Figura non proprio delle migliori quella fatta dagli Arch Enemy in occasione della release di “Wages Of Sin”, ultimo lavoro della band svedese, che al momento della pubblicazione europea era già piuttosto “vecchiotto” in Giappone, visto che i nostri amici con gli occhi a mandorla avevano potuto godere dell’album un anno prima di noi. Nonostante molti avessero già avuto modo di ascoltare “Wages Of Sin” prima della pubblicazione ufficiale tramite la grande rete, la curiosità di tastare il polso della situazione in casa Amott era tanta. Ecco che, provvidenziale, Metalitalia vi propone la seguente intervista, condotta con un Chris Amott dalla loquacità azzerata, praticamente prossimo alla catalessi. Nonostante ciò non ci siamo fatti scoraggiare e abbiamo tirato fuori qualcosina dalla bocca del flemmatico (ed imbolsito, a giudicare dalla foto) svedese.
FINALMENTE ANCHE IL PUBBLICO EUROPEO PUO’ ASCOLTARE “WAGES OF SIN”, IMMAGINO CHE PER TE SIA UN DISCO GIA’ VECCHIO, MA TI ANDREBBE COMUNQUE DI DESCRIVERLO?
“Certamente! Penso che il luogo comune “questo è il nostro migliore album” sia piuttosto veritiero in questo caso. Sia come produzione che come songwriting “Wages Of Sin” è superiore a qualsiasi cosa abbiamo mai fatto. Abbiamo decurtato un po’ dei solos che caratterizzavano gli album precedenti. E’ un disco molto più ritmico e moderno e, ovviamente, c’è un’energia nuova nel gruppo…”
IMMAGINO CHE TI STIA RIFERENDO AD ANGELA, LA VOSTRA NUOVA CANTANTE…
“Angela lavorava per un magazine tedesco ed aveva intervistato Michael in passato. Durante una di queste interviste gli aveva confidato di cantare in un gruppo death metal molto underground e, dopo averla sentita tramite un demo, ci siamo convinti che lei faceva al caso nostro. Era impressionante quanta brutalità ed energia imprimesse ai pezzi! Avevamo pensato a molti sostituti per il nostro cantante precedente, ma alla fine Angela si è rivelata la più completa.”
SPIEGAMI UN PO’ COSA E’ SUCCESSO CON QUESTO CD…QUI IN EUROPA L’ABBIAMO ASPETTATO UN ANNO!
“Non sta a noi decidere la data di uscita dei nostri cd, il fatto che i dischi escano prima in Giappone è un problema meramente economico di cui si occupa la label.”
SI’, MA UN ANNO DI DIFFERENZA MI PARE UN PO’ TROPPO…
“Ovviamente avrebbe dovuto essere molto meno di un anno, ma ci sono state un po’ di incomprensioni tra la nostra label ed il management. La Century Media pensava che avrebbe potuto trovarci un management migliore in Europa, ma le cose sono andate per le lunghe ed alla fine ci siamo ritrovati con un disco pubblicato un anno dopo per il mercato europeo. L’etichetta è stata disonesta con noi, quindi ti assicuro che questo sarà il nostro ultimo album targato Century Media, abbiamo reciso il contratto.”
PENSI CHE LA CENTURY MEDIA NON ABBIA FATTO UN ADEGUATO LAVORO DI PROMOZIONE PER GLI ARCH ENEMY?
“Vedi, la loro politica è quella di far uscire decine di bands all’anno, facendo passare tutti i dischi per capolavori, quando in realtà la metà delle uscite Century Media è una merda. Non si concentrano su nessuna band, così noi ci siamo trovati a dover gestire tutto da soli.”
CERCHERETE DI LAVORARE CON UN’ETICHETTA PIU’ PICCOLA ORA?
“Non necessariamente, ci interessa lavorare con gente che sia realmente preoccupata di far uscire buoni dischi e segua le proprie bands.”
PENSI DI POTER QUANTIFICARE IN QUALCHE MODO IL DANNO CHE VI HA PROVOCATO QUESTO SFALSAMENTO DEI TEMPI DI RELEASE DELL’ALBUM? PENSO CHE TU SIA DEL TUTTO CONSAPEVOLE CHE I VOSTRI FANS EUROPEI AVEVANO SCARICATO L’ALBUM BEN PRIMA CHE USCISSE…
“Un grosso danno direi. Il CD è stato disponibile in Internet per molto tempo e la gente ovviamente era curiosa di sentirlo. Penso, però, che i nostri veri fan compreranno il disco, anche solo per il fatto di poter avere la copertina, i testi e tutto il resto.”
HAI UNA SPIEGAZIONE PER IL FATTO CHE IN GIAPPONE IL METAL VENDA COSI’ TANTO?
“Nel nostro caso direi che il pubblico orientale ha cominciato ad amarci quando abbiamo aperto il tour giapponese dei Cathedral nel ’97; da allora in Giappone siamo molto popolari. Per quanto riguarda il fenomeno in generale non saprei proprio che dirti. Penso che influisca anche il fatto che in Giappone vivono molte persone e quindi si vendono molti dischi. (giuro che ha detto questo…ndZiru).”
CORREGGIMI SE STO SBAGLIANDO, MA DIREI CHE “WAGES OF SIN” RAPPRESENTA IL CAPITOLO PIU’ LENTO E MODERNISTA DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA, CHE NE DICI?
“Sono d’accordo. Non è stato un processo conscio. L’unica cosa che avevamo pianificato era di eliminare le parti iper-tecniche che erano presenti negli album precedenti. Certe cose erano così difficili da suonare che era molto arduo riprodurle dal vivo! Specialmente “Stigmata” era un album molto complesso, dovendolo giudicare ora direi che era addirittura troppo arzigogolato. Con “Wages Of Sin” ci siamo concentrati su canzoni più pesanti e corpose con arrangiamenti meno pretenziosi.”
I VOSTRI CARATTERISTICI SOLOS MELODICI NON SONO SCOMPARSI PERO’
“Certo. Io e mio fratello adoriamo suonare così. Ascoltiamo molti tipi di musica diversa e raramente ascoltiamo death metal, quindi è ovvio che la nostra attitudine melodico/armonica venga influenzata da forme musicali come il blues piuttosto che dal death metal.”
AVETE GIA’ PROGRAMMATO QUALCHE DATA PER PROMUOVERE “WAGES OF SIN”?
“Suoneremo a Los Angeles e ad Osaka nei prossimi giorni. Quello che ci apprestiamo a fare è il nostro quinto tour giapponese. Per quanto riguarda delle date europee non posso ancora dirti niente.”
PER FARVI PERDONARE DEL “RITARDO” AVETE ADDIRITTURA ACCLUSO ALL’ALBUM UN BONUS CD CON COVER E PEZZI INEDITI, COSA MI PUOI DIRE A RIGUARDO?
“E’ stata un’idea della Century Media. Per attirare la gente. Nient’altro.”
E DEL VIDEO CHE AVETE REALIZZATO PER “RAVENOUS”?
“Ti dico semplicemente che abbiamo affittato un paio di telecamere, siamo andati in una fabbrica con un paio di macchine del fumo e abbiamo fatto il video. Direi che Angela rende il tutto migliore.”
VISTO CHE “WAGES OF SIN” HA PIU’ DI UN ANNO, IMMAGINO CHE SIATE AL LAVORO SU DEL NUOVO MATERIALE…
“Non abbiamo ancora scritto niente per il prossimo album, per ora stiamo provando per il tour. A giudicare dalle idee che abbiamo in testa penso che si tratterà di materiale ancora più lento, elimineremo le parti ultra-veloci del tutto. Stiamo diventando sempre più pesanti e sempre meno veloci.”
CONCLUDI PURE COME VUOI…
“Siamo stati in tour da voi nel 1999 e ci piacerebbe molto tornare perché c’è dell’ottimo vino e dell’ottimo cibo.”