of Mist nel 1997. Mi ricordo che andammo a casa del bassista dell’epoca e leggemmo la loro mail che includeva l’offerta di contratto. Fu un grande momento per noi. Facemmo così perché noi altri non avevamo la possibilità di leggere una email nelle nostre abitazioni (ride, ndr). In realtà io avrei potuto farlo, ma in quel periodo studiavo fuori città e per questo motivo non avrei potuto leggere la mail dal mio computer. Altro bel momento è stato ricevere a casa il primo album. Ricordo anche il nostro primo tour europeo nel 1999 assieme a Bloodthorn e Agressor. Un momento brutto fu quello della nostra inattività che di fatto segnò la morte momentanea della band, poi per fortuna c’è stato il nostro ritorno nel 2017-2018, altro momento importante e positivo per noi. Sembra davvero che adesso siamo tornati per restare, si prospettano tempi eccitanti!

AL GIORNO D’OGGI, COME GIUDICHI LE SCELTE MUSICALI FATTE SU “A.M.G.O.D.” E “CYPHER”? SE POTESSI TORNARE INDIETRO, RIFARESTI LE STESSE COSE?
Timo: – É davvero difficile dire se col senno di poi avremmo rifatto tutte le scelte del passato. Abbiamo sempre detto che gli album da te citati per noi suonavano sempre e comunque come album degli …And Oceans alle nostre orecchie. Ancora oggi suoniamo dal vivo alcune canzoni tratte da questi due album, specialmente da “A.M.G.O.D.” dal momento che si adatta un po’ meglio a quello che stiamo suonando oggi: all’epoca eravamo influenzati da moltissime cose estranee al black metal, avevamo già fatto due album di black metal sinfonico quindi ci sembrava naturale sperimentare qualcosa di diverso.

COSA ACCADDE DOPO L’USCITA DI “CYPHER”? LA BAND SVANÌ NEL NULLA PER QUASI VENTI ANNI. VI SIETE PENTITI DI NON AVER REGISTRATO NEANCHE UN ALBUM IN TUTTO QUESTO TEMPO?
Timo: – Penso di averti già risposto poco fa, almeno in parte. Con il passare del tempo diventammo inattivi. Non avevamo in programma molti concerti, i nostri tour vennero cancellati e le nostre canzoni iniziavano ad avere un suono completamente diverso da quello tipico degli …And Oceans. Il risultato fu quello di formare gli Havoc Unit. Non c’era alcun rimpianto per non aver pubblicato degli album con il nome di …And Oceans, ci sentivamo semplicemente impegnati in qualcosa d’altro, sia nella vita privata che nella musica. Come detto, alcuni di noi hanno pubblicato quell’album con gli Havoc Unit, io ho avviato il progetto Magenta Harvest e con quello ho pubblicato due album. Poi abbiamo riformato i Festerday, la nostra vecchia band death metal e abbiamo pubblicato un album con quel nome. Poi poco dopo ci siamo rimessi insieme negli …And Oceans. Certo con gli …And Oceans sembrava fosse passata una vita dai tempi in cui eravamo attivi, ma ancora di più è stato emozionante tornare.

IL VOSTRO NUOVO ALBUM É UN CAPOLAVORO, MA C’É SECONDO ME UNA CANZONE INCREDIBILE IN PARTICOLARE, UNA DELLE MIGLIORI CANZONI DI BLACK METAL SINFONICO IN ASSOLUTO: “THE COLLECTOR AND HIS CONSTRUCT”, CHE CONTIENE UNA PARTE RALLENTATA MOZZAFIATO. COSA PUOI DIRCI SU QUESTO BRANO?
Timo: – Grazie mille! Beh, questa è una delle prime canzoni scritte per il nuovo album. Originariamente l’ho scritta io, ma la forma con cui compare sull’album è frutto del lavoro di tutta la band, questa è una delle canzoni che più di tutte è nello stile dell’album precedente “Cosmic World Mother”. Canzone diretta, ma senza dimenticare quella parte midtempo che hai menzionato anche tu. Questo è spesso il modo in cui ci piace scrivere canzoni, creando grandi contrasti. Le parti di basso sembrano persino ricordare gli Iron Maiden (ride, ndr). Per noi questa è davvero una killer song!

IN TUTTI QUESTI ANNI AVETE MAI AVUTO UN’ALTRA BAND SINFONICA COME VOSTRO PUNTO DI RIFERIMENTO? PER ME É SEMPRE STATO DIFFICILE RIUSCIRE A COMPARARE IL VOSTRO SOUND A QUELLO DI UN ALTRO GRUPPO DI BLACK METAL SINFONICO.
Timo: – Tutto ciò è abbastanza contraddittorio. Voglio dire, molti dicono che siamo stati anni avanti rispetto a questo tipo di musica e al resto delle altre band, ma spesso continuiamo ad essere paragonati a diverse altre band norvegesi. Quindi tutto mi sa che dipende da chi ti ascolta. Ad essere onesti, ovviamente, siamo stati ispirati dalle prime band norvegesi e dai loro album, come ad esempio i primi Dimmu Borgir, Emperor, Borknagar, Arcturus ed altri. Tuttavia, forse abbiamo fatto qualcosa di differente in modo che le persone possano ancora oggi ascoltare qualcosa di diverso rispetto alle altre band.

VOI SIETE INDUBBIAMENTE UNA DELLE PRINCIPALI BAND DI BLACK METAL SINFONICO SULLA SCENA. QUESTO GENERE MUSICALE É ANCORA VIVO E VEGETO DOPO COSÌ TANTI ANNI, QUAL É IL SEGRETO CHE LO RENDE ANCORA COSÌ ACCATTIVANTE?
Timo: – Sì, è ancora vivo il symphonic black metal, ma a dire il vero un bel po’ di band tra le più importanti di questo genere hanno cambiato stile o si sono sciolte. Questo è il motivo che mi ha ispirato a ricominciare, perché altrimenti non c’erano più band per continuare a tenere in alto la torcia del black metal sinfonico. Naturalmente, gli Emperor ci sono ancora, ma non hanno pubblicato niente di nuovo da moltissimi anni. Però sembra che stiano proliferando moltissime nuove band che si affacciano ora in questo genere, almeno qui in Finlandia. Hanno anche delle sonorità riprese da quelle degli anni ‘90 e questa è una cosa positiva; alcune suonano proprio come quelle di quegli anni, verrebbe da dire (ride, ndr). Parlando seriamente, penso che questo genere non sia uno di quelli che deve evolvere continuamente. Come del resto nel black metal in generale. Vogliamo solo continuare a fare grandi canzoni e finché siamo soddisfatti del risultato, continuiamo a farlo. Ovviamente siamo noti per aver compiuto in passato delle svolte musicali, ma credo che questo sia sempre un qualcosa che si fa per mantenere un po’ di ‘freschezza’ nella propria musica.

SOLITAMENTE, PER I FAN E LA STAMPA SPECIALIZZATA, GLI ALBUM BLACK METAL USCITI NEGLI ANNI ‘90 SONO DEI CAPOLAVORI E NESSUNA BAND SEMBRA IN GRADO DI EGUAGLIARE LA QUALITÁ DI QUELLE PRIME USCITE DISCOGRAFICHE. IO CREDO CHE NEL VOSTRO CASO, INVECE, I VOSTRI ULTIMI DUE ALBUM SIANO SUPERIORI ALLE VOSTRE OTTIME, PRIME RELEASE. TIMO, SEI D’ACCORDO CON ME?
Timo: – Credo che quello che dici tu sia in fin dei conti un modo di pensare molto comune e non solo nella musica. Voglio dire, a molti di noi ad una certa (giovane) età è capitato per la prima volta di ascoltare diversi stili musicali e diverse band. Ovviamente lasciano un segno nella tua mente per il resto della tua vita. Per me è accaduto lo stesso. Raramente mi emoziono per una nuova band o per un nuovo album delle band che un tempo fecero grandi cose. Lo so, è un vero peccato, ma fortunatamente possiamo sempre ascoltare quei vecchi classici e non stancarci mai. Ciò non significa che i vecchi gruppi non siano in grado ancora oggi di fare dei grandi album. Per questa ragione sono d’accordo con quello che dici tu (ride, ndr). Ad essere sincero sono davvero soddisfatto delle nostre sue ultime release, credo davvero siano i nostri album migliori.

AVETE SCELTO UN NOME DAVVERO PARTICOLARE PER LA VOSTRA BAND, VI RICORDATE COME NACQUE L’IDEA DI CHIAMARVI IN QUESTO MODO? PENSATE FORSE CHE LA VOSTRA MUSICA PUÒ ESPRIMERE LA POTENZA DEGLI OCEANI?
Timo: – Se non erro l’idea venne al nostro cantante dell’epoca (Kenny, ndr), non voleva che il gruppo avesse il classico moniker da band black metal che si usava in quel periodo. Purtroppo non mi ricordo quale fosse il significato dietro al nostro nome, se mai ce ne fosse stato uno. Abbiamo sempre deciso di lasciare questo nome alla band per dare la possibilità alle persone di interpretare a loro piacimento il nostro monicker. Difatti la tua interpretazione è davvero valida secondo me, potrebbe essere proprio questo il significato che si cela dietro ‘…And Oceans’, grazie!

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