La scena estrema italiana, in grado da anni di offrire nomi di tutto rispetto, prosegue nel suo sviluppo anche (e, forse, soprattutto) grazie a gruppi debuttanti come quello che vi presentiamo in questa intervista. Gli Antagonism vengono dalle Marche e si fanno portatori di un suono, a loro modo, “vintage”, nel senso che si ispira a quelle band che, negli anni novanta, non solo si occuparono di metal estremo, ma si preoccuparono anche di evolverlo in direzioni inaspettate (pensiamo ad Entombed e Sepultura, principalmente): è chiaro, quindi, quale aspetto del loro debutto ci abbia inizialmente sorpreso, in quanto scelta decisamente originale. Ovviamente non si tratta di sole questioni formali, ma anche di contenuti: in questo gli Antagonism hanno molto da dire, anche a livello lirico, e potrete averne conferma continuando a leggere e, magari, ascoltando “Digging Past Sounds”.
PARTIAMO CON LE PRESENTAZIONI: CI RACCONTERESTE LE VOSTRE ESPERIENZE PASSATE E QUALE STRADA VI HA PORTATO A FONDARE GLI ANTAGONISM?
“Gli Antagonism sono nati da un progetto del chitarrista Marco Vitali che dai Cancrena, di cui era membro, ha contattato il cantante Marco Radossevich e il bassista Nicola Parente. Nel 2006 producono il loro primo EP “XXI Century”, oltre ad altri pezzi pubblicati in dischi split come ‘Extreme Metal Inside’. Nel 2007 Nicola decide di lasciare il gruppo ed entro a far parte della formazione io (Leonardo Ciccarelli), realizzando un DVD live (Alive Death Spill) ed il full length ‘Digging Past Sound’”.
“DIGGING PAST SOUNDS” E’ IL VOSTRO DEBUTTO: A NOI E’ PIACIUTO MOLTO E ABBIAMO DECISO DI INTERVISTARVI PERCHE’ POSSIATE INVOGLIARE I NOSTRI LETTORI AD ASCOLTARLO. COSA CI DITE AL RIGUARDO?
“‘Digging Past Sound’ è un disco di cui andiamo molto fieri, per il quale abbiamo speso parecchio tempo sia in ambito compositivo che produttivo e punta ad essere una critica diretta e per alcuni tratti anche brutale a tutto ciò che c’è di malsano nella società moderna”.
ASCOLTARE IL VOSTRO DEBUT ALBUM CI HA FATTO TORNARE ALLA MENTE I BEI TEMPI DI “WOLVERINE BLUES” E “CHAOS AD”, CON UNA SPRUZZATA DEI PUNGENT STENCH DI “CLUB MONDO BIZARRE”. SECONDO VOI E’ UNA LETTURA SENSATA DELLE RADICI DELLA VOSTRA MUSICA?
“Un sentito ringraziamento per i paragoni, Entombed e Sepultura sono stati due dei nostri più influenti modelli di ispirazione insieme a Six Feet Under, The Haunted ed In Flames”.
COME AVVIENE IL VOSTRO PROCESSO COMPOSITIVO?
“Fondamentalmente non abbiamo un processo compositivo standard, è capitato spesso che io o Marco Vitali arrivassimo in sala prove con degli abbozzi di riffs che poi venivano amalgamati dal nostro cantante con una linea vocale aggressiva che rendeva il tutto una vera cannonata, in altri casi incontravamo Marco Radossevich, furioso per motivi suoi e tirava giù un pezzo dal nulla che già come base funzionava da sola”.
QUALE ASPETTO DELLO SCRIVERE CANZONI VI COINVOLGE DI PIU’?
“Sicuramente il fatto di poter spiegare al mondo cosa ne pensiamo della società odierna è lo stimolo maggiore. Inoltre questo è un genere che noi letteralmente adoriamo, quindi sinceramente ammetto di non poter definire un solo aspetto che ci coinvolga maggiormente nell’ambito compositivo”.
QUALE E’ LA RELAZIONE TRA IL VOSTRO MODO DI VEDERE IL MONDO E LA MUSICA CHE SCRIVETE?
“La relazione tra i due fattori è molto stretta, la nostra musica è il nostro modo di vedere il mondo e suonare i nostri pezzi semplicemente ci permette di mostrare agli altri il nostro punto di vista”.
VOI SIETE DI MACERATA, CHE E’ NELLE MARCHE, (REGIONE DA CUI PROVENGONO, TRA GLI ALTRI, GLI INFERNAL POETRY): QUALE TIPO DI SCENA ESTREMA ESISTE DA QUELLE PARTI?
“Nelle Marche ci sono moltissimi gruppi che suonano, chi più e chi meno, generi estremi come il nostro, purtroppo però la scena marchigiana non è molto presente per il death & similia, salvo qualche festival che si cerca di organizzare periodicamente. Ecco perché la maggior parte dei nostri gruppi punta a farsi sentire soprattutto fuori regione o all’estero”.
POSSIAMO IMMAGINARE CHE SIATE ANCHE DEGLI APPASSIONATI FANS: QUALI SONO I GRUPPI CHE ASCOLTATE DI PIU’? QUALI IN QUESTO PERIODO? FATECI I NOMI DI MUSICISTI CHE AMATE, O AVETE AMATO, PARTICOLARMENTE.
“I gruppi che ascoltiamo sono innumerevoli, sia moderni che più ‘vecchia scuola’, Steve Di Giorgio con i Death, ma soprattutto con i Sadus, Cannibal Corse sia con Chris Barnes che con Corpsegrinder, Sepultura, Entombed, Fear Factory, Devil Driver, Static-X, At The Gates, The Hunted, Terrorizer, Mastodon, Trivium, Machine Head, Obituary, Napalm Death e Malevolent Creation solo per citarne alcuni”.
VI VA DI RACCONTARCI QUALCHE EPISODIO RIMARCHEVOLE IN RELAZIONE ALLA VOSTRA STORIA E CARRIERA?
“Allora, tempo fa facevamo le prove nella nostra vecchia sala prove. Non ci eravamo mai accorti che vicino alla nostra sala prove vi era un agriturismo che faceva anche corsi di Yoga e meditazione. Un pomeriggio di estate mentre eravamo a fare le prove con le finestre spalancate ci siamo ritrovati un gruppo che protestava sotto la nostra finestra sostenendo che la nostra musica non si sposava a pieno con le loro attività. Potete immaginare i nostri volumi al riguardo (secondo noi erano quelli giusti, ndR)”.
IL DEATH METAL, QUALUNQUE FORMA ABBIA, E’ UN GENERE OSTICO E CONCEDE BEN POCHI LUSSI ECONOMICI: VOI RIUSCITE A VIVERE CON LA VOSTRA MUSICA OPPURE AVETE QUALCHE OCCUPAZIONE PARTICOLARE PER VIVERE?
“Purtoppo la nostra musica da sola non riesce a sostenerci, tutti noi abbiamo altri lavori, io lavoro come tecnico logista, Marco Vitali come insegnante di musica, mentre Marco Radossevich e Giacomo lavorano come tecnici informatici”.
AVETE IN PROGRAMMA UN TOUR PER PROMUOVERE IL VOSTRO ALBUM?
“Stiamo cercando di organizzare una serie di live per promuovere il nostro prodotto, purtroppo però per motivi tecnici non sarà possibile prima del 2013″.
SPERIAMO DI POTER ASSISTERE PRESTO AD UN VOSTRO CONCERTO, CI PIACEREBBE POTER VERIFICARE DI PERSONA LA RESA LIVE DEI VOSTRI PEZZI. PRIMA DI SALUTARCI VOLETE LASCIARE UN SALUTO AI NOSTRI LETTORI?
“Un saluto ed un ringraziamento a tutti coloro che leggeranno questa intervista, spero di aver motivato qualcuno ad ascoltare il nostro album, e quindi supportare noi e le altre band italiane che cercano di farsi un nome nel mercato odierno. STAY METAL”.