Seconda release per la TAF Production e gran bella sorpresa: i siciliani Aposthate con il loro mini cd intitolato “First Born Evil”. Una manciata di brani granitici che fa di questo mini CD un prodotto davvero notevole, sebbene la produzione penalizzi in modo piuttosto marcato la stessa band, affossata da una palude di suoni che non lasciano scorrere come si deve la violenza di un death metal altamente letale. Metalitalia.com ha intervistato per voi Midgard, portavoce del gruppo.
COSA AVETE FATTO PRIMA DELL’USCITA DI QUESTO MINI CD PER LA TAF PRODUCTION?
“Bene, gli Aposthate nascono nei primissimi del 2004 con l’attuale formazione a cinque; Midgard e Azmeroth alle chitarre, Orias alla voce, Rasez alla batteria e Sakar al basso. Ci siamo ritrovati con la voglia di mettere in piedi un progetto violento e diretto che raccogliesse tutto quello che passasse in direzione estrema, per questo ci muoviamo lungo le coordinate del death con forti influssi black e thrash. A parte l’esordiente Orias, tutti proveniamo da diverse esperienze musicali con gruppi siciliani come Heretical, Thy Anthem Fades e Afterglow. Dopo tanti anni abbiamo deciso di unire le forze e creare questo nuovo progetto con il quale abbiamo fatto uscire il nostro primo mini CD nei primi mesi del 2005”.
VENIAMO A “FIRST BORN EVIL”: DEATH AMERICANO, MA DI TANTO IN TANTO ANCHE QUALCHE INFLUENZA SCANDINAVA COME ENTOMBED, CENTINEX. SIETE D’ACCORDO?
“Confermo, come detto prima ci muoviamo lungo i confini, e non, della musica estrema, chi ci vede dal vivo o ascolta ‘First Born Evil’ dà una interpretazione diversa… chi ci accosta all’uno o all’altro gruppo. Questo non ci dispiace affatto e ci dà lo stimolo per continuare in questa direzione. Ascoltiamo sia il death americano che quello svedese ma ci piace anche il vecchio thrash anni ’80”.
IL MINI CD è DAVVERO DEVASTANTE, PECCATO CHE MOLTA ENERGIA SIA ANDATA PERDUTA DA UNA PRODUZIONE NON ALL’ALTEZZA. COLPA ANCHE QUESTA VOLTA DEI SOLITI MOTIVI FINANZIARI?
“Posso solo confermare, ma ti devo anche dire che la produzione sporca e diretta ha trovato i favori di molti. Sicuramente la prossima volta cercheremo di migliorare la produzione, per noi era importante iniziare questa nuova avventura, adesso stiamo preparando i nuovi pezzi per il full length di debutto”.
NEGLI APOSTHATE SUONANO MUSICISTI CHE PROVENGONO DA DIVERSE REALTA’ SICILIANE. CE NE VOLETE PARLARE?
“La cosa più importante è che sapevamo sin da subito cosa volevamo ottenere, non essere dei novellini ed avere una buona esperienza alle spalle ci ha aiutati, ma la voglia di suonare e di fare bene è la stessa che avevamo da ragazzi alle prime armi”.
IL DEATH METAL E’ UN GENERE STANTIO, EPPURE NON MUORE MAI. QUAL E’ SECONDO VOI IL SEGRETO DI TALE SUCCESSO?
“E’ vero, il death tante volte rischia di essere fin troppo statico e monolitico, però ha un fascino unico e intramontabile. Anche per questo motivo abbiamo voluto creare un mix devastante di death, black e thrash, il nostro modo di concepire una song è che deve essere diretta senza perdersi in inutili prolissità, con un riffing vario e mai monotono; una batteria terremotante e delle killer vocals”.
TRACCIAMO UN BILANCIO DI QUESTO MINI CD E DELLA VOSTRA SITUAZIONE IN GENERE…
“Il mini CD ha ottenuto riscontri soddisfacenti sia tra voi addetti che tra il pubblico; nel frattempo ci stiamo muovendo per una buona attività live, pur ricordando che nel sud non ci sono tante possibilità per mettersi in mostra. La sede live è per noi quella più congeniale e dopo l’estate ci concentreremo alla stesura dei pezzi nuovi”.
ASPETTATIVE PER IL FUTURO?
“Di sicuro c’è che vogliamo vivere un giorno dopo l’altro e raccogliere tutto quello che passa. Ciò vuol dire che non ci aspettiamo che qualcuno ci offra la luna, ma dobbiamo credere fino in fondo nel nostro operato. Le nostre aspettative rimangono quelle di suonare il più possibile dal vivo e poi fare uscire il nostro primo album”.
LA SCENA DEATH ITALIANA E’ BUONA, SECONDO VOI E’ CONCORRENZIALE RISPETTO A QUELLE DI POLONIA E SVEZIA, O HA ANCORA UNA MARCIA IN MENO?
“Posso affermare che pian piano stiamo recuperando il gap che ci divideva da altre realtà. Rimane la difficoltà per gruppi come noi di affermare il proprio operato, però ti posso dire che anche al sud sembra che il vento sia cambiato e finalmente si organizzano concerti e alcuni appuntamenti diventano una costante. La chiave per riuscire in tutto questo è secondo me la creazione di un circuito che veda le band sullo stesso piano dei locali/promoter ed il pubblico. Se questo cerchio si chiude si possono iniziare a fare discorsi più seri; ma fino a quando i locali non promuoveranno eventi interessanti, i gruppi non collaboreranno tra loro ed esisteranno distanze abissali con il pubblico, la situazione rimarrà statica e controproducente”.
SPERIAMO DI RISENTIRVI PRESTO CON UN ALBUM ALTRETTANTO VIOLENTO DI “FIRST BORN EVIL”…
“Lo spero anch’io! Ti anticipo che i nuovi pezzi sono devastanti!”.
QUAL E’ IL “FIRST BORN EVIL” PER GLI APOSTHATE?
“‘First Born Evil’ è per noi il primo passo a cui presto daremo un seguito ancora più perverso e devastante”.
GRAZIE PER LA DISPONIBILITA’, E IN BOCCA AL LUPO PER IL FUTURO!
“Noi ringraziamo te per le ottime parole (ve le meritate, ndR) e per l’attenzione che ci riservi. Un saluto a tutti i lettori di Metalitalia.com e a tutti quelli che ci seguono!”.