Gli Anvil erano e sono (forse) la band più sfortunata del pianeta, su questo ci sono pochi dubbi. Difatti, chiunque abbia avuto modo di godersi il ‘rockumentario’ “The Story Of Anvil” si è ritrovato inghiottito in un vortice di innumerevoli occasioni perdute condite da rabbia, passione ed autentico amore per la musica. E’ assai noto che negli Eighties quasi tutte le band di rock duro e metallo pesante dotate di un minimo di spessore artistico riuscivano a godersi più di cinque minuti di gloria (i più fortunati si gongolavano tra champagne ed avvenenti groupie), mentre la band canadese assisteva inerme al successo altrui, pur sfornando una manciata di ottimi dischi. Dopo tante controversie, i Nostri sono riusciti a scrollarsi di dosso la sorte avversa e dal precedente “Juggernaut Of Justice” pare abbiano imboccato un sentiero in discesa. Ai nostri microfoni abbiamo il piacere di ospitare Lips, goliardico e passionale leader della band che, contrariamente ad ogni previsione, si dimostra oltremodo abbottonato, a tratti avaro di parole (giornata storta?), ma indubbiamente sincero e con pochi peli sulla lingua…
CIAO LIPS, BENVENUTO SULLE PAGINE VIRTUALI DI METALITALIA.COM. LO SCORSO ANNO GLENN FIVE HA LASCIATO LA BAND TRA LE POLEMICHE. QUALI SONO I MOTIVI PRINCIPALI DI QUESTO DIVORZIO?
“Preferisco non lasciare alcun tipo di commento sulla vicenda”.
TI VA DI PRESENTARCI IL VOSTRO NUOVO BASSISTA, SAL ITALIANO?
“Sal è un amico di vecchia data, l’abbiamo conosciuto nel lontano 1982 quando suonava con i Cities. Erano la nostra band di supporto per la data di New York”.
PARLIAMO ORA DEL NUOVO ALBUM. COME SI E’ SVILUPPATO IL PROCESSO DI SONGWRITING?
“Io e Robb Reiner abbiamo scritto tutte le canzoni che sono finite sul CD. Le abbiamo registrate agli NRG Studio di Los Angeles e nello studio casalingo del nostro produttore Bob Marlette. La scrittura si è svolta molto velocemente e per fortuna in questa occasione non ci sono stati intoppi di nessun genere. Solitamente quando iniziamo a comporre un brano iniziamo a improvvisare fino a quando si crea il feeling giusto. Cerchiamo di essere il più possibile spontanei, evitando di elaborare arrangiamenti troppo cervellotici ed intricati che finirebbero per far perdere la giusta spontaneità alla canzone”.
IL RIFF PORTANTE ED IL GROOVE DI “THROUGH WITH YOU” RIEVOCANO LO SPIRITO DI “SMOKE ON THE WATER”. QUESTO EPISODIO RAPPRESENTA UNA SORTA DI TRIBUTO AI DEEP PURPLE?
“Certamente! Ho sempre amato i Deep Purple ed ho seguito la filosofia che mi ha trasmesso Ritchie Blackmore. Quella di ‘rubare’ da ciò che ami di più!”.
COME MAI AVETE INSERITO COME BONUS TRACK “HARD WIRED” AND “FIRE AT WILL”? NON SI DISCOSTANO DI UNA VIRGOLA DAL VOSTRO LINGUAGGIO MUSICALE…
“Avevamo troppa carne al fuoco e non volevamo aumentare eccessivamente il minutaggio del concept originale. E’ un periodo molto prolifico per noi!”.
CHI E’ L’AUTORE DELLA FRONT COVER E COSA RAPPRESENTA?
“Si chiama Christoph Schinzel ed è lo stesso artista che ha raffigurato le copertine dei nostri ultimi quattro album. Ha suonato anche il basso in alcune cult band tedesche come Arrow e Deztroyer. Il concept rappresenta semplicemente l’Arca di Noè all’Inferno (spendere due parole in più no?, ndR)”.
AVETE SCELTO DI LAVORARE NUOVAMENTE CON BOB MARLETTE. CI PUOI FORNIRE QUALCHE DETTAGLIO IN MERITO ALLA PARTNERSHIP ARTISTICA CHE SI E’ INSTAURATA CON LUI?
“E’ davvero molto importante per noi lavorare con un professionista del calibro di Bob. I suoi consigli sono stati estremamente preziosi in fase di produzione. Mi auguro che quesa collaborazione possa proseguire anche per il prossimo CD”.
DUNQUE SEI ANCORA SODDISFATTO DI “JUGGERNAUT OF JUSTICE”…
“Assolutamente sì! Siamo tuttora soddisfatti del sound profuso dai brani di quel disco!”.
AVETE PIANIFICATO UN TOUR EUROPEO?
“Dovremmo farci vivi dalle vostre parti in autunno. Al momento tutto è in fase di definizione”.
L’ANNO SCORSO AVETE INTRAPRESO UN TOUR CON I SAXON. TI E’ RIMASTO IMPRESSO UN ANEDDOTO PARTICOLARE DI QUELL’ESPERIENZA?
“Ci siamo divertiti come matti dall’inizio alla fine. Per noi è stato un grande onore supportare una band di quel calibro… (anche qui non ci sprechiamo molto con i dettagli, ndR)”.
A TAL PROPOSITO, PREFERITE SUONARE NEI PICCOLI CLUB O NEI GRANDI FESTIVAL COME WACKEN?
“Non abbiamo preferenze. A noi basta semplicemente suonare e sentire il feeling dei nostri fan in qualsiasi parte del pianeta!”.
RICORDI ANCORA LA TUA PRIMA ESPERIENZA SULLE ASSI DEL PALCO COME MUSICISTA?
“Avevo undici anni ed ho suonato alla festa della scuola e in quell’istante ho capito che avrei intrapreso la strada del rock’n’roll!”.
RITIENI CI SIA UN ALBUM PARTICOLARMENTE SOTTOVALUTATO NELLA VOSTRA VASTA DISCOGRAFIA?
“Penso che tutti i nostri album siano stati sottovalutati negli anni ’80. Un vero peccato!”.
SEI ANCORA IN CONTATTO CON IL VOSTRO CHITARRISTA STORICO, DAVE ALLISON?
“Non lo sento praticamente mai”.
ALCUNI MESI FA REINER HA DICHIARATO CHE ERAVATE AL LAVORO PER CONCRETIZZARE LA REUNION DELLA LINE UP ORIGINALE, ALLO SCOPO DI INTRAPRENDERE UN TOUR CELEBRATIVO DEI PRIMI TRE ALBUM…
“Al momento non abbiamo ancora definito nulla di concreto. Forse un giorno, chissà”.
DAMMI UNA TUA OPINIONE SU ALCUNE BAND CANADESI CHE HANNO FATTO LA STORIA DEL ROCK: RUSH, LEE AARON, HONEYMOON SUITE E TRIUMPH!
“Francamente non ho mai apprezzato particolarmente questi gruppi. Adoro Frank Marino, April Wine ed una band praticamente sconosciuta che ritengo grandiosa: i Thundermug!”.
IN OLTRE TRENT’ANNI AVETE REGISTRATO BEN QUINDICI ALBUM. QUALI PENSI SIANO I MIGLIORI E QUALI AVRESTI VOLUTO INCIDERE IN MANIERA DIFFERENTE?
“Oh man, ci sono dentro fino al collo e credo di non riuscire ad esprimere un parere obiettivo. Non saprei veramente cosa dirti”.
TI VA DI SPENDERE QUALCHE PAROLA NEI CONFRONTI DELLE ETICHETTE DISCOGRAFICHE CON LE QUALI HAI COLLABORATO?
“La Attic ci ha supportato all’inizio della nostra carriera. Quei ragazzi erano entusiasti della nostra proposta, ma non sono riusciti a creare il giusto hype negli States! Siamo passati alla Metal Blade e si sono comportati in maniera affatto corretta con noi, per non parlare di quei banditi (usa il termine ‘bandits’, ndR) della Mausoleum! Infine siamo stati reclutati dalla Massacre e siamo rimasti sotto contratto con loro per parecchi anni. Si sono comportati in maniera esemplare con noi, ma purtroppo hanno mancato l’homerun decisivo, intendi? Dal disco precedente siamo sotto contratto con la SPV e riconosco che stanno facendo davvero un buon lavoro a livello promozionale”.
QUALE PENSI SIA IL PICCO ASSOLUTO DEL VOSTRO IMPERDIBILE DOCUMENTARIO “THE STORY OF ANVIL”?
“Abbiamo conosciuto molte stelle del cinema e personalmente ho avuto il piacere di stringere la mano a parecchie icone del rock. Finalmente, dopo tanti sacrifici, non siamo più degli emeriti sconosciuti e stiamo vivendo il nostro sogno alla soglia dei sessant’anni!”.
OK, E’ TUTTO. VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI TUOI FAN ITALIANI?
“Mama mia!!! Voglio suonare al più presto in Italia…siete un pubblico fantastico, lo penso davvero!”.