Partiti come progetto di Duncan Patterson degli Anathema e dell’ancora sconosciuto e talentuoso Mick Moss, gli Antimatter si sono fatti le ossa album dopo album, proponendo un sound oscuro, figlio di gothic e di trip-hop, di dark, di elettronica e di acustica. Giunti al quinto album, intitolato “Fear Of A Unique Identity”, gli Antimatter del 2013 sono la creatura del solo Mick Moss, che coadiuvato da ottimi compagni di viaggio si districa tra sonorità profonde ed emozionanti. Un album molto interessante, profondo, malinconico ma vigoroso al tempo stesso. La parola ad un artista che nonostante la qualità espressa in tutti questi anni ha ancora davvero molto da dire…
CIAO MICK, INNANZITUTTO GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’. PARLIAMO SUBITO DEL NUOVO ALBUM DEI TUOI ANTIMATTER: NON E’ AFFATTO DIFFICILE INNAMORARSI PERDUTAMENTE DI “FEAR OF A UNIQUE IDENTITY”. COME HA PRESO FORMA IL PROGETTO?
“Dopo essermi preso una pausa dalla pubblicazione del precedente lavoro, mi sono trovato a vivere una situazione che mi ha profondamente turbato. Nel mio paese un ragazzo di undici anni è stato ucciso perchè si è trovato in mezzo ad una guerra tra gang rivali. Tutti sono rimasti disgustati da questo evento, e io ho pensato di ricavarne un concept. Già avevo parlato di argomenti simili su pezzi come ‘Legions’ o ‘Another Face In A Window’ dai miei album precedenti e ora sono andato molto più in profondita. Mi sono chiesto perchè alcune persone si lasciano andare a stili di vita e a comportamenti così deplorevoli, perchè queste cose avvengono. Musicalmente invece posso dirti che il tutto è nato in modo estremamente naturale, come sempre, con l’unica premessa che volevo che questo quinto album degli Antimatter suonasse diversamente dagli altri. Non abbiamo cambiato molto nel corso dei primi lavori, era ora di mostrare tutte le nostre sfaccettature”.
“PARANOVA” E “UNIFORMED IN BLACK” SONO UN PERFETTO ESEMPIO DI QUANTO HAI APPENA DETTO, MOSTRANDO UN INEDITO LATO DIRETTO DELLA TUA MUSICA. UN MODO INTERESSANTE DI ATTIRARE NUOVI ASCOLTATORI, PER POI TRASCINARLI NELLA PROFONDITA’ DEGLI ANTIMATTER…
“Sarei lieto se fosse davvero così, ma non mi sono posto nessun obiettivo in fase di composizione. Non mi sono chiesto che genere dovessi suonare, o che melodie dovessi scegliere. Cosa che invece era successa in passato, dove mi sono trovato a scartare dei pezzi solo perchè non mi sembrava che suonassero ‘abbastanza’ Antimatter. E’ stato bello ora farmi ispirare dalla musica, senza confini imposti. Altrimenti a lungo andare il processo di composizione rischia di diventare come un compitino scolastico da portare a conclusione senza particolare passione o divertimento”.
HAI INIZIATO A MUOVERE I PRIMI PASSI NEL MONDO DELLA MUSCIA CREANDO MUSICA SPERIMENTALE STRUMENTALE, GIUSTO?
“So dove vuoi arrivare… Sì, prima di rendermi conto che potevo anche cantare, mi cimentavo nella registrazione di musica strumentale sulla falsa riga degli Ozric Tentacles, che all’epoca erano i miei idoli assoluti. All’epoca non ero interessato alla musica cantata, e mai avrei potuto immaginare che un giorno avrei preso in mano un microfono. Poi un giorno il cantante del mio gruppo di allora non potè essere dei nostri in occasione di un concerto che avevamo programmato da tempo, e così ho cantato io. Ero molto preoccupato ed intimidito, ma ho capito che forse avrei potuto provare a prendere quella strada”.
QUANDO HAI REALIZZATO IL TUO POTENZIALE COME CANTANTE?
“Non credo di averlo realizzato neanche ora, se devo essere onesto. Mi rendo conto che le mie performance vocali migliorano di album in album, e sto scoprendo nuovi modi di usare la mia voce, ma è un viaggio continuo. Non credo né spero di aver raggiunto il massimo come cantante, perchè c’è sempre modo e tempo per migliorare”.
COME SEI ENTRATO IN CONTATTO CON LA TALENTUOSA VIC ANSELMO?
“L’ho conosciuta nel 2008, quando mi ha supportato per un tour acustico con i Leafblade di Danny Cavanagh. Sono rimasto sorpreso quando l’ho sentita cantare, ha un grande talento e sa trasmettere molto”.
QUALI SONO GLI ARTISTI CHE TI HANNO INFLUENZATO DI PIU’ AGLI INIZI, OLTRE AGLI OZRIC TENTACLES?
“Nonostante si cerchi di comporre qualcosa che sia completamente originale, sappiamo tutti che non può essere così. Le influenze sono nel tuo sangue, non puoi domarle. Credo che a tal proposito ciò che mi ha ispirato all’inizio e che continua tutt’ora è la musica oscura dei primi anni ’90”.
E COSA MI DICI INVECE DELLA MUSICA DI OGGI?
“Non vorrei sembrare altezzoso, ma posso dirti che praticamente non ascolto niente di contemporaneo. Non trovo stimoli particolari, devo essere sincero”.
HAI RICEVUTO PROPOSTE DI COLLABORAZIONE DA PARTE DI QUALCHE BAND O ARTISTA?
“Ogni tanto capita che qualcuno mi proponga di cantare o collaborare, ma non accetto quasi mai perchè sono troppo pieno di impegni. Ho accettato invece di cantare su ‘Broken Smile’ dei Beautified Project perchè in quel caso ho davvero apprezzato il pezzo, che tra l’altro è entrato anche in classifica in Armenia, con mia grande sorpresa. Se penso invece alle band che adoravo quando ero più giovane, non mi piacerebbe sedermi e scrivere ma amerei suonare con loro qualcuno dei loro classici”.
GLI ANTIMATTER HANNO INIZIATO COME DUO, TU E DUNCAN PATTERSON. MA NEGLI ALBUM NON AVETE MAI COMPOSTO UN PEZZO INSIEME. COME SPIEGHI QUESTA COSA?
“Non avrebbe funzionato. I nostri stili sono molto diversi, e non vedevamo la necessità di scrivere qualcosa insieme. E credo che sia stato meglio così”.
C’E’ STATO UN MOMENTO IN CUI HAI PENSATO DI SMETTERE DI SUONARE O CANTARE?
“No, non sono d’accordo con chi abbandona un progetto su cui ha investito. Io credo nella musica, e credo che debba essere affrontata con la serietà e la dedizione che merita”.
PERCHE’ DUNCAN HA ABBANDONATO IL PROGETTO ANTIMATTER?
“Lui non sa stare fermo in un punto per troppo tempo, è in continuo movimento, anche musicalmente. Si sposta da uno Stato all’altro, e analogamente da un progetto all’altro”.
E’ INDUBBIO CHE GLI ANTIMATTER SIANO SEMPRE STATI INGIUSTAMENTE SOTTOVALUTATI, ED E’ INCREDIBILE SE VALUTIAMO LA TUA GRANDE PERSONALITA’ E IL FATTO CHE AVETE SEMPRE PRODOTTO ALBUM DI PRIM’ORDINE. COME MAI SECONDO TE IL GRANDE SUCCESSO MERITATO FATICA AD ARRIVARE? NON CREDI CHE L’ETICHETTA AVREBBE DOVUTO LAVORARE DI PIU’ SULLA VOSTRA PROMOZIONE?
“Non saprei dirti il motivo. Anche perchè considera che esistiamo da dodici anni. La gente continua ancora oggi a considerarci i fratelli minori degli Anathema, per via di Duncan. Questo sicuramente è un’arma a doppio taglio, perchè da un lato attira e dall’altro respinge. E’ come se la musica non potesse essere analizzata completamente; c’è sempre qualcuno che tira fuori gli Anathema. Conta anche che, a differenza della maggior parte delle altre band, noi non abbiamo management. Sono io che mi occupo di tutto ciò che ruota attorno alla band, e questo è un bene perchè mi permette di avere il completo controllo della mia creatura, ma d’altro canto non potrò mai competere con i manager di professione”.
IL VOSTRO BOXSET “ALTERNATIVE MATTER”, PUBBLICATO NEL 2010, RACCOGLIEVA UN SACCO DI MATERIALE INEDITO, VERSIONI ALTERNATIVE E CHICCHE VARIE, IN UNA CONFEZIONE MOLTO BEN REALIZZATA E CURATA. COME E’ STATO ACCOLTO DAI FAN?
“Tutti sono stati entusiasti, specialmente della versione deluxe, e anche io sono fiero di quel prodotto. C’è tanto amore dietro quella raccolta, e si vede subito sfogliandone le pagine e ascoltandone la musica. Abbiamo davvero raccolto tutto quello che potevamo, l’abbiamo sistemato e l’abbiamo stampato”.
TU E VIC ANSELMO PASSERETE PER L’ITALIA A MARZO IN OCCASIONE DEL TUO PROSSIMO TOUR ACUSTICO. SARA’ SICURAMENTE UNA SERATA INTERESSANTE, ALL’INSEGNA DELLA TUA OTTIMA MUSICA…
“Puoi dirlo forte. Sceglieremo pezzi dall’intera discografia, e non vedo l’ora di proporli in questa versione acustica”.
POTREMO UN GIORNO VEDERE GLI ANTIMATTER IN VERSIONE FULL BAND COSI’ COME L’ABBIAMO ASCOLTATA SU “FEAR OF A UNIQUE IDENTITY”?
“Succederà, ma sono previste solo date in Inghilterra. Dal punto di vista economico e logistico al momento sarebbe un rischio troppo grande imbarcarci in un tour europeo. Staremo a vedere in futuro se potremo fare qualcosa, magari partecipare a qualche festival”.