Un successo crescente di pubblico accompagnato da un consenso decrescente degli addetti ai lavori: volendo sintetizzare al massimo, si potrebbero così riassumere gli ultimi dieci anni di carriera della band dei fratelli Amott, la cui credibilità musicale è andata via via scemando da quando dietro il microfono ha preso posto Angela Gossow. E proprio con la signora Amott abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere, purtroppo solo telefonicamente, per parlare del nuovo “Khaos Legions” e non solo, trovando un’interlocutrice decisamente simpatica e sicura delle proprie posizioni. Avendo avuto modo di parlare con Michael in precedenza, ora sappiamo chi porta i pantaloni in casa Amott…
SE ESCLUDIAMO “THE ROOT OF ALL EVIL”, SONO PASSATI BEN QUATTRO ANNI DAL VOSTRO ULTIMO ALBUM IN STUDIO, “RISE OF TYRANT”, AL NUOVO “KHAOS OF LEGION”, IL CHE E’ UN TEMPO ABBASTANZA LUNGO…COSA AVETE COMBINATO IN QUESTI ULTIMI ANNI?
“Beh, siamo stati in giro per il mondo in tour, abbiamo filmato lo show di Tokyo per un nuovo DVD, siamo tornati in studio per registrare alcune canzoni dei primi tre album per poi tornare in tour e infine registare il nuovo album: sembra passato tanto tempo ma a conti fatti non ci siamo fermati un attimo (risate, ndA)!”.
L’ARTWORK DELL’ULTIMO ALBUM E’ ABBASTANZA DIVERSO DAI PRECEDENTI, SEMBRA QUASI VOLER RIMANDARE ALL’INCONOGRAFIA DI “ANTHEMS OF REBELLION”: COSA VI HA SPINTO A TORNARE DI NUOVO AD UN’ICONOGRAFIA MILITARE?
“Volevamo un artwork d’impatto che rappresentasse bene il concetto di rivoluzione che è un po’ il tema portante dell’album, quindi abbiamo scelto questo: non c’è un legame particolare con ‘Anthems Of Rebellion’, anche se visivamente possono sembrare abbastanza simili”.
C’E’ UNA SORTA DI CONCEPT DIETRO “KHAOS OF LEGION” E, IN GENERALE, DI COSA PARLANO I TESTI?
“Non si tratta di un concept album, ma i testi sono incentrati sul tema della libertà, da perseguire a costo di dover rovesciare i governi che la vietano, un tema molto attuale di questi tempi visto quello che succede in Africa. Sicuramente nei nostri testi non c’è spazio per draghi e cavalieri, siamo molto più interessati a portare un messaggio di libertà a chi ci ascolta, perchè questo è l’unico vero diritto di cui nessuno può fare a meno”.
DUE ANNI FA AVETE RILASCIATO “THE ROOT OF ALL EVIL”, UNA COMPILATION CON LE VOSTRE VECCHIE CANZONO RI-REGISTRATE E CANTATE DA TE. COME PREVEDIBILE, FANS E ADDETTI AI LAVORI SI SONO DIVISI TRA PARERI ENTUSIASTI E CRITICHE FEROCI
“Sì, ma onestamente non me frega niente dei (pre)giudizi. Era un qualcosa che volevamo fare da tempo soprattutto per far conoscere i nostri vecchi pezzi ai fan più giovani, quindi lo abbiamo fatto. Se poi a qualcuno non piace, beh, basta non comprare il disco, no?”.
IN QUALE DEI PRIMI TRE DISCHI TI SAREBBE PIACIUTO CANTARE QUANDO SONO STATI REGISTRATI? E QUALI DEI TRE TROVI PIU’ ADATTO ALLA TUA TIMBRICA?
“Sicuramente ‘Burning Bridges’ è quello che preferisco, mentre apprezzo di meno ‘Stigmata’, per quanto contenga delle ottime canzoni”.
NEGLI ULTIMI ANNI SIETE ANDATI IN TOUR IN UN SACCO DI POSTI LONTANI QUALI ASIA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA E GIAPPONE…NON TI STANCHI MAI DI ESSERE SEMPRE IN GIRO PER IL MONDO?
“No, anzi, ormai sono talmente abituata a girare il mondo in tour che le poche volte in cui siamo a casa mi fa uno strano effetto e mi viene subito voglia di ripartire in giro con gli Arch Enemy”.
E QUALI SONO I PROGRAMMI DAL PUNTO DI VISTA LIVE PER “KHAOS OF LEGIONS”? POSSIAMO CONTARE DI VEDERVI PRESTO ANCHE DALLE NOSTRE LATITUDINI?
“Sì, non abbiamo ancora fissato delle date, ma sicuramente dopo i festival estivi passeremo verso la fine dell’anno in Europa per un tour da headliner, poi saremo in Giappone ed Asia e poi ancora di nuovo in Europa”.
QUEST’ANNO FESTEGGIATE IL DECIMO ANNIVERSARIO DA QUANDO SEI NELLA BAND…AVETE IN PROGRAMMA QUALCHE EVENTO SPECIALE PER FESTEGGIARE QUESTA RICORRENZA?
“A dire il vero no ma, ora che mi ci fai pensare, dovremmo proprio organizzare qualcosa, forse un concerto speciale oppure una bella vacanza in un’isola tropicale..(risate, ndA)”.
GLI ARCH ENEMY SEMBRANO DIVENTARE PIU’ FAMOSI AD OGNI USCITA DISCOGFRAFICA: C’E’ SECONDO TE QUALCHE ELEMENTO SU CUI LA BAND HA LAVORATO DURAMENTE IN QUESTI ANNI E QUALE INVECE L’ELEMENTO SU CUI DOVETE LAVORARE ANCORA?
“Sicuramente quello che ci ha portato fin qui è stato il lavoro di ogni giorno, il fatto di essere in tour per anni in ogni angolo del mondo ha portato il nome degli Arch Enemy sempre più in alto, anche se abbiamo ancora tranta strada da fare”.
TRALASCIANDO PER FORZA DI COSE L’ULTIMO ALBUM, SE DOVESSI SCEGLIERE IL TUO DISCO PREFERITO NELLA DISCOGRAFIA DEGLI ARCH ENEMY QUALE SCEGLIERESTI?
“Ora come ora direi ‘Khaos Of Legions’ dato che è l’ultimo nato, dovendo guardare indietro direi ‘Wages Of Sin’ dato che è lì che tutto ha avuto inizio per me nella band e anche perchè è il disco che quest anno segna il nostro decimo anniversario con questa formazione”.
SO CHE SEI IMPEGNATA ANCHE COME MANAGER DEGLI SPIRITUAL BEGGARS, CHE NOVITA’ CI SONO SU QUESTO FRONTE?
“Sì, visto che non mi piace stare con le mani in mano nel poco tempo libero che mi resta dagli Arch Enemy lavoro come manager per loro, anche se non sono una band molto prolifica come puoi immaginare. In questo momento infatti la priorità di tutti noi è dedicata agli Arch Enemy, mentre per quanto riguarda gli Spiritual Beggars stiamo lavorando a qualche data estiva ma per il momento nulla di più”.
QUAL E’ LA TUA PAURA PIU’ GRANDE COME CANTANTE MAN MANO CHE PASSANO GLI ANNI? PRENDI CURA DELLA TUA VOCE IN QUALCHE MODO PARTICOLARE?
“Non fumo, non bevo, cerco di dormire 8 ore a notte, faccio una dieta molto sana e mi tengo in esercizio tutti i giorni: per il resto ho preso un po’ di lezioni vocali agli inizi ma, una volta imparata la tecnica, il resto è molto legato alle emozioni che devi essere capace di trasmettere”.
QUAL E’ STATO IL PIU’ GROSSO CAMBIAMENTO NELLA TUA VITA MUOVENDOTI DALLA GERMANIA ALLA SVEZIA? E C’E’ QUALCOSA CUI NON TI SEI ANCORA ABITUATA IN SVEZIA?
“Beh, sicuramente il fatto di non vedere il sole per parecchi mesi all’anno e l’idea di dover sopportare sei mesi di freddo non mi entusiasma, ma per fortuna siamo sempre in giro in tour quindi per ora va bene così; in futuro chissà, forse dovrei trasferirmi in inverno in paesi caldi come il Portogallo o la Spagna, dato che la Svezia è un bel paese ma il clima non è decisamente adatto a me!”.
TORNANDO INDIETRO ALLE TUE ORIGINI, E’ STATO DIFFICILE PER TE, IN QUANTO DONNA, CANTARE IN UNA BAND DEATH METAL?
“All’inizio non è stato facile vincere i pregiudizi, ma ho sempre avuto le idee chiare su quello che avrei voluto fare e su come coronare i miei sogni, quindi sono sempre andata avanti di testa mia fregandomene dei pregiudizi della gente”.
BENE ANGELA, E’ TUTTO PER OGGI, GRAZIE PER IL TEMPO PASSATO CON NOI E A PRESTO!
“Grazie a voi, un saluto a tutti i lettori di Metalitalia.com e ci vediamo presto in tour!”.