Di tempo ne è passato tanto da quando nel 1993 Andrè Matos con gli Angra cambiava le sorti del power metal con un disco destinato a far storia dal titolo “Angel’s Cry”. Dopo aver preso parte a mille progetti, il Matos di oggi sembra più che mai concentrato sul suo progetto solista che prevede una band vera e propria al suo fianco. Archiviati i buoni responsi del debutto “Time To Be Free”, il nuovo “Mentalize” promette di essere una delle uscite più avvincenti di quest’anno in ambito power metal: nonostante lo stile del singer brasiliano si sia inevitabilmente evoluto presentando sfaccettature differenti, la solida base heavy metal permette all’artista carioca di collegare presente e passato senza apparire nostalgico né opportunista. Abbiamo sentito per l’occasione un Matos come sempre affabile e disponibile.
CIAO ANDRE, INIZIAMO SUBITO DAL TUO NUOVO ALBUM “MENTALIZE”: ERA PREVISTO PER LO SCORSO ANNO, COSA NEL FRATTEMPO NE HA RITARDATO LA PUBBLICAZIONE?
“Sì, effettivamente c’è stato un ritardo, inizialmente abbiamo pubblicato il disco in Giappone e successivamente in Brasile, quindi per il mercato europeo abbiamo trovato un accordo tardivo con l’etichetta che aveva prodotto il disco precedente, con loro ci siamo trovati molto bene in passato, credo abbiano fatto un ottimo lavoro e dunque non è stato difficile trovare un accordo per affidar loro l’uscita di ‘Mentalize’, anche se appunto ciò ha allungato leggermente le tempistiche previste”.
QUAL E’ IL SIGNIFICATO DEL TITOLO “MENTALIZE”?
“Il titolo ‘Mentalize’ rappresenta il potere della mente, cioè le capacità che la nostra mente ha di cambiare la realtà delle cose”.
DUNQUE POSSIAMO PARLARE DI MENTALIZE COME DI UNA SORTA DI CONCEPT ALBUM, SECONDO TE?
“Mi piace la formula del concept album, ma sinceramente non credo che ‘Mentalize’ si possa definire un concept vero e proprio: qui infatti non si racconta una storia con una sequenza di fatti legati fra loro nella maniera in cui intendo io un vero e proprio concept album. Effettivamente ci sono delle tematiche comuni ed in qualche modo connesse alle varie tracce, ma le stesse raccontano fatti differenti”.
POTRESTI PARLARCI DEL PROCESSO DI SONGWRITING E REGISTRAZIONE CHE HA INTERESSATO L’ULTIMA PUBBLICAZIONE?
“Come nella precedente release il mio progetto comprende una band vera e propria, per cui tengo a sottolineare che tutti i componenti hanno avuto voce in capitolo nella stesura delle canzoni e sono stati parte integrante di essa. Rispetto al primo disco che era stato più ragionato, se vogliamo, questa volta sia la parte compositiva che quella di registrazione hanno richiesto meno tempo… non che sia stato trascurato alcun dettaglio, tuttavia rispetto al passato abbiamo puntato durante le registrazioni ad un maggior feeling nel suonare le varie parti. Questo a mio parere si riversa in modo positivo sulle canzoni che sembrano più compatte e meglio legate rispetto al nostro debutto”.
“MENTALIZE” SEGUE LA LINEA DEL VOSTRO DEBUTTO A LIVELLO MUSICALE CON ALCUNE EVOLUZIONI, SEI D’ACCORDO CON QUESTA AFFERMAZIONE? QUALI SONO SECONDO TE LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA I DUE ALBUM?
“Direi che l’evoluzione si basa proprio sul modo di approcciarsi alla musica che, come ti dicevo poc’anzi, è stato differente. Non volevamo una di quelle superproduzioni piene di bassi e parti suonate al computer che vanno di moda adesso… nulla contro la tecnologia, però volevamo delle canzoni che suonassero più naturali, credo sia questa la principale differenza con il disco passato”.
MI HA INCURIOSITO MOLTO LA CANZONE “SOMEONE ELSE”, SEMBRA QUALCOSA DIVERSO RISPETTO AI VOSTRI STANDARD, CI SONO DEGLI EFFETTI SULLA TUA VOCE NON USUALI PER IL TUO STILE, POTRESTI RACCONTARCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTO PEZZO?
“Questo pezzo riflette molto bene le liriche del testo che parla di una doppia personalità, quel ‘qualcun altro’ a cui si riferisce il titolo è proprio l’altra parte di noi stessi in una doppia personalità. Stiamo parlando di qualcosa di simile a Jekyll e Hyde per intenderci, ma credo che a tutti noi sia capitato diverse volte di non essere noi stessi. Musicalmente i contrasti che hai percepito – sia a livello vocale con l’utilizzo di voci filtrate in contrapposizione di parti in pulito, sia a livello strumentale – servono proprio a visualizzare al meglio il testo”.
HO APPREZZATO MOLTO ANCHE LA TITLETRACK, UNA VERA MAZZATA CHE SEMBRA FATTA APPOSTA PER I PROSSIMI LIVE… CHE NE DICI?
“Sì, in effetti è un pezzo molto diretto che dal vivo funziona a meraviglia, una canzone di puro heavy metal che fra l’altro è anche una delle mie preferite, riflette delle liriche molto positive, per alcuni forse il testo di una canzone non è così importante ma per noi è assolutamente fondamentale, credo che sia l’ideale averla inserita proprio a metà del disco”.
HO SENTITO IN “MIRRORS OF ME” DEI RIMANDI ALLA CELEBRE “CARRY ON”. NON SARA’ MICA UNA SORTA DI CONTINUAZIONE, PER CASO?
“Ti assicuro che si è trattato di un caso, non era nostra intenzione avere riferimenti a ‘Carry On’ … tuttavia a volte succede, noi abbiamo un approccio compositivo molto classico con il piano e spesso non ti rendi che il risultato può essere simile o ricordare in qualche modo una vecchia canzone, perché nel mio subconscio appare una certa melodia”.
ABBIAMO APPRESO NUOVAMENTE DELLA TUA COMPARSA SUL PROSSIMO CAPITOLO DI AVANTASIA, COSA CI PUOI DIRE IN MERITO?
“Sì, in effetti sarò presente sul nuovo capitolo di Avantasia, sono molto legato al progetto di Tobias e lo trovo molto stimolante. Le liriche e le canzoni del nuovo disco seguono la linea del precedente, ma come ho detto sono particolarmente orgoglioso di essere ospite su Avantasia perché penso sia un progetto valido, di altissima qualità, tra le cose migliori dell’heavy metal attuale. Inoltre ho un ricordo fantastico del tour di Avantasia a cui ho partecipato, e può darsi che quello splendido esperimento si possa ripetere”.
C’E’ QUALCHE POSSIBILITA’ DI ASCOLTARE IL SEGUITO DEL TUO PROGETTO VIRGO, PRIMA O POI?
“Be’, non sei certo il primo che mi fa questa domanda. Prima o poi Virgo avrà un seguito, ma bisogna capire quando e come. Ho già discusso più volte di questo argomento con Sasha Paeth, anche lui è disponibile all’evento, tuttavia i suoi impegni rendono la realizzazione più complicata, inoltre c’è anche il problema di trovare una label adatta e disposta alla pubblicazione, anche se in questo senso devo dire che gli ottimi rapporti che ho instaurato con la SPV fanno ben sperare”.
QUALI SONO LE PRECAUZIONI CHE PRENDI COME CANTANTE, E COME TI PREPARI AD UN CONCERTO?
“Ci sono due cose differenti che faccio: innanzitutto vado a correre e faccio palestra e poi ovviamente prima di un concerto si fanno alcuni esercizi di riscaldamento vocale. Poi devi sapere che in tour mi comporto adeguatamente cercando di non bere troppo e di andare a dormire presto per quanto possibile, tuttavia il fattore chiave penso sia psicologico, infatti la tua mente deve essere libera e rilassata, non devi stressarti con ossessioni di perdere la voce o prendere malattie, altrimenti finisci per contrarle veramente, si riallaccia un po’ al discorso concettuale di ‘Mentalize’ e del potere della tua mente”.
FARAI UN TOUR PER SUPPORTARE AL MEGLIO “MENTALIZE”?
“Certamente, per ora abbiamo pianificato solo la prima parte del tour che partirà dal Sud America, ma ti assicuro che presto verremo anche in Europa, Italia compresa ovviamente. Sono molto legato al vostro paese e questa volta stavamo pensando di organizzare più di una data in Italia, oltre a Milano infatti ci sono un sacco di altre località interessanti che stiamo vagliando, inoltre stiamo valutando per alcuni festival estivi, chissà che non saremo anche al vostro Gods Of Metal?”.
MA PENSATE DI FARE UN TOUR DA HEADLINER, QUESTA VOLTA, O SARETE NUOVAMENTE DI SPALLA A QUALCHE GRUPPO?
“Il tour precedente era di spalla agli Edguy, e ovviamente fu una grande esperienza per tutti noi, tuttavia credo che con questo disco sia il momento di ritornare ad essere il gruppo principale della serata. E’ vero che facendo da supporto magari avremmo la possibilità di suonare in luoghi più grandi, però allo stesso tempo ti devi scontrare con una scaletta molto ridotta”.
SIAMO IN CHISURA, ANDRE, VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO A TUTTI I LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Un saluto a tutti i fan italiani, mi hanno sempre supportato con grande affetto lungo tutto il mio percorso musicale, spero di ricambiare con delle ottime performance nel vostro paese, cercheremo di fissare più date per raggiungere tutta la vostra penisola, a presto!”.