Gli Annihilator sono una delle band che più ha segnato la scena thrash a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90, con due dischi seminali come “Alice In Hell” e “Never, Neverland”, per poi scivolare lentamente nel dimenticatoio, complici alcune scelte non proprio azzeccate del “master” Jeff Waters, per poi ritrovare un’inaspettata fortuna nel 2007. In occasione della promozione del nuovo “Feast” abbiamo incontrato, alcune settimane fa, proprio Jeff Waters che ci ha concesso una lunga chiacchierata, rivelandosi una persona oltremodo simpatica ed intelligente, che rifugge dai cliché comuni a molte band e che ha letteralmente attraversato la storia della musica metal. Ci ha raccontato una piccola parte della sua vita, tra Metallica e Megadeth, passando per Anvil, Voivod, Avril Lavigne e Darkthrone…
STA PER USCIRE IL VOSTRO NUOVO DISCO, SEI FELICE ?
“Quando esce un album ne sei sempre entusiasta e pensi che sia il miglio disco che tu abbia mai fatto. Però invecchiando (ride, ndR), quando hai fatto un po’ di CD, e questo è il quattordicesimo album in studio, sono entusiasta ma so anche che tra tre mesi o uno, oppure un anno o anche solo una settimana, riascoltando le canzoni mi dirò: ok, ci sono due o tre ottime canzoni che suoneremo live e quattro o cinque che sono buone canzoni; poi, però, ce ne saranno due o tre di cui penserò che non sono poi così buone e che avrei voluto scrivere pezzi migliori. Penso che accada a tutte le band, spesso non lo dicono o non vogliono ammettere di avere canzoni deboli; ma il musicista onesto sa che non può sempre scrivere capolavori. Per me è stato ‘Never, Neverland’ il miglior disco che avrò mai fatto. Così gli AC/DC non potranno mai rifare ‘Back In Black’ o gli Slayer ‘Reign In Blood’, i Maiden non faranno un nuovo ‘Killers’ o un nuovo ‘The Number Of The Beast’. E’ normale per gli artisti che sono in giro da un po’: hanno buoni album e altri meno buoni, dei classici e pezzi più deboli. Quello che faccio io ora è: finire il disco, mandarlo alla casa discografica e sperare che a loro piaccia; a volte, sai, capita che non siano contenti di un disco, mentre altre volte lo sono. Questa volta, per fortuna, sono contenti. Quindi il primo passo è andato.Poi viene la stampa. Anche se scriviamo canzoni per noi e per i fan e vogliamo che arrivino ai fan, nonostante ci sia internet, hai bisogno che il disco piaccia alla stampa o diventa difficile: sicuramente il tuo lavoro avrà meno appeal se non piace alla stampa. E, infine, ci sono i fan. Ovviamente vuoi che piaccia ai fan. Ma, onestamente, non faccio musica per fan, per la stampa o per l’etichetta. La faccio per me. Quando io e Dave (Padden, l’unico altro membro stabile degli Annihilator), con cui suono da dieci anni, facciamo un disco, la parte migliore è quando possiamo dire che è finito. Dopo c’è una specie di down, una discesa, hai presente ? La parte divertente, ovviamente, è andare in tour. E così, all’entusiasmo iniziale segue questa sensazione, un po’ come la cocaina: prima è tutto fantastico, ma poi quella sensazione svanisce… sì, è come una droga”.
NON È COMUNE SENTIRE UN MUSICISTA CHE AMMETTA QUESTE COSE…
“Ogni volta che leggo un’intervista… sai, mi piacciono le riviste: ho un sacco di abbonamenti alle riviste inglesi e ho anche qualche numero classico di riviste italiane. Comunque, leggere un’intervista, per me, è buffo, perché ogni volta tutti dicono che il loro ultimo disco è il loro miglior disco; a tutti noi piace quello che facciamo e quando scriviamo una canzone, pensiamo sia la migliore che abbiamo mai composto, ma, in realtà, quanto è buono il tuo disco? Prima devi ascoltarlo, poi gli altri lo giudicheranno e diranno se è bello o no. Quando parlo con i fan, mi dicono sempre che il disco che è piaciuto loro di meno è ‘Remains’ del 1997. E mi dicono che piacciono loro le canzoni, ma non la drum machine; molti fan e anche alcuni giornalisti mi hanno detto che i suoni di chitarra di ‘Waking The Fury’ non erano belli. Quando sento queste cose, ci rifletto e mi dico ‘ok, forse ho commesso qualche errore’. Se io sono felice, ma i fan non lo sono, allora c’è qualcosa che non va”.
E NON PENSI CHE I FAN POTREBBERO NON GRADIRE IL FATTO CHE TU ABBIA RE-INCISO I TUOI CLASSICI (CI RIFERIAMO A “RE-KILL” IL BONUS-DISC PRESENTE NELLA LIMITED EDITION DI “FEAST”, NDR) ?
“Sicuramente non gradiranno! Per circa cinque anni un sacco di giornalisti in Europa, sud America e anche in Giappone, mi hanno chiesto perché non ri-registravo le vecchie canzoni con Dave, dato che lui era, ormai, il mio cantante in pianta stabile e forse ai fan sarebbe piaciuto sentire, dopo un live, come avrebbe cantato lui quelle canzoni su disco. Io ho sempre risposto che non l’avrei mai fatto. Ho comprato le reincisioni di Exodus, Testament e Scorpions, alcune mi sono piaciute e di altre ho pensato che avessero commesso un tremendo errore. Poi Dave mi ha spiegato qualcosa di molto intelligente: dal 1989 al 1996 abbiamo fatto degli ottimi dischi, che hanno venduto molto. Nel 1997 (con ‘Remains’, ndR) le nostre vendite sono crollate. E sono rimaste basse per dieci anni. Certo, vendevano abbastanza per andare in tour e pagare le bollette, ma non per avere successo. Ok, il successo è sopravvivere, ma, sai, per alcuni il successo è grosse macchine, un sacco di soldi in tasca e essere sulle copertine dei giornali. Alcuni musicisti vivono per apparire sui giornali, ma io vivo per la musica e per circa dieci anni i nostri CD non vendevano anche se un disco come ‘Schizo Deluxe’ era un buon disco, comunque non riuscì a vendere. Poi abbiamo fatto ‘Metal’, un disco con molti ospiti, anche di band giovani e di colpo le vendite salirono. Pensai che era bello, ma non sarebbe durato, visto che c’erano anche tutti i fan delle altre band che compravano il disco. Ma mi sbagliavo: quello che successe fu che un sacco di fan di Trivium, Lamb Of God, In Flames, Children Of Bodom ascoltarono la nostra musica. Quando uscì ‘Annihilator’ fui stupito a sapere che le vendite erano ancora migliori che per ‘Metal’; io e Dave ci guardammo e pensammo che non fosse normale. Vedi, i Megadeth sono una delle mie band preferite e ‘Super Collider’, il loro ultimo disco, penso che sia il loro dico con le vendite peggiori; allo stesso modo, molte band che conosco, miei amici, sono molto preoccupate per il fatto che le loro vendite stiano peggiorando. Gli Annihilator, per contro, non sono mai stati una band di enorme portata, ma le nostre vendite migliorano da tre CD: per ‘Feast’ le grandi catene, i negozi ed i distributori hanno ordinato il doppio o il triplo di copie rispetto al disco precedente; questo significa che per noi è un buon momento e Dave mi ha proposto di re-incidere le canzoni che suoniamo live perché ci sono nuovi fan. La maggior parte delle persone che vengono ai nostri concerti ha meno di venticinque anni e non riesce a trovare i CD dei nostri vecchi lavori. Io, inizialmente, ho risposto ancora di no, ma lui mi ha suggerito di non fare dischi da vendere nei negozi, ma di metterli in download gratuito sul sito dell’etichetta o come bonus CD. Così lo abbiamo proposto all’etichetta, che inizialmente non l’aveva trovata una buona idea, pensando che i vecchi fan avrebbero potuto infastidirsi dal fatto che noi toccassimo quelle canzoni. Ma quando abbiamo spiegato che avremmo voluto regalare questo nuovo materiale ed i fan di unga data avrebbero potuto distruggere o bruciare il CD se non lo gradivano e si sarebbero pure divertiti a farlo (ride, ndR)… be’, hanno cambiato idea. Non chiederei mai dei soldi per delle re-incisioni; queste bonus-track non sono belle come le originali, non ci si avvicinano neanche: sono solo un divertimento e qualcosa che i vecchi ed i nuovi fan possono ascoltare, magari per sentire le piccole differenze nei miei assoli o per riconoscere la voce di Dave ai concerti. Penso sia stata una buona idea; sarebbe stata una pessima idea se ‘Feast’ fosse stato una merda”.
BE’, È DECISAMENTE UN BUON DISCO.
“Grazie. I giornalisti che ho incontrato prima di te a Londra o in Germania mi hanno chiesto se davvero avevamo registrato qualcosa come ventiquattro canzoni e un tizio mi ha detto che doveva essere stato un gran lavoro. Certo, che scoperta (ride di gusto, ndR)! Molto lavoro, ma molto divertimento”.
A PROPOSITO DI DIVERTIMENTO: ULTIMAMENTE IMPROVVISI MOLTO, QUANDO INCIDI GLI ASSOLI.
“Sì sì. All’inizio era molto diverso: scrivevo la prima misura e la imparavo, poi scrivevo la seconda ed imparavo anche quella e così fino alla fine dell’assolo. Quindi, come dire, i vecchi assoli erano tante piccole parti ben fatte. Ora, invece, non ci sono più belle parti, c’è un bell’assolo. Almeno, spero. E’ un approccio più alla Van Halen: fatte le ritmiche, le fai andare e fai, tipo, cinque assoli e poi scegli il migliore”.
E’ UN BELL’APPROCCIO, PIÙ CREATIVO…
“Sarebbe noioso se facessi gli assoli sempre allo stesso modo”.
SEI SEMPRE STATO CONSIDERATO UNO DEI MIGLIORI CHITARRISTI THRASH, INSIEME A MUSTAINE O SKOLNICK. CHI SONO I CHITARRISTI CHE TI HANNO ISPIRATO DI PIÙ?
“Sono cresciuto con l’hard rock: AC/DC e Kiss. Una delle band che mi hanno colpito di più, credo avessi tredici o quattordici anni, erano gli Sweet; c’è un loro disco, ‘Desolation Boulevard’ ed il lato A era tutto composto da due persone, mentre il lato B era composto da tutta la band; ed il lato B era dannatamente pesante, cupo, malvagio e pazzesco. E’ un disco veramente sottostimato, perché gli Sweet erano conosciuti più come una band glam con questa immagine fatta di trucco e capelli cotonati, tipo New York Dolls o Twisted Sister ma il lato B di questo disco era “fucking metal”, un gran metal. Persino i Testament hanno fatto una cover di un pezzo. Anche gli assoli di Matthias Jabs degli Scorpions mi sono sempre piaciuti. I suoi bending sono fantastici. Poi c’è Akira Takasaki dei Loudness, lui era una specie di incrocio tra Ritchie Blackmore e Eddie Van Halen, il grande Randy Rhoads e Van Halen. Van Halen ha tutto: è un il miglior chitarrista ritmico, il solista più originale e… le canzoni! I vecchi Van Halen facevano canzoni splendide. Oggi Mustaine non è bravo quanto Eddie Van Halen e Dave lo sa, ma anche lui ha questi tre elementi: ottima ritmica, è un grande solista e fa grandi canzoni. Mi piacciono i chitarristi che hanno tutte queste caratteristiche: Micael Amott degli Arch Enemy, Angus Young, i ragazzi dei Trivium, Alexi Laiho dei Children Of Bodom… sono tutti chitarristi strepitosi. Molti fan delle loro band non si accorgono di quanto siano bravi. Devo dire che, in effetti, ho molte influenze”.
HAI PARLATO DI MUSTAINE. FACCIAMO UN PICCOLO “SLIDING DOORS”: NEL 1989 AVEVI APPENA STAMPATO “ALICE IN HELL”, IL PRIMO DISCO DEGLI ANNIHILATOR E NELLO STESSO ANNO HAI RIFIUTATO UN POSTO NEI MEGADETH…
“Sì, tecnicamente è corretto. Non è che ho rifiutato: Dave non mi ha chiesto di unirmi alla band, ma di fare un’audizione e c’è una bella differenza. Mi pare che fu chiesto a me, Marty Friedman e Diamond Darrell (all’epoca si faceva chiamare Diamond, non Dimebag) e ho sentito che lui avesse posto come condizione che suo fratello (Vinnie Paul, ndR) facesse parte della band come batterista ed immagino che la risposta sia stata negativa; anche io risposi allo stesso modo: eravamo in tour con i Testament ed in un mese ‘Alice In Hell’ aveva venduto un milione di copie, era il disco di debutto metal più venduto dell’anno ed io ero alle stelle: non avrei potuto unirmi ai Megadeth. Ho detto di no con rispetto, ma Dave non ne fu felice. Alla fine, però, fu la cosa migliore: Dimebag ebbe i Pantera, io feci ‘Never, Neverland’ e con Marty Friedman, i Megadeth fecero ‘Rust In Peace’. Ha fatto la scelta giusta”.
BE’, TUTTI E TRE AVETE FATTO LA SCELTA GIUSTA…
“E’ vero. Certo, una scelta diversa avrebbe potuto cambiare la storia del metal. Se io o Dimebag fossimo entrati nei Megadeth, probabilmente non ci sarebbero più stati i Pantera e gli Annihilator. O forse non ci sarebbero più stati i Megadeth. Chi lo sa? Comunque non ci siamo parlati per più di dieci anni, poi nel 2003 o nel 2004 ci siamo sentiti per telefono e per email, ci siamo frequentati. Ogni tanto mi chiama, nel 2004 aveva dei problemi e non riusava a trovare un accordo con Chris Poland, che avrebbe dovuto suonare sul disco dei Megadeth (‘The System Has Failed’, ndR) e mi aveva chiesto di andare in California per incidere; dissi che andava bene, poi mi chiamò il giorno dopo e mi disse che si era accordato con Chris. Poi, poco dopo, quando ci furono i fratelli canadesi Shawn e Glen Drover mi chiese ancora di unirmi alla band. Ogni tanto mi chiama ancora per chiedermi se mi va di fare un assolo o qualcosa ma, ad oggi, non ho mai suonato coi Megadeth (ride, ndR)”.
LA TUA RAGAZZA CI HA DETTO CHE ERAVATE TRA IL PUBBLICO A WACKEN L’ANNO SCORSO E QUEST’ANNO SUONERAI A WACKEN.
“Sì, è vero. E’ la terza volta, mi pare. Comunque era da dieci anni che non suonavamo”.
E SARETE LA PRIMA BAND A SUONARE.
“La prima band ? No. Davvero? Sei sicuro? E’ fantastico. Be’, quelli che decidono sono proprio gli organizzatori del festival, ma è un buon momento per suonare, forse uno dei migliori. Sono tutti entusiasti e non sono ancora troppo ubriachi o coi postumi di una sbornia; dovevamo suonare ad un altro festival il sabato ed avremmo suonato a Wacken il venerdì sera, non ce l’avremmo fatta e così dissi che non potevamo suonare ed era assurdo dover dire di no ad un festival enorme come Wacken; poi mi dissero ‘e se vi facessimo suonare di giovedì?’. E’ andata così e ora ci troviamo a essere la prima band a suonare”.
OK. SONO PASSATI TRE ANNI TRA “ANNIHILATOR” E “FEAST”; TOUR, COMPOSIZIONE, PROVE E REGISTRAZIONE. NON SEMPRE LE PERSONE SANNO QUANTO TEMPO CI PUÒ VOLERE A FARE UN DISCO. VOI QUANTO CI AVETE MESSO ?
“Per due anni e mezzo, o forse di più, non avevamo nessuna canzone finita e nessuna registrazione: ho lavorato con altre band, fatto clinic con la Gibson e la Epiphone, abbiamo fatto due tour in sud America e il 70.000 Tons Of Metal, molto lavoro, musica e divertimento ma non avevamo scritto nulla. Poi a gennaio di quest’anno ci siamo detti che era arrivato il momento ed in quattro mesi abbiamo scritto, arrangiato, registrato, mixato e tutto il resto. Tutto in quattro mesi, molto in fretta. Probabilmente proprio perché eravamo stati via per così tanto tempo, avevamo voglia di scrivere ed incidere nuove canzoni. E così, in pochi mesi, ci siamo trovati a dirci che andava bene ed avevamo finito”.
HAI SCRITTO SULLA TUA PAGINA DI FACEBOOK UNA STORIA SU JASON NEWSTED ED I METALLICA. CE NE PARLI?
“Sì, proprio la settimana scorsa a Londra. Ho incontrato Jason per la prima volta, ci eravamo scritti qualche email, ma non ci eravamo mai incontrati; sono stato molto sorpreso quando è venuto da me dicendo ‘ehi, Jeff Waters !’ (ride, ndR). Mi sono detto: ‘oh, cazzo: Jason Newsted sta venendo da me?’. Ci siamo messi a parlare e gli ho detto che lui aveva suonato sul mio album preferito dei Metallica, ‘…And Justice For All’, e lui mi ha raccontato questa storia di quando erano in tour con i Guns ‘n’ Roses, a Montréal. Ci furono dei problemi con i fuochi sul palco e James (Hetfield, ndR) si procurò una brutta ustione; i Metallica decisero di continuare il tour, ma lui non poteva suonare la chitarra; il loro tecnico delle chitarre era John Marshall dei Metal Church che sostituì James finché non si riprese completamente. Quello che non sapevo e che mi ha raccontato Jason è che io ero uno di quelli che avrebbe potuto ricevere ‘la’ telefonata; presero un cappello e misero un nome da estrarre. In due misero il mio nome ed in due quello di John. Ho chiesto a Jason che nome avesse messo e mi ha risposto ‘Jeff Waters!’. Gli ho anche chiesto chi altro aveva messo il mio nome, sperando fosse James; mi ha risposto: ‘Kirk’. E’ solo una piccola cosa, ma per me è enorme, ancora rido a pensarci. Veramente figo”.
VERAMENTE. NON SO SE CONOSCI I DARKTHRONE, UNA BAND BLACK METAL NORVEGESE. HANNO FATTO UNA CANZONE CHE SI CHIAMA “CANADIAN METAL” IN CUI CITANO MOLTE BAND UNDERGROUND CANADESI. CI SONO MOLTE GRANDI BAND COME VOI, I VOIVOD, I 3 INCHES OF BLOOD, GLI ANVIL… C’È UNA SCENA IN CANADA ?
“Sì, li conosco. Non ho tutti i loro dischi, ma li ho ascoltati. Conosco i Sacrifice tra le band ‘citate’ nella canzone. Comunque non c’è una vera scena in Canada; a Montreal e Québec City ci sono molti fan della musica metal, anche a Vancouver e Calgary. Ma siamo pochi: il 10% della popolazione degli Stati Uniti e quindi è dura per le band metal del nostro paese; il metal non è supportato dall’industria musicale canadese, né dalle etichette, né dalla stampa. Nulla. Abbiamo il nostro supporto dall’Europa e dagli Stati Uniti, dal Giappone,dal sud America, ma non dal nostro paese. Ci sono geni come Devin Townsend, che suonano davanti a cinquanta persone in Ontario e davanti a cinquemila a Londra, o Danko Jones che ha suonato davanti a duecento persone in un locale di merda, litigando con i proprietari del club per avere dell’acqua e poi va a suonare al Rock am Ring in Germania. Anche noi non abbiamo fatto molte date in Canada, magari suoniamo nei festival, ma poco da soli. Non c’è rispetto nei confronti della musica metal da parte dell’industria discografica. Anche gli Anvil…”.
UNA STORIA PAZZESCA, LA LORO…
“Be’, questo è quello che racconta il film (‘Anvil!’, ndR), ma i film non raccontano sempre la verità. Un film è un film, io conosco gli Anvil…. il film racconta del loro secondo disco, parlando di ‘Metal On Metal’ (accenna a cantarla, ndR), ma il resto di quel dico è puro genio. Hanno fatto due dischi seminali, ‘Hard’n’Heavy’ e ‘Metal On Metal’ che hanno influenzato gente come Lars Ulrich e tutti i Metallica, i Megadeth…chiunque. Ma proprio il film che li ha fatti conoscere al mondo ha avuto molto poco seguito in Canada. Comunque io non ricordo gli Anvil per il film, ma per quei due dischi; ma la scena metal canadese non tributa loro il giusto onore, non li rispetta ed è anche per il film. E’ un film stupido: divertente, fa pensare all’immagine della vita di una band rock and roll, ma a me interessa la musica. Ricordo quando ho comprato il vinile, li ho visti dal vivo tante volte all’epoca… un’altra band molto importante sono stati i Razor (‘Evil Invaders’ aveva delle canzoni incredibili), poi gli Exciter. Due band che hanno avuto una grande influenza sul genere. Poi i Voivod, ovviamente. Anche fuori dal metal, abbiamo Bryan Adams che, certo, può non piacere ma ha scritto una quantità impressionante di hit, e i Rush… Sì, anche Avril Lavigne o i Nickelback. Comunque io non ho alcun rispetto per l’industria musicale canadese, rispetto gli artisti del mio paese ma l’industria è ridicola. Gli Annihilator hanno firmato in Olanda e negli Stati Uniti, l’industria e la stampa vogliono solo scoprire artisti in Canada e renderli famosi in Canada. Se non sono loro a scoprirli o se sono famosi fuori dal Canada, non va bene. E’ difficile”.